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DOMANDE
- Qual è la caratteristica fondamentale perché una sostanza antimicrobica possa essere utilizzata
come antibiotico? Deve possedere una tossicità selettiva. Deve cioè essere tossico solo per il
microrganismo e non deve ledere le funzioni delle cellule umane né inibire delle vie importanti per
le cellule umane.
- A cosa serve il test di Kirby-Bauer (antibiogramma)? Serve per valutare la sensibilità e la
resistenza di un isolato clinico ai farmaci antibiotici.
- Negli ultimi anni le antibiotico-resistenze nei batteri patogeni sono aumentate o diminuite? Sono
aumentate
- Quale antibiotico danneggia la membrana cellulare batterica e perché? La polimixina, in quanto
crea dei canali, dei pori, a livello della membrana cellulare batterica, facendo sì che il contenuto
citoplasmatico venga riversato verso l'esterno (crea cioè dei buchi e non si mantengono osmolarità
e bilancio elettrolitico. Si ha così lisi cellulare: citoplasma e organelli vengono riversati all'esterno).
Non può essere la penicillina, perché questo farmaco inibisce la parete batterica, non la
membrana.
- I sulfamidici agiscono a livello di quali reazioni? Inibiscono la sintesi dell'acido folico,
indispensabile al batterio per la produzione di aminoacidi e nucleotidi, fondamentali per la
replicazione del batterio.
- Cosa inibiscono gli antibiotici aminoglicosidici? La sintesi proteica, perché si legano al
ribosoma. Ovviamente i ribosomi della cellula batterica sono diversi rispetto a quelli della cellula
umana, ed è questo che determina la tossicità selettiva solo verso la cellula procariotica.
- Come viene definito un antibiotico modificato chimicamente, ma che parte da un prodotto
naturale? Semisintetico. Invece i chemioterapici sono farmaci completamente sintetici,
completamente prodotti chimicamente.
- Quale meccanismo non conferisce resistenza batterica? La produzione di spore, perché queste
non conferiscono resistenza agli antibiotici. Esse vengono prodotte dal batterio per sopravvivere in
Sara Mazzone
un ambiente non favorevole, ma non conferiscono resistenza agli antibiotici.
- Cosa vanno ad inibire i chinoloni? La dna girasi, un enzima fondamentale per la replicazione del
batterio, che quindi non potrà più replicarsi.
- Su che cosa agisce la penicilina? Sulla sintesi della parete batterica. Ne inibisce la sintesi,
poiché si lega all'enzima transpeptidasi e inibisce i legami che si verificherebbero.
- Quale fenomeno non conferisce antibiotico-resistenza? L'eluizione, che è un aumento del
volume del liquido in cui si trova il farmaco. Il batterio, ovviamente, non può aumentare il liquido e
diminuire la concentrazione eluendo l'antibiotico.
- Gli antibiotici beta lattamici agiscono inibendo cosa? La sintesi della parete batterica. È ciò che
fanno le penicilline, che sono appunto beta-lattamici.
Microbiologia speciale
I Gram+
Stafilococchi
Gli stafilococchi sono cocchi, cioè hanno la classica forma rotonda; sono gram positivi e
normalmente si dispongono a grappolo, cioè formano piccole comunità di cocchi che si uniscono
insieme. Possono essere aerobi o anaerobi facoltativi, quindi possono vivere sia in presenza che
in assenza di ossigeno. Una caratteristica fondamentale è che sono catalasi positivi, cioè
presentano l'enzima catalasi, che permette la detossificazione del perossido di idrogeno. Tale
caratteristica distingue gli stafilococchi da molte altre famiglie di cocchi gram positivi. Ovviamente
gli stafilococchi sono batteri che infettano il nostro organismo, per cui la loro temperatura ottimale
di crescita è quella del nostro organismo. In generale, crescono a temperature comprese tra i 30 e
i 37 gradi centigradi e con pH di 7-7,5.
Gli stafilococchi sono dei microrganismi normalmente presenti sul nostro corpo, fanno parte della
normale flora batterica e si trovano in particolare su cute e mucose. Ne esistono 40 specie diverse
e solo 16 danno infezioni nell'uomo.
Di solito le specie che più frequentemente danno patologie sono Staphylococcus Aureus,
Staphylococcus Epidermidis, Staphylococcus Saprophyticus, Staphylococcus hominis,
Staphylococcus haemolytcus. I più importanti sono lo Staphylococcus Aureus e lo Staphylococcus
Epidermidis.
Staphylococcus Aureus
Lo Staphylococcus Aureus si chiama così perché le sue colonie danno una colorazione dorata,
giallina, dovuta al fatto che va a degradare particolari molecole. È la specie di stafilococco
patogeno per eccellenza, causa cioè le infezioni di maggiore gravità.
Circa il 15% della popolazione normale adulta ha questo organismo nel naso-faringe senza alcuna
problematica, quindi vi sono portatori sani che hanno lo stafilococco aureo a livello rinofaringeo.
Sulla sua superficie esterna riconosciamo degli antigeni, ossia proteine e molecole verso le quali si
andrà a sviluppare la risposta anticorpale. Questi antigeni sono anche dei fattori di virulenza di
questo microrganismo. I più importanti sono la proteina A e i polisaccaridi di superficie. La prima ha
la caratteristica di evitare la fagocitosi da parte dei macrofagi (si lega infatti agli anticorpi nel
frammento costante, ossia alla zona su cui agiscono i macrofagi), i secondi invece fungono da
adesine, molecole di adesione che vanno a legare il microrganismo alle cellule da infettare. Il
polisaccaride rappresenta infatti la capsula, quindi conferisce resistenza al batterio e gli permette
di difendersi dal sistema immunitario. Quindi, sia la proteina A che i polisaccaridi sono antigeni che
si trovano sulla superficie esterna del batterio e che conferiscono virulenza al batterio.
