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STATICA COMPARATA

Situazione iniziale: l'intersezione tra la domanda e l'offerta di mercato è il punto di equilibrio di mercato. Un aumento dell'offerta sul mercato sposta la curva di offerta di breve periodo verso destra da SS a SS'. Questo spostamento è dovuto a una condizione esogena, ad esempio un miglioramento delle tecniche produttive o condizioni climatiche più favorevoli. Di conseguenza, il prezzo di equilibrio diminuisce per la quantità di bene prodotta.

Si distinguono due concetti: domanda elastica (grafico a sinistra) e anelastica (grafico a destra). L'elasticità indica quanto è piatta una funzione. Nel grafico a sinistra, la curva è più piatta, quindi più elastica.

Condizione iniziale: se c'è un aumento della domanda (ad esempio una moda temporanea), il prezzo di equilibrio sarà più elevato. Con un'offerta elastica, il prezzo aumenta di poco (contenuto), mentre per uno spostamento uguale in una domanda anelastica, l'aumento del prezzo sarà maggiore.

Il surplus è un concetto che permette una quantificazione numerica di quello che sono la perdita o il guadagno da parte di consumatori e produttori quando qualcosa cambia (domanda e offerta). Accisa= tassa applicata su uno specifico prodotto (benzina, alcol, tabacco, biglietti aerei)= uguale per tutti (è in forma fissa), diversa dall’aliquota che dipende dal reddito. - Condizione di equilibrio (6 unità di bene, 8 prezzo) - Introduzione di una tassa, pari a 6 euro Se prima l’intersezione dell’equilibrio era definito dal punto (6;8), adesso essendo introdotta una tassa che grava sui consumatori, i consumatori non saranno più disposti a comprare sei unità di bene ma meno (scende la disponibilità a pagare) punto M (nuovo equilibrio). Per ottenere la curva di offerta si deve partire dalla funzione di costi marginali e si deve slittare parallelamente di6unità. Nel nuovo equilibrio: il costo di produzione è 6; 4 quantità di bene sono pagate 12 (tassa) Surplus del consumatore e del produttore in questo problema: 1. Prima dell'imposta il surplus del consumatore era dato dall'area di A, B, C, E; mentre il surplus del produttore è dato dal triangolo G, F, H 2. Dopo l'introduzione della tassa: il surplus del consumatore si riduce al triangolo A; i consumatori perdono quindi l'area B, C, E; mentre il surplus del produttore si riduce all'area di H (sopra al costo di produzione e sotto del prezzo di vendita). I produttori incassano 6 (la differenza la danno allo Stato) BCG è il gettito fiscale: soldi che vanno allo Stato restituiti poi sotto altra forma; EF sono perse: perdita secca di surplus, dovuta a qualsiasi cambiamento esogeno. Perché si tassa allora? Per fini redistributivi. In ogni situazione in cui c'è un intervento dall'esterno che si frappone al

meccanismo di mercato si crea→un’inefficienza (perdita risorse non recuperate) avviene anche nei sussidi.

IN SINTESI

SSIDIO- Situazione di partenza uguale a quella precedente, poi viene inserito il sussidio: si muove sempre l’offerta; seil sussidio è 3 la funzione di offerta slitta verso il basso.

Il prezzo di vendita si riduce (a beneficio dei consumatori e dei produttori), di conseguenza i consumatori→aumentano la domanda 7 quantità invece di 6 a un prezzo minore, pari a 6 (rialzo costi marginali). Si creaun nuovo equilibrio pari a 7 unità vendute per il prezzo di 6, mentre i produttori incassano un prezzo di 9 euro.

Surplus prima del sussidio: surplus del consumatore è dato dall’area è A + B; mentre il surplus del produttoreè dato dall’area E + F

Dopo l’introduzione del sussidio: surplus del consumatore dato da A + B + E + G + K; mentre il surplus delproduttore è dato da E + F + B + C (il

produttore sostiene gli stessi costi di produzione di prima: funzione S)→Uscite del governo, deve dare i soldi alle imprese (7×3=21) guadagno di surplus per i consumatori e produttori;il gettito fiscale è la somma delle aree B + C + J + K + G + E. →J esce dallo Stato e non rientra come surplus di consumatori e produttori è una perdita (cuneo).Oggi sussidi per energia green.08/11/2021 Capitolo 2= elasticità della domandaForma di mercato non concorrenziale. →Elasticità= reazione delle quantità alle variazioni di prezzo il problema del monopolista, che fronteggia tutta ladomanda di mercato (situazione utopica): deve fissare le quantità da produrre ma anche stabilire il prezzo di mercato.Due variabili di scelta ma se fissa un prezzo troppo alto, perde parte dei consumatori che non saranno disposti a pagarequesto prezzo; se al contrario abbassa il prezzo, guadagna consumatori ma il suo profitto scende (ricavi-costi) = tradeoff

(=problema di scelta). Quanto reagiscono le quantità vendute alle variazioni di prezzo? L'elasticità della domanda al prezzo è la variazione percentuale (relativa) della quantità domandata determinata dalla variazione del prezzo di un punto percentuale (1%). Sinonimo di "sensibilità" (di Q alle variazioni di P) di solito è un numero negativo: se aumento il prezzo perdo quantità. Un'elasticità elevata corrisponde a una funzione di domanda molto piatta. Al contrario una funzione con una pendenza elevata è molto ripida. Il monopolista, a seconda che fronteggi una domanda più o meno elastica, avrà un margine di ricarico più o meno elevato: se alla domanda i consumatori non rispondono con grandi variazioni (tagli delle quantità domandate a fronte dell'aumento dell'1%), il monopolista ha molto potere di mercato = fissa prezzi alti con un ricarico cospicuo. Varie

ragioni per cui una domanda può essere molto elastica:

  1. Grado di sostituibilità
  2. Orizzonte temporale (se il consumo di un bene può essere rimandato l'elasticità è elevata)
  3. incidenza dell'importo del bene sul reddito del consumatore.

