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Estratto del documento

SEMPIO LO TATO DECIDE DI INTRODURRE UN CCISA T SULLA BENZINA DI CENT LITRO QUINDI T

= 0,03 /

CENT LITRO .

DI CONSEGUENZA SI VERIFICA UN AUMENTO DEL PREZZO DI BENZINA

In seguito all’aumento dato dall’Accisa (t), il nuovo prezzo di equilibrio si ottiene effettuando

Pe + t, di conseguenza si assiste ad uno spostamento della curva di offerta verso l’alto

e verso sinistra. Ora il mercato è come se avesse due curve

di offerta:

S1 percepita dai venditori che credono di

aver scaricato tutto sui consumatori

S percepita dai consumatori che vedono il

prezzo aumentato

t

N.B. I produttori incassano P1 – perché t deve essere depositato allo Stato, quindi i

produttori incassano, a litro, la stessa somma di denaro che incassavano prima

dell’introduzione dell’Accisa.

sono riusciti a traslare parzialmente l’onere dell’imposta, cioè una parte del prezzo viene

scaricato dal consumatore.

Quindi:

AB = onere pagato dai consumatori

 BC = onere pagato dai produttori (che in realta significa quello che non incassano)

 AC = importo pagato da consumatori e produttori

 a

Nuovo punto di equilibrio: quindi: Q1 e P1

La perdita di benessere (DWL) associata all’introduzione dell’imposta (accisa) è l’area del

aem abe

triangolo , nello specifico la perdita dei consumatori equivale all’area del tringolo

bem.

mentre quella dei produttori al triangolo

Il gettito fiscale di questa accisa lo ottengo effettuando P1 – (P1 – t) x Q1 ed equivale al

a

rettangolo P1 – – m – P1-t.

Per quanto concerne il surplus del consumatore prima dell’introduzione dell’accisa era il

f

triangolo – e – Pe, f a

mentre ora lo si ritrova nell’area del triangolo – – P1

Per quanto concerne il surplus del produttore prima dell’introduzione dell’accisa era il

z,

triangolo Pe – e – m

mentre ora lo si identifica nell’area del triangolo P1-t – – z.

La spesa dei consumatori ed il ricavo dei produttori (mercato di scambio) prima

dell’introduzione dell’accisa erano riferiti al rettangolo Pe – e – Qe – z, mentre adesso sono nel

a

rettangolo P1 – – Q1 – z (nuovo mercato di scambio).

N.B. il ricavo dei produttori coincide con il ricavo totale (Rt = P1 x Q1).

Cosa succede quando la traslazione dell’onere dell’imposta grava sui compratori (è

all’indietro)?

Si manifesta una diminuzione della domanda e gli effetti che si verificano sono i medesimi

(ma nel verso opposto) che si ritrovano quando la traslazione dell’onere dell’imposta grava sui

Perdita benessere (DWL) triangolo aem

Gettito fiscale rettangolo P1+t – m – a –

P1

Surplus consumatore prima dell’accisa:

triangolo Pe – e – f, ora: triangolo blu

Surplus produttore prima: triangolo Pe –

e – z, ora: triangolo P1 – a – z

Spesa dei consumatori e ricavo dei

produttori prima: rettangolo Pe – e –

Q1 – z, ora: rettangolo

P1+t – m – Q1 – z

venditori.

ELASTICITA’

L’elasticità misura la variazione percentuale di una variabile al variare dell’1% di un’altra

variabile. (matematica)

In economia l’elasticità misura la reazione di compratori e venditori alle variazioni

nelle condizioni di mercato, inoltre essendo un numero puro (= che prescinde dalle unità di

misura), consente di confrontare gli effetti di una medesima variazione del mercato su beni

diversi.

Esistono vari tipi di elasticità: - elasticità della domanda rispetto al prezzo oppure rispetto al

reddito - elasticità dell’offerta rispetto al prezzo

- elasticità incrociata

L’elasticità è un concetto diverso dall’inclinazione (pendenza) della curva, in quanto

l’inclinazione (pendenza) dipende dall’unità di misura delle quantità e dei prezzi,

mentre l’elasticità no.

Inoltre un'altra differenza è che:

la pendenza prende in considerazione variazioni assolute ed è costante lungo la

- curva di domanda

l’elasticità considera il livello in cui sta avvenendo la variazione, cioè prende in

- considerazione le variazioni percentuali o relative, di conseguenza non è sempre

costante lungo la curva di domanda.

Infatti mette in relazione la variazione percentuale domandata: variazione percentuale

che la ha generata.

ELASTICITA’ DELLA DOMANDA RISPETTO AL PREZZO

L’elasticità della domanda rispetto al prezzo è la variazione percentuale della quantità

domandata per una variazione prefissata (esempio 1%) del prezzo inoltre ha segno

negativo ma si considera il valore assoluto (delta)

Vi è il bisogno di misurare la “sensibilità” (elasticità) della quantità domandata

legge della

rispetto alle variazioni di prezzo di un bene stesso perché secondo la

domanda, a prezzi più bassi corrisponde un aumento della quantità complessiva domandata,

ma non viene indicato di quanto aumenta la quantità domandata.

