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LA MONETA E L’INFLAZIONE
Il PIL riguarda gli scambi reali, mentre la moneta riguarda gli scambi monetari.
La moneta è (piramide della moneta):
L'insieme delle monete e delle banconote (circolante, cash)
• La moneta bancaria (Depositi bancari): le persone non hanno circolante nel portafoglio, ma lo
• hanno in banca (plastic money); ultimamente sta diventando sempre più diffuso perché è un sistema
tracciabile, ossia che offre una prova delle operazioni eseguite, in questo modo lo Stato può
controllare tutti i pagamenti che vengono effettuati, per evitare l'evasione
Altri strumenti finanziari (titoli di Stato): sono di facile liquidazione, in quanto si possono vendere
• in breve tempo per avere il denaro a disposizione
A seconda della liquidità che ciascuno di questi sistemi ha, si pagano degli interessi. Il cash
è immediatamente spendibile (rapporto diretto tra noi e l'esercizio nel quale stiamo
acquistando; massima liquidità).
Per le operazioni con plastic money, c'è un intermediario, che è la banca (un po' meno liquidità, c'è
sempre il rischio che non ci venga accettata)
Se invece abbiamo degli strumenti finanziari c'è ancora meno liquidità perché bisogna fare la
richiesta per renderli liquidi e poi bisogna aspettare che ci vengano dati i soldi.
Queste differenze di liquidità sono compensate dagli interessi. Quando c'è massima liquidità, il
tasso di interesse è pari a 0 (nessun rendimento). Se abbiamo un deposito bancario, ci sarà un tasso
d'interesse positivo molto basso. La moneta finanziaria invece, dato che ha bassissima liquidità, ha
un tasso di interesse positivo.
Un consumatore, per semplificare, ha un mix di queste cose: ha a disposizione del cash, ha un po' di
denaro sul conto corrente e, se è una persona parsimoniosa, ha anche dei risparmi investiti in titoli
di Stato.
Funzioni della moneta
- Mezzo di scambio: Se fosse solo un mezzo di scambio, tutti noi avremmo solo cash.
- Unità di conto: Perciò viene utilizzata anche come unità di conto, ossia che serve per
misurare il valore dei beni e dei servizi.
- Riserva di valore: Ma la cosa che determina le nostre scelte è il fatto che la moneta è anche
riserva di valore, ossia che si può accantonare per averla a disposizione più avanti.
Per questi motivi a noi non interessa avere solo cash, perché a noi non interessa solo spendere, ma
anche accantonare una certa somma per poterla spendere più avanti e nel frattempo far si che
aumenti di valore.
Caratteristiche della moneta
Le funzioni della moneta sono state assolte nel corso dei secoli da diversi beni (per esempio oro)
aventi però le comuni caratteristiche di: divisibilità, trasferibilità e generale accettazione come
mezzo di pagamento. Noi intendiamo la moneta come banconota, depositi bancari e titoli. Ma
all'epoca, le monete erano quelle oro, perciò il valore era intrinseco. Tutte le monete hanno
caratteristiche di divisibilità, trasferibilità e generale accettazione come mezzo di pagamento. Nei
moderni sistemi economici la moneta-merce è stata sostituita dalla moneta-segno, rappresentata
dalle banconote emesse dalla Banca Centrale, che hanno corso legale, imposto cioè con legge dello
Stato.
Ruolo delle banche
La voce più importante nell’offerta di moneta è data dai depositi bancari, Le banche hanno un ruolo
cruciale nel sistema monetario. Le banche garantiscono i plastic money (il cash invece è garantito
dalla Banca Centrale), perciò esse hanno un ruolo cruciale nel sistema monetario. Le banche sono
intermediari importanti nel nostro sistema. Esse prendono il cash dal consumatore e concedono
carte di credito, bancomat e assegni.
La moltiplicazione della moneta
Si dice che le banche moltiplicano la moneta perché a fronte dei depositi di alcuni soggetti, possono
concedere prestiti ad altri soggetti. La moltiplicazione della moneta dipende dal tasso di riserva
obbligatoria, in quanto la banca deve tenere per forza in cassa una certa percentuale, la riserva
obbligatoria appunto. Le banche possono aumentare l’ammontare dei loro depositi attraverso un
processo noto come moltiplicazione della moneta. La moltiplicazione della moneta dipende dal
tasso di riserva obbligatoria
Le funzioni della banca centrale
- Emette banconote (signoraggio)
- Agisce come banca (per il governo, per le altre banche, per le banche centrali estere) con un
tasso di interesse (tasso di sconto)
- Fornisce la liquidità necessaria alle banche agendo come prestatore di ultima istanza
- Vigila sull'attività delle banche e delle altre istituzioni finanziarie
- Attua la politica monetaria
La banca centrale emette banconote (signoraggio: potere di una banca di emettere moneta). Inoltre
agisce come banca (per il Governo e per le altre banche) con un tasso di interesse (tasso di sconto).
Con questa attività fornisce la liquidità necessaria alle banche agendo come prestatore di ultima
istanza. La banca centrale vigila sull'attività delle banche e delle altre istituzioni finanziarie. Infine
attua la politica monetaria.
Si ritiene che più cash c'è in circolazione, più possibilità di spesa abbiamo. Bisogna capire come la
banca centrale stabilisce la quantità di moneta da mettere in circolazione.
