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PATOLOGIA GENERALE
Definizione di patologia generale: Le patologie generali sono delle condizioni di diversa natura che costringono il nostro organismo a spostarsi dalla normale omeostasi, con l'instaurarsi di alcuni difetti.
Termini di uso corrente:
- Decorso malattia = Storia naturale
- Fattori causali = Etiologia
- Meccanismi = Patogenesi
- Effetti = Sequele
Vari fattori etiologici:
- Genetici
- Nutrizionali
- Endocrini
- Agenti fisici
- Agenti chimici
- Agenti infettivi
- Sistema immunitario
La funzione dell'ubiquitina nelle cellule stressate: Le cellule stressate producono ubiquitina che ha la capacità di legarsi a delle proteine danneggiate che altrimenti sarebbero dannose per l'organismo. L'ubiquitina, legandosi a queste proteine, le indirizza nei proteosomi dove vengono degradate.
La reversibilità dei tessuti (adattabilità dell'organismo): Un soggetto che non svolge attività fisica presenta delle fibre muscolari.
con un diametro moderato, mentre uno che svolge attività fisica ha le fibre muscolari aventi un diametro triplo. Nel secondo soggetto, se venisse a mancare l'attività fisica, le fibre tornerebbero nelle condizioni normali. Altri esempi possono essere i tessuti epatici o quelli del grembo materno durante la gravidanza e il ciclo mestruale. L'aumento di determinate cellule in base a stimoli ambientali è detto iperplasia, mentre l'aumento del volume è detto ipertrofia. Se scompaiono però gli stimoli ambientali, le cellule ritornano alle condizioni normali. In alcuni casi però il numero di cellule non diminuisce (neoplasia), e molto spesso le cellule vanno incontro alla morte. I tessuti però possono anche diminuire il volume cellulare (atrofia) e il numero di cellule (involuzione), in seguito a disuso, invecchiamento, denervazione, mancanza di nutrimento, ecc. Anche questi esempi però sono reversibili, infatti conL'eliminazione del problema i livelli tornano normali. Quando si ha un'atrofia, si va incontro all'autofagia, cioè si ha una fagocitosi degli organelli per ridurre il volume cellulare. La metaplasia invece rappresenta il cambio di un tipo cellulare con un altro.
Traumi meccanici:
- Abrasioni: leggera perdita della continuità della cute
- Contusioni: impatti con rottura dei vasi cutanei (ecchimosi)
- Lacerazioni: danno che coinvolge cute e tessuto connettivo
- Ferite da taglio e da punta
- Fratture: rottura del tessuto osseo
Danni da temperature estreme:
- Ustioni: necrotizzazione dei tessuti
- Congelamento: necrotizzazione dei tessuti
Le ustioni possono essere di primo, secondo e terzo grado.
- 1° grado: derma ed epidermide
- 2° grado: derma, epidermide e strato sottocutaneo
- 3° grado: tutti gli strati fino al connettivo, compresi follicoli e ghiandole
Quando l'ustione supera il 20% del nostro corpo, può
Considerarsi grave per la necrosi di vasi sanguigni con conseguente ipovolemia (perdita del volume di sangue).
Danni da radiazioni:
Le radiazioni possono essere presenti nell'ambiente o nei luoghi di lavoro.
Quelle più dannose sono:
- raggi UV
- raggi X molli e duri
- raggi gamma
I raggi UV sono dannosi per il DNA perché fondono le timine le quali vanno incontro adimerizzazione.
Se si fondono due timine vicine, il danno è piccolo, ma se si fondono due timine lontane, il danno è immenso perché il DNA si attorciglia e si perdono infinite triplette.
Per fortuna esistono degli enzimi in grado di riparare il DNA danneggiato e sono:
- endonucleasi UV specifica
- esonucleasi
- DNA polimerasi
- Ligasi
L'esposizione ai raggi gamma è la più dannosa perché i tessuti prolificano all'infinito, e la capacità di penetrazione si misura in Gy (Grey).
