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EQUILIBRIO AS-AD
- Asse x: reddito (Y).
- Asse y: prezzi (P).
- AD rappresenta mercati dei beni, dei servizi e della moneta.
- AS rappresenta mercato del lavoro.
- In questo modo si trova sia il livello di P di equilibrio, sia Y di equilibrio.
- Parto da E1: obiettivo aumento reddito (Y):
Uso politica fiscale:
•
• Aumento G→aumenta AD, perché Y famiglie aumenta quindi
aumentano consumi e imprese aumentano investimenti;
• Se aumenta Y, aumenta L a scopo transazionale→aumenta
i→riduce investimenti (meno di quanto sono
aumentati)→aumento di Y è un po’ inferiore.
AD si sposta a dx, da E1 a E3, che corrisponde ad un aumento di
• Y fino a Y3; tuttavia E3 non è sulla curva AS.
• Se aumenta reddito (Y)→aumenta produzione (Y)→aumentano
occupati (N) e diminuiscono disoccupati (u)→aumentano salari
(w)→a parità di z, aumentano i prezzi (P).
• Se P aumenta fino a P2→M/P diminuisce→aumenta i→riduzione
investimenti (meno di quanto sono aumentati)→riduce Y a Y2
(=meno di quanto è aumentato)→riduce consumo e investimenti
(meno di quanto sono aumentati)→equilibrio E2.
Se invece uso politica monetaria:
• Aumenta M/P→diminuisce i→aumentano investimenti→aumenta Y→aumenta consumo.
•
• Se Y aumenta→aumenta L a scopo transazionale→i aumenta (meno di quanto è
diminuito)→equilibrio in E3, che però non incrocia la AS.
Per arrivare in E2 i passaggi sono gli stessi di prima.
•
- Curva AS è positivamente inclinata; curva AD è negativamente inclinata.
- Raggiungo equilibrio quando AD incontra AS, 4 mercati
e si determina Y e P di equilibrio sui
che però non sono necessariamente tutti in equilibrio.
- pieno impiego
Arrivati al (YPo), non si può produrre di più e quindi
AS diventa verticale.
- Mercato del lavoro può essere in disequilibrio, con presenza di
disoccupazione keynesiana, perché l’equilibrio E si ha ad un livello
di reddito Y<YPo.
- Occorre una crescita di AD per andare in equilibrio di pieno
impiego. Non vi sono meccanismi automatici che conducono a
YPo: se siamo in quel punto, staremo in quel punto finché qualcosa
non la modifica, che sposta domanda di beni a dx e fa crescere
occupazione fino a E*, ovvero equilibrio di pieno impiego: dopo l’AS
diventa verticale e quindi aumenta solo P e non Y.
Critica di Friedman su Trade-Off Disoccupazione-Inflazione
- Milton Friedman, economista monetarista,
Per la precedente relazione tra variazione dei
se si ha uno squilibrio tra domanda e offerta di
salari e disoccupazione contiene un errore:
lavoro, si avrà una variazione non del salario nominale, ma del salario reale w/p.
- Per Friedman la relazione giusta dei salari è: (dove w è salario reale (w/p)).
- Crescita dei salari reali non è altro che crescita salari nominali - crescita di P.
- Quando lavoratori contrattano salario, Friedman dice che lo vogliono determinare
in base al potere d’acquisto (=vogliono negoziare salario reale, non nominale).
- Il problema è che le imprese determinano POI P (=dopo aver fissato W), allora quando i
futura sui prezzi.
lavoratori determinano il salario lo fanno tenendo conto dell’aspettativa
- lavoratori determinano
Quindi nella prima fase
salari sulla base dei prezzi attesi: quindi crescita
salari è uguale a differenza tra u-ubarrato a cui si
aggiunge il tasso d’inflazione previsto.
COME SI DETERMINA ASPETTATIVA DELLA CRESCITA DEI PREZZI?
- Dato che tasso d’inflazione dei prezzi è uguale a quello dei salari si ha
tasso d’inflazione effettivo dipende da quello atteso.
(formula), ovvero
Se u-ubarrato=0: es. lavoratore si aspetta inflazione dello 0%→inflazione
• effettiva sarà 0%.
Se u-ubarrato≠0: si ha maggiore/minore di attesa.
•
- Solo se u è al livello frizionale il sistema è in equilibrio con inflazione effettiva ed attesa
coincidenti. Se si cerca di avere una u inferiore a ubarrato, si formano aspettative di inflazione
crescenti che portano ad un’accelerazione del processo inflattivo→iperinflazione.
EFFETTO ARGOMENTAZIONE DI FRIEDMAN SU GRAFICO TRADE-OFF
- 1:
Da A a B, riducendo u: passa da 0 a per Friedman questo è
effetto di breve periodo.
- In B, i lavoratori si accorgeranno che P non sono più gli stessi,
e quindi che il w/p è diminuito: stanno lavorando di più per un
w/p più basso. lavoratori ritorneranno a
Per Friedman ora i
offrire la stessa quantità di lavoro di prima: si passa quindi in C,
con più elevata.
- Se Governo continua questa politica perché vuole u bassa, da C si
2. c’è un ritardo tra quando
sposterà in D, e passerà a Tuttavia
viene applicata una politica economica e quando i lavoratori si
accorgono dell’aumento di P: questo conduce le persone a
lavorare di più riducendo u, ma quando si accorgeranno
dell’aumento di P offriranno la stessa quantità di lavoro di prima e si passerà da D a E.
