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PREVENZIONE

Quali azioni si possono prendere per limitare la crescita del

biofil oppure quali azioni intraprendere una volta che il biofilm

si è instaurato e lo si vuole eliminare.

Tutto ciò che viene fatto prima che il biofilm si formi rientra

nella prevenzione.

La prevenzione è molto diversa se si fa in ambienti confinati

piuttosto che in ambienti aperti.

AMBIENTI CONFINATI

Sono gli archivi, biblioteche, musei. I parametri fisici che andiamo a controllare sono: 78

• Temperatura:

o T richiesta in ogni indagine microclimatica.

o Tutti i corpi tendono a portarsi spontaneamente in equilibrio termico con l’ambiente

circostante.

o Sensore costituito da materiali che mutano le proprie caratteristiche fisiche (densità,

volume, resistenza elettrica ...) in risposta alla sollecitazione indotta dal flusso di calore.

o Posizionamento dei sensori: evitare illuminazione diretta, vicinanza di sorgenti di calore e di

deumidificatori.

o La stratificazione dell’aria può imporre di effettuare misurazioni a più livelli, tra il

pavimento e il soffitto.

o Termoigrometro: accoppia alla misurazione della temperatura quella dell’umidità.

• Umidità:

o Per ogni T, vapore acqua ha un valore in peso che non può essere superato (vapore saturo

o umidità alla saturazione, S).

Es. conunaTdi20°Cla quantità di acqua in forma di vapore saturo contenuta in un m3 è 17

grammi. Il valore saturo espresso in umidità relativa

corrisponde al 100%.

o UR è funzione sia dell’umidità assoluta (UA) sia temperatura.

UR = UA/S x 100

(UA = umidità assoluta; S = umidità alla saturazione)

• Igrometri:

o Igrometro a capello: sfrutta allungamento del capello al variare della UR (ora anche fibre

sintetiche). Lettura immediata della T. Calibrazione ogni 6 mesi. Cambiamento repentino di

UR tempo per equilibrio 20 min.

o Igrografo (igrometri che registrano) e termoigrografo: tracciano una curva su carta

diagrammata. Elemento sensibile di solito capello o fibra sintetica

International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA)

( www.ifla.org/files/assets/pac/ipi/ipi1-it.pdf )

Non esiste un livello ideale di T e UR per tutti i tipi di materiale librario, ma solo intervalli di valori che

riducono al minimo specifici tipi di alterazione in materiali e oggetti.

Al di sopra del 70% di UR gli attacchi biologici sono seriamente probabili anche a bassa T. In zone con scarsa

circolazione d’aria UR non dovrebbe superare il 60%; inoltre, anche quando c’è una buona ventilazione, UR

non dovrebbe superare il 65% allo scopo di evitare lo sviluppo di muffe.

Si devono evitare soprattutto forti oscillazioni o variazioni cicliche di T e UR che provocano maggiori danni

rispetto a valori costantemente elevati. Se il contenuto di acqua di un determinato ambiente è stabile, un

repentino abbassamento di T provocherà un altrettanto rapido aumento UR, con conseguente

condensazione, possibile insorgenza di muffa e altri problemi legati all’eccesso di umidità. Lievi

modificazioni sul lungo periodo producono un minimo stress sui materiali che sono liberi di espandersi e

restringersi.

Se T dei magazzini è molto più bassa che nelle sale dove il materiale viene consultato, è essenziale fare in

modo che il materiale si acclimati in spazi intermedi per prevenire ogni possibilità di condensazione o

distorsione.

In regioni nelle quali UR non scende sotto il 65% durante tutto l’anno ed è molto più elevata per lunghi

periodi, non è realistico aspettarsi un livello molto inferiore al 65%, a meno che l’istituzione non disponga di

impianti di condizionamento funzionanti giorno e notte per tutto l’anno nonostante i costi elevati. In tali

regioni l’imperativo è una buona ventilazione per tenere lontane le muffe.

Influenza della T e UR sui supporti tradizionali (UNESCO)

( http://webworld.unesco.org/safeguarding/en/txt_envi.htm#01degradationbiologique ) 79

Influenza della T e UR sui supporti audiovisivi (UNESCO)

(http://webworld.unesco.org/safeguarding/en/txt_envi.htm#01degradationbiologique )

Le migliori condizioni per la conservazione supporti tradizionali

(UNESCO)

Definire valori ottimali di UR è difficile perché valori alti sono

desiderabili per maneggiare materiali laddove valori bassi sono

preferibili per evitare attacchi biologici e reazioni chimiche.

Influenza della T e UR sui supporti tradizionali ISO 11799:2003(E)

International standard: Information and documentation -- Document storage requirements for archive and

library materials. 80

Deumidificatori

Deumidificatori hanno un recipiente dove si raccoglie acqua. Quando pieno a volte il deumidificatore si

blocca. Richiede continuo monitoraggio.

• Sistema di condizionamento e deumidificatore possono essere accoppiati.

• Sali igroscopici sostanze con grande affinità per umidità. Il silica gel e il calcio anidro sono i più comuni.

Controllo non accurato della UR.

Campionamento dell’aerosol atmosferico

Piastre di sedimentazione: piastra Petri con terreno colturale viene lasciata aperta per un tempo definito.

Metodo selettivo per le specie con spore più pesanti.

Campionatura con aspirazione: un volume noto di aria è aspirato attraverso -i fori presenti sul coperchio

dell’apparecchio sotto il quale piastra Petri con terreno; -impenger ecc.

