Anteprima
Vedrai una selezione di 12 pagine su 53
Microeconomia Pag. 1 Microeconomia Pag. 2
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 6
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 11
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 16
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 21
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 26
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 31
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 36
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 41
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 46
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Microeconomia Pag. 51
1 su 53
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Principio dell'analisi marginalista e preferenze di consumo

U P−PL= in altre parole, in corrispondenza del paniere di consumo ottimo il PPsaggio marginale di sostituzione tra due beni è uguale al rapporto dei rispettivi prezzi. Se modificassimo questa equazione scrivendo che U’L/PL = U’P/PP possiamo notare come utilizzando il principio dell’analisi marginalista per la massimizzazione dell’utilità o la regola del prezzo relativo troviamo lo stesso paniere di consumo ottimo.

Preferenze e scelta

Anche se due individui consumano gli stessi beni e hanno lo stesso reddito non è detto che abbiano le stesse curve di indifferenza, pur avendo una retta di bilancio identica, in quanto hanno preferenze diverse.

Usare le cure di indifferenza: sostituti e complementi

I sostituti perfetti

Un consumatore le cui curve di indifferenza sono linee rette è sempre disposto a sostituire un’unità di un bene con un’unità di un altro bene, di conseguenza il suo saggio marginale di sostituzione.

è costante. I beni rappresentati da queste curve rettilinee sono detti sostituti perfetti: in questo caso c'è solo un prezzo relativo al quale il consumatore è disposto ad acquistare entrambi i beni e basta una minima variazione del prezzo di un bene per convincerlo ad acquistare solo l'altro bene. Due beni sono quindi sostituti perfetti se il saggio marginale di sostituzione tra l'uno e l'altro è costante, indipendentemente dalla quantità consumata di ciascun bene. Di conseguenza è impossibile prevedere il paniere che sceglierà il consumatore tra tutti quelli presenti sulla sua retta di bilancio. I complementi perfetti Se due beni sono complementi perfetti, il consumatore desidera consumarli sempre nella stessa proporzione, indipendentemente dal prezzo relativo, quindi le curve di indifferenza assumono la forma di un angolo retto. Infatti, il consumatore non otterrebbe nessuna utilità dal consumo di

Un'unità addizionale di un bene senza un'unità addizionale dell'altro bene. Nel caso dei complementi perfetti il saggio marginale di sostituzione è indefinito, perché le preferenze individuali non permettono di effettuare alcuna sostituzione tra i beni.

Casi meno rari

La maggior parte dei casi non sono così estremi come quelli appena descritti. Ad esempio, automobili e pneumatici. A volte è difficile capire se due beni siano sostituti o complementi.

Prezzi reddito e domanda

Gli effetti di un aumento del prezzo

Se aumentasse il prezzo di uno dei due beni nel paniere di consumo di Ivana, una consumatrice che consuma solo pasti al ristorante e locali, e appunto i locali passassero da 150 a 600 euro, avremo una variazione della retta di bilancio. Infatti, partirebbe sempre da 80 pasti al ristorante ma finirebbe su 4 locali invece che i 16 originari, poiché sono il massimo che Ivana si può permettere con il suo reddito di 2400 euro.

Questo farebbe cambiare il panieredi consumo ottimo del consumatore che passerebbe da 40 P e 8 L a 60 P e 1 L.

Reddito e consumo

Se il reddito di un consumatore dovesse diminuire, la sua retta di bilancio sisposterebbe parallelamente verso l'origine. Mentre se dovesse aumentare, sisposterebbe parallelamente verso l'esterno. Di conseguenza in paniere diconsumo ottimo in entrambi i casi è individuato dal punto di tangenza tra laretta di bilancio e la curva di indifferenza più elevata. Questo quando si trattadi beni normali, nel caso di beni inferiori, una diminuzione del reddito farebbeaumentare il consumo di quel determinato bene.

Effetto di reddito ed effetto di sostituzione

Il passaggio da A a B, due panieri di consumo sulla curva di indifferenzaoriginaria, conseguente alla variazione del prezzo relativo, è l'effetto disostituzione puro e descrive come varierebbe il consumo di un consumatore segli venisse ipoteticamente concesso un aumento reddito

In misura tale da permettergli di compensare l'aumento del prezzo relativo di un bene. Il passaggio da B a C (che si trova su una curva di indifferenza più bassa) è l'ulteriore variazione di consumo che si ottiene rimuovendo questa ipotesi di compensazione di reddito, e rappresenta l'effetto del reddito puro, cioè la variazione del consumo dovuta alla diminuzione del suo potere d'acquisto.

Capitolo 11, dietro la curva di offerta: fattori di produzione e costi

La funzione di produzione

Un'impresa è un'organizzazione che produce e vende beni e servizi, trasformando i fattori di produzione in prodotto. La quantità di beni prodotti dipende dalla quantità di fattori di produzione impiegati e la relazione che lega le due quantità è la funzione di produzione.

