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B
L’equazione differenziale è dunque uguale a r f dove r =r+(r –r)(ϒ /η ).
B B B B B)
/η ) è l’impatto proporzionale atteso. La banca guadagnerebbe dunque ϒ volte il valore del derivato da
(ϒ B B) B
un proprio default. Sarà dunque necessario acquistare parte del proprio debito per coprire il cambiamento
del valore del derivato in caso di default. Ciò permette di utilizzare il tasso sul debito per ridurre “l’hazard
rate” della banca. Anche in questo caso basta “aggiustare” il tasso di attualizzazione dei payoffs: 4
Metodologia di analisi
L’analisi si sposta sulla possibilità che il derivato possa avere sia un valore positivo (e quindi essere un’asset) che
un valore negativo (liability). In questo caso se è positivo vale l’equazione per CVA, se negativo quella per DVA.
Ciò comporta che l’equazione differenziale di BSM sia eguagliata a: r* max(f,0)+r* min(f,0).
C B
In generale quindi f(St, t)=fnd-CVA+DVA.
Qualora i tassi siano r* =r* =r* si riscontra la seguente situazione:
C B
Per concludere il pricing di un derivato Hull e White si concentrano nel definire il ruolo dei collateral, che in
esposizioni su derivati solitamente sono o cash o titoli molto liquidi (monetari). Il primo step fondamentale è
quello di conoscere i ruoli di ciascuna controparte in un collateral agreement e come vengono compensate le
posizioni qualora il valore del derivato vari. Il variare del valore dell’esposizione può comportare diritti e
obblighi da ambedue le parti.
Successivamente si prende in considerazione il tasso che deve pagare sui collateral chi li riceve. Se questo
tasso è privo di spread (quindi è il rf e s=0) i collateral non variano il valore del derivato.
Può verificarsi però che s sia diverso da 0 e quindi che l’interesse pagato sui collateral sia differente rispetto il
rf. In questo caso si verifica uno spread che renderà necessario «aggiustare» il valore del derivato includendo
il Collateral Rate Adjustment. Se f è positivo e quindi il derivato è un asset la banca dovrà pagare un interesse
di r+s, viceversa se f è negativo e il derivato è una liability la banca riscuterà un interesse di r+s.
Le formule già note variano nel modo seguente: 5
Risultati ottenuti
Sono state collegate le conosciute formule di pricing al rischio di credito,
dimostrando come è possibile ottenere un valore più consono alla realtà, pesato
per probabilità di default e recovery rates di ciascuna delle controparti
Hull e White spiegano come una diminuzione (aumento) del proprio merito
creditizio in questa tipologia di transazioni può portare al conseguimento di un
profitto (perdita)
Viene fornito un elenco delle metodologie di copertura tramite collateral e
obblighi e diritti in capo a ciascuna controparte per ogni probabile valore
dell’esposizione
La presenza di collateral può influire nel pricing di un derivato considerando gli
interessi dovuti sui titoli posti in garanzia
L'impaRo sulla valutazione dei derivaS in situazioni in cui l'interesse pagato sul
cash collateral è diverso dal tasso privo di rischio può essere pari all'impatto del
CVA e DVA. Una caratteristica semplificazione delle CRA è che, a differenza di CVA
e DVA, è cumulativo e può essere calcolato su una base unica, operazione per
operazione
Il Funding Value Adjustment è ritenuto inappropriato per determinare il valore di
mercato nonostante nella pratica il suo utilizzo sia rilevante 6
Domande e conclusioni
Che tipo di processo assumete per il jump che rappresenta l’evento di default?
Nel calcolo del processo che segue il prezzo del discount bond perché pensate che
il tasso sia uguale per tutte le maturity?
Nel calcolo del DVA si è assunto che sia possibile che una banca utilizzi i proventi
della vendita del derivato per coprire il proprio debito, ciò è realmente possibile?
Questa assunzione permette di usare il tasso sul debito della banca per ridurre la
probabilità di default. Che tipo di riduzione della probabilità di default si ottiene?
Perché nel calcolo del DVA si ritiene che il Delta Hedging funzioni perfettamente?
Nella descrizione del Funding Value Adjustment si nota una rilevante presa di
posizione critica nei confronti degli operatori, non ritenendolo appropriato al
calcolo del fair value. Ciò significa che, in queste tipologie di operazioni
generalmente OTC, non c’è efficienza e adeguato scambio di informazioni? I prezzi
e i valori possono essere distorti? Il FVA può generare opportunità di arbitraggio
per gli operatori? 7
Domande e conclusioni
In caso di downgrade, il DVA genera un profitto. Questo profitto viene registrato
come guadagno o viene accantonato in una riserva che si compenserà con le
riduzioni di CVA?
Nello spiegare il Collateral Rate Adjustment e l’utilizzo dei collateral sono state
elencate le posizioni che possono assumere la banca e la controparte, specificando
diritti e doveri rispettivi (dell’una o dell’altra), nel caso in cui il valore delle garanzie
sia superiore o inferiore al valore del contratto, o in caso di default di una delle
due parti. È però trascurato che dal momento in cui avviene il default al momento
in cui il contratto viene chiuso il valore può subire uno shock (dovuto all’evento di
default appunto che muove in massa il mercato in favore della posizione della
controparte non in default) e portare rapidamente in aumento il valore. I collateral
che prima garantivano copertura al 100% possono diventare insufficienti per
coprire il nuovo valore, rendendo la controparte non in default un “unsecured
creditor”, per la parte mancante di collateral, di una controparte già insolvente. Si
può tenere conto di questo aspetto tramite il Close Out Adjustement, argomento
di rilievo e sempre più discusso in gran parte dei floor. 8