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FERMENTAZIONE OMOLATTICA
La fermentazione lattica possiede un’enzima che è fondamentale ed è la lattico
deidrogenasi che ha il compito di ridurre il piruvato in acido lattico (unico prodotto).
In tutte le fermentazioni lo scopo è quello di ottenere energia, nella fermentazione
lattica, invece il compito è quello di riottenere NAD ossidato, quindi di avere a
disposizione nuovi accettori diffusibili liberi nel citoplasma. Nella fermentazione
quindi la riduzione del piruvato serve a ridare NAD+ ossidato, tantoché il piruvato è
accettore di elettroni interno.
I lactobacilli che fanno questa fermentazione sono: casei, pentosus e Streptococcus
faecalis.
Abbiamo poi un pochino più complessa la FERMENTAZIONE ETEROLATTICA in cui
non abbiamo più l’acido lattico come unico prodotto, ma compaiono anche altri
metaboliti secondari che vengono poi comunque sempre secreti dalla cellula.
Abbiamo produzione di acido lattico, etanolo e CO . Qui abbiamo un bilancio netto e
2
comunque produzione di ATP ma in basse concentrazioni, ed è il motivo per cui la
fermentazione è energeticamente inferiore rispetto all’ossidazione.
Partiamo sempre dal glucosio, ma in questo caso la glicolisi è diversa da quella
classica, segue la via della fosfochetolasi perché non abbiamo più la formazione di 2
molecole di gliceraldeide 3-fosfato, ma solo di una perché dall’altro lato produce
Acetil-fosfato perché partiamo dallo xilulosio-5-fosfato visto che è uno zucchero a 5
atomi di carbonio (reazione catalizzata da fosfochetolasi), non potremmo avere 2
molecole di gliceraldeide.
L’acetil fosfato viene convertito ad Acetil-CoA, dopodichè arriviamo all’etanolo
attraverso ossidazione di NADH, quindi otteniamo due molecole di NAD+.
Il bilancio netto è che da un lato ho la fermentazione omolattica e dall’altro lato ho
la via della fosfochetolasi. Con la differenza che la fermentazione omolattica
produce una sola molecola di lattato.
Quindi i prodotti finali saranno lattato ed etanolo ma quello che interessa è la
liberazione di NAD ossidato.
Quando si produce acetato e quando etanolo? Cioè quando una via viene preferita
all’altra? L’acetil-fosfato può essere anche convertito ad acetato oltre che ad
etanolo. Quando mi serve ATP l’enzima Acetochinasi mi porta all’acetato, quando
invece ho bisogno di NAD+ si preferisce la via che porta all’etanolo.
I microrganismi che attuano questa fermentazione eterolattica sono: lactobacillus
sbentoceticus, leuconoxus (chiedi). 43
Il bifidobacterium ha una fermentazione eterolattica particolare, in cui ho sempre la
produzione di acetato, di lattato e di ATP. Qui abbiamo 5 molecole di ATP prodotte a
partire da 2 molecole di glucosio. La cosa importante è che in questa tipologia non
otteniamo CO . È una fermentazione che non sviluppa gas; anche qui abbiamo la
2
formazione di Acetil-fosfato e attraverso vari passaggi quali riutilizzo e
riarrangiamento degli zuccheri otteniamo sempre l’ossidazione del NADH (quantità
inferiore) e una quantità superiore di ATP rispetto alla fermentazione eterolattica
classica.
Al variare della specie, dello stato fisiologico, del terreno di coltura e della fonte di
carbonio questa fermentazione dei carboidrati può generare acetato e lattato in
rapporto diverso dal previsto così come alcuni sottoprodotti come formiato ed
etanolo.
Il piruvato, anziché essere deidrogenato a lattato, può andare incontro ad una
reazione fosforoclastica che produce acetil-fosfato e formiato.
Dall’acetil-fosfato si possono ottenere acetato o etanolo, producendo 1 mol di ATP
nel primo caso o rigenerando 2 mol di NADH nel secondo.
Abbandoniamo ora i batteri lattici con le loro fermentazioni e passiamo ad altre
tipologie di batteri. ENTEROBATTERI
Gli enterobatteri sono una grande famiglia di batteri che hanno come habitat
l’intestino. Nelle Enterobatteriaceae sono compresi 42 generi diversi.
Nei batteri enterici incontriamo l’Escherichia Coli: sono gram -, chemioeterotrofi
aerobi o anaerobi facoltativi.
In assenza di O e in presenza di nitrato attuano una respirazione anaerobia. In
2
assenza di accettori esterni attuano una fermentazione acido mista. Questo ci fa
capire come i batteri siano organismi estremamente versatili e malleabili. Sopporta
tante condizioni.
L’E.Coli riuscià ad avere tanta energia con la respirazione aerobia, poi anaerobia e
infine fermentazione.
È un ospite naturale dell’intestino, nel colon contribuisce alla produzione di
vitamine, quindi è un patogeno opportunista poiché diventa patogeno quando
cambia il proprio distretto. Quello che rende patogeni gli E.Coli sono i curli che
permettono l’adesione alla parete intestinale.
I ceppi associati a patologie intestinali sono suddivisi in:
- E. Coli enteropatogeni (EPEC): L’infezione è generalmente associata a diarrea
profusa con vomito e febbre non elevata. La principale causa responsabile
della diarrea consiste nell’adesione dei batteri alla mucosa intestinale e di
interferire con l’assorbimento delle sostanze.
- E.Coli enterotossigenici (ETEC): Sono provvisti di adesine fimbriali che
consentono loro di aderire all’epitelio dell’intestino tenue, opponendosi alla 44
rimozione determinata dalla peristalsi intestinale. Producono sia tossine
termolabili (LT-1 e LT-2), sia tossine termostabili (Sta e Stb).
