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Che senso ha trasportare una categoria estesa ad autori italiani? suoi valori, la nascita degli stati-nazione, la scolarizzazione crescente. Il nuovo
Il modernismo riduce la sfera d’influenza del decadentismo (in cui rientrano genere erode i generi tradizionali e si impone come la “moderna epopea
ancora Svevo e Pirandello) agli estremi, con il Piacere (1889) e Alcyone (1903- borghese” (Hegel, “Estetica”). Prende cioè il posto dell’epos, perché condivide con
1904). La nuova categoria segna la differenza tra autori legati alla concezione l’epica classica l’aspirazione alla totalità (attraverso un eroe), e l’assolutezza dei
classica dell’arte, artisti colti/prof universitari (D’Annunzio, Pascoli,…) rispetto ad valori (come corrispondenza organica tra individuo e società). Quest’idea
autori con percorsi personali meno istituzionali, che intendono l’arte come tramonterà nel secondo 800, quando si specializza in un’arte seria, che Auerbach
residuale, a cui si affida il negativo dell’esistenza o una funzione igienica (Svevo e in “Mimesis” (storia del realismo dalla Bibbia alla Woolf) ha chiamato “imitazione
il “clistere”). Si distinguono poi da questi autori, quelli delle avanguardie, punte seria del quotidiano”. La letteratura classica dell’occidente non ha conosciuto
estreme della rottura novecentesca. Dal 900 insomma, la storia del romanzo questa rappresentazione (eccetto la tradizione ebraica), in quanto era resa
italiano dialoga in modo paritetico e non parassitario con il romanzo europeo. impossibile dalla separazione degli stili, codice secondi cui ad un certo genere
sono assegnati argomenti seri e toni aulici, ad altri stili bassi, umili, o dimessi.
ESTREMI CRONOLOGICI
In quanto nebulosa, la critica si divide sulla cronologia del modernism0. È La “novel” inglese è una forma narrativa diversa dal romanzo: se il novel è il
possibile individuare i primi tratti modernisti nel primo dopoguerra (1914-15 romanzo realistico, il romance rappresenta le forme romanzesche precedenti
e anni 20), anticipati nel 1904 solo da Pirandello. In questo periodo le spinte (romanzi cavallereschi,…). Nel 700 si sviluppa un feroce dibattito al riguardo: nei
avanguardiste vengono meno; il modernismo si esaurisce negli anni 30 con romances prevale una concezione sensazionalistica della narrazione (eventi
Gadda (1938-39). Durante la seconda guerra mondiale si diffonde una tendenza soprannaturali, colpi di scena,…), al centro della quale vi erano personaggi eroici.
neorealista influenzata da Gramsci (non più romanzo della crisi, ma di impegno Il novel contrappone a ciò personaggi umili, scene quotidiane, l’osservazione
sociale). Raffaele Donnalumma divide il modernismo in: dettagliata dei fatti. Dal punto di vista linguistico, si opta per linguaggio colloquiale
rispetto all’aulico del romance. Sono ridotti al minimo la suspence, i colpi di scena
- Modernismo storico (1904-1925): con qualche contatto con le e spariscono gli eroi: generale riduzione della gerarchia degli elementi
avanguardie, vedi Ungaretti romanzeschi. Si lascia il posto ai cosiddetti elementi satelliti: diversi nuclei
narrativi, descrizioni, riflessioni, dialoghi. Emergono i romanzi di Jane Austen.
- Modernismo Cambia l’idea dell’individuo e del concetto di interessante: il lavoro degli
scrittori non è inventare, ma rappresentare il mondo in cui vive. Il romanzo diviene
Il modernismo è dunque categoria storiografica e interpretativa (ha valore esperienza del romanzo sentimentale.
caratterizzante: individua tratti specifici e punti di forza). Tra gli elementi
caratterizzanti è bene sottolineare il rapporto di opposizione dichiarata con il
romanzo dell’800, ma anche di continuità latente. Nonostante le opposizioni, è
Secondo Auerbach, lo storicismo romantico, l’introduzione del novel, l’esperienza che riduce gli elementi romanzeschi, come affermato da Sciascia: “ad ogni
individuale culminano nel realismo contemporaneo dal 1830, anno della messa in stesura, sempre meno romanzo). Predilige il 600, i personaggi comuni rispetto a
scena dell’Hernani (dramma di Hugo, manifesto della mescolanza degli stili), la quelli storici che fanno solo da sfondo, crea una sintesi di lombardo, fiorentino
pubblicazione delle prime scene della Vita privata di Balzac, l’ascesa al trono di dell’uso, fiorentino codificato, gettando le premesse per il realismo narrativo
Luigi Filippo D’Orleans, Re dei francesi, la pubblicazione de Il rosso e il nero di italiano. Tuttavia per lui la Storia va rispettata, mentre la vicenda dei personaggi
Stendhal (o Cronaca del 1830). Comincia di qui il realismo serio. Mai prima d’ora può essere inventata: il compromesso si rivela inaccettabile eticamente, cosi nel
le vicende politiche erano legate alla vicenda romanzesca: Julien Sorèl. Il realismo 1850 sancisce l’impossibilità del romanzo storico. L’unica strada è quella della
di Stendhal nasce infatti dal disagio e dalle disillusioni della sua vita e della sua storiografia. Solo con il verismo il romanzo italiano trova fondamento nel romanzo
epoca. Sorèl analogamente lotta per un posto nel mondo: è espresso dunque il realistico-naturalistico.
conflitto individuo-società, con caratteri romantici di purezza d’animo dell’eroe Caratteri del romanzo realistico:
smarrito, alienato. Ritaglia una realtà sociale filtrata dall’ascesa e caduta dell’eroe.