La suscettibilità del materiale biologico alle radiazioni si misura in Severet.
0,5 = danni all'apparato genitale (mutazioni cromosomiche) 0,5 - 2 = danni al midollo osseo (anoressia, nausea, riduzione dei linfociti) 2 - 6 = danni all'apparato emopoietico (caduta dei capelli, ipoplasia del midollo, anemia e morte nel 50% dei casi) 3 - 10 = danni all'apparato gastrointestinale (morte delle cellule intestinali, caduta dei capelli, nausea, diarrea) - 3 - 4 = guarigione dopo mesi - 4 - 5 = morte nel giro di settimane - 8 - 10 = morte in pochi giorni per perdita idrica > 10 = danni cerebrali (necrosi emorragica cerebrale, convulsioni, delirio, coma, morte entro poche ore) Infiammazione: L'infiammazione può essere: - acuta - cronica L'acuta può avere tre conseguenze: - eliminazione dell'agente patogeno con riparazione del tessuto - eliminazione dell'agente patogeno con sostituzione del tessuto - non si elimina l'agente patogeno con conseguente infiammazione cronica In seguito adinfiammazione acuta si a un arrossamento e una tumefazione dell'area interessata con aumento di temperatura e dolore. Queste sono conseguenze del rilascio di sostanze vasodilatatrici con conseguente rilascio di proteine, granulociti, ecc.
I granulociti servono per produrre citochine e per fagocitare le cellule batteriche e passano nei vasi attraverso dei canali, migrando verso il tessuto danneggiato. I granulociti sanno dove migrare grazie ad elevati fattori chemiotattici prodotti dai mastociti che riconoscono le cellule necrotiche. Le chemochine servono come attrazione per i granulociti per andare dai vasi alla zona danneggiata. Le citochine regolano la parte danneggiata provocando anche dolore.
CITOCHINE:
- granulociti (regolano il processo infiammatorio)
- mastociti (fanno migrare i granulociti verso l'infiammazione)
La neutrofilia invece è l'aumento della produzione di granulociti.
L'essudato infiammatorio può essere:
- sieroso (si avvicina molto al
trasudato)• purulento (pus, è l'insieme del disfacimento di batteri, ecc.)• fibrinoso (contiene fibrinogeno e fibrina)
Le citochine possono essere prodotte dai granulociti e possono anche trovarsi nel plasma sanguigno.
Cicatrizzazione:
Dai vasi all'area infiammata migrano i macrofagi che ripuliscono la ferita.
Dopo, agiscono i fibroblasti che producendo collagene riformano il tessuto danneggiato.
Sia i fibroblasti che i macrofagi rilasciano una sostanza che stimola la produzione di cellule endoteliali.
Si otterrà che il vaso formerà delle diramazioni che vascolarizzeranno l'area lesa.
Si forma così un tessuto cicatriziale che però è molto meno resistente e più elastico della cute.
La temperatura corporea:
Deve essere mantenuta a 37°C con una variazione di più o meno 1°C.
Questo per favorire l'importante metabolismo basale, con i conseguenti meccanismi di termogenesi e termodispersione, questo insieme
La forma dell'omeostasi termica. Fanno parte dei meccanismi di termogenesi, il metabolismo e il movimento corporeo. Invece fanno parte dei meccanismi di termoregolazione, la sudorazione, la differenza passiva di temperatura corporea e la respirazione. L'ipotalamo è il centro di controllo della temperatura e si divide in anteriore e posteriore. I mediatori chimici per la regolazione della temperatura sono la noradrenalina (per il freddo) e la serotonina (per il caldo). L'ipotermia consiste in una temperatura corporea più bassa del normale, l'ipertermia invece ad una temperatura più alta del normale. In caso di febbre cambia la termoregolazione da parte dell'ipotalamo, mentre in caso di ipo o ipertermia, la regolazione rimane costante.