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DERIVATA DELLA FUNZIONE COMPOSTA DI DUE
VARIABILI ( regola della catena)
L'insieme degli output (immagini) della funzione g, che ha come input la variabile t, è
contenuto nell'insieme di definizione (dominio) della funzione f.
Quando la funzione g(t) è strutturata come g(t) = (x;y), e quindi g(t) è rappresentata come:
{x = x(t) e y = y(t)} Quindi le variabili della f(g) sono x e y, che sono date dalla funzione x(t) e y(t)
La derivata della funzione composta f(g(t)) delle due variabili x e y non è altro che: M. Rotunno
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Derivata della funzione implicita
Se abbiamo una funzione F(x,y) = 0 ci interessa conoscere le sue soluzioni ( o zeri di F), quali sono
quelle x e y che rendono la funzione F uguale a zero.
Ci sono dei casi in cui si può esprimere una delle due variabili della funzione F (x,y) in funzione dell'altra
variabile. Cioè come:
Si dice che F(x,y) definisce implicitamente la funzione y = f(x) oppure x = g(y).
Per il teorema di Dini, ci dice che in un intorno I di un punto (x0, y0), tale che: M. Rotunno
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Il fatto che la derivata parziale in quel punto è diverso da zero, significa che in quel punto (x0,y0) non si è in
presenza di un punto critico.
Allora, sotto queste condizioni, esiste un intorno di x0, affinchè esista un'unica funzione y = f(x) tale che:
Questa funzione è soddisfatta al variare della variabile x, ma è anche vero il contrario, cioè
che esista un unica funzione x = g(y) tale che F (g(y),y) = 0 al variare dell variabile y.
In pratica abbiamo una funzione a due variabili, ma ne variamo solo una che
automaticamente ci restituisce anche l'altra variabile.
Quindi in un intorno I di (x0) e in un intorno U di (y0), per ogni x che appartiene all'intorno I
esiste un unica y dell'intorno U che rende F (x,y) = 0.
Quindi la funzione f è una funzione che va dall'intorno I all'intorno U:
Non si può esplicitare sempre una delle due incognite in funzione dell'altra, ma però il teorema ci
dice che ne esiste almeno una, che viene detta funzione implicita.
Il teorema ci dice che:
Quindi, per il teorema di Dini la derivata della funzione implicita sarà: M. Rotunno
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Quindi, dovendo trovare i punti critici, cioè dovendo porre la derivata della funzione z = 0, troviamo:
Questa relazione ci dice che f'x è proporzionale rispetto a g'x e che f'y è proporzionale rispetto a
g'y. Questo perchè se la x varia allora f'y e g'y stanno ferme e diventano delle costanti, quindi g'x ha
una relazione di proporzionalità con f'y M. Rotunno
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Queste due relazioni tra le variabili non sono altro che le derivate prime della funzione Lagrangiana:
Quindi i punti di massimo e minimo della funzione z = f(x, y) vincolata dalla funzione g(x,y) = 0 si
ottengono come massimi e minimi liberi della funzione Lagrangiana.
Infatti, se facciamo la derivata della funzione obiettivo condizionata dal vincolo, otteniamo le stesse
derivate che otteniamo dalla funzione Lagrangiana, solo che dobbiamo risolvere il sistema per
trovare il valore della costante Lambda, che è la terza variabile della funzione Lagrangiana
Significato dei moltiplicatori di Lagrange
Servono come strumento di calcolo per costruire la funzione Lagrangiana al fine di ottenere un
sistema nelle tre incognite e poterlo usare per risolvere il problema di ottimo vincolato.
Il moltiplicatore di Lagrange ci dice di quanto una variazione marginale del valore del vincolo c
influenza il valore ottimale della funzione obiettivo f(x,y).
Quindi, se il vincolo (espresso tramite il parametro c) fosse la quantità disponibile di una risorsa, ad
esempio l'uranio, e abbiamo un moltiplicatore di Lagrange elevato, significa che il valore ottimale della
nostra funzione obiettivo è fortemente influenzato da una piccola variazione di c, cioè trovare anche
solo un piccolo giacimento di uranio influenza molto la nostra funzione. Quindi l'uranio è una risorsa
preziosa. M. Rotunno
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Dimostrazione
Ogni estremante che troviamo dipende dal valore del parametro c, che è il valore del vincolo che
scegliamo arbitrariamente o che ci viene fornito ( quantità di risorse limitate). Quindi se cambia il
vincolo cambia l'estremante. Quindi il punto di ottimo x0 e y0 dipendono da c, perciò ci sarà anche
un punto che dipende dal parametro c che abbiamo scelto.
È stata aggiunta una quantità nulla a f, perché x0(c) e y0(c) soddisfano il vincolo e pertanto: M. Rotunno
97 1/12
Facendo la derivata della funzione
È una derivata di funzione composta di più variabili (si deriva rispetto a c). M. Rotunno
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Al posto di sostituire la funzione vincolo nella funzione obiettivo si può usare la
funzione Lagrangiana.
A questo punto si devono trovare le derivate prime della funzione Lagrangiana e porle uguale a zero. In
pratica si deve trovare il gradiente della funzione Lagrangiana e porlo uguale a zero, e poi risolvere il
sistema.
Si devono porre uguali a zero e risolvere il sistema M. Rotunno
99 1/12
M. Rotunno
100 1/12
Questi punti sono quelli che possono essere estremanti, cioè che annullano le derivate prime (il gradiente).
Questi punti possono essere massimi o minimi della funzione f(x,y) = x-y all'interno della regione g(x,y).
