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MICROECONOMIA - Efficienza nella produzione e isoquanti di produzione(lez. n° 7)
Efficienza nella produzione
Così come abbiamo studiato il comportamento di un consumatore razionale, per elaborare la teoria del prezzo, così adesso studieremo il comportamento di un'impresa razionale per elaborare la teoria dell'efficienza di produzione. Infatti, un'impresa ha un comportamento razionale quando organizza i suoi diversi processi produttivi nel modo più efficiente possibile.
Esistono 2 modi per avere una produzione efficiente:
- Dato un certo costo per l'acquisto dei fattori produttivi, raggiungere la massima produzione possibile.
- Data una certa produzione, limitare al minimo il costo dei fattori produttivi.
A queste 2 visioni dell'efficienza corrispondono 2 diverse strade da percorrere per trovare l'equilibrio nella teoria della produzione e per costruire la curva della domanda di lavoro. Vedremo come queste due strade porteranno
comunque allo stesso risultato, nel senso che le conclusioni raggiunte saranno le stesse in entrambi i casi. Inoltre, è dimostrabile che la condizione di efficienza della produzione (in qualunque modo si raggiunga) equivale alla condizione di massimo profitto. Per cui anche se volessimo elaborare una teoria economica che persegua l'obiettivo di realizzare, per l'impresa, il massimo profitto possibile, anziché l'efficienza produttiva, giungeremmo alle stesse conclusioni della teoria che ci accingiamo a studiare. Isoquanti di produzione ed isocosti Cominciamo con il caso in cui teniamo fermo il costo dei fattori produttivi e massimizziamo la quantità prodotta. Questo significa che l'impresa ha a disposizione una somma di denaro prestabilita, non modificabile, da impiegare nell'acquisto dei fattori produttivi. Se ipotizziamo che la scelta tra i fattori produttivi si riduca a 2 soli fattori, il lavoro e le macchine, siamo già in grado disogno rappresenta una combinazione di fattori produttivi che produce la stessa quantità di prodotto. Per disegnare graficamente il vincolo di bilancio, possiamo utilizzare un grafico cartesiano con i fattori produttivi sull'asse delle x e sull'asse delle y. La retta di isocosto sarà rappresentata da una linea retta che collega i punti in cui l'impresa può permettersi di acquistare le diverse combinazioni di fattori produttivi con la somma di denaro disponibile. La curva d'indifferenza, invece, sarà rappresentata da una curva che collega i punti che rappresentano le diverse combinazioni di fattori produttivi che producono la stessa quantità di prodotto. Questa curva sarà convessa rispetto all'origine del grafico. Il punto di intersezione tra la retta di isocosto e la curva d'indifferenza rappresenterà la combinazione ottimale dei fattori produttivi, ovvero la combinazione che massimizza la produzione con la somma di denaro disponibile. Utilizzando i tag html, possiamo formattare il testo in questo modo:Disegnare graficamente un vincolo di bilancio per la nostra impresa.
Questo vincolo si chiama retta di isocosto, perché ogni punto su di essa rappresenta la massima quantità di entrambi i fattori (tranne gli estremi, dove si utilizza, per la produzione, un solo fattore) che l'impresa può permettersi con quella somma.
Già sappiamo che l'impresa utilizzerà per il suo processo produttivo una combinazione dei fattori espressa da un punto dell'isocosto, perché i punti che si trovano oltre di esso sono irraggiungibili, mentre i punti entro l'isocosto causano uno spreco di denaro, che rimane inutilizzato per l'acquisto dei 2 fattori.
Rimane da chiarire quale punto, in particolare, configura la combinazione ottimale (efficiente) dei 2 fattori produttivi. Questo punto ci sarà indicato dalla curva d'indifferenza.
Questa curva d'indifferenza si chiama isoquanto di produzione o isoprodotto, perché ogni punto sogno rappresenta una combinazione di fattori produttivi che produce la stessa quantità di prodotto.
Per disegnare graficamente il vincolo di bilancio, possiamo utilizzare un grafico cartesiano con i fattori produttivi sull'asse delle x e sull'asse delle y. La retta di isocosto sarà rappresentata da una linea retta che collega i punti in cui l'impresa può permettersi di acquistare le diverse combinazioni di fattori produttivi con la somma di denaro disponibile.
La curva d'indifferenza, invece, sarà rappresentata da una curva che collega i punti che rappresentano le diverse combinazioni di fattori produttivi che producono la stessa quantità di prodotto. Questa curva sarà convessa rispetto all'origine del grafico.
Il punto di intersezione tra la retta di isocosto e la curva d'indifferenza rappresenterà la combinazione ottimale dei fattori produttivi, ovvero la combinazione che massimizza la produzione con la somma di denaro disponibile.
esso rappresenta una combinazione dei 2 fattori, tecnicamente efficiente, che permette di produrre la stessa quantità Q1. L'isoquanto di produzione si costruisce considerando tutte le possibili combinazioni di fattori che producono la stessa quantità (Q1). In tabella, p. es., sono indicate alcune combinazioni dei fattori (ore lavorate e numero macchine) che permettono di produrre la quantità 5.
Produzione totale (costante) | Quantità di macchine | Quantità (ore) di lavoro necessario |
---|---|---|
5 | 2 | 6,78 |
5 | 5 | 5 |
5 | 8 | 4,27 |
5 | 11 | 3,84 |
5 | 15 | 3,47 |
Procedendo allo stesso modo per diversi livelli di quantità di prodotto, è possibile ottenere una famiglia di isoprodotti, ciascuno dei quali esprime le combinazioni di fattori necessarie per raggiungere una diversa quantità prodotta.
Ancora una volta notiamo che gli isoquanti di produzione più alti rappresentano produzioni più elevate, rispetto agli isoquanti inferiori. Ciò perché una
quantità maggiore di entrambi i fattori permette di realizzare sicuramente produzioni più consistenti.
Le funzioni matematiche che descrivono gli isocosti e gli isoprodotti sono le seguenti:
Isocosto: Pk / W, dove Pk è il prezzo delle macchine e W è il salario (prezzo del lavoro)
Isoprodotto: SMTS = (incremento della quantità di lavoro) / (incremento del numero di macchine), dove la sigla SMTS sta per saggio marginale tecnico di sostituzione.
Adesso consideriamo la seconda strada per raggiungere il nostro equilibrio. Cioè il caso in cui teniamo ferma la quantità di prodotto e minimizziamo i costi dei fattori produttivi.
Questo significa che l'impresa vuole produrre una quantità prestabilita, non modificabile, utilizzando allo scopo qualsiasi quantità dei due fattori sia necessaria.
I termini del problema sono invertiti. In questo caso è la produzione a rimanere costante, mentre il costo per l'acquisto dei fattori.
produttivi è variabile. Graficamente ciò comporta che avremo solo una curva di isoquanto di produzione (quella corrispondente al livello produttivo che si vuole ottenere) ed una famiglia di isocosti. Vediamo adesso come si realizza l'equilibrio nell'un caso e nell'altro.