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Il complesso RISC-miRNA è a questo punto in grado di legare sequenze di mRNA
bersaglio che presentano regioni di parziale complementarietà con il miRNA stesso,
regioni localizzate prevalentemente , ma non esclusivamente, nelle loro regioni 3’ non
tradotte. All’interno della regione di legame esiste tuttavia una porzione di perfetta
complementarietà di sequenza tra il miRNA e il gene bersaglio che corrisponde a una
regione di circa 7-8 nucleotidi all’estremità 5’ del miRNA, denominata seed.
Parte dell’apparato molecolare preposto alla biogenesi dei miRNA viene utilizzato dalla
cellula anche per attivare il processo di RNA interference (iRNA), una forma naturale di
silenziamento genico con effetto protettivo rispetto a eventi dannosi come infezioni
virali.
PROCESSO DELL’RNA INTERFERENCE
Si tratta di un processo di inibizione dell’espressione genica esercitato da molecole
di RNA su altre molecole di RNA, per lo più RNA messaggeri. Il meccanismo della
RNAi viene utilizzato dagli organismi sia per regolare l’espressione genica (come nel
caso dei miRNA) sia per proteggersi da aggressioni da parte di agenti quali virus e
trasposoni. Estremamente importante in questo processo è la formazione di una
molecola di RNA a doppio filamento che può derivare dalla biogenesi dei miRNA;
dall’interazione tra trascritti esogeni; oppure da processi esterni alla cellula come
infezioni virali o somministrazione esogena.
La formazione di molecole di RNA a doppio filamento (dsRNA) nel citoplasma
cellulare determina l’attivazione delle RNAsi Dicer che, una volta legatasi a esse, è
in grado, come per i miRNA, di tagliare in frammenti di dsRNA di circa 20-25 basi.
Questi ultimi sono denominati piccoli RNA interferenti (siRNA) che sono
successivamente separati nei due filamenti e incorporati nel complesso RISC con la
proteina Ago. A questo punto sono in grado di riconoscere lunghe molecole di RNA
con cui prestino complementarietà di sequenza (geni bersaglio). Se questa
complementarietà è totale la proteina Ago potrà determinare il taglio e
conseguentemente l’inattivazione del gene bersaglio. Questo è il meccanismo
attraverso il quale l’RNA virale può inattivato mediante meccanismo di iRNA.
Tuttavia i siRNA, possono regolare l’espressione genica non solo tramite un
meccanismo post- traduzionale, come quello appena descritto, ma anche con un
meccanismo diverso, di tipo trascrizionale che si esplica nel nucleo e non nel
citoplasma. Attraverso questo meccanismo molecole di siRNA possono indurre la
formazione di eterocromatina in determinati loci genomici e conseguentemente
inibire il processo della trascrizione.
Il processo della iRNA può essere anche utilizzato per applicazioni traslazionali.
Innanzitutto, può essere sfruttato come approccio in biologia sperimentale per
studiare la funzione di geni specifici in modelli cellulari o in vivo in organismi
modello tramite somministrazione esogena di oligonucleotidi in grado di riconoscere
la sequenza del gene di interesse con conseguente attivazione del processo di iRNA
e conseguente silenziamento genico. Inoltre, i siRNA, così come i miRNA possiedono
un grosso potenziale come agenti terapeutici e sono in corso sperimentazioni
cliniche avanzate per valutare la loro efficacia, soprattutto in alcune forme di
neoplasia.
A tutt’oggi oltre un migliaio di miRNA sono stati identificati nel genoma umano. A
livello di organizzazione genomica, i miRNA possono essere localizzati all’interno di
unità trascrizionali (geni ospiti), anche codificanti per proteine, nel qual caso
vengono etichettati come intragenici. Spesso i miRNA intragenici sono coespressi con
i loro geni ospiti e , pertanto, condividono gli stessi elementi di controllo
dell’espressione (promotori, enhancer ecc). Alternativamente i miRNA possono essere
localizzati in regioni genomiche in cui non sono localizzati altri geni, in questo caso
vengono denominati intergenici e sono dotati di propri elementi di controllo della
trascrizione.
15.1.1.2 Riconoscimento di geni bersaglio da parte dei miRNA
La conseguenza del parziale appaiamento di sequenza tra miRNA ed mRNA che si
verifica nelle cellule animali è una riduzione dell’espressione dell’mRNA bersaglio che
può essere conseguenza o di una ridotta capacità di traduzione o di una degradazione
del trascritto. Nelle cellule vegetali, in cui l’appaiamento è totale, si osserva un taglio
(clivaggio) del trascritto bersaglio.
È possibile generare per ogni miRNA liste di geni bersaglio predetti sulla base di analisi
bioinformatiche che si avvalgono di fattori quali l’analisi della complementarietà di
sequenza tra i miRNA e le regioni 3’ non tradotte dei geni, sfruttando in particolare la
presenza di regioni seed, la loro conservazione nel corso dell’evoluzione, la formazione
di strutture secondarie predette. Tuttavia, considerata la ridotta dimensione delle
regioni seed e la non perfetta complementarietà di sequenza che media l’azione dei
miRNA al di fuori del seed, tutte le predizioni di geni bersaglio per i miRNA devono
essere convalidate tramite approcci sperimentali.