In un momento di crisi gli Stati chiedono alla banca centrale di emettere più banconote, questo
provoca l'inflazione. Alla banca centrale vengono chieste politiche monetarie espansive.
Politiche monetarie espansive
Emissione di moneta da parte della banca centrale (signoraggio): c'è il rischio di inflazione, quindi
• la banca centrale deve fare scelte accurate per decidere quanta moneta emettere
Maggiore creazione di moneta bancaria attraverso anche i mercati finanziari (Quantitative Easing:
• acquisto da parte della Banca centrale di titoli di debito pubblico nazionali così dà moneta e forza ai
titoli di debito pubblico)
Maggiori possibilità di spesa (dà moneta) e di investimenti per il sistema economico (dà forza ai
• titoli di debito pubblico
Il meccanismo di trasmissione del tasso di interesse
Quando si fanno queste manovre, di solito diminuiscono i tassi di interesse. Il tasso di interesse da
una parte è quello riconosciuto sui depositi bancari, mentre dall'altra parte è quello sui
finanziamenti produttivi (i prestiti che la banca fa a noi)
L'aumento dell'offerta di moneta porta alla diminuzione del tasso di interesse
1. La diminuzione del tasso di interesse incentiva le imprese ad investire
2. Allo stesso tempo essa incoraggia i consumatori a spendere e disincentiva il risparmio Tutto ci
3. determina un aumento della domanda aggregata, sia dei consumatori che delle imprese.
Si è meno incentivati a risparmiare perché il tasso è basso e allo stesso tempo si è incentivati a
chiedere prestiti per investire, dato che il tasso è basso.
Tutto ciò determina un aumento della domanda aggregata (sia dei consumatori che delle imprese)
Debito pubblico = attualmente problema dell’Italia, oggetto di critica per gli altri paesi. A fine
2012, il nostro debito pubblico ammontava a circa 2.000 miliardi di euro, pari al 126% del PIL.
Dal punto di vita di misura economica il debito pubblico é il debito che ha l’Italia considerata come
azienda, ovvero ha accumulato una certa cifra che deve ai creditori che via via hanno finanziato il
nostro sistema economico. Deficit é il saldo negativo di ogni anno (differenza negativa= abbiamo
speso più di quanto abbiamo incassato). Negli anni questi deficit hanno creato un debito (somma dei
deficit ovvero dei saldi negativi annuali). Deficit contro annuale di cui é responsabile il governo in
carica. Forte attenzione verso la tenuta dei conti ovvero pareggio verso entrate e uscite.
Il nostro Paese è però ancora lontano dal raggiungere l’obiettivo di Maastricht di contenere il
rapporto debito/PIL al di sotto del 60 per cento.
Il rapporto che esiste tra debito pubblico e PIL é la misura che indica la quantità del debito: 120%.
L’Italia è un paese che ha un problema grave ma che garantisce ancora una certa stabilità. Si tratta
di un livello sostenibile. L’Italia finanzia il debito pubblico attraverso l’emissione di titoli di debito
pubblico attraverso le quali lo stato ogni anno raccoglie i soldi per coprire l’ammontare del debito.
L’alternativa é quella di indebitarsi con altri paesi. Il debito italiano viene finanziato dai
risparmiatori. Più del 70% del debito é in mano a risparmiatori nazionali. Noi stessi finanziamo il
nostro debito pubblico. Il nostro debito é per la maggior parte italiano, il nostro sistema economico
é solido. 30% in mano a investitori stranieri, titoli di debito pubblico italiano attrae investimenti
stranieri. L’Italia ogni anno deve rivolgersi ai mercati finanziari per far fronte a debito pubblico.
La banca centrale Europea sta comprando titoli di debito pubblico italiano. B.O.T CCT sono tipici e
sono titoli in cui investiamo, costituiscono dei titoli interessanti dal punto di vista finanziario,
emessi dallo stato dunque a basso rischio di fallimento e di solito danno un buon rendimento. Lo
stato paga dei tassi di interesse, dunque vengono pagati da noi. Noi ogni anno dobbiamo pagare
molti tassi di interesse sul debito, gli interessi vanno ad aumentare ancora di più il debito pubblico.
I paesi falliscono per un insieme di cose.
La teoria economica ci indica alcune soluzioni teoriche:
Il debito deriva dai conti annuali, bisognerebbe avere ogni anno un saldo molto positivo con risorse
• in più che vadano a risanare il debito. Per avere saldo positivo guadagnare di più e spender di meno.
Utile impiegato per ridurre il debito.
Le entrate sono sostanzialmente fiscali ovvero le tasse. In Italia abbiamo già una pressione fiscale
• molto alta ovvero rapporto tra tasse e reddito prodotto. Si tratta di uno strumento teorico. Quando si
aumentano le tasse c’è il pericolo della teoria di Arthur Laffer, ovvero un consulente economico di
cui si fidava Regan, ad un certo punto il presidente decide di diminuire le tasse. E Laffer da uno
schema giustificativo: se noi mettiamo in relazione il gettito con la pressione fiscale ci aspettiamo
che più aumentino le tasse più aumenta il gettito (dunque relazioni positiva) però egli afferma che
quando la pressione fiscale arriva sopra il 50% a quel punto diventa disincentivante e le imprese
tendono a non impegnarsi più, c’è una sorta di disillusione che porta a far si che il gettito cali.
Regan dunque decide di diminuire la pressione fiscal