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CALENDARIO DI LOTTASLIDE 14CLASSIFICAZIONE FUNGICIDI
Tale classificazione è importante ai fini della conoscenza dei fenomeni di resistenza.
I fungicidi si possono classificare in base al meccanismo d'azione in:
- BENZIMIDAZOLI - Fungicidi che hanno un meccanismo d'azione di inibizione della mitosi. Sono xilematici (sistemici) a largo spettro d'azione. Sono classificati ad elevato rischio di resistenza. Tutt'oggi si impiegano un po' ovunque nel mondo su circa 70 colture (ortive, cereali, fruttiferi ecc).
- DICARBOSSIMIDI - sono antibotritici specifici, ma manifestano attività anche nei confronti di Sclerotium, Sclerotinia. Sono considerati a medio o ad alto rischio di resistenza.
- FENILLAMIDI - Fungicidi utilizzati nei confronti degli oomiceti. Essi sono ad alto rischio di resistenza.
- ANILIDI - per tale classe di fungicidi non è prevista la gestione della resistenza.
- DITIOCARBAMMATI - Fungicidi a basso o nullo rischio di resistenza.
utilizzatinei confronti di botrite e peronospora.- ANILINOPIRIMIDINE Efficaci contro un elevato range di funghifitopatogeni, ma principalmente antibotritici. Presentano fenomeni di resistenzaincrociata tra loro, ma non mostrano fenomeni di resistenza incrociata con altrigruppi di fungicidi efficaci nei confronti di quel patogeno target.
- INIBITORI DELLA BIOSINTESI DEGLI STEROLI (IBS) Un tempoclassificati come inibitori della biosintesi dell'ergosterolo. Adesso è statoaccertato che ci sono più steroli. Hanno un largo spettro d'azione perché quasitutti i funghi producono gli steroli (Deuteromiceti, Ascomiceti e Basidiomiceti)eccetto gli Oomiceti.
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LA RESISTENZA AI FUNGICIDI
La resistenza indica le modificazioni causate da un fungicida nei confronti diun fungo, che si manifestano con una riduzione della normale sensibilità neiconfronti di quel fungicida.
La tolleranza indica i fenomeni adattativi che riguardano gli organismipatogeni privi
di base genetiche e, pertanto, temporanei. Vi sono vari tipi di resistenza ai fungicidi: - RESISTENZA DI LABORATORIO che fanno riferimento a ceppi fungini selezionati in laboratorio o nel caso di ceppi resistenti ottenuti in campo in condizioni sperimentali, senza osservare però una riduzione di efficacia del fungicida. - RIDOTTA SENSIBILITÀ che fanno riferimento alla comparsa in campo, in condizioni naturali, di ceppi resistenti che, tuttavia non determinano cali di efficacia del fungicida. - RESISTENZA CHE CAUSA PROBLEMI PRATICI che si ha quando in campo vi è un'elevata presenza di ceppi che determinano una diminuzione di efficacia del fungicida. N.B- RESISTENZA QUALITATIVA O DI 1° GRADO la quale è il risultato di una mutazione su un singolo, o su pochi geni dominanti. - RESISTENZA QUANTITATIVA O MULTIGRADO è il risultato della mutazione di diversi geni, ognuno dei quali contribuisce allo sviluppo della resistenza (poligenica). I rischi di resistenza ai fungicidi possono essere minimizzati attraverso una corretta rotazione dei prodotti, l'utilizzo di dosi adeguate e l'adozione di pratiche di gestione integrata delle malattie.La resistenza può essere elevata, media o bassa.
ESERCITAZIONE: VALUTAZIONE DELL'EFFICACIA IN VITRO DIFUNGICIDA
Si svolge in piastre petri dove al substrato a base di agar si aggiunge il principio attivo (p.a.) a dosi note (Tecnica del substrato agarizzato avvelenato) ovvero in parti per milione (ppm) e si parte generalmente da concentrazioni da 0.1 fino a 100 ppm crescenti su base logaritmica.
Dopo alcuni giorni (da 3 a 7) si misura la crescita della colonia micelica secondo la tecnica dei doppi diametri ortogonali e si vede se tra una concentrazione c'è una riduzione apprezzabile. Si calcola pure la DE50 (ovvero la dose in grado di ridurre del 50% la crescita micelica) o la CMI (concentrazione minima alla quale risulta inibito lo sviluppo micelico).
L'effetto di tale tecnica si può mettere a punto oltre che sulla crescita micelica anche sulla germinazione delle spore (su vetrino con incavo dove viene messa la soluzione-substrato liquido con il fungicida) e serve
Per valutare:
- L'efficacia in vitro del fungicida nei confronti di un fungo target;
- La resistenza ai fungicidi con i sopramenzionati parametri;
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FUNGHI UTILIZZATI NEL CONTROLLO BIOLOGICO DELLE MALATTIE FUNGINE
FORMULATI E ANTAGONISTI BIOLOGICI
La lotta biologica ai patogeni è fondamentalmente basata sull'impiego di microrganismi antagonisti (BCAs - Agenti Biologici di Controllo) utilizzati per ridurre i danni causati da alterazioni fungine e batteriche delle piante coltivate.
I VANTAGGI comportano principalmente una riduzione dell'uso dei p.a. chimici.
