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CURVA DI OFFERTA DI MERCATO NEL LUNGO PERIODO (LS)
È una curva che mostra la quantità totale di output offerta nel mercato a diversi livelli di prezzo. Però non è possibile fare la somma orizzontale delle curve di offerta individuali, poiché le imprese possono entrare o uscire dal mercato; quindi non esiste un numero fisso di curve di offerta individuali che possono essere sommate.
Nel lungo periodo, le nuove entrate porteranno il prezzo di equilibrio nuovamente al livello originario. Quindi la curva di offerta di lungo periodo è rappresentata da una linea orizzontale parallela all'asse delle X corrispondente al prezzo di equilibrio di lungo periodo.
LUNGO PERIODO = SOLO COSTI RECUPERABILI
SURPLUS DEL PRODUTTORE (S.P.) = è la differenza tra il prezzo che l'impresa riceve dalla vendita di un bene, e il prezzo minimo che l'impresa deve ricevere per poter vendere quel bene. Corrisponde all'area compresa tra la curva di offerta.
e il prezzo di mercato. Per un'impresa con costi fissi non recuperabili, S.P. ≠ π. S.P. = P * Q - C(recup.) π = P * Q - TC Se un'impresa non sostiene costi fissi non recuperabili, S.P. = π Nel BREVE PERIODO, S.P. (a livello di mercato) corrisponde all'area tra la curva di offerta di breve periodo e il prezzo di mercato. Esso equivale alla somma del surplus del produttore delle singole imprese che operano nel mercato
Capitolo 10. MERCATI CONCORRENZIALI, APPLICAZIONI
TASSE SUL CONSUMO (ACCISE): Un'ACCISA è una tassa applicata su uno specifico prodotto. Gli economisti utilizzano spesso un modello di equilibrio parziale per studiare gli effetti di un'accisa, considerando i prezzi degli altri beni costanti.
In assenza di tassazione, il prezzo pagato dal consumatore (PD) corrisponde a quello ricevuto dal produttore (PS).
TASSA PER UNITÀ: PD = PS + T (prezzo pagato = guadagno + tassa)
- il mercato produrrà di meno
- il surplus del consumatore
sarà inferiore- il surplus del produttore sarà inferiore- effetto positivo sul bilancio pubblico- la tassa produrrà una PERDITA SECCA (= riduzione del beneficio risultante da un'inefficiente allocazione delle risorse, di cui nessuno si appropria) L'incidenza della tassa è ripartita su entrambe le parti, consumatori e produttori. GETTITO = Q * T SUSSIDI: Un SUSSIDIO è una tassa negativa applicata su uno specifico prodotto. I compratori pagano il prezzo di mercato PD, e il Governo poi paga a ciascun venditore un sussidio su ogni unità venduta (in aggiunta al prezzo), così: Il prezzo ricevuto dal venditore dopo il sussidio è dato da PS = PD + S . (guadagno = prezzo pagato + sussidio) - il mercato produrrà di più - il surplus del consumatore sarà superiore - il surplus del produttore sarà superiore - effetto negativo sul bilancio pubblico - il sussidio produrrà una PERDITA SECCA. (= riduzione del beneficio risultante da un'inefficiente allocazione delle risorse, di cui nessuno si appropria)beneficio perché spinge il mercato a produrre di più rispetto al livello efficiente di produzione). LA REGOLAMENTAZIONE DEL PREZZO:
IL PREZZO MASSIMO: A differenza di quanto accade in presenza di accise o sussidi, il prezzo massimo non consente al mercato di raggiungere la sua posizione di equilibrio.
IL PREZZO MINIMO: Al pari dei prezzi massimi, non consentono il raggiungimento dell'equilibrio.
Capitolo 11. IL MONOPOLIO
Un'impresa operante in un mercato di concorrenza perfetta non è in grado di fissare il prezzo a cui vendere il proprio prodotto (price-taking). Al contrario, un monopolista stabilisce il prezzo di vendita (PRICE-SETTER) del proprio prodotto. La curva di domanda del monopolista è inclinata negativamente (più il prezzo aumenta, più la quantità domandata si riduce), non consentendogli di settare prezzi eccessivamente alti.