Tratto AB:

- Variazione assoluta di prezzo = 5

- Variazione reltiva (%) di prezzo -> 5/1000 =

0,05

- Variazione assoluta di quantità = 100

- Variazione relativa (%) di quantità ->

100/1000 = 0,10

In quale tratto è più sensibile (elastica) la domanda?

tratto elastico della curva se l’elasticità risulta essere maggiore di 1% in un modulo (E

o > 1)

tratto anelastico o rigido della curva se l’elasticità risulta essere minore di 1% in un

o modulo (0 < E < 1)

Esiste poi:

la curva presenta un’elasticità unitaria se l’elasticità risulta essere pari a 1% in un

o modulo (E = 1)

la curva è perfettamente elastica (elasticità costante) se l’elasticità è pari a infinito in

o un modulo (E = oo)

la curva è perfettamente inelastica (elasticità costante) se l’elasticità è pari a 0 in un

o modulo (E = 0)

Determinanti dell’elasticità della domanda

a) Effetto sostituzione una curva risulta essere maggiormente elastica se sul

mercato vi è una maggiore presenza di beni sostituti (maggior effetto sostituzione)

b) Effetto reddito si fa riferimento alla quota di reddito spesa per acquistare un

determinato bene, in quanto se aumenta il prezzo del bene ma la quota reddito spesa è

bassa allora la persona è meno sensibile (elastica) nel comprare quella penna, quindi è

meno sensibile alla variazione di prezzo. Ne deriva che maggiore è la quota di reddito

che una persona deve spendere, maggiore è la sensibilità.

c) Orizzonte temporale si fa riferimento al breve periodo in cui le persone sono meno

sensibili alla variazione di prezzo ed al lungo periodo in cui le persone sono

maggiormente sensibili.

d) Definizione di mercato quanto è piu ampia la definizione di mercato (es gusto

specifico di gelato come cioccolato), tanto sarà inore l’elasticità della domanda.

Ne deriva che:

La domanda è più inelastica se:

il bene è necessario

- vi sono meno beni sostituti

- il mercato è definito in senso ampio (ovvero c’è tanta quantità di un certo bene, es.

- frutta)

si è nel breve periodo

-

La domanda è più elastica se:

il bene è di lusso

- il bene presenta molti beni sostituti

- il mercato è definito in senso ristretto (ovvero c’è tanta quantita di un bene specifico,

- es. mele)

si è nel lungo periodo

-

CASI LIMITI

Regole dell’elasticità:

Non è mai positiva, ma va considerata in modo assoluto quindi positivo.

- Solo i beni di griff e i beni di status rappresentano un’elasticità positiva in relazione alla

- variazione del prezzo.

Varia lungo la curva di domanda, ovvero va da infinito a zero.

-

Elasticità lungo la curva di domanda rettilinea:

Elasticità puntuale (di ogni punto della curva di domanda)

Se la variazione del prezzo è veramente piccola, allora si può sostenere che il punto A e il

punto B siano un unico punto, in riferimento a questo si può calcolare l’elasticità puntuale e si

può dimostrare il perché varia.

ESEMPIO NUMERICO

Quando l’elasticità è pari ad infinito significa che la variazione è maggiore del 1%, quindi la

domanda è perfettamente elastica (molto sensibile), mentre quando l’elasticità è pari a zero

significa che qualsiasi variazione di prezzo non provoca nessuna variazione della quantità

domandata, ovvero la curva di domanda è perfettamente inelastica o rigida.

Elasticità arcuale si fa riferimento all’elasticità del punto medio della curva di domanda

che presenta una particolarità: il valore dell’ordinata (P) è metà dell’intercetta dell’ordinata ed

il valore dell’ascissa (Q) è metà dell’intercetta dell’ascissa.

Che valore assume elasticita nel punto medio?

Come abbiamo visto, quando l’elasticità è pari a 1 significa che è neutrale, ovvero la

variazione percentuale della quantità domandata è perfettamente uguale alla variazione

percentuale del prezzo.

ELASTICITA’ E SPESA TOTALE (consumatori)

La spesa totale (ST) è pari al prodotto tra prezzo e quantità, ovvero ST = P x Q

Diminuzione del prezzo: vediamo come varia la spesa totale dei consumatori alla

 diminuzione del prezzo:

Si assiste ad una diminuzione di prezzo e un conseguente aumento di quantità domandata.

Suddividiamo in tre aree: Area A rappresenta la riduzione di spesa

o dovuta al minor prezzo, in quanto adesso Q1

si può comprare a un prezzo inferiore.

Area B rappresenta l’aumento di spesa

o dovuto alla maggior quantità (compro di piu)

Area C è comune (non la consideriamo)

o

Si nota che B > A quindi in questo tratto della

domanda la spesa del consumatore è

aumentata (anche ricavo del venditore è

aumentato) in conseguenza della riduzione del

prezzo e dell’aumento della quantità domandata

(consumatori molto sensibili alla variazione di

prezzo)

Aumento del prezzo: vediamo come varia la spesa totale dei consumatori

 Confronto le are

Dettagli
A.A. 2022-2023
81 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlessiaGambaro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Gazzo Fabrizio.