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FRONTE INTERNO DI
Data: dal 1561
Luogo: Roma
Committente: Papa Pio IV
Michelangelo progetta la porta situata al termine di Strada Pia, la più sontuosa via di Roma, fregiata da Ville e giardini e anch'essa voluta da Papa Pio IV.
Michelangelo stravolge gli elementi architettonici: portale, false finestre, oculi ciechi con la stola sopra, merlature con capitelli e palle sferiche.
Uso spregiudicato degli elementi dell'antico.
La vigorosa decorazione scultorea architettonica 'antivitruviana' in travertino contrasta con la struttura laterizia della porta.
I mattoni non sono però stati confezionati per essere lasciati a vista è pertanto plausibile che la porta dovesse essere rivestita da un intonaco-stucco a base di travertino per simulare la superficie lapidea.
I merli sono configurati come capitelli ionici.
Anche qui Michelangelo interpreta l'antico in maniera del tutto autonoma rispetto Vitruvio.
PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO
Data: dal 1563
Luogo: Roma
Sul disegno si vede il...
statua come elementi principali. La piazza è pavimentata con lastre di travertino e presenta una forma trapezoidale. Al centro della piazza si trova una fontana con una statua equestre di Marco Aurelio. La scalinata che porta alla chiesa di Santa Maria dell'Aracoeli è posizionata sul lato destro della piazza. Il palazzo senatorio, con la sua torre merlata, si trova sul lato sinistro della piazza, mentre il palazzo dei conservatori, con la sua caratteristica loggia quattrocentesca, si trova sul lato destro.piazza.Michelangelo mantiene la giacitura del palazzo dei conservatori che non è ortogonale al palazzo del senatore. Lo spazio tra il palazzo del senatore e il palazzo dei conservatori crea una via di fuga che fa sembrare la piazza più ampia (mentre l'andamento dei palazzi la facevano sembrare più piccola).
Nella piazza del Campidoglio Michelangelo realizza anche un palazzo (oggi museo capitolino) che ha lo stesso andamento di palazzo dei conservatori.
La forma a trapezio e anti prospettica della piazza fornisce una percezione dello spazio quadrata.
Palazzo dei conservatori: La facciata del palazzo del conservatore è reinterpretato da Michelangelo con l'ordine gigante (come in S. Pietro vaticano). È la Prima volta in cui l'ordine gigante compare in facciata in un edificio civile eliminando così la canonica sovrapposizione degli ordini.
La Solenne trabeazione conclude il palazzo e nasconde le falde del tetto.
La Balaustrata e sculture danno
maggiore solennità alla fabbrica stessa (sembra una basilica moderna, c'è un riferimento alla basilica marciana di Sansovino a Venezia). Il porticato si regge sulla trabeazione minore con colonne libere, per la prima volta non ci sono le arcate ma una trabeazione con una luce piuttosto ampia, per impedire la rottura dell'architrave Michelangelo utilizza degli archi nascosti per scaricare i pesi, inoltre per alleggerire le travi Michelangelo utilizza un soffitto a cassettoni che definiscono le campate del portico. Materiali usati: travertino e laterizio posato secondo le tecniche del mondo Romano Il disegno della pavimentazione della piazza è un ellisse (è la prima volta che compare un'ellisse in architettura) Piazza del Campidoglio sembra un foro, sede dell'amministrazione civica della città. Prospetto del foro romano: costruzione del tabularium sotto, parte quattrocentesca del Campidoglio sopra. Palazzo del senatore: MichelangeloConcepiscel'ordine gigante anche per palazzo del senatore.
Al centro del palazzo del senatore c'è una fontana della Dea Roma con i fiumi Nilo e Tevere.
La facciata del palazzo del senatore è dominata da una doppia scalinata con statue.
Il piano nobile sopra il basamento è scandito da paraste e lesene di ordine gigante che terminano in un cornicione con sopra una balaustra e statue.
JACOPO BAROZZI DA VIGNOLA (1507-1573)
Jacopo Barozzi si forma come pittore e passa lunghi anni a Roma, impegnato nel rilievo e nello studio delle antichità romane.
Nel 1541-42 collabora con Primaticcio per prendere l'impronta delle sculture antiche più famose custodite nel Belvedere Vaticano, su richiesta di Francesco I re di Francia.
Seguirà il Primaticcio in Francia "per avere aiuto nelle questioni di architettura e la sua collaborazione per gettare in bronzo le suddette statue" (Vasari).
Lavora in Francia per realizzare la grande galleria dello Chateau
reale a Fontainebleau, esportando un gusto rinascimentale nuovo che doveva ancora svilupparsi in Francia. Jacopo Barozzi da Vignola lavora anche a Mantova a Palazzo Te con Giulio Romano. Da Mantova delle maestranze porteranno il lessico rinascimentale in Baviera. Dopo l'esperienza all'estero Vignola rientra in Italia lasciandoci delle opere.PALAZZO BOCCHI
Data: dal 1545
Luogo: Bologna
Architetto: Jacopo Barozzi da Vignola
Palazzo Bocchi è un palazzo urbano. Presenta degli elementi utilizzati anche da Giulio Romano: uso del bugnato.
