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Estratto del documento

1) Illustra i limiti del mercato.

Per prima cosa un limite del mercato è dato dal fatto che dal lato della domanda, chi partecipa al mercato ha maggior voce in capitolo nella misura della “capienza del suo portafoglio”, cioè della sua capacità di spesa. In secondo luogo se è vero che la transazione di mercato determina una situazione di mutuo vantaggio tra le parti che scelgono liberamente, essa non riesce a intervenire sull'eventuale squilibrio delle condizioni di partenza (diseguaglianza tra i soggetti che prendono parte allo scambio, es. traffico di organi (motivazione etica), distribuzione di terre tra i meno abbienti con il vincolo di non vendita per un determinato periodo di tempo). Un altro limite non trascurabile è rappresentato dalle condizioni restrittive entro le quali lo scambio tra individui, attraverso la concorrenza, genera un non peggioramento o almeno un miglioramento della situazione di tutti grazie all'incontro di egoismi individuali. Tale condizione infatti non si realizza nel caso di beni pubblici, esternalità negative, limite all'accesso del mercato per nuovi produttori, informazione imperfetta e non perfetta omogeneità dei prodotti scambiati). Un ultimo e fondamentale limite del mercato è quello delle sue conseguenze sulle norme sociali e morali di una determinata società. Hirsch e Marx hanno argomentato come il mercato determini l'affermazione di valori quali l'avidità e l'interesse personale e promuova l'anonimato nelle relazioni interpersonali; la mercificazione di aspetti fondamentali della vita quotidiana potrebbe alla perdita completa di valori importanti della vita sociale (altruismo, fiducia, ecc.). I limiti del mercato finirebbero per minare le sue stesse fondamenta. Pensatori come Polanyi hanno smontato le tesi di Hirsch e Marx evidenziando come la stessa cultura veicolata dal mercato generi nella società reazioni e anticorpi che contrastano la presunta tendenza alla decadenza morale.

2) Illustrare i pregi del mercato.

Il primo beneficio è che esso rappresenta uno strumento quasi miracoloso che dà soluzione grazie ad un meccanismo decentralizzato e spontaneo, alle istanze di un numero grande a piacere di acquirenti e di venditori. Tale equilibrio si realizza tramite il prezzo (punto di incontro tra domanda e offerta che pulisce il mercato da ogni eccesso di domanda e di offerta (market-clearing) e segnalatore dei gusti dei consumatori). Il secondo beneficio del mercato è quello di generare mutua soddisfazione attraverso lo scambio; la transazione determinata ad un certo prezzo ha il pregio di migliorare sia il benessere del consumatore sia quello del venditore (surplus del consumatore=beneficio del consumatore derivante dello scambio, determinato dalla differenza tra il prezzo di riserva, ossia il max prezzo che il consumatore era disposto a pagare (Pd) e il prezzo di equilibrio di mercato a cui compra (P*---> Sc = Q*(Pd - P*)/2)

Il ruolo fondamentale del mercato in questo caso è quello di trasformare, attraverso la concorrenza, egoismi distinti di una platea di consumatori e produttori in un risultato socialmente utile che aumenta la soddisfazione di tutti, o comunque non riduce quella di nessuno. Un ultimo importante pregio del mercato può essere ricompreso in una dimensione storica: durante l'epoca feudale i rapporti economici si fondavano su termini gerarchici, con l'affermarsi del mercato.

3) Analizzare la funzione allocativa dei prezzi.

