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Esercitazioni laboratorio di micropropagazione 2012
La Coltura dei tessuti vegetali
Esercitazione di Laboratorio di micropropagazione
Dipartimento D3A Univpm
Università Politecnica delle Marche
1
Dott. Roberto Cappelletti, PhD curriculum produzioni vegetali e ambiente
Dipartimento D3A Univpm
Esercitazioni laboratorio di micropropagazione 2012
INDICE
1. Introduzione
1.1 Breve storia
1.2 Applicazioni
2. Attrezzature di laboratorio
3. Mezzi di coltura
3.1 Acqua
3.2 Elementi minerali inorganici
3.3 Composti organici
3.4 Fitoregolatori (PRG)
3.5 Agar
3.6 Concentrazioni e unità di misura
4. Stadi della micropropagazione
4.1 Selezione e preparazione della pianta madre
4.2 Impianto della coltura asettica
4.3 Proliferazione
4.4 Radicazione
4.5 Ambientamento
5. Considerazioni conclusive
5.1 Vantaggi e svantaggi
6. Bibliografia
7. Foto
2
Dott. Roberto Cappelletti, PhD curriculum produzioni vegetali e ambiente
Dipartimento D3A Univpm
Esercitazioni laboratorio di micropropagazione 2012
1. Introduzione
1.1 Breve storia
La coltura dei tessuti vegetali si basa sul presupposto che separando e successivamente
manipolando i diversi costituenti delle piante (organi, tessuti, o cellule) è possibile dare origine a
nuove piante complete. Sin dall’enunciazione della teoria cellulare (Scheiden e Schwann 1838)
secondo la quale la cellula era alla base delle forme di vita, era formata da una cellula
preesistente e quindi essa stessa elementare forma di vita, numerose variazioni e correzioni sono
state apportate mantenendo però il concetto base sempre lo stesso: ogni singola cellula è
totipotente è cioè in grado di dividersi e crescere differenziandosi in un organismo adulto. Il
temine totipotente è perciò alla base di un intero processo e venne ideato da Steward nel 1968.
I primi successi nella coltura dei tessuti vegetali furono raggiunti da Haberlandt (1902) il
quale riuscì a coltivare cellule del mesofillo fogliare e capillizio radicale non essendo in grado
però di indurre la divisione cellulare. La ragione della mancata divisione cellulare fu l’assenza
nel substrato di crescita dei fitoregolatori di necessari appunto a stimolare la crescita radicale.
White (1934-1937) riuscì, grazie alla scoperta delle vitamine B e ad alcune auxine naturali, a
accrescere apici radicali di pomodoro in vitro.
Specie
2006
Diversi esperimenti condotti negli anni ’20 da
11.290.000
Went, Kenneth e Thimann permisero la scoperta Portinnesi pesco
Fiori recisi
4.921.000
del primo fitoregolatore di crescita, l’acido
Portinnesi ciliegio
2.065.000
indolacetico (IAA). Le ricerche, dopo la II Kiwi auto radicato
1.203.000
Guerra Mondiale, furono incentrate sul Portinnesti albicocco
865.000
miglioramento della composizione dei substrati Piccoli frutti auto radicati
790.000
330.000
di crescita per quanto riguarda la combinazione Carciofo
699.000
e le dosi di micro e macronutrienti, vitamine e Piante ornamentali esterno
Portinnesti susino
650.000
fitoregolatori che venivano s
Dettagli
SSD
Scienze agrarie e veterinarie
AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher met94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Arboricoltura generale e tecnica vivaistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Mezzetti Bruno.