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Estratto del documento

12 febbraio 2013

La Microeconomia fa parte di una dottrina più vasta che si chiama Economia Politica.

L'Economia Politica si divide in due branche:

  • Microeconomia
  • Macroeconomia

Microeconomia e Macroeconomia, anche se in ottiche diverse, si propongono entrambe di costruire TEORIE che descrivano/spieghino il FUNZIONAMENTO di SISTEMI ECONOMICI.

I FENOMENI che si verificano all'interno dei sistemi economici:

Questi fenomeni riguardano essenzialmente il processo di CONSUMO, PRODUZIONE e SCAMBIO di BENI ECONOMICI.

I sistemi economici che noi studieremo sono composti da alcuni elementi fondamentali:

Elementi che formano un sistema economico

  1. BENI ECONOMICI

Sono essenzialmente di due tipi: i MATERIALI (tutti beni fisici), es. autobus e IMMATERIALI (anche detti "servizi"), es. servizi di trasporto.

  1. AGENTI ECONOMICI

Che operano nei sistemi economici.

Noi ci occupiamo tipicamente di consumatori ed imprese.

  • I consumatori si utilizzano beni economici per soddisfare propri bisogni.
  • Le aziende che utilizzano beni economici per consumo finale si acquistano/domandano beni economici sui mercati.
  • Le imprese si utilizzano alcuni beni economici per produrre altri beni economici; li acquistano/domandano input sui mercati; producono beni economici (output)/vendono output sui mercati.
  1. MERCATI

Noi ipotizziamo sempre che per ciascun bene economico esista un mercato, sia esso fisico o immateriale.

Che cos'è il mercato di un bene?

È il luogo in cui avvengono tutti gli scambi relativi al bene considerato.

  1. PREZZI DI MERCATO

Sul mercato di ciascun bene vige un prezzo.

A quel prezzo gli agenti possono acquistare o vendere il bene considerato.

Ottiche caratterizzanti Microeconomia e Macroeconomia

Microeconomia: si spiega il funzionamento dei sistemi economici moderni e i fenomeni che vi si verificano all'interno o al partire da un'ANALISI DEI COMPORTAMENTI DEI SINGOLI AGENTI che li compongono.

Si spiega il fenomeni economici (di consumo, produzione, scambio di beni economici) come il RISULTATO DELL'INTERAZIONE TRA I SINGOLI AGENTI nei vari mercati.

Parleremo della teoria del singolo consumatore e della singola impresa.

Ci chiederemo come il consumatore determini le quantità di beni da acquistare per soddisfare i propri bisogni e come egli formuli la propria domanda sui mercati.

Ci chiederemo come la singola impresa esamini sui mercati le proprie domande di input e le offerte dei output.

Esistono diverse forme di mercato.

Noi partiremo dal mercato di concorrenza perfetta nel quale operano molti agenti e molte imprese.

Studieremo come si determinino i prezzi e le quantità scambiate.

Analizzeremo alcune imperfezioni di mercato e attolecenzi a mercato monopolista in cui opera una sola impresa.

Confronteremo poi in termini di efficienza le due forme di mercato.

Macroeconomia

Essa si focalizza sull'andamento di variabili aggregate (tassi di inflazione, reddito nazionale ...).

Si occupa delle caratteristiche globali di un sistema economico.

La microeconomia è il presupposto della macro.

Teoria Economica

La teoria economica studia i fenomeni che rientrano nel suo campo d’indagine costruendo modelli.

I modelli esaminano, prevalentemente in termini matematici, le relazioni che intercorrono tra le variabili economiche.

I modelli sono rappresentazioni semplificate della realtà economica e non si propongono di descrivere ogni aspetto della realtà.

"Semplificate" in quanto tralasciano dettagli irrilevanti per focalizzarsi sulle determinanti fondamentali che determinano i fenomeni che vogliamo comprendere.

Ogni modello è costituito da 3 insiemi di elementi:

  1. Variabili esogene, ossia dati delle condizioni del modello che supponiamo il frutto di parametri non controllabili che il modello ritiene costanti nel breve periodo, viene talvolta definito shock o saldo che il modello non si propone di discutere/spiegare.
  2. Variabili endogene, ossia variabili i cui valori vengono determinati all'interno della teoria e determinati dai fattori descritti dal modello stesso.
  3. Ipotesi, che riguardano il comportamento degli agenti, il funzionamento dell'economia e suoi mercati; tra cui si intende per "comportamento" le relazioni/legami tra le variabili economiche (esogene ed endogene) del modello. Generalmente le ipotesi sono formualate in termini di funzioni o equazioni.

Dimostrazione.

Supponiamo che il consumatore decida di usare arbitrariamente una combinazione come \(X (x_1, x_2)\).

Poniamo la spesa complessiva pari al reddito del consumatore:

1) \(p_1 x_1 + p_2 x_2 = m\)

Supponiamo di voler variare \(x_1\) di una quantità pari a \(\Delta x_1\).