I prezzi assolvono due importanti e distinte funzioni. La prima è il razionamento dell'offerta; i prezzi di equilibrio servono a gestire le eccessive pretese dei consumatori che sarebbero disposti a chiedere maggiori quantità di un bene offerto ad un prezzo pari a zero. Il mercato distribuisce i beni più scarsi a coloro i quali sono disposti ad attribuirgli un valore (monetario) maggiore. (funzione allocativa dei prezzi rispetto ai beni). La seconda funzione dei prezzi è quella di un segnale per distribuire le risorse nei diversi comparti economici. Nei settori in cui si registra un eccesso di domanda, infatti, le imprese possono vendere a prezzi superiori rispetto a quelli necessari per coprire i costi relativi alla loro realizzazione; nei settori in cui vi è un eccesso di offerta le imprese sono invece costrette a praticare prezzi inferiori per attirare la domanda. (funzione allocativa dei prezzi rispetto alle risorse, tende a far migrare le risorse dai settori caratterizzati da eccesso di offerta a quelli caratterizzati da eccesso di domanda).

4) Individuare 5 principali determinanti della domanda e quelli dell'offerta.

Le determinanti della domanda sono il reddito ( la quantità domandata di un certo bene aumenterà con l'aumentare del reddito, caratteristica dei beni normali, mentre per i beni inferiori la domanda aumenta al diminuire del reddito), i gusti (varietà dei gusti dei consumatori nel tempo e nello spazio determinata anche da differenze culturali), i prezzi dei beni sostitutivi e complementari (la variazione del prezzo dei beni perfetti sostituti porta ad uno spostamento della domanda verso quelli il cui prezzo è diminuito, la domanda dei beni perfetti complementi si distribuisce equamente tra i due beni, il cui consumo avviene insieme (panetta e uova nei paesi anglosassoni)), aspettative (di reddito, chi si aspetta un reddito futuro maggiore tende a consumare di più nel presente, chi si aspetta un reddito futuro minore tende a consumare di meno nel presente), fattori demografici (tanto più è maggiore la grandezza di un mercato, tanto più sarà maggiore la domanda). Le determinanti dell'offerta sono la tecnologia (la quantità di beni che il produttore è disposto a mettere in vendita dipende dai costi di produzione che sono tanto maggiori tanto meno è sviluppata la tecnologia di produzione), i prezzi dei fattori produttivi (prezzi di input fondamentali, quali capitale e lavoro), il numero dei produttori (maggiore è il numero delle imprese che operano in un mercato, maggiore è la quantità di beni offerti per ogni livello di prezzo), aspettative (variazione attese dei prezzi), condizioni metereologiche (una gelata ad esempio può ridurre la quantità del bene offerto e provocare uno spostamento della curva di offerta verso sinistra).

5) Che cosa sono le curve di indifferenza e si possono intersecare?

La curva di indifferenza è il luogo geometrico dei punti che rappresentano la combinazione di beni o panieri di beni x e y che forniscono lo stesso livello di soddisfazione al consumatore. Tutti i punti facenti parte della stessa curva di indifferenza consentono al consumatore di raggiungere il medesimo livello di soddisfazione; in generale secondo il criterio dell'ordinarietà paretiana i panieri dei beni che si trovano al di sopra di una curva di indifferenza sono preferiti a quelli che si trovano sulla curva di indifferenza, così come i panieri che si trovano su curve di indifferenza sono preferiti a quelli che si trovano al di sotto di essa. Dalle proprietà degli ordinamenti di preferenza (completezza, convessità, non sazietà e transitività) derivano fondamentali proprietà delle curve di indifferenza: dalla completezza deriva che la curva di indifferenza copre tutti i panieri di beni, dalla non sazietà deriva il fatto che le curve di indifferenza hanno una pendenza negativa (saggio marginale di sostituzione decrescente → legge dell'utilità marginale decrescente), infine le curve di indifferenza non possono intersecarsi; infatti considerando due curve di indifferenza il punti D sarebbe indifferente ad F poiché sulla stessa curva di indifferenza, il punto E indifferenza a D per la completezza, F indifferente ad E per la transitività e F preferito ad E per la non sazietà. Poiché le due ultime osservazioni non possono essere entrambe vere, due curve di indifferenza diverse intersecarsi anche perché vi sarebbe un punto appartenente a due curve di indifferenza avente lo stesso livello di soddisfazione.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
4 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/06 Economia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale315 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Becchetti Leonardo.