Balzac, più giovane di Stendhal, concepisce il romanzo come inchiesta - Narratore interno onniscente
sociologica sulla realtà del suo tempo, che raggiunge un alto grado di tipicità
sociale. Si forma sui romanzi di Scott. Il fulcro si sposta sull’orrizzontalità del - Ideale di scrittura trasparente (romanzo-specchio)
divenire contemporaneo per concepire un tutto vincolato da reti: il romanzo
realistico assume la totalità del presente storico (diversa dalla singolarità dell’eroe - Legame molto forte col teatro: lettore come spettatore, accenno di
stendhaliano). Nella Comèdie Humaine, in 137 romanzi Balzac intende descrivere romance (vedi inizio dei Promessi Sposi e presentazione dei bravi)
l’intera società francese. Nel 1842 assume come paradigma la tassonomia
zoologico. - Le scene sono la modalità narrativa predominante: tempo della
narrazione=tempo del narrato. Predilezione dell’intreccio.
La rappresentazione seria del quotidiano viene integrata col divenire della storia, e
si sviluppa anche in inghilterra col realismo storico di Walter Scott, che pubblica - Tutto avviene all’esterno: essenzialità del rapporto pubblico, del dialogo,
Waverly (1914), Ivanhoe (1819). Questi romanzi presentano protagonisti scialbi, delle azioni (teatralità!), che Peter Brooks definisce “immaginazione
comuni, con caratteri che incarnano le grandi linee di tendenza dello sviluppo melodrammatica”. La sfera pubblica diventa sede di scontro tra singoli
storico. Scott influisce non sfugge tuttavia il romance, prediligendo una forma individui che incarnano forze universali , forti passioni, senso del tragico.
intermedia tra i due generi. Con il realismo storico si affermano i tratti tipici del
realismo ottocentesco: Nella “teoria del tipico” Lubacs sostiene che il romanziere debba dar vita a
personaggi tipici, non medi, ma che incarnino le forze del loro tempo. Tra il 1848 e
- Narrazione in terza persona il 1849 individua una frattura oltre la quale i personaggi tipici scompaiono:
concezione influenzata dalle ideologie hegeliane e marxiste, che ne individuano le
- Narratore esterno onniscente che organizza l’impianto narrativo: implica cause in cause storiche.
conoscenza globale della realtà Con il colpo di stato di Luigi Napoleone (1851) che si proclama imperatore si apre
- L’orizzonte del romanzo è aldilà dell’IO, vincola i protagonisti alla un periodo di forti contrasti in cui il capitalismo raggiunge la sua maturazione e il
collettività e alla realtà storica proletariato, nuova classe sociale, assedia la borghesia ormai conservatrice.
In Italia, negli anni 20-30, una tradizione romanzesca non esisteva, per motivi Nel secondo 800 il realismo si fa antiromantico, sorge il principio di
politici, linguistici, ecc. La moda del romanzo storico si sviluppa solo grazie alla estraneità: l’autore è osservatore distaccato della realtà. In questi anni
diffusione degli scritti di Scott, che tramanda ai romanzisti minori (D’Azeglio, Flaubert pubblica Madame Bovary , in cui l’autore è “nella sua opera come Dio
Grassi,…) sopprattutto il romance. L’unica eccezione è rappresentata da Manzoni, nella creazione: presente dappertutto, visibile da nessuna parte”. Si tratta del
principio di impersonalità, antiromanticismo assoluto. La presenza dell’autore è Verga, Fogazzaro, e la generazione degli anni 60: Pirandello, Svevo,
visibile solo grazie allo stile. Protagonisti sono eroi mediocri, dal nulla e sul nulla, DeRoberto. L’ultimo ventennio dell’800 è un periodo molto eterogeneo e
meschini, degradati, senza colpi di scena, senza intreccio con la Storia. aperto alla sperimentazione nella produzione romanzesca: il romanzo
decadente-estetizzante e quello verista-naturalista procedono
parallelamente (es. 1886: il Piacere e Mastro Don Gesualdo).
Il romanzo decadente-estetizzante-simbolico è lontano dal modernismo in
quanto segna un ritorno alla tradizione: narratore onniscente, no polifonia,
Trama: no relativismo, no plurilinguismo, solidarietà tra autore-narratore-protagonista.
Attraverso questa riconquista dei valori, l’artista riconquista anche il ruolo di
- Rinuncia alla macchinosità e alla costruzione avvincente dell’intreccio ideologo, che stava venendo meno con l’avvento della società di massa.
- Successione sempre cronologica A partire dagli anni 90 prevalgono gli elementi di rottura, fino agli anni 10,
quando “cambia il carattere umano” (Woolf): entrano in crisi i paradigmi
- Nessuna manipolazione artificiosa della materia trattata conoscitivi del positivismo (crisi gnoseologica). I nuovi pensatori che
influenzano i letterati sono Freud e Bergson, con la loro opera di
Personaggio: decostruzione delle idee correnti per ricercare i valori etici-pubblici come
- Nessuna incarnazione di una forza storico/etica risultato di giochi di potere, e con la scoperta della psicoanalisi: fine dell’idea
classico dell’individuo come unità compatta e dell’idea romantica dell’individuo
- L’uomo non è padrone del proprio destino come luogo di autenticità e purezza. “L’IO non è padrone in casa propria”,
scrive Freud. La letteratura è dunque arricchita sul piano tematico nella
- Incarnazione di un meccanismo deterministico in cui si intrecciano dimensione onirica e infantile, conflittuale tra padre-figlio, e sul piano delle<