Fattori di produzione e prodotto

I fattori di produzione possono essere fissi o variabili: un fattore di produzione fisso è la terra, per esempio, che

non può cambiare, mentre uno variabile è la forza lavoro o manodopera, la quale può essere modificata in qualsiasi momento. In realtà tutti i fattori sono variabili nel lungo periodo, mentre il breve periodo è definito come l'arco temporale in cui almeno uno dei fattori di produzione è fisso.

La curva di prodotto totale è la curva che mostra la relazione tra l'aumento del fattore di produzione variabile (misurato sull'asse delle ascisse) e la quantità prodotta (asse delle ordinate). Questa curva ha pendenze positiva, poiché all'aumentare dei fattori di produzione aumenta la quantità prodotta, tuttavia non è costante poiché diminuisce progressivamente: il prodotto marginale (la quantità di prodotto che si ottiene dall'aggiunta di un'unità di fattore di produzione) diminuisce progressivamente.

Formula: prodotto marginale del lavoro (P'L)=( )variazione della

produzione variabile, come il lavoro, contribuisce quindi a un incremento della quantità prodotta, ma in misura sempre minore rispetto alle unità precedenti. La curva del prodotto marginale del lavoro mostra proprio questa diminuzione dell'incremento della produzione al crescere del numero dei lavoratori impiegati. Ogni lavoratore aggiuntivo contribuisce meno alla quantità di prodotto rispetto al lavoratore precedente, rendendo la curva sempre più ripida. Questo fenomeno è dovuto ai rendimenti decrescenti del fattore di produzione. Ogni unità aggiuntiva del fattore di produzione variabile incrementa la produzione in misura minore rispetto all'unità precedente, a condizione che la quantità degli altri fattori di produzione rimanga costante. Pertanto, un aumento della quantità del fattore di produzione, come il lavoro, porta a un incremento della produzione, ma con un tasso di crescita sempre più basso rispetto alle unità precedenti. produzione. Si calcola dividendo la variazione del costo totale per la variazione della quantità prodotta. Il costo marginale può essere positivo o negativo, a seconda se la produzione di un'unità aggiuntiva comporta un aumento o una diminuzione dei costi totali. Il costo medio, invece, è il costo totale diviso per la quantità prodotta. Indica il costo medio per unità di prodotto. Anche il costo medio può essere positivo o negativo, a seconda se il costo totale è maggiore o minore della quantità prodotta. La curva del costo marginale ha una pendenza positiva, poiché il costo marginale aumenta all'aumentare della quantità prodotta. La curva del costo medio, invece, ha una forma a U, poiché inizialmente diminuisce all'aumentare della quantità prodotta, per poi aumentare a causa dei rendimenti decrescenti. In conclusione, la produzione fisso fa spostare la curva di prodotto verso l'alto perché ogni unità del fattore di produzione variabile frutta di più. La curva di costo totale ha una pendenza positiva e la curva del costo marginale ha una pendenza positiva. Il costo medio ha una forma a U.unbene o servizio. La formula per calcolare il costo marginale (C') è: (∆CT / ∆Q) All'aumentare della quantità prodotta, il costo aumenta perché il prodotto marginale del fattore di produzione variabile diminuisce. Il costo medio è pari al costo totale diviso per la quantità complessivamente prodotta e CT corrisponde quindi al costo per unità prodotta. CMT = CT / Q Il costo medio totale è importante perché indica al produttore quanto costa in media produrre un'unità di prodotto, mentre il costo marginale è il costo di produrre un'unità addizionale di prodotto. La curva di costo medio totale mostra la relazione costo medio (ordinate) e quantità prodotta (ascisse). Questa curva ha la caratteristica di essere convessa. Per capire come mai questa curva abbia forma convessa, bisogna scomporla negli elementi che la

caratterizzano: il costo medio fisso (CMF) e il costo medio variabile (CMV). Dove CMF = CF/Q (quantità prodotta) e CMV = CV/Q e CMT = CV + CF. Quindi, la curva ha forma convessa perché all'aumentare della quantità prodotta, le due componenti si muovono in senso opposto: all'aumentare della quantità il CMF diminuisce perché viene ripartito fra più unità, mentre il CMV aumenta poiché la produzione di un'unità aggiuntiva è sempre più costosa della precedente in quanto è necessario un numero di fattori di produzione variabili sempre più alto. Questo si riflette negli effetti, rispettivamente, di ripartizione e dei rendimenti decrescenti. L'effetto di ripartizione è molto pronunciato a livelli bassi di produzione poiché anche modesti della produzione comportano diminuzioni molto alte del costo medio fisso, che prevale quindi sull'effetto dei rendimenti decrescenti.

il costo medio totale è crescente.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
53 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara_26 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Garella Paolo.