La tassa di 10 (cuneo), fa si che nel caso anelastico il consumatore perda molto surplus rispetto al caso più elastico; nel grafico con la domanda elastica l'onere della tassa è sopportata di più dai produttori.

Capitolo 11= Monopolio

Un mercato di monopolio è costituito da un unico venditore (utopico) e da molteplici acquirenti.

Perché il monopolista non stabilisce un prezzo infinitamente elevato?

La domanda è inclinata negativamente e, quindi, per massimizzare il profitto, il monopolista deve trovare un giusto equilibrio tra volume di produzione e mark-up (ossia "ricarico", la differenza tra il prezzo di vendita e il costo marginale delle unità vendute).

Più alto è il mark-up più il monopolista ci fa profitto ma non può spingere il prezzo a livelli troppo elevati se no perde il mercato. Il ricarico corrisponde all'extra-profitto (fuori dallo stipendio) = bilancio costi-ricavi a fine anno. Nella concorrenza perfetta l'extra-profitto è zero, non ha potuto mettere un mark-up sui costi (vende al prezzo di costo). L'entità del ricarico dipende da quanto è elastica la domanda. In concorrenza perfetta MR=P quindi dato MR=MC abbiamo che MC=P il ricavo marginale coincide con il prezzo. Il monopolista invece non è price-taker. Il ricavo marginale dipende dal prezzo. Esercizio: Scrivere l'equazione della retta P= a - bQ (a= intercetta verticale e b= inclinazione) P= 12 - Q 09/11/2021 Abbassando il prezzo il monopolista perde la porzione di area 1 ma guadagna 3 consumatori conviene abbassare il prezzo. Dal primo grafico si deduce che aumentando le

quantità inizialmente i ricavi totali aumentano, poi scendono: dipende dal prezzo, se aumentano le quantità vuol dire che il prezzo sta diminuendo (fino alla cima); dopodiché i ricavi totali scendono: questo perché la discesa del prezzo si fa sentire, guastando i ricavi totali, nonostante si vendano più quantità→ funzione di ricavi totale: è non lineare e non monotona (non ha sempre la stessa pendenza).

Dal primo grafico si può derivare il secondo: funzione di ricavo marginale (quella blu), la linea grigia è la funzione di→domanda quando il prezzo è zero, le quantità domandate sono 12, ma se il prezzo è 0, dato che i ricavi totali sono dati da quantità per prezzo saranno zero anche loro (grafico sopra): lo stesso vale per le quantità in zero.

Il ricavo totale ha un punto di massimo che non è il punto di massimizzazione del profitto (non sono inclusi i costi in→questo.

ricavi totali, dove il ricavo marginale è positivo.

ricavo totale (devono essere in fase crescente), non dove si bilanciano e sono uguali.

Profitti positivi: l'extra profitto dell'impresa monopolista può essere positivo, diversamente da quanto accade a un'impresa perfettamente concorrenziale in equilibrio di lungo periodo, poiché il monopolista non deve far fronte allaminaccia di libera entrata nel mercato, che rende nulli i profitti in concorrenza perfetta.

Il monopolista può porre un ricarico sul prezzo o sui costi marginali perché non ha la minaccia di entrata di altre imprese.

- Il prezzo di monopolio è determinato endogenamente sulla base della curva di domanda (differenza rispetto alla concorrenza perfetta, non è un numero dato), così come le quantità prodotte (analogamente alla concorrenza perfetta);

- Poiché l'equilibrio di monopolio generalmente non coincide con l'equilibrio di concorrenza perfetta, esso comporta una perdita di benessere sociale.

rezzo più alto rispetto a un mercato di concorrenza perfetta. Questo perché nel monopolio c'è un solo venditore che controlla l'offerta e può quindi influenzare il prezzo. Nel mercato di concorrenza perfetta, invece, ci sono molti venditori che offrono prodotti simili e non hanno il potere di influenzare il prezzo. Inoltre, nel monopolio il monopolista può limitare la quantità di prodotto offerta per aumentare il prezzo e massimizzare i suoi profitti. Nel mercato di concorrenza perfetta, invece, i venditori devono accettare il prezzo di equilibrio determinato dal mercato. Un altro elemento che differenzia il monopolio dalla concorrenza perfetta è l'accesso al mercato. Nel monopolio, il monopolista può impedire l'ingresso di nuovi concorrenti e mantenere il suo potere di mercato. Nel mercato di concorrenza perfetta, invece, l'ingresso nel mercato è libero e ci sono poche barriere all'entrata. Infine, nel monopolio il monopolista può trarre vantaggio dalla discriminazione dei prezzi, offrendo prezzi diversi a diversi gruppi di consumatori. Nel mercato di concorrenza perfetta, invece, i prezzi sono uguali per tutti i consumatori. In conclusione, il monopolio e il mercato di concorrenza perfetta sono due modelli di mercato molto diversi. Nel monopolio c'è un solo venditore che controlla l'offerta e può influenzare il prezzo, mentre nel mercato di concorrenza perfetta ci sono molti venditori che non hanno il potere di influenzare il prezzo.
Dettagli
A.A. 2021-2022
62 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mariannaiavarone03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Dalla Pellegrina Lucia.