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PRECURSORI

Sostanze che sono incorporate dal microrganismo e aumentano le rese.

  • L'acido fenolico che aggiunto nel terreno, non deve essere sintetizzato dal microrganismo e quindi viene direttamente usato a dare la penicillina G
  • Cobalto per la produzione di cianocobalamina (B12)

ACQUA

Si usa generalmente acqua di rete o di fonte, mentre per i trattamenti viene utilizzata quella distillata. È importante il contenuto di oligoelementi per le rese di fermentazione e dove è possibile, si ricorre al riciclo. L'acqua viene usata principalmente per termostatare, lavare, sterilizzare, portare in soluzione sostanze del terreno colturale.

TERMINOLOGIA

  • Terreno colturale: soluzione o sospensione che contiene tutti gli ingredienti per lo sviluppo microbico
  • Inoculo: sospensioni di microrganismi da impiegare nel processo
  • Brodocoltura o coltura liquida: ciò che si ottiene inoculando i microrganismi nel terreno colturale e incubando in condizioni idonee. A fine processo la

coltura si separa in biomassa (cellule cresciute) e filtrato colturale (terreno esaurito dei nutrienti ed eventualmente arricchito con metaboliti).

TIPI DI COLTURA

  • solida (1,5-2% agar): aerobia
  • semisolida (0,2-0,3% di agar): anaerobia in cui i microrganismi vengono inoculati per infissione con un ago
  • liquida: areata/agitata o stazionaria ottima per anaerobi obbligati/facoltativi, ad alto strato 50% del Vtot della beuta o basso 10%

FERMENTATORE

Reattore cilindrico ad asse verticale, munito di entrate ed uscite provviste di valvole, il cui volume utile è circa 2/3 del volume totale e lo spazio non occupato prende il nome di testata o cupola.

I microrganismi aerobi utilizzano ossigeno, entrando dall'ingresso A, mentre l'uscita è costituita dal sistema sparger B.

Il fermentatore può essere dotato di un albero motore C con agganciate delle giranti D che muovono la coltura.

Per evitare la formazione di un vortice centrale che da effetto centrifuga c'è un

frangiflutti E. Nella parte alta ci sono ingressi F per addizionare gli ingredienti. C'è uno sfiato per l'uscita del gas G sempre in alto, la cui valvola è regolata da un manometro H. C'è anche un punto di osservazione o botola I e una camicia di termostatazione L per quei reattori che devono tenere controllata la T.

SISTEMI DI CONTROLLO

Durante il processo possono variare pH, T, O2 disciolto, livello di schiuma, CO2, che sono tutti parametri interdipendenti tra loro e dipendenti dal t di processo.

Le variabili possono essere misurate e regolate, manualmente o automaticamente.

Il meccanismo di regolazione è un elemento sensibile dotato di sonda, che manda il segnale elettrico ad un componente che fa rilasciare l'agente controllante (es. antischiuma) contenuto in un serbatoio in modo continuo o discontinuo.

Antischiuma

Posso avere dispositivi chimico-fisici (sostanze antischiuma) oppure meccanici (giranti e turbine sulla cupola o cicloni).

(esterni)Temperatura

Parametro da cui dipendono la solubilità di ossigeno e nutrienti, la diffusione dei soluti nella coltura e la viscosità.

La T tende ad oscillare e viene pertanto controllata con:

  1. Camicia esterna
  2. Serpentina interna
  3. Scambiatore a piastre

La T tende a risalire grazie a reazioni esotermiche microbiche e alla trasformazione dell’energia meccanica dell’agitatore in calore.

Ossigeno

Il controllo dell’ossigeno viene fatto mediante sistemi di areazione e agitazione

SISTEMA DI AGITAZIONE

Formato da un albero a motore e una girante, ma in fermentatori molto grandi viene sfruttata la spinta dell’aria insufflata dal basso.

SISTEMA DI AREAZIONE

Tenuto spento in caso di processo anaerobio, fornisce aria immagazzinata in un compressore a 2 atm, alla cui uscita c’è una valvola riduttrice che riduce la P fino a 0,5-1atm.

L’aria che passa attraverso una serie di ste di purificazione deve essere disoleata e

deumidificata. Viene poi sterilizzata per filtrazione poi viene insufflata nel fermentatore attraverso un flussimetro. La portata dell'aria si misura in vvm ossia volume di aria per volume di brodocoltura al minuto (generalmente si usa 1vvm). L'aria viene dispersa grazie allo sparger che facilità la dispersione delle bolle di aria, ma più le bolle sono piccole e maggiore è il rischio di schiuma. Gli sparger possono essere anulari o a pettine.

STERILIZZAZIONE DEL FERMENTATORE

Viene mantenuta comunque una blanda agitazione per evitare la formazione di zone surriscaldate e per avere un scambio uniforme di calore.

  1. Contemporanea di fermentatore e brodo colturale
  2. Può avvenire per iniezione diretta di vapore (diluisco il terreno) o con vapore compartimentato (camicia, serpentina...)

  3. Separata di fermentatore e terreno colturale
  4. Riduco i tempi morti perché il contenitore vuoto si sterilizza prima (con vapore). Il terreno lo sterilizzo o in continuo o in discontinuo.

Tenendo presente che il primo metodo non comporta danno termico.

TIPI DI COLTURA E IMPIEGHI

Batch (sistema chiuso)

Il microrganismo è inoculato nel bioreattore, il quale contiene un V fisso di terreno colturale.

Vi=Vf

Nel corso del processo non ci sono aggiunte di terreno, né prelievi e lo sviluppo avviene a spese dei nutrienti, con formazione di biomassa.

Feed-batch (aperto in ingresso)

Il microrganismo è inoculato nel bioreattore, nel quale è presente una quantità limitata di terreno colturale.

