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Stafilococchi
Hanno forma sferica, spesso raggruppati a grappoli in colonie di 2-3 mm rotonde con margini netti, convesse e opache, hanno diametro di 0.8 micron, asporigeni e privi di capsula evidente, Gram positivi, si sviluppano tra 10-45° a un pH di 7-7,2. Sono aerobi, anaerobi facoltativi; hanno una notevole alofilia.
Staphylococcus aureus: E’ largamente diffuso in molte specie animali; normalmente la maggioranza di individui adulti ospita stafilococchi potenzialmente patogeni sulla cute e a livello del naso faringe. sono alla base di differenti quadri clinici:
- Le infezioni stafilococciche
- Cute e tessuti molli: foruncoli, favi, impetigine, ferite infette, necrolisi epidermica acuta (tossina epidermolitica).
- Apparato scheletrico: osteomielite
- Apparato respiratorio: polmonite
- Apparato genito-urinario: ascesso urinario, infezione delle basse vie urinarie.
- Sistema nervoso: meningite, ascessi cerebrali ed epidurali.
- Batteremia: complicata da ascessi metastatici con diversa
localizzazione.
Sindrome da shock tossico: solo gli stipiti che producono tossine specifiche epirogene.
Intossicazione alimentare: gastroenterite causata da stipiti produttori dienterotossine.
I caratteri antigeni:
- Antigene K: contenuto nella capsula che ha capacità antifagocitaria
- Clumping factor: è una proteina che è capace di legarsi al fibrinogeno e coagularlo formando aggregati batterici. Ha collocazione superficiale.
- Proteina A: situata in superficie, sporge all'esterno ed è capace di legare la porzione Fc delle IgG e provocare l'attivazione del complemento, inibizione della fagocitosi, ha azione mitogena.
Meccanismo d'azione patogena:
Può causare infezioni piogeniche grazie all'utilizzo di fattori che ne favoriscono la moltiplicazione, come adesine, sostanze antifagocitaria, produzione di catalasi, superossidodismutasi; può diffondersi per via ematica.
La loro azione patogena è anche dovuta alla produzione di
alcune tossine, emolisine, citolisine, e leucocidina-PV. Gli prodotti sono:
esoenzimi
- Coagulasi: capace di trasformare il fibrinogeno in fibrina, forse serve ad impedire la fagocitosi del batterio che si riveste appunto di un coagulo di fibrina.
- Stafilochinasi: è in grado di legarsi al plasminogeno e trasformarlo in plasmina, un enzima fibrinolitico, aumentando la propria invasività.
Inoltre molti enzimi, normalmente utilizzati nel processo digestivo, hanno un ruolo nella patogenesi dello stafilococco, sono ad esempio la serionproteasi (come la tossina epidermolitica responsabile della necrolisi epidermica acuta), jaluronidasi, ureasi, lipasi e nucleasi.
Alcuni stipiti di Stafilococco producono la tossina dello shock tossico o TSST-1, altri producono enterotossina, ne esistono almeno 7 tipi antigenicamente diversi; provocano tutte comunque un'intossicazione alimentare (non infezione) successiva all'ingestione di cibi contaminati e mal conservati, da questo si deduce che
Le enterotossine stafilococciche sono gastroresistenti, e relativamente termoresistenti. Arrivano nell'intestino dove interagiscono con i macrofagi e i linfociti degli organi linfoidi sottomucosi, stimolano l'attivazione policlonale di linfo-T con la liberazione di citochine pro-infiammatorie. I sintomi sono febbre alta, diarrea, vomito incoercibile e in alcuni casi eruzioni cutanee simili a quelle della scarlattina.
Metodi di Identificazione:
Si usano piastre di agar-sangue in cui le colonie di stafilococco producono riconoscibili aloni di emolisi, se il campione contiene anche batteri addizionali si aggiunge all'agar una soluzione 7,5% di NaCl, mannite (zucchero fermentato prevalentemente da stafilococco aureo) e un indicatore di pH come il rosso fenolo; in questo terreno le colonie si presenteranno circondate da un alone giallo causato dal viraggio di pH dovuto alla fermentazione dello zucchero.
Lo staphylococcus aureus si differenzia dallo streptococco dall'aspetto.