Come è possibile massimizzare il profitto del monopolista? Individuando la combinazione perfetta tra
quantità di prodotto, prezzo e MC.- se l'impresa produce una Q per cui MR > MC, non massimizza il suo profitto poiché incrementando la produzione il suo profitto aumenterebbe- se l'impresa produce una Q per cui MR < MC, non massimizza il suo profitto poiché riducendo la produzione il suo profitto aumenterebbeDUNQUE SI HA LA MASSIMIZZAZIONE QUANDO MR = MCRICAVO MARGINALE: MR = ∆TR / ∆Q (DERIVATA DI TR RISPETTO Q)Quando Q=0, MR = P.Quando Q>0:- MR < P- MR si trova al di sotto della curva di domanda.DUNQUE:- il prezzo che massimizza il π del monopolista eccede il MC dell'ultima unità offerta, a differenza di quanto accade nei mercati di concorrenza perfetta, dove P* = MC dell'ultima unità offerta- π del monopolista può essere > 0- sebbene il monopolista fissi un prezzo superiore al costo marginale e abbia dei profitti, i consumatori hanno comunque un surplusIL MONOPOLISTA NON HA UNA CURVA DIOFFERTA
Poiché se Q cresce MR si sposta verso destra, Q* crescerà (muta il punto di intersezione fra MR ed MC) (COSA OPPOSTA SE Q DECRESCE)
Poiché se MC cresce P* cresce, Q decrescerà (muta il punto di intersezione fra MR ed MC)
Poiché se MC decresce P* decresce, Q crescerà (muta il punto di intersezione fra MR ed MC)
Dunque:
- uno spostamento verso l'alto di MC riduce i ricavi totali di un monopolista che sta massimizzando il profitto
- uno spostamento verso il basso di MC aumenta i ricavi di un monopolista che sta massimizzando il profitto.
OTTIMIZZAZIONE DI PRODUZIONE MONOPOLISTICA CON DUE IMPIANTI
CURVA DEL COSTO MARGINALE MULTI-IMPIANTO (MCt): è la somma orizzontale delle curve del costo marginale dei singoli impianti.
La quantità totale di massimo profitto da produrre si trova eguagliando il suo ricavo marginale alla curva del costo marginale multi-impianto: MR=MCt
Per determinare quanto produrre nei singoli impianti, è
totali marginali (MR) ai costi marginali (MC). Questo avviene nel punto in cui MR = MC. Per individuare il punto di intersezione tra le singole curve del MC di ogni impianto e una linea tracciata orizzontalmente a partire dal punto di intersezione tra MR e MC, è necessario utilizzare i seguenti tag HTML:necessario guardare il punto di intersezione tra le singole curve del MC di ogni impianto e una linea tracciata orizzontalmente a partire dal punto di intersezione tra MR e MC
OTTIMIZZAZIONE DI PRODUZIONE MONOPOLISTICA CON DUE MERCATI
Un monopolista vende il proprio prodotto su due differenti mercati: la domanda del primo mercato è Q1(P) (Q1 = Q domandata nel mercato 1 col prezzo P), mentre quella del secondo mercato è Q2(P).
I costi dell'impresa dipendono dalla quantità totale prodotta, per cui Q=Q1(P)+Q2(P).
I costi totali sono C(Q) e i costi marginali MC(Q).
Il profitto complessivo è dato da: πt = (P*Q) - C(Q)
Q = Q1(P) + Q2(P)
maxπ = MRa = MC(Q)
Per trovare i ricavi totali l'impresa dovrà definire la sua domanda aggregata. Essa è semplicemente la somma orizzontale delle domande riferite ai due mercati.
Una volta nota la domanda aggregata, l'impresa individuerà la quantità di massimo profitto eguagliando il ricavo totale marginale (MR) ai costi marginali (MC). Questo avviene nel punto in cui MR = MC.
marginale riferito alla domanda aggregata al costo marginale MC(Q). CARTELLO = è un gruppo di produttori che definisce in modo concordato il prezzo e la quantità in un mercato. Il problema della scelta della quantità da produrre a livello complessivo e dell'ottima allocazione dell'output tra i membri del cartello è identico al problema di allocazione dell'output tra più impianti del singolo monopolista. Quindi, non necessariamente un cartello suddivide equamente la produzione tra i suoi membri: le imprese con MC più elevati generalmente produrranno meno.
