Agente eziologico del botulismo
Il botulismo è causato dall'azione di una neurotossina, la quale comporta l'insorgenza di una paralisi flaccida. Il contatto con l'organismo non è indispensabile, pertanto la malattia può essere considerata una vera e propria intossicazione.Epidemiologia
Microorganismo a diffusione mondiale le cui spore sono presenti nel suolo e nei sedimenti acquatici, frequentemente le spore contaminano vegetali, carni e pesce. In presenza di condizioni idonee l'organismo germina e produce la tossina. Si hanno focolai epidemici all'interno delle famiglie o in gruppi di commensali.Patogenesi
Le tossine botuliniche interessano le sinapsi collinergiche periferiche dove arrivano per via ematogena, bloccando la giunzione neuromuscolare e inibendo il rilascio di acetilcolina, impedendo la contrazione muscolare, causando, quindi, paralisi flaccida.Importanza clinica
a. Botulismo classico: intossicazione alimentare caratterizzata da...gravi disturbi neurologici in cui un paziente ha difficoltà nel focalizzare le immagini, nella deglutizione e in funzioni dei nervi cranici fino ad arrivare alla dispnea d'insufficienza respiratoria dopo 12-36 dall'assunzione dell'alimento contaminato. Non sono presenti febbre o segni di sepsi. Paralisi progressiva di gruppi di muscoli striati. Il paziente, generalmente, soccombe per paralisi respiratoria.
Botulismo infantile: è causato da una tossina prodotta in vivo da clotridium botulinum che colonizza l'intestino dei neonati da 3 a 24 settimane. I primi segni di malattia sono ostipazione ostinata, problemi di alimentazione, letargia, progressione in una perdita muscolare fino alla paralisi flaccida.
Botulismo da ferita: una ferita è contaminata dal microorganismo e la tossina è assorbita in quel sito.
Elisa Leone Microbiologia Mazzariol Annarita
Diagnosi di laboratorio: L'organismo è coltivato e identificato attraverso metodi anaerobici standard.
La tossina è identificabile nel siero, nelle feci e negli alimenti. Trattamento e prevenzione Deve essere somministrata non appena possibile l'antitossina, non appena si ha il sospetto di intossicazione, perché l'antitossina neutralizza la tossina botulinica non legata. Nel botulismo da ferita, l'infezione può essere curata con penicillina o altri antibiotici a cui l'organismo risulta sensibile. La tossina è inattivata alla temperatura d'ebollizione, ma l'uccisione richiede il calore umido sottopressione. Clostridium tetani Causa raramente malattia nei paesi sviluppati. Epidemiologia Le spore sono comunemente presenti nella aie, nei giardini e in altri terreni come quelli agricoli concimati. Le spore penetrano nell'organismo tramite soluzioni di continuo della cute o delle mucose. Patogenesi La moltiplicazione dei bacilli è associata alla produzione locale della tossina tetanica, la tetanospasmina. È una tossina.che raggiunge i muscoli provoca spasmi intensi e dolorosi. Il tetano può anche causare problemi respiratori, difficoltà nella deglutizione e rigidità muscolare generalizzata. La prevenzione del tetano si basa sull'immunizzazione mediante vaccinazione. Il vaccino antitetanico è raccomandato per tutti i bambini e gli adulti e viene somministrato in combinazione con altri vaccini. In caso di sospetta infezione da tetano, è fondamentale cercare immediatamente assistenza medica. Il trattamento prevede l'uso di antibiotici per eliminare il batterio e l'uso di immunoglobuline antitetaniche per neutralizzare la tossina. Il tetano è una malattia grave e potenzialmente letale, ma può essere prevenuto attraverso la vaccinazione. È importante mantenere aggiornato il proprio status vaccinale e consultare un medico in caso di dubbi o sintomi sospetti.esterno induce spasmo doloroso e convulsioni. La morte è risultato della paralisi dei muscoli toracici che provocano insufficienza respiratoria. Diagnosi di laboratorio La diagnosi è posta soprattutto sulle manifestazioni cliniche. Il clostridium tetani ha una morfologia caratteristica, a forma bacillare o rotonda, lungo e sottile con una spora terminale e una crescita sciamente su agar sangue inanerobiosi. Elisa Leone Microbiologia Mazzariol Annarita Trattamento Il primo intervento, oltre alla pulizia della ferita, è la rapida somministrazione dell'antitossina per neutralizzare la tetanospasmina non legata ai neuroni. Da preferirsi il trattamento con immunoglobuline umane specifiche. Il microorganismo è sensibile alla penicillina quindi può essere usata insieme allo sbrigliamento del tessuto necrotico per eradicare l'infezione. Prevenzione L'immunoprofilassi attiva con somministrazione del tossoide tetanico impedisce l'insorgenza delTetano. Clostridium difficile
Agente responsabile di circa ¼ delle diarree associate all’assunzione di antibiotici.
Patogenesi
Componente secondario della flora normale dell’intestino crasso. Quando il trattamento antimicrobico sopprime le specie predominanti le specie risparmiate iniziano a proliferare. I ceppi patogeni producono due polipeptidi tossici Ae B. La tossina A è un’enterotossina che causa abbondante secrezione fluida e stimola una risposta infiammatoria esercitando effetto citopatico nella coltura tessutale. La tossina B è una potente citotossina che interrompe la sintesi proteica e provoca alterazioni strutturali nel citoscheletro.
