Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I
chemiolitotrofi possono essere:
1. Autotrofi: indipendenti dalla sostanza organica;
2. Eterotrofi: usano la CO e la sostanza organica come fonte di carbonio
2
(batteri idrogeno ossidanti, batteri zolfo ossidanti e batteri che ossidano il
Fe .
+2
L’H si trova in ambienti ossici e anossici. L’ossidazione aerobia dell’H nei
2 2
batteri eterotrofi è esoergonica e avviene secondo la reazione, catalizzata da
una idrogenasi: H + ½ O H O
2 2 2
Ralstonia eutropha
Particolare il caso di che ha due idrogenasi:
1. Catalizza la reazione sopra descritta;
2. Riduce NAD+ a NADH.
Mentre nei batteri autotrofi l’H viene ossidato via Ciclo di Calvin:
2
6H + 2 O + CO (CH O) + 5H O
2 2 2 2 2 105
Camilla Mancassola
I solfobatteri includono specie fotosintetiche anaerobie e non fotosintetiche,
alcune specie sono autotrofe obbligate, altre eterotrofe facoltative.
Alcune specie batteriche ricavano energia per la crescita dall’ossidazione del
Fe in aerobiosi e meno frequentemente in anaerobiosi (con fotosintesi o
2+
riduzione del nitrato). 4 Fe + 4 H 4 Fe + 2H O
2+ + 3+
2
Thiobacillus ferroxidans
I batteri nitrificanti
NH , NO - sono composti azotati, donatori di elettroni, inorganici che vengono
3 2
ossidati da batteri nitrificanti durante nitrificazione. I batteri nitrosanti o
Nitrosomonas
ammonio ossidanti (es. spp.) ossidano l’ammoniaca a nitrito:
NH + ½ O NO + H O + 2 H
4+ 2- +
2 2 106
Camilla Mancassola Nitrobacter
I batteri nitrito ossidanti (es. spp,
Nitrococcus Nitrospira
spp. spp.) ossidano il nitrito a
nitrato: NO + ½ O
2- 2
NO 3-
L’azione combinata di questi due gruppi batterici
comporta l’ossidazione completa dell’ammoniaca a
nitrato con il trasferimento di 8 elettroni (da -3 a +5).
Un enzima, l’ammoniaca mono ossigenasi (AMO)
catalizza l’incorporazione di un atomo di ossigeno
nell’NH generando idrossilammina (NH OH). L’altro atomo di ossigeno viene
3 2
ridotto a H O
2 NH + O + 2H + 2e NH OH + H O
+ -
3 2 2 2
L’NH OH viene trasferita al periplasma dove viene ossidata a nitrito dalla
2
idrossilammina ossido reduttasi (HAO) liberando 4 elettroni due dei quali
sono usati per la generazione di potenziale e gli altri due tornano alla AMO per
catalizzare l’ossidazione dell’ammoniaca. Batteri nitrito ossidanti usano la NOR
nitrito ossido reduttasi che cede elettroni ad un citocromo con conseguente
sintesi di nitrato e produzione di ATP.
I batteri anammox
Si tratta di un’ossidazione anaerobia dell’N (ANaerobic AMMonium OXidation).
L’NH agisce da donatore di elettroni nella riduzione anaerobia del nitrito
4+
(denitrificazione) NO + NH N + 2H O
2- 4+ 2 2
Brocadia anammoxidans,
Processo identificato negli anni ’90 in planctomicete
anaerobio. Questo batterio non ha peptidoglicano ma una membrana esterna
che racchiude membrane interne (con lipidi non convenzionali) incluso un
organello dove avviene la reazione detto anammoxosoma.
1. L’enzima idrazina idrolasi (HH) catalizza la combinazione tra ammonio e
idrossilammina (NH OH) generando idrazina (N H );
2 2 4
2. L’idrazina è ossidata dall’HZO (enzima ossidante l’idrazina) con la
produzione di 4 elettroni, 4H e N
+ 2.
