Microeconomia - La domanda e l'offerta
Anteprima
ESTRATTO DOCUMENTO
CAPITOLO 2: LA DOMANDA E L’OFFERTA
Il mercato, se svincolato da qualunque forma di regolamentazione, può produrre
risultati che non ci aggradano, ma è difficile che non riesca ad allocare i beni
disponibili in maniera efficiente.
Date certe caratteristiche dei compratori e dei venditori, il mercato in condizioni di
concorrenza perfetta produce il miglior risultato possibile, nel senso che qualunque
altra combinazione di quantità disponibili e di prezzi risulterebbe peggiore per almeno
qualcuno dei compratori e qualcuno dei venditori interventi dello Stato (fissando
prezzi sotto o sopra il loro prezzo d’equilibrio) generano quasi sempre delle
conseguenze involontarie dannose.
LE CURVE DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA
Lo strumento fondamentale che utilizziamo per studiare il funzionamento di un
mercato è l’analisi della domanda e dell’offerta.
Un mercato è costituito dall’insieme dei compratori e dei venditori di un determinato
bene o servizio. Alcuni mercati sono delimitati da vincoli molto precisi di spazio e di
tempo, altri coprono spazi sterminati (Borsa di New York).
Due prodotti assolutamente identici per tutte le altre caratteristiche vengono spesso
classificati separatamente, se differiscono solo in base al tempo e al luogo in cui si
rendono disponibili (ombrello estate - inverno)
Curva di domanda: semplice relazione matematica che ci dice quanti beni sono
disposti ad acquistare i consumatori ai diversi possibili prezzi (curva DD).
Il prezzo sull’asse verticale del grafico rappresenta che rappresenta la curva di
domanda è il prezzo reale del bene, cioè il prezzo del bene in relazione a quello di tutti
gli altri beni e servizi (relativo ai prezzi di tutti gli altri beni in un certo momento).
Interpretazione orizzontale: curva di domanda indica la quantità di prodotto che i
consumatori sono disposti ad acquistare ai vari livelli di prezzo.
Interpretazione verticale: si parte dalla quantità e si legge il prezzo di riserva
dell’acquirente marginale sull’asse verticale.
Non tutte le curve di domanda sono necessariamente lineari. La caratteristica
fondamentale che le accomuna è l’inclinazione negativa: la quantità domandata
aumenta se il prezzo del prodotto diminuisce (legge della domanda).
Ci sono diverse ragioni per cui la quantità domandata si riduce quando aumentano i
prezzi: molti consumatori decidono di optare per un prodotto sostitutivo; i consumatori
non possono acquistare le stesse quantità (dato il reddito, quando il prezzo aumenta, i
consumatori non ne possono acquistare le stesse quantità di prima se non rinunciando
al consumo di qualche altro bene). La curva di domanda di mercato di un determinato
bene è la risultante dei vari calcoli costi-benefici dei consumatori a proposito di quel
bene (costo = prezzo del prodotto, beneficio = soddisfazione derivante dal consumo
del prodotto).
Un modo alternativo per descrivere la curva di domanda è fare riferimento all’insieme
delle coppie prezzo-quantità in corrispondenza delle quali i consumatori saranno
soddisfatti (per ogni determinato livello dei prezzi, essi si considererebbero
insoddisfatti se dovessero acquistare una quantità di beni maggiore, o minore, rispetto
a quella indicata dalla curva di domanda)
Curva di offerta: strumento analitico corrispondente alla curva di domanda ma dal
punto di vista del venditore (curva SS).
Non tutte le curve di offerta sono necessariamente lineari. La caratteristica tipica delle
curve di offerta è invece l’inclinazione positiva: la quantità offerta aumenta quanto
aumenta il prezzo del prodotto (legge dell’offerta). Perché il produttore sia disposto
a vendere un determinato prodotto, il prezzo di vendita deve essere maggiore del
costo di produzione l’incremento di produzione è profittevole solo se i prezzi
aumentano. Altro fattore che contribuisce all’inclinazione positiva della curva
dell’offerta è la “riconversione produttiva” (aumenta il numero di produttori che
decidono di produrre quel bene se aumenta il prezzo).