Il basamento è di bugnato con sopra una fascia conscritta dedicatoria, conclusa da un cordone ossia una cornicia tonda che marcava le fortificazioni e delineava la differenza di piano tra l'inclinato del basamento e il piano verticale del muro sovrastante. Il basamento riprende elementi fortificatori che danno l'idea di solidità.
Il portale è in bugnato con semicolonne fasciate, ispirato a Giulio Romano e a quello
della Ferrare costruita dal bolognese Sebastiano Serlio per il cardinale Ippolito d'Este a Fontainebleau. Serlio pubblicherà in Francia una serie di libri-manuali dove si racconta e si descrive con testo e immagini come progettare un edificio dalla pianta fino ai dettagli di architettura.
Le finestre di Palazzo Bocchi sono giuliesche (Casa al Macello de' Corbi).
Il Vignola diffonde le idee rinascimentali in Europa.
VILLA GIULIA
Data: 1550
Luogo: Roma
Architetto: Jacopo Barozzi da Vignola [preesistenze di Sansovino]
L'ascesa di Barozzi inizia con l'elezione al soglio pontificio di Giulio III (1550-55). È allora che, da alcune preesistenze eseguite prima del 1527 da Jacopo Sansovino (che aveva iniziato un cortile semicircolare o circolare) prende avvio il progetto e la costruzione di Villa Giulia.
Il cortile circolare o semicircolare di Sansovino ricorda quello di Raffaello per Villa Madama.
La Villa si legge da destra verso sinistra, è un corpo di fabbrica di
dimensioni ridotte. Il palazzetto ha due stanze voltate a padiglione simmetricamente disposte sull'asse longitudinale, si spiega in due ali che descrivono il porticato semicircolare che ha preso avvio dall'idea originale di Sansovino. Il cortile diventa poi rettangolare in forma pseudoperistilio con un muro con ordine architettonico non in forma libera bensì addossato al muro. Il muro doveva contenere pezzi antichi. Il cortile pseudoperistilio precedeva il cuore di questo complesso: il grande pozzo del ninfeo. Il grande pozzo del ninfeo è uno spazio su 3 livelli, una sorta di cavedio verticale. Il ninfeo ha una fontana alimentata perennemente. Dopo il ninfeo si trova un giardino segreto quadrato (come alla Farnesina e a Palazzo Te): giardini conclusus recintati secondo il principio dell'hortus medievale (giardino perimetrato). Il fronte di Villa Giulia non fa trasparire la struttura dell'emiciclo posteriore. Appare come un blocco compatto. L'asse medianoè quello dell'antico teatro romano. Lungo il percorso porticato si aprono diverse stanze, alcune delle quali con affreschi alle pareti. La facciata posteriore della villa è caratterizzata da un grande giardino all'italiana, con aiuole geometriche e fontane. La villa si inserisce armoniosamente nel paesaggio circostante, grazie anche alla presenza di un ampio parco con alberi secolari.delportico semicircolare sono le esedre del Tempio della Fortuna Virile a Palestrina (questo tempio è di ispirazione anche al cortile del belvedere bramantesco). La porzione di muro cieca sopra il colonnato è giustificato dalla presenza della volta a botte. Il portico, oltre l'ordine del colonnato, presenta anche l'ordine delle lesene che reggono la trabeazione sopra l'estradosso della volta a botte. Sul fronte interno è ripetuto il motivo della travata ritmica A-B-A. Anche sulle testate dell'emiciclo è presente la travata ritmica che ricorda un arco trionfale. La decorazione della volta a botte anulare ricorda quella di Raffaello nella loggia di Amore e Psiche a Villa Chigi/Farnesina e a Palazzo Farnese di Caprarola, altra opera del Vignola. La decorazione consiste in una finta pergola con verdura e putti. Nel 1552 Vignola sarà sostituito da Bartolomeo Ammanati. Ammannati lavorerà per i Medici e per il vestibolo della biblioteca laurenziana di.Michelangelo. Cortile rettangolare pseudoperistilio: alle spalle c'è un emiciclo, mentre di fronte c'è un quadrato. Le colonne non sono libere ma incorniciano delle arcate. Nelle nicchie dovevano essere esposte le sculture della collezione pontificia per creare una commistione tra antico e moderno e creare una suggestione della Domus romana -> reinterpretazione del modello antico in chiave moderna. Nella testata parzialmente cieca si intravede la loggia con piano attico. Sullo sfondo al centro si intravede la loggia del ninfeo. La loggia del primo giardino è attribuita all'Ammanati, mentre nel dinamismo ritmico della parete posteriore del Ninfeo si riconosce la mano di Michelangelo.