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Il Treponema pallidum

Il Treponema pallidum è un batterio Gram negativo, di forma elicoidale di 5-15 µm, appartenente alla famiglia delle Spirochete, mal colorabile, ricercabile con un microscopio in campo oscuro in seguito a impregnazione argentica, non coltivabile in piastra ma solo all'interno dei testicoli di coniglio, mobile per la presenza di un apparato locomotore formato da uno o più fasci di fibrille dette endoflagelli che permettono un movimento per endocontrazione (localizzati nello spazio periplasmatico), labile al di fuori dell'organismo a causa di una parete molto sottile, sensibile agli antisettici ed al calore e resistente al freddo; tale batterio presenta dei ritmi di moltiplicazione molto lenti (circa 30 ore), una scissione lungo l'asse maggiore ed una struttura antigenica complessa.

L'infezione da Treponema pallidum può essere trasmessa per contagio sessuale, per via transplacentare, mediante delle trasfusioni di sangue ed

Attraverso il contatto delle lesioni si causa la sifilide che è una malattia cronica che può essere suddivisa in tre stadi:

  1. Sifiloma primario: si manifesta entro 10-30 giorni dal contagio (in funzione della carica infettante) ed è caratterizzato dalla comparsa di lesioni papulari di 0.3-3 cm a livello delle mucose dell'apparato genitale (pene, glande, vulva e cervice) che possono provocare delle ulcere dure ed indolori con essudato che cicatrizzano spontaneamente anche in assenza della terapia e coinvolgimento linfoghiandolare (se non trattato progredisce al secondo stadio di malattia).

  2. Sifiloma secondario: si manifesta dopo 2-4 mesi dal contagio ed è caratterizzato da un esantema diffuso con puntini rossi soprattutto a livello addominale, chiazze bianche viscide a livello delle mucose della bocca, della lingua e delle mucose genitali, lesioni puntiformi a forma di "penny" sulle mani e sui piedi, vesciche bollose purulente e macchie grigie o rosa.

spesse ed è associato a febbre non elevata ed alinfoadenopatia che scompaiono spontaneamente anche in assenza di terapia (se non trattato progredisce nel 15-30% dei casi al terzo stadio di malattia).

3) Sifiloma terziario si manifesta dopo 10-20 anni dal contagio dopo una fase di latenza clinicamente muta in cui la sierologia è positiva ed è caratterizzato dalla presenza di focolai di infiammazione granulomatosa con necrosi colliquativa detti gomme sifilitiche (appaiono come noduli circolari non dolenti che possono andare incontro a perforazione del tessuto) a livello della cute, del sistema nervoso centrale e del sistema cardiovascolare, ma anche a livello del fegato, delle ossa, dello stomaco, delle vie respiratorie superiori del palato e del naso.

Ogni anno sono diagnosticati 12-19 milioni di nuovi casi di sifilide, di cui 6 milioni nel Sud-Est asiatico e 3.5 milioni nell'Africa Sub-Sahariana, con una maggiore incidenza negli MSM ed una probabilità di

trattati. FTA-ABS è un test di immunofluorescenza indiretta che utilizza antigeni❖ di Treponema pallidum fissati su un vetrino, che vengono rilevati dall'anticorpoanti-Treponema presente nel siero del paziente; il test è altamente specificoma può rimanere positivo per tutta la vita anche dopo la guarigione clinica. Test non treponemici sono test di screening indiretti per valutare la presenza➢ di anticorpi non specifici prodotti in risposta all'infezione, in particolare sono disponibili:VDRL è un test di agglutinazione rapida che utilizza antigeni cardiolipinici❖ per valutare la presenza di anticorpi non specifici nel siero del paziente; il testpuò dare falsi positivi in caso di altre malattie infettive o autoimmuni e puòrimanere positivo anche dopo la guarigione clinica. RPR è un test di agglutinazione rapida simile al VDRL che utilizza antigeni❖ cardiolipinici per valutare la presenza di anticorpi non specifici nel siero delpaziente; il test è meno sensibile del VDRL ma può essere utilizzato per ilmonitoraggio della terapia. I test treponemici sono considerati più specifici ma meno sensibili dei test non treponemici, quindi in caso di risultato positivo a un test treponemico è necessario confermare il risultato con un test non treponemico.

trattati.TPPA (Treponema Pallidum Particle Agglutination assay) è un test di agglutinazione indiretta per la valutazione della presenza di anticorpi anti-Treponema nel siero del paziente che è fatto reagire con particelle gelatinose sensibilizzate con antigeni specifici.

EIA è un test immunoenzimatico per la valutazione della presenza di IgM e di IgG specifiche per il Treponema pallidum.

Immunoblotting è un test di conferma per la valutazione della presenza di IgM e di IgG specifiche per il Treponema pallidum.

Test non treponemici sono test di screening indiretti per valutare l'attività della malattia e la risposta terapeutica, in particolare sono disponibili:

RPR (Rapid Plasma Reagin) è un test sierologico per l'identificazione di anticorpi non specifici diretti contro degli antigeni lipidici originati dal Treponema pallidum e dalla sua interazione con i tessuti dell'ospite.

VDRL (Venereal Disease Reaserch

Laboratory) è un test sierologico per l'identificazione di anticorpi anti-cardiolipina che sono presenti sulla superficie del Treponema pallidum (può risultare falsamente positivo anche in numerose patologie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico, la malaria, la polmonite atipica e alcune forme epatitiche acute).