Biosintesi di macromolecole
L’anabolismo è il processo per cui una cellula viene costruita, partendo dai
nutrienti semplici ottenuti dal sue ambiente.
Poiché l’anabolismo ha come risultato la sintesi biochimica di nuovo materiale,
è spesso chiamato biosintesi.
Abbiamo: 107
Camilla Mancassola
- Tredici intermedi chiave che fanno da ponte tra i processi degradativi
e quelli di biosintesi;
- Precursori (nucleotidi,
aminoacidi, zuccheri, acidi
grassi, alcoli, zuccheri,
amine, aminoacidi);
- Quattro classi di
macromolecole
biologiche (proteine, acidi
nucleici, carboidrati e lipidi).
Gluconeogenesi: è la sintesi di
zuccheri a partire da molecole
povere. Non è completamente
sovrapponibile alla glicolisi (in
senso opposto) poiché alcune
reazioni non sono completamente
reversibili.
Ciclo riduttivo dei TCA
Chlorobium
Desulfobacter e
anaerobi fotosintetici e
Hydrogenobacter aerobio. La via
porta a ossalacetato partendo da
4CO .
2
1. PEP (C3) viene carbossilato
e ossalacetato (C4) da PEP carbossilasi; 108
Camilla Mancassola
2. Ossalacetato ridotto
a succinato e
convertito in alfa-
cheto glutarato;
3. Alfa- chetoglutarato è
carbossilato a
isocitrato e convertito
a citrato;
4. Il citrato (C6) viene
degradato a
ossalacetato (C4) e
acetil CoA (C2);
5. Ossalacetato crescita in biomassa acetil CoA rigenera PEP.
Chloroflexus fototrofo termofilo fissa la CO attraverso la via
2
dell’idrossipropionato. Via arcaica autotrofica.
Assimilazione dell’azoto
Principale componente di proteine e acidi nucleici rappresenta il 14% del peso
secco della cellula. Entra nelle vie biosintetiche sotto forma di NH che è la
3
forma più ridotta, e permane in questa forma in tutti i costituenti cellulari.
Alternativamente può essere assunto come nitrato che viene poi ridotto ad
ammonio all’interno della cellula.
L’ammoniaca assimilata per via gassosa all’interno della cellula viene
convertita in ione ammonio e diventa substrato per tre possibili enzimi:
1. Carbamilfosfato sintasi;
2. Glutammato deidrogenasi;
3. Glutamina e glutamato sintasi.
GS = glutamina sintetasi ATP
dipendente.
GOGAT = glutamina sintetasi NASH
dipendente. 109
Camilla Mancassola
Ioni nitrato sono trasportati attivamente nella cellula dove subiscono riduzione
assimilativa ad ammonio mediante due passaggi:
HNO + 2e HNO + H O nitrato reduttasi assimilativa.
-
3 2 2
HNO + 6e NH + 2H O nitrito reduttasi assimilativa.
-
2 3 2
Vi sono dei microrganismi in grado di fissare l’azoto atmosferico:
N + 8H + 8e 2NH + H fissazione biologica
+ -
2 3 2
dell’azoto.
La nitrogenasi è composta da due proteine (repressa da O e da altre fonti di
2
N): I) La molibdeno- ferro proteina detta nitrogenasi (N reduttasi, contiene
2
24 atomi di Fe e due di Mo): lega l’N e lo riduce a NH ;
2 3
II) La Fe proteina detta nitrogenasi reduttasi: accetta potenziale
riducente e riduce la nitrogenasi.
La nitrogenasi reduttasi accetta elettroni da un donatore a basso
potenziale (ferridossina) e lega 2 ATP;
La nitrogenasi reduttasi trasferisce gli elettroni alla nitrogenasi;
La nitrogenasi e la nitrogenasi reduttasi formano un complesso, gli
elettroni vengono trasferiti e l’ATP idrolizzato ad ADP+ Pi;
Le due subunità si dissociano ed il processo di ripete;
Quando la nitrogenasi ha ricevuto abbastanza elettroni (8 cicli, 16
elettroni), lega una molecola di N , la riduce e rilascia NH ;
2 3
La nitrogenasi accetta altri elettroni ed il ciclo si ripete.
