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R
S
S O
O
O O
O
Sultame
Ottengo entrambi gli enantiomeri ma il più usato è quello in figura, poi con
cloruro acilico e butilLi si ottiene il prodotto finale.
*
M e
M e M e
M e
H 1
R
N 2
R X 1
R
2
R X
O N
S 2
R
M H
S
O
O O
O
O
B ase L iO H , L iA lH
H O /H O 4
2 2 2
M e
M e 1
R
1
R H O
H O 2
R
2
R H
H
N 1
R O
S O
O
O
Trattando sultami acilati con una base (NaHMDS o BuLi) si ottiene un enolato
che è un chelato dove M complessa l’ossigeno dell’enolato e l’ossigeno dello
zolfo.
La successiva alchilazione di questo enolato ha luogo sulla faccia inferiore
essendo quella superiore impedita stericamente dal gruppo metilico Me: si
ottengono reazioni altamente diastereoselettive.
36
L’ausiliario chirale può essere rimosso sia per idrolisi con acqua ossigenata,
fornendo così l’acido carbossilico alchilato, oppure per riduzione dando l’alcool.
In nessuno dei due casi è stata osservata perdita di purezza stereochimica.
È un ausiliario che porta ad una elevata stereoselettività, è molto efficace. Può
essere rimosso sia per idrolisi o per riduzione e in nessun caso si perde
selettività e non si ha racemizzazione.
Uso dell’acil ferro
È un complesso ottaedrico, ha ciclo pentadienico che occupa tre legami, Fe è
coordinato, il Co, la trifenilfosfina e il gruppo acetilico.
Un’interessante metodologia che è stata applicata per realizzare alchilazioni
acil
altamente stereoselettive, e molti altri tipi di reazioni, comporta l’uso dell’
ferro . Questo è disponibile in entrambe le forme enantiomeriche. Il complesso
è essenzialmente ottaedrico con tutti i leganti che occupano ognuno un
particolare sito, eccezion fatta per il ciclopentadienile (che ne occupa tre), e gli
angoli di legame tra i vari gruppi coordinati al ferro sono approssimativamente
di 90°C.
La conformazione preferita risulta essere quella in cui l’ossigeno del gruppo
anti
acetilico è rispetto al legante monossido di carbonio, e con un gruppo
fenile del legante trifenilfosfinico che scherma una faccia del gruppo acetilico.
P h
O
C P C H 3
F e P h O
il fenile scherma la faccia inferiore del gruppo acetilico
37 Ph Ph
O O O
C C C
C H B uLi
P
PPh 3 C H P
3 3
Fe Fe Fe
C p Ph
O O Ph O Li
1
R X
2
Ph R Ph Ph
O O O
C C C
B uLi
2
P R X P P
1
Fe R 1 1
Fe R Fe R
Ph Ph Ph
O O Li O
X -H , B r (o N B S )
2 Ph
O
C
2
R P
X Fe Br
1
R Ph
O
X = H O , R O , R N
2
Il gruppo acetilico, in seguito al trattamento con una base forte, di solito butilLi,
viene enolizzato per dare un enolato con carattere di elevata nucleofilicità al
carbonio, che può reagire con una grande varietà di elettrofili.
Anche il successivo enolato dà luogo ad alchilazioni altamente
diastereoselettive con molteplici elettrofili che attaccano nella parte superiore
perché quella inferiore è bloccata.
Al fine di sbloccarlo devo usare ossidanti forti come il bromo o NBS cioè N-
bromosuccinimmide.
Sintesi dell’(S,S)-Captopril
È sintetizzato con sintesi enantioselettiva che usa l’acil ferro.
Uso BuLi e ottengo gruppo metilenico terminale, poi MeI e con BuLi ancora
ottengo l’enolato dove c’è il metile. Aggiungo Br e ammina per ottenere
l’ammide.
38
REAZIONI ALDOLICHE ASIMMETRICHE
Gli enolati possono aggiungere anche aldeidi e chetoni, formando due nuovi
centri chirali. La reazione aldolica è molto studiata sia dal punto di vista
sintetico che meccanicistico
La reazione aldolica indica la formazione di un sistema: parto da composto, lo
tratto con la base e ottengo enolato al quale addiziono aldeide.
La condensazione aldolica è invece la formazione di un sistema alfa beta
insaturo e avviene in seguito a una beta eliminazione del prodotto beta idrossi
carbonilico intermedio. O O H O
Y
M
O O X Y
B ase X R'
R R
R ' R' R
1 2
-H O
2
X O
Y R'
R
2 R e a z io n e a ld o lic a
1 3
3 C o n d e n s a z io n e a ld o lic a
1 reazione aldolica
Il termine ‘ ’ indica la formazione di un sistema -
’condensazione aldolica
idrossicarbonilico 2 e viene distinto dalla ’ che si
39
riferisce alla formazione di un composto carbonilico 3 a seguito di
, -insaturo
una che avviene sul sistema intermedio.
-eliminazione -idrossicarbonilico
La reazione aldolica è di grande valore nella sintesi asimmetrica, considerato
che esistono metodi validi per il controllo stereochimico.
Due tipi comuni di unità sintetiche sono combinati assieme dalla formazione di
legame C-C; si ha la simultanea formazione di due nuovi stereocentri.
