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CAPITOLO 7 :DAL SESSO COME CATEGORIA BIOLOGICA

AL GENERE COME CATEGORIA CULTURALE

Definire il termine genere è una cosa tuttora problematica, sia per la sua non facile

traduzione dalla lingua inglese a quella italiana, sia perché il suo significato ha subito

differenti in relazione all’evolversi del pensiero

nel corso del tempo interpretazioni

femminista. Inizialmente viene usato come sinonimo di termini come differenza

sessuale,sessualità e viene contrapposto alla parola sesso, ovvero usato per indicare

una costruzione sociale in contrasto con un dato biologico. Sino agli anni 60 il

significato del termine genere è quello di segnare la differenza fra la forma femminile

e quella maschile nel linguaggio e di distinguere ciò che la società codifica come

All’inizio degli anni 70 da parte del

maschio da ciò che codifica come femmina.

movimento femminista si comincia a estendere il significato del termine anche alle

differenze fra l’uomo e la donna in generale. La novità che il concetto introduce è che

non sono ascrivibili alla sola

molte delle differenze associate alle donne e all’uomo

biologia né sono da considerarsi come suoi effetti diretti.

1. Gayle Rubin e il sistema sesso/genere

Il termine genere compare per la prima volta nel dibattito scientifico in “the traffic in

Woman” di Gayle Rubin. Rubin cerca di fornire spiegazione sull’origine

dell’oppressione delle donne richiamandosi a Marx, Levi-Strauss e Freud. Rubin

ritiene che il marxismo classico è stato incapace di concettualizzare pienamente

l’oppressione sessuale. Cinture di castità,infibulazioni,stupri di gruppo testimoniano

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come la subordinazione delle donne è una variabile indipendente dallo sviluppo di

un’economia di tipo capitalistico. Nel passaggio a Levi-Strauss fa riferimento a due

nell’incesto. Negli scambi di

aspetti importanti relativi alle donne,il dono e il tabù

doni,il matrimonio è il dono con più valore. La parentela è un’organizzazione, un

legame tra uomini basata sullo scambio delle donne.Tale scambio implica

un’importante distinzione tra chi dà e chi è dato, tra chi domina e chi è dominato. Da

qui la critica che Rubin sviluppa nei riguardi del matrimonio come istituzione che

rende eterno l’obbligo per tutte le donne all’eterosessualità.Il genere è quindi una

divisione di sessi imposta socialmente.

Inglobato nell’espressione sex/gender system esso fa riferimento all’insieme dei

dispositivi tramite cui una società trasforma l’istinto sessuale biologico in prodotto

dell’attività umana e attraverso cui i bisogni sessuali,cosi trasformati, sono

soddisfatti. Per Rubin il genere nasce per sottolineare il non-biologico, la dimensione

socialmente costruita dall’appartenenza di sesso che si distingue e si contrappone al

sesso. Anche se è proprio delle differenze biologiche che il genere è prodotto e

determinato.Le riflessioni sul genere che introducono alla prospettiva teorica

dell’essenzialismo/ostruzionismo pongono in primo piano il “corpo materno”. Solo

muovendo da qual luogo simbolico che è il corpo della madre sarà possibile articolare

la parola al femminile,superando l’esclusione delle donne da quel mondo comune

costruito dagli uomini a loro somiglianza e che riconduce la maternità a vera

dell’ordine patriarcale e l’eterosessualità a vincolo.

istituzione

2. La prospettiva analitica del concetto di genere

genere ha in sé tanto l’idea di asimmetria e di

La formulazione del concetto di

gerarchia quanto la costruzione sociale di quei processi che conducono a diversificare

in modo estremo i destini di donne e uomini e di assegnare loro competenze e

capacità specifiche,il termine genere propone un modo sessuato con il quale gli

uomini e le donne si presentano e sono percepiti nella società nella quale convivono.

Il genere dunque assegna a un’entità ,a un individuo,una posizione in seno a una

classe, esso rappresenta quindi non un individuo ma una relazione sociale tra

individui maschi e femmine.

Secondo Natalie Davis affrontare la condizione femminile separatamente dalla

condizione maschile non consente di comprendere a pieno il significato dei ruoli

sessuali nella vita sociale. Tali ruoli non sono rigorosamente determinati ed

esclusivamente asimmetrici, piuttosto possono variare nei periodi di mutamento

sociale e diventare più fluidi e più egualitari. La scelta di prendere in considerazione

entrambi i sessi è dovuta al fatto di attribuire il massimo peso a quanto vi è di

socialmente costruito nella disuguaglianza sessuale, e a quanto non sia

biologicamente dato nella relazione di disparità tra uomini e donne.

3.Percorsi teorici sul genere 13

E’ possibile posizionare la teoria della differenza sessuale lungo quattro direttrici cui

corrispondono quattro diverse teorie individuabili attraverso una serie di parole

chiavi: TEORIE ASSI PAROLE CHIAVI

Essenzialismo/culturalismo Bio-sociale Natura,cultura,genere,materno

Pensiero della differenza sessuale Sessuo-simbolico Madre,corpo

Teorie delle differenze e delle differenze Strategico- Differenze,posizionamento

situate posizionale performativo

Post-moderno, decostruzionismo Rottura dei codici Identità fludia,porosa, identità

fratturata,nomade

4.TEORIE ESSENZIALISTE O CULTURALISTE

Per questo approccio, la base ideologica della differenza sessuale è ritenuta essenziale

per la definizione della donna come soggetto. La specificità dell’identità femminile,

la sua cultura,le sue capacità, le sue caratteristiche morali derivano dalla sua natura,

dal suo corpo marcato come corpo riproduttivo capace di generare; è questa la

differenza biologica sulla quale vengono socialmente costruiti i ruoli, i

comportamenti, le aspettative differenziate per i due generi.