15.1.1.3 ruolo fisiopatologico dei miRNA
Ogni miRNA è in grado di riconoscere varie centinaia di geni bersaglio per cui l’effetto
globale operato da questi ncRNA nell’ambito della regolazione dell’espressione genica
sembra essere molto rilevante e quasi paragonabile a quello esercitato da fattori di
trascrizione: circa il 60& dei geni presenti nel genoma possono essere regolati da
miRNA. Attualmente si pensa che i miRNA possano esercitare un azione di fine
modulazione dell’espressione genica e che cos’, coordinati con i fattori di trascrizione,
possano contribuire in modo determinante alla regolazione dei processi di
differenziazione e fusione cellulare.
15.1.1.4 altri tipi di ncRNA regolatori
Oltre ai miRNA esistono anche altri tipi di piccoli ncRNA. Tra questi, quelli
maggiormente importanti sono rappresentati dai piRNA, ovvero RNa in grado di
interagire con la proteina PiWi. Si tratta di RNA di dimensioni leggermente maggiori
rispetto ai miRNA (24-31 basi) espressi delle cellule germinali dei mammiferi. Sono
organizzati in cluster nel genoma e ne esistono diverse migliaia e, quindi,
rappresentano una delle famiglie più complesse dei piccoli ncRNA. Anche i piRNA sono
coinvolti nel silenziamento genico e in particolare nella modulazione negativa
dell’attività dei trasposoni che sono in grado di causare riarrangiamenti genomici
altamente dannosi in cellule germinali. La loro azione è esercitata attraverso la
formazione di un complesso RISC che è composto da proteine Piwi anziché argonauta
come nel caso dei miRNA.
15.2 Lunghi ncRNA ad attività regolatoria
Oltre ai piccoli ncRNA esistono trascritti con lunghezza superiore a 200 basi e
apparentemente privi di potenziale codificante. Questi trascritti sono stati etichettati
come ncRNA lunghi (lncRNA) e sembrano rappresentare una famiglia altamente
eterogenea sia come struttura che come funzione. Nella maggior parte dei casi la loro
trascrizione avviene in modo simile a quello degli mRNA, prima con la formazione di
RNA precursori (eterogenei nucleari) sottoposti a splicing, e con successiva aggiunta di
cap e poliadenilazione. Tuttavia una frazione significativa di essi può presentare
modalità diverse di formazione e può essere ritenuta nel nucleo. I lncRNA sono tessuto
specifici e si trovano per esempio nel SNC, nelle cellule staminali embrionali ecc. Un
modo di classificare i lncRNA si basa sulla loro relazione genomica con altri trascritti, in
genere codificanti per proteine. Si possono infatti individuare le seguenti sottoclassi:
- lncRNA intergenici (localizzati in regioni genomiche prove di trascritti)
- Associati ad altri trascritti, distinguibili a loro volta in :
intronici/intragenici;
o antisenso
o
I lncRNA antisenso si sovrappongono ad altri trascritti ma in direzione opposta di
trascrizione.
Si distinguono diversi gradi di sovrapposizione: su può andare dalla sovrapposizione
diretta di uno o più esoni (antisenso propriamente detti) alla sovrapposizione di regioni
più terminali (denominati in questo caso bidirezionali.
15.2.1 funzione dei lncRNA
Al contrario dei miRNA, non sembra esservi un meccanismo molecolare comune di
azione dei lncRNA, che pertanto rappresentano un gruppo molto eterogeneo di
trascritti la cui ulteriore analisi è necessaria ai fini di una loro migliore classificazione.
Tuttavia numerose evidenze puntano a un loro ruolo fondamentale nel controllo
dell’espressione genica.
15.2.1.1 regolazione della struttura cromatinica
Uno dei primi meccanismi associati all’azione dei lncRNA è la capacità di modificare la
conformazione cromatinica e di operare, di conseguenza, delle modificazioni
epigenetiche. Questo può avvenire mediante il reclutamento da parte dei lncRNA di
complessi proteici deputati al rimodellamento della struttura cromatinica. Un esempio
Xist,
può essere fatto prendendo in considerazione uno dei primi lncRNA identificati,
implicato nella regolazione del fenomeno dell’inattivazione del cromosoma X,
attraverso il quale uno dei due cromosomi X nelle femmine di mammifero viene ad
essere , in modo casuale, inattivato in seguito a processi di condensazione cromatinica
Xist
e conseguentemente portando a repressione trascrizionale. Si ritiene che regoli
almeno in parte questo processo tramite il reclutamento del complesso PRC2. Un altro
importante processo biologico a cui gli lncRNA possono prendere parte è l’imprinting
genomico attraverso il quale solo uno dei due alleli in determinati loci autosomici
risulta essere espresso, mentre l’altro viene inattivato.
15.2.1.2 regolazione trascrizionale
lncRNA possono regolare l’espressione genica direttamente in fase trascrizionale. Nelle
regioni geniche contenenti elementi di controllo della trascrizione come promotori ed
enhanacer possono essere trascritti lncRNA. Questa trascrizione può avere, a causa di
un ingombro sterico, un effetto inibitorio sull’azione della sequenza regolatoria
corrispondente (fenomeno dell’interferenza trascrizionale). L’interferenza
trascrizionale può verificarsi spesso nel caso della trascrizione di lncRNA bidirezionali
che esercita un effetto competitivo nei confronti della trascrizione in senso opposto di
un gene codificante per proteina adiacente. lncRNA trascritti da promotori o enhancer
possono esercitare un controllo della trascrizione dell’espressione genica anche con
modalità più complesse. Per esempio danni al DNA inducono la trascrizione di lncRNA
a livello della regione della ciclina D1. Questi lncRNa dirottano su quel promotore dell