Spolveratura nei locali

Serve a ridurre la carica microbica che trova nella polvere un habitat e nutrienti e rendere il locale idoneo

per il personale.

Durante la spolveratura si viene a contatto con del materiale non frequentemente consultato. Sarebbe

sempre opportuno valutare lo stato di conservazione e annotare il materiale da spolverare e quello

destinato ad altro intervento (asciugatura, restauro ecc.).

Deve essere eseguita tenendo in mente le seguenti norme (es. per archivio):

• Rimuovere tutti i libri e portarli aperto adoperando per il trasporto recipienti che non lascino

cadere nel trasporto insetti o disperdano spore.

• Spazzolare i libri uno per uno osservando se in essi si trovano insetti, macchie di muffe o segni di

alterazione.

• Spolverare e ripulire soffitti, pareti e suppellettili di ogni sorta tenendo lontano tutti i libri.

• Lavare abbondantemente pavimenti e solai.

• Non riportare i libri sugli scaffali senza aver appurato che nelle pareti non ci siano fessure o buchi

dai quali possano venire insetti e topi.

• Accertarsi che gli scaffali in legno siano in buono stato.

Spolveratura automatica

“Depulvera” apparecchiatura per aspirare la polvere dalle superfici esposte dei libri in buono stato di

conservazione tramite spazzole in crine di cavallo e aspiratore HEPA.

Abbattimento delle polveri senza causare rumore direttamente tra gli scaffali, dimensioni contenute e

facilità di spostamento.

Non è necessario il trasporto del materiale librario presso altri luoghi di spolveratura, con risparmio di

tempo e semplificazione nella ri- collocazione successiva dei fondi.

Il principio è che il libro viene inserito all’interno della macchina e questa lo spolvera.

Viene spolverato all’interno della macchina stessa, in modo da non disperdere la polvere.

Queste macchine hanno dei filtri specifici che bloccano il passaggio dei m.i.

1. Si collega la macchina ad un aspiratore;

2. La macchina viene aperta in modo tale che ci siano dei carrelli sia in entrata che in

uscita;

3. Il libro viene deposto da un lato;

4. Il libro passa attraverso la macchina, che ha una serie di spazzole al suo

interno; 81

5. I libri escono puliti dalla direzione opposta. La spolveratura è automatica perché la macchina

permette anche la rotazione al suo interno così che

tutti i lati vengano spolverati.

Scheda tecnica della macchina:

Dimensione max. dei libri Mm 110 x 300 x h400

Max book size

Larghezza macchina Ca. 750 mm

Width

Lunghezza macchina Ca. 1150 mm

Lenght

Altezza macchina Ca. 1200 mm

Height

Velocità di lavoro (libri/minuto) 12

Working capacity (books/minute)

Tensione di alimentazione 220V

Voltage

Peso 180 Kg

Weight

Spolveratura semi-automatica

L’AURA apparecchiatura per aspirare la polvere dalle superfici esposte dei libri in buono stato di

conservazione tramite spazzole in crine di cavallo e aspiratore HEPA.

Le dimensioni molto contenute ne permettono l’impiego anche in spazi molto

ristretti.

Necessita di due passaggi per volume.

È semi-automatica perché l’operatore ruota manualmente il libro.

C’è sempre un aspiratore che si collega all’attrezzatura e l’operatore sposta

manualmente le spazzole.

Spolveratura manuale

È possibile fare una spolveratura manuale all’interno di un’apparecchiatura. L’impianto aspirante

“Spirabilia” è munito di un piano di lavoro, accessibile attraverso maniche protette, sul quale vengono

trattati i volumi.

Abbattimento delle polveri sollevate con una camera filtrante per l’aspirazione di polveri fini e per il

trattenimento delle spore fungine, per quel materiale che presenti particolari caratteristiche di fragilità e

degrado.

In particolare, i volumi in stato di conservazione migliore vengono soffiati con un flusso d’aria gestito

manualmente, per i volumi in cattivo stato di conservazione si utilizzano pennelli con setole morbide, 82

mentre per i fascicoli contenuti in cartelle o raccoglitori può essere utilizzato un getto d’aria prodotto da un

compressore silenziato, previo controllo accurato della zona di piegatura.

Naso elettronico

Nel contenitore si mette il campione, viene fatto passare un flusso d’aria, con una velocità definita, che poi

viene raccolta fino ad arrivare a un detector, munito di un

sistema che permette la rivelazione delle sostanze.

Strisce carta sterilizzate su entrambi i lati con UV e poi

inoculate con 100 μl (103 spore/ ml) di sospensione di spore

messe in vials chiusi.

UR: 100% e 75%. 27◦C per 7gg.

Spazio di testa analizzato con eNOSE 4000 sensor

Es. Aspergillus terreus, Aspergillus hollandicus, e Eurotium

chevalieri isolati da carta deteriorata.

a) Whatman, pura cellulosa

b) Carta Fedrigoni, “Freelife vellum”, 80%

fibre riciclate, 15% cellulosa, 5% fibre di

cotone

c) Carta, “Old mill” avorio, 100% cellulosa.

Il sistema permette di rilevare e in alcuni casi ha permesso di associare le sostanze alla presenza di specifici

m.i. Si stratta di un sistema che impara.

Può essere utilizzato per il monitoraggio in-situ delle collezioni specialmente se collegato ad una rete

neurale con informazioni sui composti volatili di carta non deteriorata.

Esso quindi può essere una prima indicazione che è

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Publisher
A.A. 2018-2019
111 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/19 Microbiologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elena.medina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia per i beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cappitelli Francesca.