Avendo trovato i valori della funzione Lagrangiana possiamo applicare le regole per determinare se si tratta
di un massimo o di un minimo o di altro, tramite la matrice Hessiana. M. Rotunno
101 1/12
Per il teorema di Weierstrass si può affermare che questi sono punti di massimo e minimo assoluti.
In conclusione la funzione f(x,y) ha un punto di massimo che vale 2 in corrispondenza dei punti
P(1;-1) e un punto di minimo che vale meno due in corrispondenza dei punti P(-1;1).
Quindi se si trovano i Lambda è possibile trovare gli estremi applicando le regole della matrice
Hessiana alla funzione Lagrangiana invece di andare a sostituire il vincolo nella funzione obiettivo.
M. Rotunno
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Input su wolframalpha
Maximize x-y on x^2+y^2-2=0 M. Rotunno
103 1/12
Input su wolframalpha
Minimize x-y on x^2+y^2-2=0 M. Rotunno
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I Lambda ci dicono che se il vincolo subisce variazioni marginali i punti stazionari avranno un incremento
dello 0,5. Cambiando c non ci sono grandi cambiamenti sul massimo e sul minimo. Con wolframalpha
cambiando c da 0 a 1 si ottiene come valore massimo 6^(1/2) e minimo -6^(1/2), cioè circa 2,5 e -2,5,
quindi l'incremento del massimo e del minimo e più o meno proprio quello che ci dice il valore Lambda.
M. Rotunno
105 1/12
Significa trovare il punto di massimo della funzione U subordinata dalla funzione vincolo.
1) scrivere la funzione Langrangiana
2) calcolare le derivate parziali e porle uguali a zero ( soddisfare le condizioni di prim'ordine) e risolvere l
sistema per trovare lambda, x1 e x2 che risolvono il sistema, e quindi i punti stazionari
Per risolvere il sistema si usa il metodo della eliminazione Gaussiana
M. Rotunno
106 1/12
Eliminazione Gaussiana o Pivoting
Questo metodo si usa per risolvere i sistemi. Si usano le matrici. Si deve trasformare il sistema in una
matrice triangolare superiore o alta. Sarebbe una matrice dove tutti i numeri sotto la diagonale sono
uguali a zero, cioè nulli.
Pivot = elemento scelto per primo che rispetta certe regole e serve a far funzionare tutti l'algoritmo.
Quando siamo in una matrice del genere la dobbiamo trasformare in una matrice triangolare superiore, per
farlo si usano le regole di Gauss.
Per rendere nulli tutti i valori sotto la diagonale principale della matrice si usano le mosse
elementari o di gaus. M. Rotunno
107 1/12
Mosse di Gauss:
1) scambio di due righe
2) moltiplicare una riga della matrice per uno scalare non nullo
3) sostituire una riga della matrice con quella ottenuta sommando ad esse un multiplo di un altra riga
Si procede annullando tutti i numeri sotto il primo numero a sinistra. Se fosse uguale a zero si
scambia la prima riga con un altra riga il cui primo numero non è nullo
Si elimina sostituendo tutta questa seconda riga con la differenza tra essa e la prima riga moltiplicata
per il coefficiente cioè il numero sotto diviso il numero sopra della stessa colonna.
È l'insieme dei nuovi numeri
da mettere al posto dei
numeri della riga che
vogliamo sostituire, tra cui
uno è sempre uguale a zero,
in questo caso il primo
numero della seconda riga
Questa formula restituisce zero al primo numero, ma essendo una matrice gli altri numeri
saranno diversi.
Questa matrice sarà diversa da quella precedente perché sono cambiati tutti i numeri di
quella iniziale. M. Rotunno
108 1/12
Con questa formula tutti i termini della prima colonna saranno uguali a zero, tranne il primo che prende
il nome di pivot.
Andando avanti potrebbe essere necessario eliminare anche i numeri sotto il termine
Quindi se si vuole eliminare un termine della j-esima colonna, si utilizza all'altezza della riga i con
i < j : M. Rotunno
109 1/12
Si dice ridurre a scala la matrice È il numero sotto il
quale gli altri
devono essere zero
Con questo metodo tutti i numeri sono cambiati
e abbiamo ottenuto nullo proprio quello che
volevamo, cioè il primo M. Rotunno
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Si ci rifà alla matrice precedente, l'ultima matrice che creo la uso per cambiare i numeri a quella successiva,
quella di cui stiamo usando il pivot. Questa è la nuova matrice che usamo, quelle precedenti non ci
interessano più
Sono tutti della matrice precedente
Risoluzione dei sistemi lineari per eliminazione Gaussiana
Con un sistema lineare del tipo: M. Rotunno
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Si deve costruire la matrice completa dei coefficienti e dei termini noti tralasciando quella delle
incognite.
Questa matrice va trasformata in una matrice triangolare superiore, indicata come:
Che corrisponde al sistema
I due sistemi sono equivalenti, cioè hanno lo stesso insieme di soluzioni.
Così facendo possiamo risolvere un sistema che invece di essere pieno di coefficienti non nulli ha
coefficienti nulli. M. Rotunno
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La matrice completa va trasformata con il metodo di Gauss in una matrice
triangolare superiore.
Adesso, per avere la matrice triangolare si ci può avvalere della regola del cambio di riga, cioè cambio la
seconda con la terza. M. Rotunno
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La matrice è conclusa perché è diventata triangolare superiore, si dice che è ridotta in scala.
Adesso si può associare il sistema alla matrice.
Il sistema è soddisfatto per: x = 1 y = 1 z = 1 M. Rotunno
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M. Rotunno
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Inverto la prima riga con la seconda M. Rotunno
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