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Q

Q Q

1 x

In realtà, però, il consumatore guadagna Q P . Ha quindi un vantaggio nel vivere nel mercato che si chiama:

x a x

∼ Surplus del consumatore: è la differenza tra il prezzo di riserva del consumatore e il prezzo da lui

effettivamente pagato.

Si definisce, inoltre:

∼ 

Surplus del venditore: la differenza tra il prezzo praticato e il prezzo di riserva del venditore prezzo minimo

al quale vende il suo prodotto.

∼ Surplus totale: somma del surplus del consumatore e del surplus del venditore.

Nel punto di equilibrio il vantaggio o surplus è zero per entrambi.

Se modifico il prezzo si ha una forte reazione e la curva modifica il suo coefficiente angolare:

P s S>D; W = P

x x 

P Domanda di lavoro imprenditori

1 

P Offerta di lavoro lavoratori

x 

1|

P A parità di salario P , Q e Q sono diverse

1 d1 s1

 

d offerta > domanda ecceso di offerta

Q il prezzo del bene è più alto del prezzo di equilibrio.

Q Q Q

d1 x s1

I sistemi economici possono essere organizzati in mercati con tutte le loro forme o in un sistema economico di

 è

pianificazione. Esempio di pianificazione rigida pianificazione staliniana il Governo a stabilire quantità, modi e

responsabilità di produzione (anche in Corea del Nord e Birmania).

Nel ‘700 l’economista inglese Adam Smith, durante la rivoluzione industriale, sostiene l’abolizione della pianificazione

a favore del mercato unico e efficiente (senza sprechi, perché è come se ci fosse una mano invisibile – accordo sul

prezzo – che regola domanda e offerta).

Elasticità della domanda rispetto al prezzo

∼ È una misura o un numero che indica quanto varia la variabile dipendente ogni volta che cambia la variabile

indipendente (rapporto tra variabili). Tale valore è sempre positivo (tra 0 e infinito). Per rendere omogenee le

unità di misura si esprime tutto in percentuale.

ɛ /

Δ Δ

Q % P %

= dx dx

dx,Px

elasticità della domanda del bene x al variare del prezzo di x

Nel caso in cui una delle due variazioni risulti negativa il – sarà tralasciato, pur ricordandosi che si tratta di un’elasticità

negativa. Se il valore è > 1 esso sarà molto elastico.

Caratteri che incidono sull’elasticità:

∼ Durata: se un bene è durevole l’elasticità è bassa nel breve periodo e più alto nel lungo periodo;

∼ Sostitutività: se un bene ha molti sostituti l’elasticità della domanda al prezzo è alta, se ne ha pochi è bassa;

∼ Quota del bene all’interno del bilancio di spesa: tanto maggiore è la quota necessaria per acquistare un bene

all’interno del bilancio preventivo di spesa, tanto più si è incentivati a cercare beni sostituti quando il prezzo

del suddetto bene aumenta. Ad esempio, se vogliamo acquistare un’automobile, ma il suo prezzo

all’improvviso aumenta, siamo portati a cercare un’auto sostituta il cui prezzo ci è accessibile. Per i prodotti

costosi l’elasticità è, quindi, più elevata. Se, invece, consideriamo l’aumento di prezzo di portachiavi e

accendini, di cui, già in origine il prezzo era molto basso e il loro acquisto avviene sporadicamente, esso non ci

preoccuperà più di tanto e non saremo portati alla ricerca di un bene sostituto. La quantità acquistata sarà

all’incirca la stessa e il prezzo aumenterà elasticità minore. P

ΔP/P ΔP ΔQ/Q

Se indichiamo con la proporzione con cui varia il prezzo quando varia di e con la proporzione

Q ΔQ,

con cui varia il prezzo quando varia di la formula dell’elasticità può essere espressa anche così:

ɛ /

ΔP/P ΔQ/Q = ΔQ/Q * P/ ΔP = ΔQ/ ΔP * P/Q = P/Q * 1/ ΔQ/ ΔP

=

dx,Px Pendenza. Il reciproco sottolinea che gli assi sono invertiti.

P x Rappresentazione grafica dell’elasticità.

ΔP P

1

P 2 Q Q Q

1 0 dx

ΔQ

Se si hanno beni normali l’elasticità è uguale a 1. Se l’elasticità è uguale a zero la funzione sarà:

ovvero qualsiasi valore assume la variabile dipendente P la variabile

x,

indipendente Q rimane costante (domanda perfettamente anelastica).

dx

Es. salvavita, droga, sale, beni che non hanno beni strettamente

sostituti.

Se l’elasticità è uguale ad infinito (domanda perfettamente elastica) la curva sarà parallela all’asse x.

ɛ /

Δ Δ

Q P

=  

elasticità incrociata i beni sono diversi e se calcolando il valore dell’elasticità, essa è

dx dy

dx,Px

uguale a zero, non c’è relazione tra i due beni.

/

Δ Δ 

Se relazione positiva. I beni sono sostituti perfetti perché si mantengono le proporzioni.

Q P

dx dy

Δ Δ

Se aumenta, aumenta con la stessa proporzione anche Sono ancora sostituti perfetti.

P Q .

dy dx

Se non si mantengono le proporzioni sostituti imperfetti.

Se un bene aumenta del 50% e l’altro diminuisce del 50% complementari perfetti.