LT-1 e LT-2 attivano la via dell’adenilato ciclasi.
StA e Stb influenza l’attività della guanilato ciclasi.
- E.Coli enteroemoraggici (EHEC): In questi compaiono altre tossine, quello più
pericoloso di questa classe è O157:H7 che può portare a morte perché ho la
comparsa di altre tossine, quali Stx-1 e Stx-2 che hanno la capacità di
distruggere gli enterociti e quindi distruzione dell’epitelio intestinale, non ho
più il richiamo di acqua, ma diarrea sanguinolenta e forti dolori addominali.
Questo è un dato importante perché l’ingestione di un numero inferiore a 100
bacilli può causare la malattia. Questo lo possiamo trovare in carne di manzo
poco cotto, latte non pastorizzato, succhi di frutta contaminati e verdura
cruda (bisogna sempre lavarle bene perché E.coli è ubiquitario, lo possiamo
trovare ovunque, non ha bisogno di un ambiente particolare).
Hanno tossine che causano il blocco della sintesi proteica, distruzione degli
enterociti, conseguente diminuzione della capacità di assorbimento e diarrea
sanguinolenta.
Abbiamo poi altri gruppi meno importanti come:
- E.Coli enteroinvasivi (EIEC): hanno invasine plasmidiche (sostanze effettrici)
che penetrano all’interno della cellula causando diarrea e dissenteria.
- E.Coli enteroaggreganti (EAEC): causano diarrea infantile nei paesi
principalmente in via di sviluppo dove i bambini sono poco nutriti e le
condizioni sanitarie non sono ottimali.
- E. coli diffusamente aderenti (DAEC): causano diarrea infantile. I batteri
aderiscono alla mucosa stimolando l’allungamento dei microvilli e
l’inglobamento nella membrana.
Tra gli enteropatogeni troviamo anche la salmonella: bastoncino mobile con flagelli
peritrichi (disposti su tutta la cellula), sono anaerobi facoltativi, utilizzano nitrati
come accettori intermedi ma possono anche attuare una fermentazione acida mista.
Sono patogeni per l’uomo causando gastroenteriti, febbri tifoidi e setticemie.
La caratterizzazione immunologica è l’antigene della parete cellulare O, antigene
flagellare H, e antigene capsulare Vi.
Shigella: batteri non mobili, chemioeterotrofi aerobi o anaerobi facoltativi,
respirazione o fermentazione senza produzione di gas.
Patogeni per l’uomo e i primati, causa una forma di dissenteria trasmessa attraverso
cibi contaminati o per disseminazione oro-fecale.
Proteus: sono batteri mobili, con flagelli peritrichi è patogeno perché produce
emolisine ma anche enzimi come proteasi e ureasi. Ha un caratteristico dimorfismo
cellulare: in terreno liquido hanno la forma di un corto bastoncello con un singolo
nucleoide e flagelli peritrichi. In terreno solido le cellule sono più lunghe e i flagelli 45
più numerosi. Sintesi di lipopolisaccaridi con catene O specifiche molto più lunghe
maggior fluidità della membrana esterna e produzione di sostanze mucose.
Enterobacter e Klebsiella: fermentano il glucosio e 2,3-butandiolo.
Sono batteri del genere Enterobacter, spesso associati a batteremie, a infezioni di
ferite e ustioni, e infezioni urinarie.
Il genere Klebsiella è ubiquitario, si può trovare un po’ ovunque e può causare
polmoniti e granulomi inguinali.
FERMENTAZIONE ACIDO MISTA
L’E.Coli è in grado di attuare questo di fermentazione quando cresce in assenza di O 2
e in assenza di nitrati.
Questa fermentazione prende questo nome perché genera una miscela di acidi
organici: acido lattico, acetico, formico e succinico. La produzione di acido abbassa il
pH. Questa fermentazione comporta l’acidificazione del terreno di crescita, genera
anche etanolo e in alcuni casi anche anidride carbonica e idrogeno.
Partiamo sempre dal glucosio e arriviamo sempre al piruvato attraverso la glicolisi,
poi abbiamo attraverso una serie di enzimi la produzione di metaboliti secondari e
l’ossidazione del NADH, questa condizione non viene mai a meno perché dal
piruvato attraverso la sua riduzione ho l’ossidazione del NADH e produzione di ATP
(in piccole quantità). Ma importante è la disponibilità del NAD, quindi l’unico modo
che ha, è di utilizzare piruvato come accettori interni.
Abbiamo anche la FERMENTAZIONE BUTANDIOLICA, partiamo sempre dal glucosio
per arrivare ad acido piruvico con un intermedio caratteristico che è l’acetoina,
prova biochimica di identificazione (saggio di Voges-Proskauer), abbiamo la
formazione di piccole quantità di gas, ma la maggior parte deriva dalla
fermentazione dell’acido formico. È comunque una fermentazione quindi prevede la
presenza di acidi, ma possiamo distinguerla dalla fermentazione acido mista
attraverso un indicatore dentro alla provetta. La produzione di acidi fa diminuire il
pH, che permette la variazione del colore dell’indicatore: il terreno da rosso diventa
giallo (i batteri attuano fermentazione qui dentro), molto più facilmente questa
fermentazione è butandioica perché ho un grosso quantitativo di CO2. Attraverso
questo saggio posso discriminare che colonia di batteri ho.
Quali sono le Enterobacteriacaeae che hanno quei tipi di fermentazione? E.Coli, la
salmonella quella acido mista , gli Enterobacter quella butandiolica.
Il genere Clostridium ha specie che hanno habitat d