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Produzione di adenina e guanina monofosfato e la sopravvivenza delle brucelle
Anche la produzione di adenina e guanina monofosfato viene collegata alla capacità di sopravvivenza delle brucelle. Queste molecole vanno ad inibire la funzione del fagosoma non permettendo la formazione del fagolisosoma e si l'inibizione della mielomerosidasi. Queste reazioni intervengono nel processo metabolico cellulare di eliminazione del batterio.
Il serbatoio reale del batterio naturale è rappresentato dall'animale perché tali batteri vengono trasmessi dall'animale all'uomo. Solitamente la trasmissione avviene tramite il contatto con l'animale infetto, tramite le urine o il latte e i latticini da esso ricavati.
Le brucelle possono però essere inattivate dalla pastorizzazione, per cui il latte pastorizzato non risulta infetto e con lui tutti i latticini da esso ricavati, a meno che l'infezione non avvenga dopo la pastorizzazione.
L'abbassamento del pH non induce l'inattivazione e la morte della brucella nella cellula.
ospite.La brucella melitensis infetta pecore, capre, bovini e cammelli
La brucella suis infetta i maiali, cinghiali e a volte le renne
La brucella abortus infetta i bovini e i cammelli
Uno dei vettori di contagio è rappresentato dal veterinario o dagli operatori che lavorano presso le stalle o gli allevamenti di tali animali che potrebbero risultare infetti
Particolari sono le caratteristiche che brucella bovius e melitensis presentano per gli annessi embrionali dei ruminanti, in quanto nel liquido amniotico dei ruminanti si ha una grossa concentrazione di un polialcool, eliltritolo, che ha la capacità di attrarre le brucelle e causare aborto precoce. Questo non avviene nell'uomo.
L'infezione per brucella può essere contratta anche per via aerea o tramite ferite aperte.
Le brucelle, penetrate nell'uomo in seguito al contatto o all'ingerimento di alimenti infetti, vanno ad infettare la mucosa intestinale e, in seguito a contagio dei macrofagi, possono raggiungere
Ilinfatici ed infettarli provocando la fase setticemica. La malattia è a decorso elnto e lasintomatologia può avere un tempo di decorso anche di 30 giorni.
Nella fase iniziale i sintomi sono particolarmente aspecifici, ciò determina una diagnosi tardiva, la sintomatologia prevede la comparsi di sbalzi frequenti di temperatura, cefalee, stanchezza.
Una volta raggiunti i linfatici, la brucella può causare veri e propri focolai di infezione in varie zone come a livello dell'ipoglosso, del fegato o dei linfonodi periferici. Si possono osservare queste strutture che si creano di tipo non caseoso in queste zone di monoliti infetti che ci permettono di effettuare la diagnosi di brucellosi.
Le brucelle possono causare delle patologie di tipo acuto, sotto acuto e trofico.
Nella fase acuta si ha appunto l'infezione delle vie linfatiche e del fegato.
Nella fase sotto acuta si hanno invece sintomi di affaticamento, cefalee e a volte disturbi respiratori.
Nelle fasi
cervello di ospitare il batterio Brucella, che può causare una forma di meningite chiamata neurobrucellosi. Questa condizione può portare a sintomi neurologici come mal di testa, confusione mentale e convulsioni. La brucellosi può essere trasmessa agli esseri umani attraverso il contatto con animali infetti o il consumo di prodotti lattiero-caseari non pastorizzati. È importante adottare misure preventive come lavarsi le mani dopo aver manipolato animali o prodotti animali e consumare solo prodotti lattiero-caseari sicuri. La diagnosi di brucellosi viene solitamente effettuata attraverso test di laboratorio come il test di agglutinazione o il test ELISA. Il trattamento prevede l'uso di antibiotici come la doxiciclina e la rifampicina per un periodo di diverse settimane. In conclusione, la brucellosi è una malattia infettiva che può causare una serie di sintomi non specifici. È importante consultare un medico se si sospetta di essere affetti da questa malattia, in modo da poter ricevere una diagnosi e un trattamento adeguati.Il ferro modula la crescita batterica in quanto l'attività del fagosoma è direttamente proporzionale alla quantità di ferro.