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Interpretazione orizzontale: si prende in considerazione il prezzo e leggiamo la
quantità che i produttori sono disposti a vendere a quel prezzo nell’asse orizzontale
Interpretazione verticale: si prende in considerazione una certa quantità e
leggiamo il corrispondente costo marginale sull’asse verticale
Un modo alternativo per descrivere la curva di offerta è fare riferimento all’insieme
delle coppie prezzo-quantità in corrispondenza delle quali i produttori sono soddisfatti
(accezione tecnica: sarebbero ben lieti di spuntare dei prezzi ancora più alti per i beni
offerti; ma, per ciascun livello di prezzo, i produttori sarebbero meno soddisfatti se
fossero costretti a vendere di più, o di meno, della quantità corrispondente a quel
livello di prezzo)
LA QUANTITA’ E IL PREZZO D’EQUILIBRIO
Utilizzando le curve di domanda e di offerta è possibile determinale la quantità e il
prezzo d’equilibrio di un bene, cioè la combinazione prezzo-quantità in corrispondenza
della quale sono soddisfatti sia i consumatori sia i produttori combinazione prezzo-
quantità nella cui corrispondenza la curva di domanda e quella di offerta si
intersecano. Per qualunque altra coppia prezzo-quantità, i compratori o i venditori
sarebbero insoddisfatti.
La situazione in cui il prezzo eccede il valore di equilibrio si chiama eccesso di
offerta o “surplus”. Se il prezzo si posiziona sotto il suo valore di equilibrio si parla di
eccesso di domanda o “carenza”.
IL PROCESSO DI AGGIUSTAMENTO VERSO L’EQUILIBRIO
A qualsiasi prezzo diverso da quello di equilibrio, una parte del mercato rimane
insoddisfatta. Se i prezzi sono superiori al livello di equilibrio, i produttori vendono
meno di quanto vorrebbero abbassano il prezzo le pressioni al ribasso del prezzo
continueranno finchè ci sarà anche un solo venditore insoddisfatto (finchè il prezzo
non avrà raggiunto il suo valore di equilibrio. Quando sono insoddisfatti i compratori i
venditori si renderanno conto di poter aumentare i prezzi pur continuando a vendere
quanto vorrebbero le pressioni al rialzo persisteranno finchè il prezzo non
raggiungerà il suo valore di equilibrio.
spontaneità del processo di aggiustamento; non c’è nessuno che lo pianifica o
dirige. Questo processo deriva dalle reazioni spontanee di tanti individui che
perseguono il proprio interesse personale di fronte a situazioni di surplus o carenza di
prodotti sul mercato.
LA PROPRIETA’ DELL’EQUILIBRIO DI MERCATO IN TERMINI DI BENESSERE
In condizioni di equilibrio, non c’è alcuna riallocazione che potrebbe essere favorevole
per qualcuno senza danneggiare qualcun altro. Al contrario, se i prezzi e le quantità
non sono al loro livello di equilibrio, sarà sempre possibile individuare una riallocazione
in grado di migliorare la situazione di qualcuno senza peggiorare quella di qualcun
altro.
IL LIBERO MERCATO E IL PROVLEMA DELLA POVERTA’
E’ possibile che tutti i mercati siano in perfetto equilibrio e che, ciononostante, molte
presone avviano un reddito tanto basso da non consentire loro di vivere decentemente
l’efficienza del mercato ci consente solo di dire che, dato il loro basso livello di
reddito, anche gli individui più poveri potranno, grazie al libero scambio, utilizzare al
meglio quel reddito. Quando un povero, ma anche un ricco, non compra un bene
perché il prezzo è troppo alto, sta dicendo che preferirebbe spendere quei soldi in un
altro modo.
Per aiutare i poveri esistono soluzioni molto più efficaci del controllo sui prezzi dei
carburanti, dell’imposizione di canoni di locazione massimi,.. Un metodo potrebbe
essere quello di accrescerne il reddito e lasciare a essi la decisione su come spenderlo.
Le politiche che fissano artificiosamente i prezzi sotto il loro livello di equilibrio creano
numerosi danni (es. CONTROLLO DEGLI AFFITTI)
GLI INTERVENTI A SOSTEGNO DEI PREZZI
Invece di imporre dei prezzi massimi (affitti), si impongono dei prezzi minimi, con
l’obiettivo di mantenere i prezzi sopra il livello di equilibrio (prodotti agricoli) ruolo
attivo da parte del governo sul lato della domanda: surplus del prodotto viene
acquistato dal governo
LE FUNZIONI ALLOCATIVE DEI PREZZI
I prezzi assolvono due funzioni importanti e distinte.
Funzione allocativa dei prezzi rispetto ai beni: processo attraverso il quale i prezzi
indirizzano all’acquisto del bene i consumatori che gli attribuiscono maggior valore
Funzione allocativa dei prezzi rispetto alle risorse: i prezzi segnalano verso quali settori
produttivi far affluire le risorse produttive (tende a far migrare le risorse dai settori
caratterizzati da eccesso di offerta a quelli caratterizzati da eccesso di domanda).
LE DETERMINANTI DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA
L’analisi della domanda e dell’offerta ci aiuta a prevedere come reagiranno i prezzi e le
quantità di equilibrio a eventuali cambiamenti che dovessero intervenire nelle forze di
mercato.