Se un bene aumenta e uno diminuisce di due quantità diverse complementari imperfetti.

P Beni sostituti

x Beni complementari

Q dy

Ɛ

Elasticità semplice = 0

Elasticità incrociata formula con variabili diverse

Teoria del consumatore

 

X Indica la funzione vincolo di bilancio/reddito/spesa per poter

essere spiegata ha bisogno del reddito dei beni.

X e Y sono i beni con cui ha a che fare il consumatore.

A La funzione del vincolo di bilancio è esprimibile nel seguente modo:

B Y 

R = (p *q ) + (p *q ) retta di bilancio

x x y y

∼ Dati due beni si definisce vincolo di bilancio la funzione (retta) sulla quale sono ospitati gli infiniti punti che

rappresentano le infinite combinazioni delle quantità del bene x e del bene y acquistabili con un certo reddito.

A parità di prezzo di x e di y, se aumenta il reddito la funzione si sposta in A dx; se diminuisce si sposta in B sx.

Stare in A o in B è uguale da un punto di visto della spesa, cambia solo da un punto di vista dei bisogni dell’individuo.

∼ 

La pendenza del vincolo di bilancio è data dal rapporto dei prezzi assoluti dei due beni prezzo relativo.

Se varia il prezzo di x o di y varia la pendenza o coefficiente angolare e cambierà anche la “forma” della funzione; se

 

variano nello stesso modo si ha uno spostamento in A dx se diminuiscono aumenta la disponibilità del consumatore

il rapporto delle due variazioni di prezzo è positivo; si ha uno spostamento in B sx se aumentano diminuisce la

disponibilità del consumatore il rapporto delle due variazioni di prezzo è negativo.

Se il prezzo relativo aumenta, il reddito del consumatore diminuisce e viceversa.

La variazione del vincolo di reddito produce due effetti:

∼ Di reddito: è la sensazione che ha il consumatore di essere più ricco;

∼ Di sostituzione: è lo specchio del cambiamento delle scelte del consumatore ogni volta che il prezzo dei due

beni cambia.

Se due beni sono collegati tra di loro perché i loro acquisti sono paralleli, basta variare il prezzo di uno per notare una

differenza di consumo. 

Se cambia il prezzo del bene d’investimento varia il tasso d’interesse somma di denaro che può essere vista dalla

parte dei consumatori o degli investitori.

Se compro beni d’investimento e il tasso d’interesse (prezzo) sale, rinuncio a comprare i beni, gli investitori producono

meno e nel corso del tempo il tasso d’interesse è destinato a scendere.

X Curva d’indifferenza (o di isobenessere o di Marshall): funzione

sulla quale sono ospitate le infinite combinazioni dei due beni

considerati. Su di essa i beni godono dello stesse benessere al di là

della posizione occupata.

Y 

Il benessere non è misurabile, ma vi si attribuiscono valori convenzionali ordini di preferenze. (es.100)

Per il principio di non sazietà degli individui (perché hanno bisogni infiniti) le curve d’indifferenza definiscono livelli

di benessere maggiori man mano che ci si allontana dall’origine.

Rappresentando tante curve si ha una mappa di curve d’indifferenza.

∼ I° proprietà curve d’indifferenza: le curve d’indifferenza sono sempre negative.

Dimostrazione: 

1

X Se voglio aumentare Y senza diminuire X , A si sposterà in A

0 0

1

X A A si sposta, così, su un’altra curva d’indifferenza con Ut maggiore.

0 Si deve diminuire X per mantenerli sulla stessa curva con la stessa

0

utilità ne deriva la negatività della curva.

Ut = 100

Y Y

0

∼ II° proprietà curve d’indifferenza: le curve d’indifferenza sono caratterizzate dallo stesso tasso di sostituzione

marginale o di utilità marginale relativa capacità di un bene di sostituirsi ad un altro bene mantenendo

invariata l’utilità totale del consumatore capacità continuamente decrescente.

Dimostrazione:

X Man mano che aumenta il valore di Y si vuole sempre meno diminuire X,

Y per cui un grafico di questo tipo:

è illogico per dei beni normali, perché si avrebbe l’effetto contrario.

Bisogna risolvere un problema di ottimo vincolato.

Tante curve d’indifferenza, diversi vincoli di bilancio. La curva centrale

tocca due vincoli: stare in A o in B è diverso. Stando in A si spende di più.

A Un consumatore razionale sta in B in quanto spendendo di meno ha lo

stesso benessere. Le possibilità diverse da B indicano uno spreco di

B denaro. Combinazione efficiente tg tra la curva d’indifferenza e il

C vincolo. Le altre combinazioni sono inefficienti.

Il consumatore è in equilibrio quando sta contemporaneamente sul vincolo e sulla curva d’indifferenza (condizione

necessaria), ma non in qualsiasi punto ma sul punto di tangenza (condizione sufficiente).

Il punto di ottimo vincolato sta nel punto in cui il tasso di sostituzione marginale di y nei confronti di x (TSM =

y,x

/

Δ Δ 

UMR = ) è uguale al prezzo relativo P /P ovvero la pendenza del vincolo è uguale alla pendenza della

X Y

y,x x y /

Δ Δ

curva P /P = X Y

x y 

Tale relazione è valida nel punto B tangente alla curva punto di ottimo. 

Se si diseg

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Publisher
A.A. 2013-2014
17 pagine
13 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 19fede93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Parravicini Paola.