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Il profilo di rischio di portafoglio
G. IL PROFILO DI RISCHIO DI PORTAFOGLIO. IL KILOVAR DI PORTAFOGLIO® ®H. VERIFICA DELLA COERENZA TRA IL KILOVAR SOGGETTIVO E IL KILOVAR DIPORTAFOGLIOI. UN ESEMPIO DI RISTRUTTURAZIONE DI PORTAFOGLIOA. I N T R O D U Z I O N Erisparmiatore e l’investitore professionale, l’approccioTra il privato nelle scelte di investimentodifferisce in maniera significativa.Il risparmiatore privato tende ad essere guidato quasi esclusivamente dalla variabile del rendimentodell’investimento.atteso e dalla durataL’investitore professionale, invece, prende soprattutto in considerazione il binomiorischio/rendimento: tipicamente, le due facce di ogni investimento.In altri termini, ad ogni rendimento è associato un dato rischio: l’investimento va considerato sia perle prospettive di rendimento che per il relativo grado di rischio.La percezione del rischio, tuttavia, rimane ancora un concetto qualitativo, soggettivo.Già da tempo il gap tra questi duecomportamenti si va sempre più riducendo grazie a: - una maggiore cultura e informativa finanziaria, - nuove soluzioni tecnologiche.
Esistono, però, delle difficoltà a reperire ed utilizzare tutte le informazioni sui vari fattori che determinano il rischio di un investimento. Pertanto, i servizi tradizionalmente offerti dagli intermediari, oggi, tendono ad avere sempre più un obiettivo forte contenuto consulenziale con di: - determinare, con la migliore approssimazione possibile e con varie metodologie, il profilo del risparmiatore nei confronti del rischio connesso ai propri investimenti - verificarne la coerenza con un dato ptf di strumenti finanziari già esistente o da costruire ex novo.
Chiameremo il profilo del risparmiatore nei confronti del rischio connesso ai propri investimenti vale a dire l'insieme degli elementi soggettivi ed oggettivi che gli sono propri e che determinano il suo atteggiamento nei confronti del rischio (PDR).
dell'assunzione di rischi connessi all'investimento dei propri risparmi. Il PDR, una volta noto diventa funzionale per la scelta tra le diverse alternative di investimento. A questo punto, il PDR lo si può anche definire, in maniera equivalente, profilo di investimento.
IL PROFILO DI RISCHIO se è funzionale alle scelte d'investimento: "equivale al profilo d'investimento"
PROFILO DI RISCHIO = PROFILO D'INVESTIMENTO
B. IL PROFILO DI RISCHIO DEL RISPARMIATORE
Come si è visto, la condizione fondamentale per determinare il PDR del risparmiatore, è individuare i fattori soggettivi e oggettivi che caratterizzano "quel" le sue specifiche caratteristiche, risparmiatore e non altri.
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PROFILO DI RISCHIO
Secondo il rapporto causa/effetto, si distinguono:
- fattori condizionanti
- bisogni da soddisfare.
Secondo la natura degli elementi, si distinguono in:
- soggettivi
- oggettivi
1. ELEMENTI
SOGGETTIVI
Vi si ritrovano quasi esclusivamente fattori condizionanti.
a. Propensione al rischio. Attitudine ad assumere posizioni a rischio, vale a dire, disponibilità ad accettare che il rendimento e il valore dei propri investimenti sia più o meno variabile.
I differenti comportamenti sono distribuiti su una scala di valori molto ampia: si va da un atteggiamento conservativo (rifiuto della variabilità di valore del proprio patrimonio) ad una all'investimento decisa disponibilità ad alto rischio (es. in azioni, in alcune specie di titoli obbligazionari, in derivati) per una quota significativa dei propri capitali, accettandone una consistente variabilità del valore.
b. Tolleranza al rischio: attitudine a sopportare perdite sul capitale investito per un periodo di tempo più o meno lungo.
Anche qui è ampia la scala di valori: si parte da chi, pur avendo accettato un rischio anche minimo, in presenza anche di basse percentuali di perdita,
liquida l'investimento. Di contro, c'è chi, anche in presenza di perdite rilevanti, mantiene l'investimento per durate molto lunghe spesso al limite del ragionevole.
L'atteggiamento più razionale consiste nel programmare lo smobilizzo al raggiungimento di una prefissata percentuale massima di perdita (tecnica dello stop loss).
Questo, assieme al punto precedente, è un test decisivo per saggiare l'attitudine dell'investitore ad assumere rischi: egli ne percepisce realmente solo quando gli si propone in maniera concreta l'idea della variabilità del valore capitale e del rendimento delle somme investite.
c. Orizzonte temporale. Tempo stimato di permanenza dei propri capitali in un dato investimento.
Possono prevalere considerazioni di tipo soggettivo ma normalmente risultano maggiormente condizionanti gli elementi oggettivi quali la posizione anagrafica, i progetti di spesa, etc. nelle scelte d'investimento.