Quando l'infezione da Treponema pallidum è contratta in gravidanza, la trasmissione al feto è possibile durante tutta la gestazione ma è influenzata dal periodo di gestazione in quanto il rischio è basso prima del 3° mese e poi aumenta progressivamente determinando un'infezione tanto più grave quanto più precoce è il contagio se non trattata adeguatamente; inoltre la probabilità di trasmissione per via transplacentare è influenzata anche dallo stadio della malattia infatti il rischio di trasmissione è del 70-100% nel caso di una sifilide primaria o secondaria non trattata.

del 40-83% nel caso di una sifilide latente precoce non trattata e del 2.5-10% nel caso di una sifilide latente tardiva non trattata (secondo la legge di Kassovitz quanto maggiore è l'intervallo temporale tral'infezione materna e la gravidanza tanto minore sarà il rischio di trasmissione al feto o al neonato). Le principali conseguenze della sifilide congenita sono l'aborto spontaneo, l'idrope fetale non immune (accumulo di fluido o edema nell'allantoide o nel sacco amniotico), la mortalità perinatale, un parto pretermine ed un basso peso alla nascita. La terapia della sifilide si basa sulla somministrazione di penicillina che è un farmaco capace di attraversare la barriera placentare ed emato-encefalica senza resistenza (in alternativa è possibile utilizzare tetraciclina, eritromicina, azitromicina o ceftriaxone).

IL TRICHOMONAS VAGINALIS

Il Trichomonas vaginalis è un protozoo (organismo eucariote monocellulare), di forma rotondeggiante,

Il Trichomas vaginalis è un parassita unicellulare dotato di quattro flagelli che si originano dal blefaroplasto (che è il corpo basale da cui si originano i flagelli). Non forma le cisti ed è molto fragile all'esterno dell'organismo umano, non resistente alle temperature elevate e all'essiccamento. È dotato di una membrana citoplasmatica che si estroflette a formare una membrana ondulante, con il corpo attraversato da una serie di microtubuli allineati a formare un nastro all'interno del trofozoite detto assostilo. Si localizza nella mucosa genito-urinaria e si riproduce per scissione binaria o sessuata (in questo caso i microgameti sono privi di organelli locomotori).

[I flagelli sono appendici lunghe e robuste presenti in numero contenuto, mentre le ciglia sono delle appendici corte e sottili presenti in grande numero]

Il Trichomas vaginalis può essere trasmesso per passaggio diretto del trofozoite dall'apparato genito-urinario durante i rapporti sessuali, dove si localizza principalmente al livello

della prostata, dei testicoli, delle ghiandole del Bartolini, della vagina e della vescica causando, dopo un periodo di incubazione di 5-28 giorni, delle vaginiti con secrezioni purulente associate a perdite schiumose, giallastre e maleodoranti, a lesioni cervicali e vulvari ed a dolore addominale, mentre nell'uomo l'infezione è generalmente asintomatica e solo occasionalmente può comportare la manifestazione di uretriti, epididimiti e prostatiti. La diagnosi dell'infezione da Trichomonas vaginalis si basa sulla ricerca microscopica a fresco del microrganismo all'interno del materiale patologico (è possibile osservare i patogeni mobili), sulla ricerca degli antigeni specifici con metodi immunocromatografici sul materiale patologico (è una metodica molto sensibile, specifica e rapida), sulla prova colturale in terreni Novy-MacNeal-Nicolle (è un agar sangue con aggiunta di cloruro di sodio) e sulla ricerca del genoma specifico medianteSimplex Virus 2, invece, è principalmente associato a lesioni genitali ed è trasmesso per contatto sessuale. La diagnosi di infezione da HSV può essere effettuata attraverso diverse metodiche, tra cui le sonde molecolari e la PCR (Polymerase Chain Reaction). Le sonde molecolari sono sequenze di acidi nucleici marcate con un segnale fluorescente che si legano in modo specifico al DNA virale presente nel campione biologico. Questa tecnica permette di identificare la presenza del virus con elevata sensibilità e specificità. La PCR, invece, è una tecnica di amplificazione del DNA che consente di rilevare anche quantità molto basse di materiale genetico virale. Attraverso l'utilizzo di specifici primer, la PCR amplifica il DNA virale presente nel campione biologico, permettendo di identificare e quantificare il virus con grande precisione. Entrambe queste metodiche sono utilizzate per la diagnosi di infezione da HSV, permettendo di confermare la presenza del virus e di distinguere tra i due sierotipi.Simplex Virus 2 è prevalentemente associato a lesioni genitali ed anali, è trasmesso prevalentemente durante i rapporti sessuali ed entra in latenza a livello dei gangli sacrali; tale virus rappresenta anche la principale causa dell'herpes neonatale in quanto esso può essere trasferito dalla madre al figlio con un rischio maggiore nelle madri con un primo episodio di infezione genitale primaria o non primaria (circa 30-50%) rispetto alle madri con infezioni ricorrenti (0-4%). [Il 70-90% dei casi di herpes neonatale sono ascrivibili a HSV-2 e solo il 10-30% dei casi è ascrivibile a HSV-1). N.B. Entrambi i sierotipi di Herpes Simplex Virus possono infettare sia la zona oro-facciale che il tratto genitale. L'infezione primaria si verifica quando un soggetto sieronegativo si infetta per la prima volta con il virus, mentre l'infezione non primaria si verifica quando un soggetto sieropositivo per HSV-1 si infetta con HSV-2 o viceversa; inoltre, tali

I virus possono determinare delle infezioni.

Dettagli
A.A. 2018-2019
127 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabry.matteoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diagnostica di laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Re Maria Carla.