Si supponga che vi sia un cartello costituito da due imprese con MC diversi. Nella soluzione di ottimo, il cartello suddivide la produzione tra le due imprese in modo che i singoli MC siano uguali e il MCa = MRa.
L'EQUILIBRIO DI MONOPOLIO: In un mercato di concorrenza perfetta, P(eq) = intersezione fra S e D. Si supponga che il settore venga monopolizzato: la curva di offerta S diventa
La curva del MC del monopolista. Adesso, l'equilibrio di massimo profitto del monopolista si verifica quando MR = MC.
Differenze:
- P monopolista > P concorrenziale
- Q monopolista < Q concorrenziale
- SC monopolio < SC concorrenziale
- S monopolista > Sp concorrenziale
Il monopolio porta ad una PERDITA SECCA: essa rappresenta la differenza tra il benessere sociale che si otterrebbe se il mercato fosse di concorrenza perfetta e il beneficio ottenuto nell'equilibrio di monopolio. Essa sorge perché in monopolio non vengono prodotte e vendute le unità per le quali la disponibilità a pagare dei consumatori eccede il MC. La produzione di queste unità ridurrebbe il profitto del monopolista, che per questo motivo decide di non produrle.
MONOPOLIO NATURALE = se, per qualsiasi livello di Q, il TC di una singola impresa risulta minore della somma dei TC di due o più imprese che si dovessero dividere la stessa produzione. Esso necessita della presenza di una
curva del AC continuamente decrescente, e quindi la presenza di economie di scala, ma la domanda non deve essere eccessivamente elevata. Per evitare prezzi troppo elevati, si possono adottare le seguenti strategie: - Regolamentazione: imponendo limiti ai prezzi che il monopolista può praticare, si evita che il monopolista produca poco e venda ad un prezzo elevato, garantendo un'allocazione efficiente delle risorse. - Impresa pubblica: creando un'impresa di proprietà dello Stato che operi nel settore monopolistico, si può garantire un'allocazione efficiente delle risorse, evitando che il monopolista massimizzi il proprio profitto a discapito del benessere della società. Nel caso di un monopolio naturale non regolamentato, il monopolista massimizza il proprio profitto producendo poco e vendendo ad un prezzo elevato, causando inefficienza allocativa. Nel caso di un monopolio naturale first best, per coprire le perdite del monopolista, si può adottare la seguente formula per il prezzo: P = MC + canone (o sussidio), garantendo un'allocazione efficiente delle risorse. Nel caso di un monopolio naturale second best, il monopolista azzera i profitti e il prezzo è uguale al costo medio (P = AC), riducendo l'inefficienza allocativa. Un monopolio naturale è un esempio di barriera all'entrata. Nelle industrie perfettamente concorrenziali, non esistono barriere all'entrata. Tuttavia, per un'impresa che vuole mantenere il proprio monopolio, sono fondamentali le barriere all'entrata. Senza queste barriere, la presenza di profitti positivi incentiverebbe l'ingresso di potenziali concorrenti e la concorrenza condurrebbe a una riduzione dei profitti del monopolista.All'estinzione dei profitti dell'industria. Le barriere all'entrata possono essere di tre tipi:
- Barriere strutturali: quando le imprese operanti godono di vantaggi che non rendono profittevole l'ingresso nel mercato di nuovi entranti.
- Barriere legali: quando un'impresa già operante è legalmente protetta contro i potenziali concorrenti (es: brevetti o provvedimenti legislativi).
- Barriere strategiche: quando un'impresa operante compie precise azioni per impedire l'ingresso nel mercato ai concorrenti (es: aggressività verso i potenziali entrati nel mercato attraverso strategie come la guerra dei prezzi).
Capitolo 12. DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO E PUBBLICITÀ
DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO: è la pratica che prevede l'applicazione