Disponibilità alla delega: Dipende sia dalle doti caratteriali e dal tempo a disposizione del risparmiatore ma anche ("in genere mi fido, ho poco tempo dalle qualità professionali e caratteriali del consulente per occuparmene"/"è bravo, ci si può fidare"). Attitudine/abitudine a fare programmi per il futuro. È un dato esclusivamente soggettivo. A tale riguardo, si potrebbe distinguere il risparmiatore "formica" dal risparmiatore "cicala".
2. ELEMENTI OGGETTIVI
Vi si ritrovano sia fattori condizionanti che bisogni da soddisfare.
Tra i fattori condizionanti:
a. Esperienza. La storia personale del risparmiatore nel campo degli investimenti. In presenza di esperienza operativa, di un "vissuto, significativi per intensità e durata sia sui prodotti che sui mercati, si è propensi ad assumere posizioni di rischio più elevate.
b. Professione/attività e disponibilità di tempo.
Il tempo residuo dagli impegni di lavoro unito ad un'attitudine, ad una "vocazione", nell'interessarsi ai propri investimenti, porta una più consapevole assunzione di rischi più elevati. All'opposto, chi fa questo controllo saltuariamente, è portato ad assumere posizioni di rischio molto contenute. All'aumentare: c. Grado di informazione e di cultura finanziaria. sia della conoscenza dei prodotti e dei mercati sia delle notizie ricavate dai mezzi di informazione, cresce la propensione ad assumere maggiori rischi. d. Situazione finanziaria. Disponibilità di mezzi finanziari al netto delle spese correnti. all'accettazione di strategie. Può costituire un vincolo oppure, al contrario, un incentivo d'investimento aggressive e/o di medio-lungo termine. e. Situazione reddituale. Attiene alla capacità di produrre flussi di reddito da cespiti non finanziari. In corrispondenza di livelli di reddito medio-alto cresce.La propensione ad assumere rischi porta a scegliere strategie d'investimento. Al contrario, la previsione di un reddito in declino porta a scegliere strategie conservative.
L'insieme dei cespiti patrimoniali non finanziari (es. immobili, beni mobili di valore, etc) allarga l'orizzonte temporale dell'investitore.
Una buona dotazione patrimoniale e la disponibilità ad assumere rischi più elevati con attese di maggiori rendimenti.
Lo stile di vita influenza in maniera significativa sulla quota di reddito da destinare al risparmio e sul grado di rischio dell'investimento. Può condizionare la scelta sia della durata che del tenore di vita limita l'investimento.
Il mantenimento di un alto tenore di vita limita l'investimento in strumenti rischiosi e/o con ritorni reddituali di medio-lungo periodo.
La posizione anagrafica (età, stato civile, nucleo familiare, etc) determina in maniera significativa gli obiettivi d'investimento e condiziona la propensione al rischio.
Il ’orizzonte temporale dell’investitore. Ad esempio, a parità di situazione economica, età avanzata e/o nucleo familiare a carico portano a realizzare strategie d’investimento più conservative. I bisogni da soddisfare: Obiettivi d’investimento. L’insieme dei risultati che l’investitore si prefigge di raggiungere con l’allocazione dei propri risparmi in un ptf di strumenti finanziari. Si parte da una prima considerazione sui rendimenti attesi e sui relativi rischi (si oscilla da: “molto a: “più contenuti ma costanti e prevedibili”, elevati ma variabili e/o lontani nel tempo”). Si prende quindi in esame la liquidabilità e la durata dei capitali investiti. Il tutto in funzione di: L’acquisto di beni durevoli Progetti di spese significative, ordinarie e straordinarie. di l’acquisto di immobili valore, la ristrutturazione e in tempi più o meno vicini, le spese importanti familiarie personali, considerati in rapporto alla situazione economica e patrimoniale del singolo risparmiatore e del nucleo familiare, possono restringere notevolemente l'orizzonte temporale degli investimenti.
Esigenze di utilizzo dei flussi di rendimento. In presenza di redditi non finanziari insufficienti rispetto agli esborsi, la disponibilità ad assumere rischi e/o posizioni di medio-lungo termine risulta condizionata in misura significativa.
Esigenze previdenziali. Sempre più avvertite, in specie da chi svolge una libera attività, dell'attitudine a fare programmi per il futuro ancor più se di giovane età. Indicative portano, sia a differire nel tempo - per quote significative dei propri capitali - la fruizione di rendimenti attesi più elevati accettandone i relativi rischi, sia a rivolgersi a specifici prodotti assicurativo-finanziari.
È molto importante che il risparmiatore sia informato sul fatto che tutti i precedenti elementi,
sia soggettivi che oggettivi, concorrono alla determinazione del suo profilo di rischio che, tuttavia, non rimane immutabile nel tempo. Se uno o più elementi vengono a modificarsi il risparmiatore deve informare l'intermediario finanziario. 14C) LA NORMATIVA dell'economia, l'ampiezza e l'intensità della regolamentazione Rispetto ad altri comparti (vigilanza e controllo), nel settore delle attività finanziarie sono del tutto particolari. Principali obiettivi della specifica normativa: - protezione dell'investitore: da comportamenti scorretti e fraudolenti delle controparti (emittenti, intermediari, società di servizi) al fine di permettergli scelte libere e consapevoli; - mantenimento della funzionalità ed efficienza del mercato mobiliare. Le tappe della legislazione.