- Conclusione: nel breve periodo, finché lavoratori non si accorgono che P sono aumentati,
lo schema del trade-off con la retta obliqua con pendenza negativa è valida; nel lungo
periodo, però, quando i lavoratori si accorgono dell’aumento di P, la retta si sposta e il
sistema economico torna al livello di ubarrato.
- Se Stato vuole mantenere disoccupazione bassa, al solo livello frizionale, la paga con
2
un’inflazione sempre più elevata (1, poi ecc…).
- di disoccupazione naturale”.
Per Friedman ubarrato in realtà è chiamato “tasso Il tasso di
disoccupazione è necessariamente quello naturale, e il sistema economico tornerà sempre a
questo livello: il prezzo che si paga è un aumento dei prezzi, e quindi dell’inflazione.
Afferma: il modello trade-off precedente nel breve periodo sembra valere, sembra lasciare
• spazio al Governo per ridurre u, ma u è necessariamente quello naturale. Quindi N è sempre
quella di pieno impiego, Y è sempre quella di pieno impiego, u è sempre al livello naturale, e
.
non può essere ridotta: se si prova a scendere sotto questo livello, aumenta solo
• es. aumento M/P implica un maggiore livello di P (es. aumento M/P del 2%→P
aumenteranno del 2%).
CONCLUSIONI
- La dinamica dei P quindi dipende dalla dinamica dei w, e questi a loro volta dipendono dal ,
tasso di disoccupazione esistente ut. Pertanto esiste una relazione tra dinamica dei P, cioè e
tasso di u, e questa relazione si presenta come un trade-off.
- ATTENZIONE però che anche salari nominali possono dipendere dai P, o dalle aspettative
sui P: questo perché lavoratori sono interessati a w/p e non w, per cui negoziano il w
tenendo conto dei P e dell’: se questa aumenta, essi negoziano salari più alti.
- Secondo Friedman questo ha un effetto sui risultati precedenti, che mettono in discussione il
trade-off tra inflazione e disoccupazione.
Nel breve periodo, quando i salari non sono aggiustati al variare dell’inflazione SEMBRA
• esistere un trade-off tra inflazione e disoccupazione.
Ma nel medio-lungo periodo, i salari si aggiustano sempre all’inflazione, perciò il
• trade-off scompare e si presenta una retta verticale come reazione tra inflazione e
disoccupazione in corrispondenza del tasso di disoccupazione frizionale.
- Quindi dice che la relazione precedente è valida per i w/p, e non W, e quindi occorre tener
conto della variazione di P.
Se introduciamo l’aspettativa, allora politica economica ha affetto sino a che i lavoratori non
• si accorgeranno dell’aumento di P: una volta che se ne accorgeranno, modificheranno il
tasso d’inflazione atteso e quindi la retta del modello trade-off si sposta verso l’alto; quindi
per lui quello che conta è la retta verticale.
AS Inflazione e Disoccupazione NAIRU
- di disoccupazione di equilibrio”=NAIRU: tasso di disoccupazione
Viene introdotto il “tasso
in corrispondenza del quale l’inflazione non accelera/decelera, ma rimane costante.
Curva di Phillips Originaria
- relazione inversa tra variazione dei salari
1958: Phillips mise in luce l’esistenza di una
nominali e tasso di disoccupazione. Dato che le variazioni dei P dipendono in parte da quelle
anche l’inflazione e il tasso di disoccupazione sono inversamente correlati.
dei salari,
- alta inflazione alta disoccupazione
La coesistenza di e (=stagflazione) non è però spiegabile
alla luce della teoria tradizionale di Phillips. 2 possibili spiegazioni (non alternative) sono:
Il conflitto distributivo tra lavoratori e imprenditori: spiegazione più completa.
• Le imperfezioni del mercato del lavoro.
•
- Curva di Phillips originaria (per il Regno Unito):
Asse x: disoccupazione.
• Asse y: variazione salari nominali.
• Ogni punto rappresenta un anno.
• La curva mostra valori di crescita dei salari nominali
• sempre più elevati al diminuire della disoccupazione, come
se tendesse verso ∞; la parte di curva orizzontale dimostra
come al diminuire del tasso di variazione dei salari i tassi di
disoccupazione sono sempre più elevati.
La curva incrocia un livello pari a 0 nella variazione di W
• attorno a una disoccupazione del 5%.
Modello di Concorrenza Imperfetta
- Si possono fare 3 ipotesi riguardo alla formazione della richiesta di W da parte dei lavoratori:
I lavoratori NON soffrono di illusione monetaria, quindi si interessano a w/p e non solo
• ma i lavoratori NON possono contrattare w/p,
a w (quello che diceva Friedman); perché in
concorrenza imperfetta P sono fissati dalle imprese DOPO che hanno contrattato W; ma i
lavoratori quando contrattano W non possono sapere il livello di P: quindi devono esprimere
che viene contrattato è W/l’indice generale dei prezzi atteso.
delle aspettative su P→ciò
Potere contrattuale lavoratori diminuisce all’aumentare della disoccupazione (u).
• Esiste un salario di riserva (g) al di sotto del quale il lavoratore sceglie di fare attività in
• proprio o di non lavorare. wage setting (WS).
Le 3 ipotesi si possono così formalizzare: equazione
• Se g è molto alto, tenderemo a chiedere un salario più alto.
• Relazione inversa tra i salari contrattati e u.
•
- price setting (PS):
Equazione dei P determinati da imprese in concorrenza imperfetta:
- tasso di disoccupazione
Con queste 2 possia