Determinanti della domanda:
1) Redditi: per quasi tutti i beni, la quantità domandata a un certo livello di prezzo
aumenterà all’aumentare del reddito (beni normali) (spostamento curva domanda
verso l’alto). I beni inferiori sono un’eccezione: beni dei quali la quantità domandata a
un determinato prezzo diminuirà all’aumentare del reddito: i consumatori
abbandonano i beni inferiori in favore di beni sostitutivi qualitativamente migliori
(hamburger - carni magre) non appena se lo possono permettere (spostamento cd
verso il basso)
2) Gusti: non tutti i consumatori hanno gli stessi gusti e i gusti non restano immutati
nel tempo (variazione favorevole dei gusti spostamento verso l’alto della curva di
domanda)
3) Prezzi di beni sostitutivi e complementari: se l’incremento del prezzo di un bene fa
diminuire la domanda dell’altro bene si tratta di beni complementari. Nel caso di beni
sostitutivi, invece, l’incremento del prezzo di un bene tende ad accrescere la domanda
dell’altro bene.
4) Aspettative: le aspettative dei consumatori circa il livello atteso dei prezzi e del loro
reddito incidono sulle decisioni d’acquisto. Chi prevede un forte incremento del proprio
reddito tende a spendere di più oggi rispetto a chi si aspetta un reddito molto più
basso in futuro; analogamente, i consumatori tendono spesso ad anticipare l’acquisto
di beni dei quali si aspettano un rialzo dei prezzi in futuro.
5) Fattori demografici: quanto più grande è un mercato, tanto più grande è la quantità
domandata di un certo bene o servizio per un dato livello di prezzo (crescita
demografica spostamento verso l’alto)
Determinanti dell’offerta:
1) Tecnologia: la quantità di beni che ogni produttore è disposto a offrire a un
determinato prezzo dipende soprattutto dai costi di produzione. Questi sono
strettamente collegati alla tecnologia. (miglioramenti tecnologici spostamento verso
il basso)
2) Prezzi dei fattori produttivi: se aumenta il prezzo dei salari e delle risorse la curva di
offerta trasla verso l’alto
3) Numero dei produttori: più alto è il numero di imprese che producono un certo
bene, maggiore sarà la quantità offerta per ogni livello di prezzo (spostamento curva
verso il basso)
4) Aspettative: anche i produttori tengono conto delle variazioni attese nei prezzi
5) Condizioni meteorologiche: per alcuni prodotti, specialmente quelli agricoli, i fattori
legati al clima hanno un ruolo determinante nel definire la posizione della curva di
offerta (curva verso il basso se condizioni meteorologiche favorevoli, verso l’alto se
sfavorevoli)
VARIAZIONI DELLA DOMANDA RISPETTO A VARIAZIONI DELLA QUANTITA’
DOMANDATA
Quando gli economisti usano l’espressione “variazione della domanda” fanno
riferimento a uno spostamento dell’intera curva di domanda. Quando parlano di
“variazione della quantità domandata” fanno riferimento, invece, a uno spostamento
lungo la curva di domanda. Nello stesso senso vanno interpretate le espressioni
“variazione dell’offerta” e “variazione della quantità offerta”.
PREVEDERE E SPIEGARE LE VARIAZIONI NEI PREZZI E NELLE QUANTITA’
Quando le curve di domanda e di offerta presentano l’inclinazione convenzionale:
- un aumento della domanda determina un aumento sia del prezzo di equilibrio sia
della quantità di equilibrio
- una riduzione della domanda determina una riduzione sia del prezzo di equilibrio sia
della quantità di equilibrio
- un aumento dell’offerta determina una riduzione del prezzo di equilibrio e un
aumento della quantità di equilibrio
- una riduzione dell’offerta determina un aumento del prezzo di equilibrio e una
riduzione della quantità di equilibrio
L’ALGEBRA DELLE CURVE DI DOMANDA E DI OFFERTA
Sistema per trovare pt di intersezione
L’APPROCCIO DELLA FUNZIONE DI UTILITA’
L’analisi della domanda e dell’offerta è uno strumento utile anche per valutare gli
effetti di diverse imposte.
Se l’imposta viene pagata dal produttore curva offerta trasla verso l’alto (stessa
quantità di beni per un prezzo più alto). Anche se i produttori devono pagare l’imposta
T su ciascuna unità venduta, il ricavo unitario al netto dell’imposta è inferiore di un
ammontare minore di T rispetto al vecchio prezzo d’equilibrio. Pur essendo la tassa
pagata dai produttori, l’effetto è quello di aumentare il prezzo pagato dai consumatori.
L’onere fiscale viene così ripartito tra consumatori e produttori. PAG 46 libro formule.
La quota che grava sul produttore piuttosto che sul produttore dipende dalla forma
delle curve di domanda e di offerta: se l’offerta è poco sensibile alle variazioni di
prezzo, sarà maggiore la quota pagata dal produttore; se la domanda è poco sensibile
alle variazioni di prezzo, sarà maggiore la quota pagata dal consumatore L’imposta
tende a gravare sostanzialmente sul soggetto che ha minori possibilità di evitarla. Se i
consumatori non hanno a disposizione beni sostitutivi a cui ricorrere, l’imposta sarà
traslata su di essi dai produttori. Ma se sono i produttori che non hanno alternative
rispetto al continuare a fornire il prodotto tassato, l’onere fiscale graverà
sostanzialmente su di loro. Finchè la curva di offerta è inclinata positivamente e quella
di domanda negativamente, entrambe le quote di tassa pagate dai consumatori e dai
produtto