>Vf Vi

Nel corso del processo ci sono aggiunte di terreno colturale, ma non si hanno prelievi e lo sviluppo avviene a spese dei nutriliti, con formazione di biomassa in livello superiore rispetto alla coltura batch.

Continua (aperto)

Nel corso del processo ci sono continue aggiunte di nutrienti, con contemporaneo prelievo di coltura e lo sviluppo cellulare procede nel tempo a velocità costante (a condizioni costanti).

LINEA DI

Necessaria per passare dalla scala di laboratorio a quella di produzione.

Il passaggio deve essere graduale e quindi si opera in diversi step, in cui le percentuali di inoculo devono essere tra 0,1% e 20%, con incrementi di volume di un fattore 10:

  • beuta 250mL
  • reattore 25L
  • reattore 250L
  • reattore 2500L
  • reattore 25000L

® ® ® ® 14

BIOMASSE MICROBICHE

Trovano applicazione per il loro contenuto (fonte proteica), per la loro attività su substrati complessi e molecole particolari e per l'estrazione di metaboliti (lipidi, vitamine, enzimi...)

Perché siano utilizzabili è necessario che abbiano costo concorrenziale, sul quale incide al 50-60% il costo del substrato.

Le biomasse presentano limitazioni d'uso dovute a:

  • contenuto in acidi nucleici che possono causare problemi metabolici
  • presenza di sostanze tossiche o cancerogene
  • digeribilità (in presenza di chitina diminuisce)
  • allergenicità
processo di produzione

1. approvvigionamento degli ingredienti del terreno colturale ed eventuale pre-trattamento delle materie prime grezze

2. preparazione del terreno colturale (C, N, minerali, fattori di crescita…)

3. sterilizzazione del terreno e dell’impianto

4. stadi di fermentazione

5. separazione della biomassa dal filtrato colturale

6. trattamento finale della biomassa

7. stoccaggio

BIOMASSE DA BATTERIO

ottenibili a pH 5-7 (alto rischio di contaminazioni) le cui biomasse hanno alto contenuto proteico (max 80%), ma anche elevati livelli di acidi nucleici, soprattutto RNA (20%). Possono presentare problemi di separazione, in relazione alle dimensioni e hanno un buon profilo amminoacidico (carente di solforati).

BIOMASSE DA LIEVITO

ottenibili a pH 3,5-5, più selettivi, con contenuto proteico max 55% e contenuto medio di acidi nucleici. Più facilmente separabili viste le maggiori dimensioni, più rapidi a crescere e buon profilo amminoacidico (carenza di aa solforati), fonte di vitamine e minerali.

BBIOMASSE DA MUFFE

Ottenibili a pH 3-8 (meglio sotto 5 per evitare contaminazioni microbiche), ricche di chitina non digeribile e con un buon profilo amminoacidico carente di aa solforati. Alcune possono produrre micotossine.

LIEVITO PER PANIFICAZIONE

I primi ceppi impiegati erano della specie Saccharomyces uvarum, in seguito sostituiti da S. cerevisiae, utilizzato per la produzione di etanolo, fino alla messa a punto in Olanda nel 171 del lievito specifico per la panificazione. Saccharmyces cerevisiae è dotato di un doppio metabolismo: effettua glicolisi anaerobia fino a piruvato e poi può utilizzare il metabolismo fermentativo a dare etanolo e CO2 oppure il metabolismo ossidativo a dare Ac-CoA che entra nel ciclo di Krebs e da intermedi ed energia. L'utilizzo del metabolismo adeguato è regolato da:

effetto Pasteur:

- in assenza di ossigeno o con concentrazioni di substrato >50g/L fermenta

effetto crabtree:

- in presenza di ossigeno S. cerevisiae fa

  1. Fermentazione ossidativa con concentrazione del substrato bassa (<50g/L)
  2. PRODUZIONE DEL LIEVITO DA PANE

Avviene con un processo multistadio, in cui i primi stadi sono in condizioni anaerobiche per preservare la capacità fermentativa, mentre gli ultimi stadi sono condotti in aerobiosi, mantenendo attivi gli enzimi fermentativi.

L'inoculo è elevato (20-30%) e di conseguenza lo sviluppo microbico è limitato a poche generazioni.

La resa di fermentazione è 60g cellule /L e la capacità dell'impianto è solitamente 450000L.

La resa di conversione è y=0,5 ossia il 50% del substrato è andato a formare cellule (il melasso contiene il 50% disaccarosio)

Il terreno colturale è formato da:

  • melasso miscelato con acqua e acidificato, sterilizzato e mantenuto a 80°C a concentrazioni <50g/L per non attivare il metabolismo fermentativo e per renderlo meno viscoso e più facilmente trasportabile
  • Sali di ammonio, urea (fonte di
  1. Fosfato di sodio
  2. Solfato di magnesio
  3. Biotina
Durante i pre-stadi devo addizionare saccarosio in feed-batch per prevenire l'effetto crabtree, con un'aerazione di 1vvm e aggiunta di idrato di ammonio per mantenere il pH ottimale, il quale tende ad abbassarsi. Lo stadio finale avviene a 30°C per un massimo di 15 ore. Durante la sosta di 2 ore non viene fornito più melasso, per cui le cellule iniziano ad utilizzare gli acidi organici e alzano il pH, che deve essere tamponato con aggiunta di H2SO4. In questa fase avviene anche la maturazione delle cellule, e si alza la temperatura anche fino a 33°C, ottenendo una parziale concentrazione. La sosta di 2 giorni per i controlli viene effettuata per valutare parametri c
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
21 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/19 Microbiologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davide97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Rollini Manuela.