Assimilazione zolfo
Lo S è presente in due aminoacidi (met e cys) in due vitamine (biotina e
tiamina) e nel CoA. La fonte primaria di S per i batteri è il solfato, piuttosto
stabile, che deve essere trasformato in una forma attiva (PAPS,
fosfoadenosina fosfosolfato) che viene poi ridotto a solfito e poi a ione
solfuro che viene incorporato nelle strutture cellulari.
Strategie delle vie biosintetiche
Biosintesi degli aminoacidi = lo scheletro carbonioso proviene da intermedi
della glicolisi o dal ciclo TCA; il gruppo amminico proviene dall’ammoniaca. 110
Camilla Mancassola
Biosintesi nucleotidi = le purine e le pirimidine
vengono sintetizzate atomo per atomo da diverse fonti di C e N a partire da
ribosio 5P e ribosio 5P + ossalacetato, rispettivamente.
Biosintesi lipidi = la sintesi di acidi grassi avviene nel citoplasma grazie alla
proteina per il trasporto di acile (ACP) che inserisce due atomi di C alla volta.
L’acido grasso viene rilasciato quando ha raggiunto la sua lunghezza finale.
Assemblaggio dei lipidi prevede la reazione tra un glicerolo e l’acido grasso. 111
Camilla Mancassola
Tassonomia e filogenesi dei microrganismi
Era microbica: organismi unicellulari unici abitanti della Terra per circa 2
milioni di anni in cui hanno svolto da soli tutti i cicli biogeochimici, rendendo
l’ambiente adatto all’evoluzione di organismi pluricellulari.
I microrganismi sono ovunque ed in quantità enormi, si stima che il numero dei
procarioti e la totalità dei loro componenti di carbonio cellulari sulla terra sia di
4/6*10 ed il 60% del carbonio presente sulla terra. In particolare, nel
30
sottosuolo e nei sedimenti oceanici troviamo il maggior numero di
microrganismi.
La tassonomica o sistematica è una branca della batteriologia che si occupa
della caratterizzazione e della nomenclatura degli organismi e che li organizza
in gruppi. In particolare, distinguiamo tre aree di attività:
1. La nomenclatura che dà il nome ai gruppi e ai sottogruppi dei batteri;
2. Classificazione: organizza i batteri in gruppi in base a proprietà comuni
(somiglianza morfologica classificazione fenetica) oppure crea gruppi
in base a relazioni evolutive (classificazione filogenetica);
3. Identificazione: i batteri sono caratterizzati (genotipo e fenotipo,
qualitativo e quantitativo) per determinare la specie di appartenenza.
Nell’ambito dei batteri la specie è un’entità meno statica rispetto agli altri
organismi, i ceppi possono differire sotto certi aspetti:
Biovar: ceppi di una stessa specie che differiscono per caratteristiche
biochimiche o fisiologiche;
Morfovar: ceppi di una stessa specie che differiscono per caratteristiche
morfologiche;
Serovar: ceppi di una stessa specie che hanno proprietà sierologiche
diverse
(sono 112
Camilla Mancassola
sostanzialmente le proprietà antigeniche; ceppi con antigeni simili sono
dello stesso Serovar perché causano la stessa risposta anticorpale che
viene determinata con processi sierologici).
Le regole della nomenclatura sono stabilite dal Codice Internazionale per la
Nomenclatura dei Batteri. Sistema di nomenclatura binomiale proposto da
Linneo, ogni specie viene identificata con un nome latino composto da due
parole: il genere e la specie. La prima lettera del genere deve essere scritta in
maiuscolo e l’intera denominazione deve essere riportata in corsivo. Esistono
delle riviste scientifiche internazionali che si occupano interamente di
tassonomia International Journal of Systematic and Evolutionary
<