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IL RITRATTO ROMANO
È stato considerato uno dei punti di forza dell'arte romana per un'autonomia rispetto
all'arte greca.
Importanza del ritratto nell'ambito privato --> culto degli antenati, il ricordo della fa-
miglia attraverso l'immagine. Le imagines maiorum conservati nel tablino venivano
trasmesse ai successori per la conservazione della memoria e del ruolo che occupava
nella società. Erano delle MASCHERE DI CERA che potevano essere copiate anche
nel caso di divisione della famiglia in più rami. Spesso le immagini di cera venivano
prese direttamente dal volto del defunto. STATUA DEL PATRIZIO BARBERINI ---
> il personaggio è un cittadino romano, riconoscibile dalla toga ben curata, reca nelle
due mani due busti di antenati.
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ruolo nell'ambito pubblico --> necessità di rendere onore a personaggi con un monu-
mento, appunto, onorario con nome e motivi dell'erezione.
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Nel corso del I secolo a.C. vi è una tendenza nel rappresentare i personaggi nei ritratti
nel modo più realistico possibile, accentuando deformità, cicatrici, vecchiaia , quasi
in modo insistente.
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Perché?
Contrapposizione della classe conservatrice ad una moda riferibile ad un'istanza della
classe Patrizia, caratterizzata da ritratti eleganti e curati.
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Accanto a questi personaggi abbiamo esempi di ritratti come quelli di POMPEO
"magno" ed il modello è chiaramente evidente.
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Varie tipologie di statue:
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Togata --> è l'immagine del cittadino che vuole apparire nella pienezza del suo ruolo
e diritti. Abito fatto apposta per impedire qualsiasi attività fisica che non sia quella
del cittadino. Le statue si possono datare anche sulla lunghezza della toga che si mo-
difica con il tempo o dal ruolo ( senatori bianco con una striscia rossa purpurea ). Sta-
tua con toga e "cappuccio" = era un sacerdote
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Nuda --> o con un mantello avvolto nella parte inferiore del corpo.
Loricata --> fa riferimento alla sfera militare.
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Statua equestre --> ad esempio il Marco Aurelio. È un gruppo statuario composto dal
personaggio + il cavallo. Non sempre il protagonista rimanda alla sfera militare
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L'acconciatura femminile, spesso, è l'unico modo per intuire la datazione dell'opera.
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RITRATTI IMPERIALI
Da questo ritratto poi si ottenevano delle copie da spedire in tutto l'impero, il ritratto e
le monete erano i due mezzi più facili per conoscere il viso dell'imperatore.
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AUGUSTO
L'imperatore di cui si hanno il maggior numero di ritratti, circa 200, anche per via
della sua longeva vita.
Acconciatura caratteristica ---> due ciuffi a tenaglia sopra l'occhio destro.
Con l'avanzare dell'età l'immagine perde ogni connotazione di vecchiaia, le ultime
immagini lo rappresentano, addirittura, indatabile rispetto ad un'età fisica.
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Statua Loricata --> Augusto di prima porta
Augusto viene rappresentato con un abito militare ma a piedi nudi ma con un riman-
do ad una sfera eroica.
Rimando alla venere genitrice Giulia.
Modello? Il dorifo di Policleto
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Lezione 11, 20 ottobre 2015
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Ritratti della famiglia Giulio-Claudia
Il ruolo del ritratto di augusto è molto importante e l’uso della pettinatura con la cioc-
ca a tenaglia viene ripresa dai più giovani della famiglia, coloro che sono destinati
alla successione. La famiglia di Augusto ha poco di Giulio e lo stesso Ottaviano non
era un Giulio perchè era stato adottato da Giulio Cesare. Tutta la famiglia è connotata
rispetto ad altre famiglie dell’aristocrazia romana e il nome della famiglia diventerà
Giulio-Claudia e tutto ciò verrà omogeneizzato attraverso la realizzazione di ritratti
che devono far valere la scelta del successore e il ritratto di Augusto riserva una forte
attrazione; tutti tendono ad assomigliare ad Augusto per legittimare i legami di paren-
tela e personaggi come Druso maggiore, figlio di Livia, nelle cui vene non scorre
sangue né della famiglia Giulia né di quella Claudia, lui tende lo stesso ad assomi-
gliare ad Augusto. Ruolo dei personaggi femminili nei ritratti della famiglia perchè le
donne devono tenere insieme i legami e le due donne molto vicine ad Augusto sono
la sorella Ottavia e la moglie Livia. Anche le donne “private” cercano di copiare la
pettinatura o il modo di farsi ritrarre che viene usato dalle principesse.
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Dopo l’anno dei 4 imperatori
L’avvento al potere di Vespasiano avviene dopo una guerra civile breve, ma dramma-
tica e rispetto ai Giulio-Claudii Vespasiano è il primo uomo nuovo che arriva al trono
perchè lui non apparteneva all’antica aristocrazia romana. Dal punto di vista del ri-
tratto, quello che viene espresso con Vespasiano è una scelta di due tipi diversi; da un
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lato abbiamo un’immagine ufficiale molto curata ed elegante in cui le rughe sono at-
tenuate, mentre dall’altro lato abbiamo un’immagine più realistica, non viene rispar-
miato nulla nella resa delle rughe intorno agli occhi e il tutto mostra una vita fatta di
fatiche. I due ritratti hanno due destinazioni diverse:
• la prima immagine è quella ufficiale che viene utilizzata per tutti i monumenti
onorari.