Di solito, la maggior parte dei metodi seguiti nelle reazioni aldoliche
asimmetriche di generale applicazione pratica utilizza aldeidi come componenti
carbonilici elettrofilici. O H O
O H O X R '
X R ' R
R
sin sin
O
O R e a z io n e 5 6
R a ld o lic a
R '
X H O H O
O H O
4 1 X R '
X R ' R
R
a n ti a n ti
e n tr a m b i
1 4
S e e s o n o a c h i r a l i ,
5 6 7 8
+ e + ra p p re s e n ta n o c o p p ie 7 8
e n a n ti o m e r i
d i .
1 4
S e e (o e n tra m b i) s o n o c h ira li,
d i a s te r e o i s o m e r i c i
5 6 7 8
, , e s o n o t u t t i .
Per esempio, consideriamo il caso di un (ipotetico) ausiliario chirale che piloti
l’attacco dell’aldeide elettrofilica 4 sulla faccia ‘superiore‘ dell’enolato derivato
da 1 (R‘= Aux) e controlli la geometria dell’enolato. O H O
O H O
O
O 2
2
R e a z io n e X R '
3
3
X R '
R a ld o lic a
A ux
X H R
R a n ti
sin
4 1 ( R '= A u x ) 9 10
In lin e a d i p rin c ip io , u n a u s ilia rio c h ira le (A u x ) c h e b lo c c a u n a fa c c ia
d e l l 'e n o l a t o e c o n t r o l l a la s u a g e o m e tria p u ò s o lta n to c o n tro lla re lo
9 10
s te re o c e n tro a l C -2 d i e d a n d o lu o g o a d u n a m is c e la d i d ia s te re o m e ri
s i n a n ti
e e n a n t i o m e r i c a m e n te p u ri.
40
Rimane il problema dello stereocentro che deriva dall’aldeide 4 (C-3). In effetti,
la chiralità al C-2 dipende da quale faccia dell’enolato è attaccata dall’aldeide e
quella al C-3 dipende da quale faccia dell’aldeide è attaccata dall’enolato:
esiste una relazione tra la geometria dell’enolato e la stereochimica relativa dei
nuovi stereocentri. Spesso, una geometria dell’enolato porta all’isomero sin,
l’altra all’isomero anti.
Da cis enolati sin
Da trans (molto rare) enolati anti
Generalmente partendo da un enolato cis ottengo prodotti sin.
Influenza della base
L’enolizzazione con basi ammidiche ingombrate è spesso discussa in termini di
deprotonazione che passa attraverso uno stato di transizione ciclico a 6
termini: la base LDA è presa come base ammidica ingombrata rappresentativa.
In entrambi gli stati di transizione ci sono interazioni steriche capaci di
destabilizzare: quali stati di transizione sono favoriti dipende da quale di queste
interazioni è predominante.
M e M e O Li
H
LD A M e N O R '
Li
H R ' R
M e 11
R
O E
E n o la to ( )
R R ' M e M e O Li
1 R R
L D A M e N O R '
Li
H R '
M e 12
H Z
E n o la to ( )
Il gruppo reagisce con LDA e da intermedio ciclico con conformazione a sedia
dove R e C=O stanno da parti opposte cioè trans e l’altra dove R e C=O sono
dalla stessa parte è cis: quella predominante: quali stati di transizione sono
favoriti dipende da quale di queste interazioni è predominante.
Nel caso in cui l’interazione R-R’ diventa dominante allora sarà favorito il
prodotto Z, altrimenti se l’interazione è piccola allora si forma il prodotto trans.
41 O M
O M 1
1 R
H R '
R ' 2
2 H
R Z
E n o la to ( )
E
E n o l a to ( )
La stereochimica dell’enolato ha un peso importante sulla stereoselettività
delle sue reazioni aldoliche assieme a parecchie altre variabili fra cui la natura
di R‘, il metallo, il solvente e le condizioni di reazione.
Il modello di stato di transizione più incontrato si basa sullo stato di transizione
di 'Zimmerman-Traxler', che appare in grado di spiegare il risultato
stereochimico di reazioni aldoliche di diversi tipi di enolati metallici.
In questo modello l’aldeide si complessa con il metallo dell’enolato e la
reazione aldolica procede via uno stato di transizione a sei termini.
Il gruppo X dell’aldeide sta sempre fuori dallo stato di transizione e quindi in
posizione equatoriale, mentre O forma un complesso con il metallo
M
M
O O
O
O R C H O s i c o m p le s s a
c o n M d e l l 'e n o l a t o
R R
X H
X H M
M O O
O O X R
X H
R
H A ld o la to S ta to d i tr a n siz io n e
d i Z im m er m a n -T r a x ler
E anti
Si è trovato, per molti enolati, che l’isomero porta ad un aldolo , mentre
sin.
l’isomero Z porta ad un aldolo
Questo può essere spiegato con il modello di Zimmerman-Traxler dei possibili
stati di transizione: le conformazioni a sedia sono utilizzate per rappresentare
gli stati di transizione: il sostituente X dell’aldeide è nella posizione equatoriale
più stabile ed 'Aux‘ sta per un generale ausiliario chirale.
42
In un enolato con questa geometria (E) è possibile che il gruppo R così come il
gruppo X dell’aldeide assumano una posizione equatoriale.
anti
Quale dei due possibili aldoli si otterrà dipende da quale faccia dell’enolato
reagisce preferenzialmente, la qual cosa a sua volta in genere dipende
dall’ausiliario chirale (Aux). Si può vedere dall’analoga analisi della reazione
aldolica di un enolato Z che entrambi R e X non possono adottare una
disposizione ‘equatoriale‘. Ass