Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 39
Riassunto esame Metodologie Tecniche della Ricerca Sociale, prof. Moretti, libro consigliato Corbetta Pag. 1 Riassunto esame Metodologie Tecniche della Ricerca Sociale, prof. Moretti, libro consigliato Corbetta Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Metodologie Tecniche della Ricerca Sociale, prof. Moretti, libro consigliato Corbetta Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Metodologie Tecniche della Ricerca Sociale, prof. Moretti, libro consigliato Corbetta Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Metodologie Tecniche della Ricerca Sociale, prof. Moretti, libro consigliato Corbetta Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Metodologie Tecniche della Ricerca Sociale, prof. Moretti, libro consigliato Corbetta Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Metodologie Tecniche della Ricerca Sociale, prof. Moretti, libro consigliato Corbetta Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Metodologie Tecniche della Ricerca Sociale, prof. Moretti, libro consigliato Corbetta Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Metodologie Tecniche della Ricerca Sociale, prof. Moretti, libro consigliato Corbetta Pag. 36
1 su 39
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La tecnica delle scale

L’operativizzazione dei concetti complessi, la tecnica delle scale (scaling), consiste in un insieme di procedure messe a punto per misurare concetti complessi e non direttamente osservabili. L’unico modo per poterli registrare è quello di usare un insieme coerente ed organico di indicatori, mettendo anche a punto criteri intersoggettivi per controllare l’effettiva sovrapposizione fra indicatori e concetto e la completezza della procedura. Possiamo quindi dire che una scala è un insieme coerente di elementi che sono considerati indicatori di un concetto.più generale. Gli atteggiamenti, dove l'unità d'analisi è l'individuo, sono misurati principalmente utilizzando la tecnica delle scale. Il concetto generale è un atteggiamento, che sono le credenze di fondo non direttamente osservabili, mentre i concetti specifici sono le opinioni, che sono l'espressione empiricamente osservabile di un atteggiamento. Le variabili prodotte dalla tecnica delle scale non possono essere considerate completamente cardinali, poiché derivano da dimensioni sottostanti immaginate come proprietà continue non misurabili, anche se la teoria delle scale cerca di affrontare questo problema. Pertanto, le variabili della teoria delle scale che sono quasi-cardinali vengono chiamate "quasi-cardinali". Domanda e risposta graduata: l'autonomia semantica delle risposte Gli elementi di una scala sono tipicamente domande, quindi possiamo dire che una scala è costituita da una serie di domande (raramente da una singola domanda). Le domande sono semprechiuse, possono essere proposte in tre modi diversi. Il primo consiste nel presentare semanticamente autonome risposte, cioè ciascuna ha un suo intrinseco significato compiuto che non necessita, per essere compreso, di essere messo in relazione con il significato delle altre alternative presenti nella scala. Il secondo caso è quello in cui le categorie di risposta sono parzialmente autonome, quando il significato di ogni categoria è parzialmente autonomo dalle altre ("molto", "abbastanza", "poco", "per nulla"). Infine ci sono le scale auto-ancoranti, dove solo le due categorie estreme sono dotate di significato, mentre tra di esse si colloca un continuum entro il quale il soggetto colloca la sua posizione. Le variabili prodotte dalla prima situazione sono senza dubbio ordinali, mentre nella seconda è probabile che scatti un processo di comparazione quantitativa. Per quanto riguarda il caso delle risposte chiuse, possono essere proposte in tre modi diversi. Il primo consiste nel presentare semanticamente autonome risposte, cioè ciascuna ha un suo intrinseco significato compiuto che non necessita, per essere compreso, di essere messo in relazione con il significato delle altre alternative presenti nella scala. Il secondo caso è quello in cui le categorie di risposta sono parzialmente autonome, quando il significato di ogni categoria è parzialmente autonomo dalle altre ("molto", "abbastanza", "poco", "per nulla"). Infine ci sono le scale auto-ancoranti, dove solo le due categorie estreme sono dotate di significato, mentre tra di esse si colloca un continuum entro il quale il soggetto colloca la sua posizione. Le variabili prodotte dalla prima situazione sono senza dubbio ordinali, mentre nella seconda è probabile che scatti un processo di comparazione quantitativa.

auto-ancoranti è ancora più probabile che si metta in moto una procedura mentale di suddivisione graduata dello spazio tra i due estremi, suddivisione che è però soggettiva e non valida per tutti. Per questo si parla di variabili quasi-cardinali.