Importanza clinica
La gravità del quadro clinico varia da una forma diarroica lieve tendente a risoluzione spontanea, a vari gradi di infiammazione dell’intestino crasso, fino a una manifestazione fulminante. All’esame endoscopico, è possibile osservare un essudato pseudomembranoso, composto
diagnostica. I virus possono infettare diverse tipologie di cellule, come quelle batteriche, vegetali o animali, e possono causare una vasta gamma di malattie. La diagnosi di laboratorio dei virus può essere effettuata attraverso diverse tecniche, come l'isolamento del virus dalle feci e l'identificazione mediante procedure anaerobiche. Il trattamento delle infezioni virali prevede l'interruzione del trattamento antibiotico e l'adozione di misure sintomatiche per il riequilibrio idro-elettrolitico. In alcuni casi, può essere necessaria la somministrazione di farmaci antivirali come il metronidazolo o la vancomicina.DNA o a RNA a polarità positiva o negativa. La polarità positiva indica che l'RNA può essere tradotto direttamente in proteine, mentre la polarità negativa richiede la sintesi di un RNA complementare prima della traduzione. Replicazione La replicazione virale può avvenire attraverso diversi meccanismi. Alcuni virus utilizzano la replicazione del DNA, mentre altri utilizzano la replicazione dell'RNA. Alcuni virus possono integrare il loro genoma nel genoma dell'ospite, mentre altri possono replicarsi all'interno del nucleo dell'ospite. Simmetria del capside La simmetria del capside virale può essere di diversi tipi, come la simmetria icosaedrica, la simmetria elicoidale o la simmetria complessa. Questa caratteristica influisce sulla forma e sulla struttura del virus. Envelope lipidico Alcuni virus possiedono un envelope lipidico che li protegge e facilita la loro entrata nelle cellule ospiti. Questo envelope può essere derivato dalla membrana cellulare dell'ospite o può essere acquisito dal virus durante la sua uscita dalla cellula ospite. La classificazione dei virus in famiglie, generi e specie si basa su queste caratteristiche strutturali e funzionali. La sequenza nucleosidica può variare tra le diverse specie dello stesso virus, soprattutto se isolate in differenti località geografiche.“polaritàpositiva” e quelli a “polarità negativa”.
Simmetria del capside
L’involucro proteico che racchiude il genoma è presente in due configurazioni geometriche: a simmetria elicoidale o asimmetria icosaedrica.
- Simmetria elicoidale: consistono di unità ripetitive di un solo tipo di polipeptide le quali si assemblano in una struttura cilindrica elicoidale. Ciascuna unità polipeptidica è unita mediante legami a idrogeno ai protomeri circostanti; il complesso dei protomeri e dell’acido nucleico è detto nucleocapside.
- Simmetria icosaedrica: consistono di polipeptidi differenti assemblati in formazioni strutturali dette capsomeri. Sono uniti fra loro da legami a idrogeno in modo da formare un icosaedro. Il genoma è localizzato all’interno dello spazio vuoto creato dalla struttura rigida icosaedrica.
Pericapside
Nei virus con pericapside il nucleocapside è flessibile e avvolto
all'interno del pericapside. Il pericapside deriva dalle membrane della cellula ospite infettata dal virus, le proteine di membrana sono rimpiazzate con proteine virus-specifiche che conferiscono antigenicità alla particella virale. Fasi del ciclo di replicazione dei virus: 1. Adsorbimento: implica un'interazione tra le strutture molecolari specifiche presenti sulla superficie del virione e le molecole recettoriali esposte sulla membrana della cellula ospite capaci di riconoscere queste strutture virali. 2. Penetrazione: il virus penetra all'interno della cellula ospite, rilasciando il suo genoma virale. 3. Esposizione del genoma virale: il genoma virale viene esposto all'interno della cellula ospite. 4. Assemblaggio: il genoma virale viene replicato e vengono sintetizzate le proteine virali. 5. Liberazione della progenie virale: le nuove particelle virali vengono assemblate e rilasciate dalla cellula ospite. Elisa Leone Microbiologia Mazzariol Annaritanumeroso copie di queste strutture molecolari di attacco sono distribuite sulla superficie del virione.
2. Molecole recettoriali della cellula ospite: esposte sulla membrana della cellula ospite specifiche per ciascuna famiglia virale. Strutture molecolari che svolgono in genere normali funzioni cellulari; i recettori di membrana specifici per composti quali i fattori di crescita, possono involontariamente servire anche da recettori per un particolare virus.
Penetrazione
Passaggio del virione dalla superficie della cellula nel citoplasma cellulare. Due meccanismi principali:
- Endocitosi mediata da recettori: processo uguale a quello con cui la cellula internalizza composti come le molecole regolatrici della crescita e le lipoproteine sieriche, l'unica differenza è che al recettore di superficie è legata completamente la particella virale infettante. La membrana cellulare forma una invaginazione in modo da racchiudere il virione in una vescicola
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