• la seconda è destinata ad una fruizione privata, per una cerchia ristretta di spettato-
ri.
La presenza di due immagini corrisponde a due diversi filoni, cosa che accade anche
per il racconto storico-narrativo e punta tutto sul ruolo rassicurante della persona di
una certa età che riporta lo stato alla sicurezza delle istituzioni restaurate.
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Traiano, grande militare che si presenta con modalità diverse rispetto a Vespasiano,
venne adottato da Nerva e rappresentò il grande conquistatore della Dacia e di territo-
ri oltre l’Eufrate. L’immagine è legata al suo valore militare e si punta sulla scelta del
nudo di tipo eroico, scelta abbastanza azzardata perchè il nudo maschile era destinato
ai defunti, non alle persone viventi. Si punta sul valore militare di Traiano che è così
grande da paragonarlo agli eroi del mito, la forma del busto è cresciuta come superfi-
cie, si allarga alle spalle e ad una parte del petto. Gli occhi magnetici, lo sguardo che
è indirizzato verso una lato e non di fronte, tutto ispira autorità e capacità di coman-
do, doti necessarie per un conquistatore.
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La barba ricompare per la prima volta in un ritratto di Adriano perchè prima era attri-
buita solo ai Graeculi e veniva disprezzata dai romani. Adriano aveva il viso con del-
le cicatrici, frutto del periodo trascorso in guerra e la scelta dell’imperatore rappre-
senta un punto di svolta forte che si somma ad altri elementi come la cura per la capi-
gliatura, elaborata in quanto sono ciocche portate da dietro in avanti e che dovrebbero
nascondere una calvizie. Abbiamo un’attenzione alla posizione della testa sempre ri-
volta verso un lato, una cura per il vestiario e una presenza di immagini con vestiti
militari.
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Antonino Pio arriva al potere dopo la morte di Adriano e governa per 20 anni, con un
regno molto pacifico prima dell’inizio delle guerre di difesa dell’impero; la sua im-
magine è molto rassicurante, ha un’età molto avanzata, garante della conservazione
dell’ordine e il soprannome Pio è legato alla devozione nei confronti del padre. Egli
alleverà Marco Aurelio e Lucio Vero, poi suoi successori. I ritratti d questi due perso-
naggi hanno barbe molto lunghe che danno l’idea del personaggio che si faceva ama-
re; Marco era invece un filosofo che ebbe un figlio che fu la rovina dell’impero:
Commodo. Vero e Aurelio regnarono insieme, i ritrattisti li fanno somigliare tra loro e
molti ritratti erano sicuramente esposti insieme, ma deve essere facile distinguersi
nella loro individualità. Continua la moda della barba, i capelli si arricciano sempre
più.
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Ritrattistica femminile
! ! 26
I personaggi femminili hanno un ruolo molto importante come modelli, non è sempre
facile identificare le principesse e le imperatrici, soprattutto quelle che rimasero sulla
scena per poco tempo. Durante l’età Flavia le principesse sono poche:
• Vespasiano era vedovo
• Tito regna pochi mesi
• Domiziano aveva sposato la figlia di Tito
Le figure principali sono:
• Sabina, moglie di Adriano
• Plotina, moglie di Traiano
• Matidia, nipote di Traiano
Le donne avevano delle acconciature che erano frutto di una moda; vi erano
impalcature molto elaborate difficili da indossare e con Traiano la moda si sta esau-
rendo, ma caratterizza ancora alcune principesse sino all’esito che avviene con Sabi-
na, quando la donna adotta una pettinatura in cui vengono abbandonate le sovrastrut-
ture (riccioli finti) e si usa l’acconciatura che ha come modello le divinità di età clas-
sica. La pettinatura vedeva la riga in mezzo e i capelli lunghi dietro le spalle. Alle
spalle delle statue abbiamo la Venere genitrice e la grande Ercolanense che rappre-
senterebbe Demetra.
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Caracalla
Il ritratto di Caracalla rappresenta un’eccezione, si insiste molto sull’aspetto selvag-
gio dell’imperatore che sembra sempre meditare qualcosa di losco. I capelli sono cor-
ti come la barba e stiamo prendendo quindi un’altra direzione.
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Eliogabalo e Alessandro Severo
Il primo prende potere a 16/17 anni e proclama a Roma un culto monoteistico, ve-
nendo assassinato insieme alla madre; i suoi ritratti sono pochi perchè il regno fu bre-
ve e lui vene presto dimenticato.
Alessandro tenta di ripristinare un’autorità legata alla sua capacità di difendere
l’impero, ma presto tutto finirà quando verrà assassinato. Il suo ritratto apre la strada
agli imperatori del III secolo che sono dei militari; i capelli diventano cortissimi e
sono caratterizzati da ciocche realizzate a colpi di scalpello sulla calotta cranica. Non
c’è più la barba e gli occhi diventano sempre più magnetici e attraggono l’imperatore;
gli occhi saranno il punto a cui si presta maggiore attenzione e si ingrandiranno sem-
pre più. Il modo di definire pupilla e iride varia nel corso dei decenni e viene accen-
tuato nel corso del tempo dalla direzione dello sguardo.
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Giulia Domna, principessa di Emesa, ebbe dei ritratti con capelli lunghi e riga in
mezzo; il viso è incorniciato da due bande di capelli che scendono ai lati fino al collo
e queste sono delle parrucche con capelli realizzati in marmi colorati neri o biondi e
incastrati sul volto che quindi è una masc