Adrienne Rich sottolinea l’importanza del corpo femminile e l’esperienza del

procreare come nodo dal quale ripartire e del quale riappropriarsi.

Dorothy Dinnerstein afferma che sia gli uomini che le donne nascono dal corpo di

una donna, sono le donne a svolgere il ruolo di accudimento della prole. Vengono da

qui i vissuti di inadeguatezza e vulnerabilità che permangono nel corso dell’età

adulta, facendo sì che l’uomo trovi supporto nell’identificazione maschile, mentre la

donna cerca di acquisire il ruolo di madre ritenendo che solo cosi possa trarre

riconoscimento e spazio sociale.Di fatto, la donna andrà incontro a una

subordinazione nei riguardi del partner.

Jessica Benjamin: il pensiero psicoanalitico è centrato sul rapporto del bambino con

la madre e sulla diversa modalità con cui maschi e femmine raggiungono una propria

identità. A differenza delle donne, gli uomini devono disidentificarsi dalla madre:il

raggiungimento della propria autonomia passa per i maschi attraverso il rifiuto di

questa figura, vista non più come soggetto altro ma come oggetto altro. Separazione e

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oggettivazione interrompono il rapporto con la figura materna. Nella nuova identità

maschile la razionalità sostituisce lo scambio affettivo. Se questo tipo di rapporto si

generalizza, l’oggettivazione si sposta sul mondo femminile. La donna appartenendo

allo stesso mondo della madre non ha bisogno di separarsene, dunque è portata

all’accettazione della propria mancanza di soggettività e ad autorizzare il maschio al

disconoscimento della donna come soggetto.Per fermare il dominio maschile le

donne devono rivendicare la propria soggettività, inducendo gli uomini al confronto

con la differenza del desiderio di riconoscimento dato dall’opposizione tra se e

l’altro.

Gilligan:allieva di Kohlberg, critica la posizione di Kohlber, Freud e Piaget, in quanto

il modello di sviluppo morale è ispirato ad una visione tutta maschile, le bambine e le

donne non esistono.

Stadi dello sviluppo morale di Kohlberg:

1°livello preconvenzionale (4-8 anni)

Stadio 1: punizione e autorità

Stadio 2: individualismo e scambio

2° livello delle convenzioni (10-13 anni)

Stadio 3: conformista

Stadio 4: autorità e regole precostituite

3°livello del superamento delle convenzioni: principi morali autonomi

Stadio 5: accettazione di convenzioni sociali

Stadio 6: principi etici autodeterminati

Se le donne si fermassero al 3° stadio,nel quale la moralità viene concepita in senso

interpersonale e la bontà è considerata come dedizione agli altri, la donna si ritrova

incapace di progredire verso gli stadi più elevati del giudizio morale, dove i rapporti

sono subordinati alle regole (4°stadio) e le regole ai principi universali di giustizia e

uguaglianza. Per Gilligan le donne raggiungono livelli superiori di universalità del

giudizio, preferendo uno stile di pensiero morale concreto, che vede il Sé in rapporto

con gli altri, una moralità intesa come cura, ispirata alla comprensione e

responsabilità., mentre la moralità degli uomini è intesa come equità ossia

E’ questo diversa concezione della morale che

comprensione dei diritti e delle norme.

si esprime nella diversa identità di genere, dando luogo nella donna a un’etica della

responsabilità collettiva, per l’uomo a quello della libertà individuale su cui si basa la

società dei diritti.

Kohlberg risponde: la preoccupazione delle donne per le cure e le verità emozionali

attengono ai valori del vivere bene, cioè a una scelta privata invece che una norma

pubblica. Diversamente dalla giustizia e dai diritti, le idee morali delle donne non

sono abbastanza astratte e universali per poter essere considerate vere e proprie

categorie del ragionamento morale. Nel pubblico solo i valori che prescindono da

bisogni individuali particolari possono aspirare a una validità universale.

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Il pensiero della differenza sessuale: dopo un periodo di emancipazione e di

rivendicazione ugualitaria, il femminismo individua nella differenza sessuale la

potenzialità sempre taciuta dell’essere donna, sottolineando il fatto che essa si faccia

soggetto reale di un proprio pensiero nel quale potersi autorappresentare e

riconoscere.

tratta l’oppressione delle donne con un approccio materialista,le donne sono

Wittig:

il prodotto di una manipolazione politica che costringe i loro corpi e le loro menti a

corrispondere all’idea di natura che è stata stabilita per loro, esse sono state

ideologicamente ricostruite come gruppo naturale.

è sul linguaggio che l’analisi teorica della Irigaray si

Luce Irigaray:

in

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
18 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher swarovskyna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Modelli di sviluppo del pensiero pregiudiziale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof De Caroli Maria Elvira.