Quanto deve variare \(x_2\) per lasciare invariata la spesa complessiva al variare di \(x_1\)?

Dopo le variazioni, il nuovo paniere di consumo si farà di \((x_1 + \Delta x_1, x_2 + \Delta x_2)\) di

dunque l'equazione 1) diventa:

2) \(p_1 (x_1 + \Delta x_1) + p_2 (x_2 + \Delta x_2) = m\)

Cosí facendo ci siamo mossi lungo la retta di bilancio.

Sottraendo l'equazione 1) all'equazione 2), ottengo la seguente equazione:

\(p_1 \Delta x_1 + p_2 \Delta x_2 = 0\) la variazione della spesa complessiva

deve essere pari a 0.

ne consegue che: \(p_1 \Delta x_1\) \(- p_2 \Delta x_2 = \frac{\Delta x_1}{\Delta x_2} = - \frac{p_1}{p_2}\)

Riconsideriamo ora il vincolo di bilancio del consumatore \(p_1 x_1 + p_2 x_2 \leq m\).

Come varia la retta del bilancio?

1) Variazione del reddito

Supponiamo che vari solo \(m\), ossia il reddito del consumatore.

Il reddito \(m\) quindi passa da \(m\) a \(m'\).

Supponiamo che il reddito aumenti e quindi mi sia maggiore di \(m (m'>m)\)

Se il reddito aumenta, la retta di bilancio non subisce una variazione di inclinazione bensí

subisce una traslazione verso l'alto parallelamente a sé stessa;

la nuova retta di bilancio è parallela alla retta di bilancio iniziale. L'inclinazione non varia.

Il sistema di bilancio dunque si espande verso l'alto, ciò significa che comprende combinazioni di

consumo che prima non comprendeva. Teoricamente si può dire che la dimensione dell'insieme

di bilancio aumenta.

L'intercetta con l'asse delle ordinate si sposta verso l'alto, mentre quella con l'asse delle

ascisse verso destra.

Introduciamo ora 3 ipotesi fondamentali della teoria dei consumatori: le relazioni di preferenza.

Assiomi sulle preferenze del consumatore

  1. Assioma di COMPLETEZZA

    Per ogni coppia di panieri arbitrariamente presi X ed Y, il consumatore è sempre in grado di dire se: X ≥ Y, o Y ≥ X, o se valgono entrambe le affermazioni, nel qual caso saranno X ≈ Y. Formalmente si indica così:

    ∀X,Y X ≥ Y ∨ X ≤ Y ∨ entrambe

    Nell’ordinamento di preferenze, rientrano tutti i panieri di consumi disponibili. L’ordinamento è quindi completo.

  2. Assioma di RIFLESSIVITÀ

    Preso un qualsiasi paniere X, X si preferirà quanto meno tanto quanto sé stesso. Formalmente:

    ∀X X ≈ X

    Ogni paniere è buono altrettanto lato di quanto è uguale.

  3. Assioma di TRANSITIVITÀ

    Presi arbitrariamente tre panieri X, y ed z, se X è debolemente preferito a Y e su suo stesso tempo y è debolemente preferito a Z allora x è necessariamente debolemente preferito a Z.

    ∀X,Y,Z se X ≥ Y e Y ≥ Z allora X ≥ Z

    Formalmente si esprime così:

  • Nota: Possono esistere anche panieri che non soddisfano questa ipotesi. Questi però, costituiscono una parte irrilevabile.
  • Non si scorda come l’assioma di riflessività.

La teoria del lucidato consumatore si propone di determinate il paniere per lui ottimale. Le preferenze devono soddisfare l’ipotesi di transitività perché ciò si verifichi il caso:

X1 ≥ X2 e Y1 ≥ Y2 allora X1 ≥ Y2
  • Se questo infatti si verifica non è possibile determinare il paniere ottimale.
  • Escludiamo dunque che l’ipotesi di transitività possa essere violata, per escludere un grado di arbitrari perché non potessimo che queste tre sisiomi siano sempre soddisfatte dall’ordinamento delle preferenze del consumatore.

L’ordinamento delle preferenze del consumatore può essere rappresentato graficamente in 2 modi:

  1. Il modi per mezzo di un FASCIO DI CURVE DI INDIFFERENZA
  2. Il modi per mezzo di una FUNZIONE DI UTILITÀ

Curve di indifferenza

Preso arbitrariamente un paniere X (c₁x₃; c₂x₇) una curva di indifferenza è il luogo di tutti i panieri di consumo che danno al consumatore la stessa soddisfazione del paniere X.

In altri termini, la curva di indifferenza è l’insieme dei panieri di consumo indifferenti ad X.

Formalmente si esprime così:

{y ∣ y ≈ x} = {(y₁, y₂) ∣ (y₁, y₂) ≈ (c₁x₃, c₂x₂)}
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
139 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher brandalise97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Busetto Francesca.