Sara Mazzone
L'azione patogena di questi microrganismi dipende dalla produzione di esoenzimi e di
esotossine. Lo staphylococcus aureus produce diversi esoenzimi, ovvero enzimi che svolgono
diverse funzioni. Il più importante e specifico è la coagulasi, un enzima che trasforma il fibrinogeno
presente normalmente nei nostri tessuti in fibrina e crea una struttura protettiva intorno al batterio,
in modo che non venga riconosciuto dal sistema immunitario e che possa replicarsi.
Poi vi sono altri esoenzimi: stafilochinasi, ialuronidasi, lipasi che vanno a scindere altre molecole,
ma questi enzimi sono presenti anche in tutti gli altri stafilococchi, per cui non sono caratterizzanti
dell'aureus.
La ialuronidasi distrugge l’acido ialuronico, mentre la coagulasi e la proteasi distruggono l’ambiente
intorno al batterio. Gli esoenzimi creano così una zona in cui il batterio può moltiplicarsi
distruggendo proteine, lipidi e acido ialuronico.
Le tossine stafilococciche sono diverse. Possono essere: emolisine, leucocidine, enterotossine,
tossina dello shock tossico , tossina della sindrome della cute ustonata (o epidermolitica). Non tutti
gli stafilococchi aurei producono queste tossine: a seconda dello specifico stafilococco aureo, si
avrà l'espressione di una o di un'altra tossina. Queste tossine si dividono in due grandi famiglie:
a) Tossine ad azione tossica generalizzata, cioè non compartimentalizzata ad un tessuto od
organo specifico (emolisine e leucocidine: l'alfa-emolisina può mediare il danno tissutale a livello di
qualsiasi organo e può provocare necrosi; la beta-emolisina idrolizza i fosfolipidi delle membrane
cellulari; la leucocidina lisa i leucociti, presenti ovunque nel nostro organismo).
Gli stafilococchi aurei che esprimono queste tossine ad azione generalizzata danno come
manifestazione clinica delle infezioni come follicoliti, orzaioli, foruncoli e possono essere implicati
nelle infezioni delle ferite chirurgiche. Queste tossine non agiscono a livello di un determinato
organo ma danno un’infezione generalizzata purulenta (con pus).
b) Tossine ad azione tossica mirata, come l'enterotossina, la tossina dello shock tossico, la
tossina epidermolitica.
- Le enterotossine contaminano gli alimenti e causano gastroenteriti e enterocoliti. Può accadere di
essere infettati consumando cibi che non sono stati preparati rispettando le opportune norme
igieniche. In particolare questo succede consumando creme e prodotti preparati con uova fresche
nei quali è finito lo stafilococco aureo proveniente ad esempio dal nasofaringe di colui che ha
preparato l'alimento, in seguito a un colpo di tosse o tramite le mani con cui ci si era
precedentemente toccato il naso. In queste condizioni gli stafilococchi possono riprodursi e
produrre le tossine che, una volta ingerite, possono causare appunto gastroenteriti molto severe.
In seguito all'ingestione del cibo contaminato, nel giro di 6 ore si ha forte diarrea e vomito. Non
serve la terapia antibiotica, perché il problema non è dovuto al fatto che il batterio si stia
moltiplicando all'interno del corpo umano: esso si è moltiplicato all'interno dell'alimento e ha
rilasciato l'enterotossina. Quindi bisogna somministrare molecole che neutralizzino l'azione della
tossina.
- Un'altra tossina prodotta dallo stafilococco aureo è quella della sindrome da shock tossico, che
causa febbre molto alta, ipotensione ed eruzioni cutanee non purulente. L'infezione avviene
soprattutto nella vagina per l’uso di assorbenti interni e nelle ferite chirurgiche, in cui il batterio può
riprodursi e produrre la tossina, la quale va poi in circolo. IL paziente lamenta così febbre,
malessere generale ma soprattutto eruzione cutanea molto estesa. Qui è importante la terapia
antibiotica perché bisogna bloccare il sito batterico dove è presente l’infezione. Si ha così
un’infezione fatale con coinvolgimento del tessuto cutaneo e del tessuto molle.
- Inoltre c'è la tossina epidermolitica, responsabile della sindrome della cute scottata (sindrome di
Ritter). Si verifica soprattutto nei bambini. Questa tossina va rompere i ponti di desmosomi che
collegano il derma con l'epidermide. Anche in questo caso si osserva un eritema su tutto il corpo e
Sara Mazzone
si ha lo scollamento di tutta l'epidermide del corpo dal derma sottostante, proprio come quando ci
si scotta. Questa patologia è dovuta al fatto che il microrganismo si sta replicando all'interno del
paziente e quindi è indispensabile una terapia antibiotica per eliminare l'infezione. Una volta che si
contrae quest'infezione, i microrganismi si replicano nel giro di uno-due giorni e producono la
tossina, la quale viene rilasciata nel sangue.
Vi sono altri stafilococchi patogeni: lo stafilococco Epidermidis si trova sulla cute e sulle mucose
umane, quindi è un normale batterio della microflora umana. Fa parte degli stafilococchi coagulasi
negativi, distinguendosi così dagli stafilococchi aurei. Diventa un problema quando raggiunge il
sangue umano (ad esempio tramite cateteri vescicali e vascolari) perch