Gli SVANTAGGI riguardano la difficoltà di tipo registrativo; la specificità del controllo effettuato dagli agenti antagonisti; maggior difficoltà di impiego rispetto ad un mezzo chimico in quanto è necessario conoscere le caratteristiche biologiche degli antagonisti; costo elevato;
Antelomyces squisqualis
Tra i BCAs più importanti conosciamo: che attacca Bacillus
subtilisin, che attacca botrytis cinerea, sclerotinia e Trichoderma sperellum; monilia, che attacca verticillium pitium, phitophthora e Trichoderma gamsi+Trichoderma sperellum; rapisci e rizoctonia, (cioè se li utilizziamo entrambi) attacca armillaria, sclerotinia spp e sclerotium spp. FENOMENI DI ANTAGONISMO Con il termine di ANTAGONISMO si indicano in modo generale una serie di meccanismi che caratterizzano l'attività dei microrganismi dotati di efficacia contro i patogeni tellurici. Tali meccanismi sono: - produzione di sostanze tossiche: in cui si ha la produzione di sostanze antimicrobiche come aldeidi, alcoli, acetone, acidi organici, sostanze volatili e non volatili o sostanze antibiotiche o simil-antibiotiche come la gliotossina, inoltre si può anche avere la produzione di enzimi litici (chitinasi, cellulasi, glucanasi). Es: il Talaromyces flavus (fungo) contrasta Verticillium dahliae grazie alla produzione dell'enzima subtilisin.glucosiossidasi.- competizione– si intende la possibilità che un BCA ha di sfruttare le risorse che l’ambiente circostante gli fornisce. Possiamo distinguere:
- Competizione per le sostanze nutritive (ossigeno incluso). Es. Pseudomonas fluorescenti competitivi per il Fe;
- Competizione per lo spazio. Es. Fusarium spp. dotati di rhizospherecompetence.
- parassitismo o patoismo– si intendono quelle situazioni in cui un microrganismo vivente è meccanicamente attaccato da un altro microrganismo. Iperparassiti sono organismi parassiti su altri parassiti. (Es. Sclerotinia sclerotiorum). Vi sono casi in cui l’ANTAGONISMO viene mediato dalla pianta ospite, il quale risulta determinante.
FATTORI CHE FAVORISCONO L’ATTIVITA’ DEI BCAs
Essi sono:
- il pH– che deve essere generalmente sub-acido (< 6,5) che aumentano la sporulazione e germinazione dei conidi.
- umidità del terreno– generalmente elevata
- temperatura– variabile in funzione del BCAs
tolleranza ai fungicidi- produzione di forme di resistenza come il Trichoderma che producendo clamidospore è in grado di resistere nel terreno.
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LOTTA AI PATOGENI TELLURICI
La lotta contro i patogeni tellurici viene effettuata tramite mezzi chimici, mezzifisici, mezzi non chimici (agronomici), mezzi biologici e mezzi genetici.
Riguardo i mezzi chimici vengono utilizzati mezzi chimici ad azione totale come fumiganti fungicidi e ad azione selettiva come i ammendanti organici biofumigazione.
Riguardo i mezzi fisici vengono effettuate delle tecniche come la vaporizzazione tramite calore umido, o la solarizzazione.
Riguardo i mezzi non chimici vengono effettuate pratiche agronomiche, uso di antagonisti microbici e substrati.
Riguardo i mezzi biologici vengono utilizzati l'impiego di cultivar resistenti e l'uso di antagonisti microbici.
Riguardo i mezzi genetici viene effettuato l'innesto su cultivar resistenti.
USO DEL BROMURO DI METILE (non lo chiede)
Negli anni '70 si sono utilizzati i
primi prodotti a base di bromo. Negli anni '80 si utilizzò un fumigante ad azione totale ossia il BROMURO DI METILE, responsabile dell'inquinamento delle acque di falde e della distruzione della fascia di ozono stratosferico. Così dagli anni '90 si sono avuti fino a 9 incontri in un protocollo detto di Montreal in cui si è discusso sull'utilizzo del BM. Tali incontri sono riusciti a diminuire l'utilizzo del bromuro di metile in tal modo: - (meno) 25% dal 1999 - 50% dal 2001 - 75% dal 2003 Nel 2005 si ebbe l'eliminazione dell'uso di questo fumigante BM, tranne che per "usi critici". Subito dopo non si è riuscito a trovare un'alternativa valida a questo prodotto di elevata efficienza per cui si è previsto il suo utilizzo nel caso di epidemie con quantità massima di 20 tonnellate all'anno. La sua produzione e il suo consumo sono quindi consentiti se: - ogni altra iniziativa colturale, tecnica osono il costo elevato dell'attrezzatura necessaria per la vaporizzazione, la necessità di una corretta gestione della temperatura e della pressione durante il trattamento, e la limitata efficacia contro alcuni patogeni a causa della loro resistenza al calore. Per quanto riguarda i mezzi agronomici, si possono adottare pratiche colturali come la rotazione delle colture, l'uso di varietà resistenti ai patogeni, la gestione del suolo e l'uso di fertilizzanti organici per migliorare la salute delle piante e ridurre la suscettibilità alle malattie. È importante valutare attentamente tutte le alternative disponibili prima di richiedere l'uso del BM, tenendo conto dei costi, dell'efficacia e degli eventuali impatti ambientali. La scelta di alternative sostenibili e rispettose dell'ambiente è fondamentale per garantire la salute delle colture e la protezione dell'ambiente.nere i film plastici nel tempo, la limitata efficacia contro alcune specie di funghi e la necessità di un'adeguata esposizione al sole per ottenere risultati ottimali.