Nel caso delle variabili a parziale autonomia semantica è preferibile offrire la possibilità di un punto neutro e dell'opzione "non saprei". Il numero delle opzioni disponibili di solito è 5 o 7, tranne nell'intervista telefonica, dove si usano domande con risposte binarie per motivi di semplicità.

Nel caso delle graduatorie auto-ancoranti si possono usare diverse soluzioni come quella delle caselle vuote, della sequenza di cifre oppure della linea continua.

Termini assoluti (quando ogni domanda riguarda isolatamente una singola questione) oppure in termini relativi (nella forma di confronti e scelte tra diversi oggetti).

È preferibile scegliere scale con più domande rispetto a scale con una domanda sola per tre motivi: la complessità dei concetti rende improbabile la loro copertura con un singolo indicatore; una rilevazione singola manca di precisione, in quanto non riesce a discriminare in maniera fine tra le diverse posizioni dei soggetti sulla proprietà considerata; infine le singole domande sono più esposte agli errori accidentali. Le domande ad un solo elemento sono quindi meno valide, meno precise e meno attendibili.

Scala di Likert

La procedura che sta alla base delle scale di Likert consiste nella somma dei punti attribuiti ad ogni singola domanda. Il formato delle singole domande della scala di Likert è rappresentato da una serie di affermazioni per ognuna delle quali l'intervistato deve dire se e in che misura è d'accordo. Di solito le alternative di risposta sono cinque, da "molto d'accordo" a "fortemente in disaccordo".

contrario". La costruzione delle domande avviene in quattro fasi. Nella prima fase, la "formulazione delle domande", si individuano le dimensioni dell'atteggiamento studiato e si formulano delle affermazioni che coprano i vari aspetti del concetto generale che si vuole rilevare. Nella seconda fase, la "somministrazione delle domande", la scala viene sottoposta ad un campione limitato di intervistati con un certo livello di istruzione. In seguito, nella terza fase (analisi degli elementi), si selezionano le domande e si valuta il grado di coerenza interna della scala, cioè se la scala misura effettivamente il concetto in esame. È infatti possibile che alcuni elementi non risultino in linea con gli altri e vadano quindi eliminati. Gli strumenti utilizzati nella terza fase sono la correlazione elemento-scala e il coefficiente alfa. Per la correlazione elemento-scala, si calcola per ogni soggetto il punteggio su tutta la scala e si calcola il coefficiente di correlazione tra questo punteggio e il punteggio ottenuto su ogni singolo elemento della scala.

Il punteggio e il punteggio di ogni singolo elemento. Il coefficiente di correlazione è una misura che quantifica il grado di relazione tra due variabili cardinali e indica se il punteggio di ogni singolo elemento si muove nella stessa direzione del punteggio globale che tiene conto di tutti gli altri elementi. Se ciò non avviene la domanda non è congruente con la scala e va eliminata. Il coefficiente alfa serve invece a valutare la coerenza interna complessiva della scala. Esso si basa sulla matrice di correlazione tra tutti gli elementi della scala e il loro numero; più alti sono i valori (da 0 a 1) maggiore è la coerenza interna alla scala.

Infine si apre la quarta fase, quella dei controlli sulla analisi fattoriale. I controlli di validità, la tecnica più efficace per il controllo di unidimensionalità è quella dell'analisi fattoriale. Il suo scopo è quello di