delle colonie oltre che per i caratteri morfologici ma soprattutto per la produzione di catalasi. Si differenzia dai micrococchi per la capacità di produrre acidi del glucosio in anaerobiosi. Si possono anche ricercare coagulasi stafilococcica e clumping factor. Per l'identificazione di stipiti produttori di particolari tossine si può ricorrere a metodi immunologici. La tipizzazione fagica è un altro metodo di identificazione degli stipiti stafilococcici e cioè la verifica della virulenza di alcuni fagi. La ricerca con reazioni sierologiche non ha un significato diagnostico rilevante data la grande diffusione del battere e gli elevati contatti con l'uomo. Lo stesso motivo va a giustificare la quasi impossibilità di allestire vaccini efficaci contro lo staphylococcus aureus. Gli stafilococchi spesso presentano il fenomeno della antibiotico resistenza (soprattutto in infezioni nosocomiali), i determinanti genetici sono diversi e a localizzazione sia.plasmidica che cromosomica.Stafilococchi coagulasi – negativi:Rappresentati soprattutto da agenti che causano infezioni nosocomiali, e sonospesso isolati nel sangue di soggetti con impianti intravascolari, l’azione patogena èdovuta prevalentemente alla produzione di emolisine e esoenzimi (fosfatasi, lipasi,varie decarbossilasi e galattosidasi)
Micrococchi::MicrococchiMicrorganismi Gram + di forma rotondeggiante che si differenziano daglistafilococchi per essere aerobi obbligati. Sono saprofiti della cute umana e possonocausare infezioni opportunistiche in immunodepressi. 9
Streptococchi e enterococchiGli streptococchi sono batteri sferici di diametro 1-1,5micron disposti in coppie o acatenelle; sono capsulati, immobili, asporigeni, Gram + e ossidasi – negativi. Adifferenza degli altri cocchi Gram + sono catalasi negativi. Le varie specie hannodiverse esigenze nutrizionali, ma in tutte le colture è necessaria l’aggiunta di unliquido organico; sono
aerobi-anaerobi facoltativi, ma in preferenza anaerobi, Sonocommensali dell'uomo soprattutto del tratto oro-faringeo, del tratto intestinale, e alivello vaginale e cutaneo. Alcune specie sono molto patogene come lo S.pyogenes, S. agalactie e il pneumococco, altre sono patogeni occasionali comel'agente della carie dentale abituale commensale del cavo orale o per penetrazioneaccidentale nel torrente ematico o la localizzazione insolita (endocarditi, ascessiaddominali).
Classificazione:
Osservando le colonie di streptococco in piastre agar-sangue è possibile in base altipo di emolisi raggrupparli in 3 gruppi.
Alfa - emolitici: presentano una emolisi incompleta (osservando al microscopioottico si notano molte emazie ancora intatte) e l'alone è di colore verdastro per lapresenza di un prodotte della degradazione dell'emoglobina di questo colore.
Beta - emolitici: l'emolisi è completa e presentano un alone ben definito.
Gamma
emolitici: Il terzo gruppo è formato da streptococchi non emolitici. Inoltre gli streptococchi sono classificati in base al tipo di antigene di polisaccarideC che posseggono in una ventina di gruppi denominati con lettere dell'alfabeto. Streptococcus pyogenes: È beta-emolitico con un antigene polisaccaridico di tipo A. Provoca malattie piogeniche acute seguite a distanza di 1-3 settimana da manifestazione nonsuppurative correlate. La più frequente infiammazione è l'angina streptococcica (tonsillite, febbre, ecc.) se lo stipite possiede la tossina eritrogena la malattia è caratterizzata da un diffuso esantema e prende il nome di scarlattina. Le conseguenze più gravi sono le endocarditi acute ulcerative dovute alla batteremia prolungata. Gli stipiti che producono tossina pirogena possono provocare nell'ospite sindrome da shock tossico non distinguibile da quella prodotta da Staphylococcus aureus produttore di TSST-1. Lo streptococcusStreptococcus pyogenes era anche causa delle endometriti della febbre puerperale che oggi sono sparite grazie alla rigorosa asepsi durante il parto. Le complicanze non suppurative dello streptococco sono glomerulonefrite causata dal particolare tipo M e febbre reumatica acuta accompagnata spesso da cardiopatia reumatica.
Strutture superficiali e caratteri antigeni. L'antigene polisaccaridico di tipo A è rappresentato da un oligomero di N-acetil-glucosamina e ramnoso. La cellula batterica può presentare una capsula (si formano colonie mucose) con un elevato potere antifagocitaria, è formata da acido jaluronico e per questo non immunogena perché indistinguibile da esso. Le fibrille dello S. pyogenes sono invece immunogene, formate da proteina M complessata con acidi teicoici. La proteina M è un importante fattore di virulenza, per la sua azione antifagocitaria; esistono anticorpi anti proteina M, ma essendoci almeno 100 diversi sierotipi (la parte distale della
proteina è quella variabile), l'immunità non è garantita dopo un'infezione. La variabilità della proteina M permette una classificazione in due gruppi in base al tipo degli streptococchi che la possiedono:
Classe M I: comprende proteine M che nella porzione carbossiterminale possiedono sequenze ripetute, e che hanno epitopi simili così da causare risposte anticorpali crociate tra loro.
Classe M II: non presentano queste caratteristiche. La presenza di questa è associata alla produzione di una liproteinasi denominata opacity factor, che agisce liberando la porzione lipidica delle liproteine.
Le proteine M presentano varie omologie con le proteine fibrillari umane e questo spiega il perché di alcune manifestazioni autoimmuni dopo infezione streptococcica in soggetti predisposti geneticamente. Inoltre le proteine M presentano la capacità di aggregare i batteri nel sito di infezione molto probabilmente interagendo con il fibrinogeno e
Con il fattore H della cascata di attivazione del complemento. La principale adesina dello streptococcus pyogenes è la proteina F che interagisce con la fibronectina delle cellule epiteliali dell'ospite.
Meccanismo d'azione patogena
Lo Streptococcus pyogenes è un batterio a circolazione interumana e la frequenza di portatori sani soprattutto in comunità infantili è abbastanza elevata. Nelle forme piogeniche acute giocano un ruolo fondamentale le proteine F, M, la capsula e la produzione di esotossine e esoenzimi.
Le principali sono:
- Esotossine
- Streptolisina-O (ossigeno-labile): è una emolisina tiol-dipendente e causa la formazione di pori nella membrana di diversi tipi di cellule dell'ospite (cheratinociti, leucociti, ecc) provocando in queste un'alterazione degli scambi con l'ambiente e la morte. Sono antigenicamente identica quale che sia il sierotipo M; ha ele