Interpretazione orizzontale: si prende in considerazione il prezzo e leggiamo la
quantità che i produttori sono disposti a vendere a quel prezzo nell’asse orizzontale
Interpretazione verticale: si prende in considerazione una certa quantità e
leggiamo il corrispondente costo marginale sull’asse verticale
Un modo alternativo per descrivere la curva di offerta è fare riferimento all’insieme
delle coppie prezzo-quantità in corrispondenza delle quali i produttori sono soddisfatti
(accezione tecnica: sarebbero ben lieti di spuntare dei prezzi ancora più alti per i beni
offerti; ma, per ciascun livello di prezzo, i produttori sarebbero meno soddisfatti se
fossero costretti a vendere di più, o di meno, della quantità corrispondente a quel
livello di prezzo)
LA QUANTITA’ E IL PREZZO D’EQUILIBRIO
Utilizzando le curve di domanda e di offerta è possibile determinale la quantità e il
prezzo d’equilibrio di un bene, cioè la combinazione prezzo-quantità in corrispondenza
della quale sono soddisfatti sia i consumatori sia i produttori combinazione prezzo-
quantità nella cui corrispondenza la curva di domanda e quella di offerta si
intersecano. Per qualunque altra coppia prezzo-quantità, i compratori o i venditori
sarebbero insoddisfatti.
La situazione in cui il prezzo eccede il valore di equilibrio si chiama eccesso di
offerta o “surplus”. Se il prezzo si posiziona sotto il suo valore di equilibrio si parla di
eccesso di domanda o “carenza”.
IL PROCESSO DI AGGIUSTAMENTO VERSO L’EQUILIBRIO
A qualsiasi prezzo diverso da quello di equilibrio, una parte del mercato rimane
insoddisfatta. Se i prezzi sono superiori al livello di equilibrio, i produttori vendono
meno di quanto vorrebbero abbassano il prezzo le pressioni al ribasso del prezzo
continueranno finchè ci sarà anche un solo venditore insoddisfatto (finchè il prezzo
non avrà raggiunto il suo valore di equilibrio. Quando sono insoddisfatti i compratori i
venditori si renderanno conto di poter aumentare i prezzi pur continuando a vendere
quanto vorrebbero le pressioni al rialzo persisteranno finchè il prezzo non
raggiungerà il suo valore di equilibrio.
spontaneità del processo di aggiustamento; non c’è nessuno che lo pianifica o
dirige. Questo processo deriva dalle reazioni spontanee di tanti individui che
perseguono il proprio interesse personale di fronte a situazioni di surplus o carenza di
prodotti sul mercato.
LA PROPRIETA’ DELL’EQUILIBRIO DI MERCATO IN TERMINI DI BENESSERE
In condizioni di equilibrio, non c’è alcuna riallocazione che potrebbe essere favorevole
per qualcuno senza danneggiare qualcun altro. Al contrario, se i prezzi e le quantità
non sono al loro livello di equilibrio, sarà sempre possibile individuare una riallocazione
in grado di migliorare la situazione di qualcuno senza peggiorare quella di qualcun
altro.
IL LIBERO MERCATO E IL PROVLEMA DELLA POVERTA’
E’ possibile che tutti i mercati siano in perfetto equilibrio e che, ciononostante, molte
presone avviano un reddito tanto basso da non consentire loro di vivere decentemente
l’efficienza del mercato ci consente solo di dire che, dato il loro basso livello di
reddito, anche gli individui più poveri potranno, grazie al libero scambio, utilizzare al
meglio quel reddito. Quando un povero, ma anche un ricco, non compra un bene
perché il prezzo è troppo alto, sta dicendo che preferirebbe spendere quei soldi in un
altro modo.
Per aiutare i poveri esistono soluzioni molto più efficaci del controllo sui prezzi dei
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LeonardoRomagnoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Bologna - Unibo o del prof Andergassen Rainer.
Acquista con carta o conto PayPal
Scarica il file tutte le volte che vuoi
Paga con un conto PayPal per usufruire della garanzia Soddisfatto o rimborsato