ridurre una serie di variabili tra loro collegate ad un numero inferiore di variabili ipotetiche tra loro indipendenti, in modo da controllare se dietro agli elementi di una scala che si presume unifattoriale, vi sia un solo fattore o più fattori. I vantaggi della scala Likert consistono nella sua semplicità e applicabilità, mentre i suoi svantaggi sono il fatto che i suoi elementi vengono trattati come scale cardinali pur essendo ordinali (a parziale autonomia semantica), la mancata riproducibilità (dal punteggio della scala non è possibile risalire alle risposte delle singole domande) e il fatto che il punteggio finale non rappresenta una variabile cardinale. Scalogramma di Guttman La scala di Guttman nasce con l'obiettivo di fornire una soluzione al problema dell'unidimensionalità della scala di Likert e consiste in una sequenza di gradini, una successione di elementi aventi difficoltà crescente, in modo che chi ha risposto.affermativamente ad una certa domanda deve aver risposto affermativamente anche a quelle che la precedono nella scala di difficoltà. In questo modo, se gli elementi della scala sono perfettamente scalati, solo alcune sequenze di risposte sono possibili; inoltre dal risultato finale è possibile risalire alle risposte date dal soggetto ai singoli elementi della scala (tecnica di Guttman). Questa tecnica prevede solo elementi dicotomici, cioè ogni domanda può avere solo due risposte opposte e distinte. Le due risposte possibili vengono di solito contrassegnate con i numeri 0 e 1. Anche la scala di Guttman segue tre-quattro fasi nella sua costruzione. La prima è quella della formulazione delle domande, con considerazioni analoghe a quelle relative alla scala di Likert tranne che le domande devono essere dicotomiche e disposte secondo un ordine crescente di forza. Anche la seconda fase (somministrazione) è simile a quella della scala di Likert, con il

Vantaggio che la forma binaria agevola le risposte e rende più veloce la compilazione (anche se talvolta la forte semplificazione indotta dal carattere binario delle scelte può creare problemi all'intervistato).

La specificità della scala di Guttman sta nell'analisi dei risultati, quando si valuta la scalabilità degli elementi, si scartano quelli meno coerenti col modello, si stabilisce un indice di scalabilità della scala e se accettarla o meno. In primo luogo si devono individuare gli errori della scala, cioè le risposte che non si inseriscono nelle sequenze previste nel modello. Per questo si utilizza un indice (coefficiente di riproducibilità) che misura il grado di scostamento della scala osservata dalla scala perfetta. Questo indice può variare da 0 a 1; per poter essere accettabile, il valore dell'indice deve essere maggiore o uguale a 0,90 (cioè errori pari o inferiori al di minima riproducibilità marginale).

che segnala il 10% delle risposte). Esiste anche un altro indice, detto valore minimo al di sotto del quale il coefficiente di riproducibilità non può scendere, quali che siano le sequenze delle risposte. Esso deve essere confrontato con il coefficiente di riproducibilità: solo se il secondo, oltre ad essere maggiore di 0,90, è anche nettamente superiore al primo, si può affermare che la buona riproducibilità della scala è dovuta ad un’effettiva scalabilità dei suoi elementi e non alla distribuzione marginale delle risposte. L’ultima fase è quella di attribuire i punteggi ai soggetti; per far questo si sommano i punteggi 0/1 ottenuti nelle varie risposte. I problemi della scala di Guttman consistono nel fatto che il punteggio finale è ancora una variabile ordinale; si tratta di una tecnica applicabile solo ad atteggiamenti ben definiti e scalabili; il modello risulta rigidamente deterministico di fronte ad unarealtà sociale interpretabile solo attraverso modelli probabilistici. Modelli probabilistici (la scienza che studia i fenomeni casuali) sono strumenti utilizzati per analizzare e comprendere i comportamenti umani e le dinamiche sociali. Questi modelli si basano sull'idea che gli eventi sociali siano influenzati da una serie di fattori casuali e che le probabilità possano essere utilizzate per prevedere e spiegare tali eventi. Utilizzando tag html, il testo formattato sarebbe:

realtà sociale interpretabile solo attraverso modelli probabilistici. Modelli probabilistici (la scienza che studia i fenomeni casuali) sono strumenti utilizzati per analizzare e comprendere i comportamenti umani e le dinamiche sociali. Questi modelli si basano sull'idea che gli eventi sociali siano influenzati da una serie di fattori casuali e che le probabilità possano essere utilizzate per prevedere e spiegare tali eventi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
39 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie tecniche della ricerca sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Moretti Sabrina.