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GIACENZE DI MAGAZZINO
1. Definizione: per il principio di competenza, se tutti i beni acquistati non sono stati venduti, e
risultano esistenti a magazzino, in chiusura dell’esercizio occorre rilevare i beni in
rimanenza da rinviare indistintamente al nuovo esercizio per poter correlare ai ricavi di
vendita il costo di acquisto delle sole merci vendute. Le rimanenze includono:
• Rimanenze di prodotti e merci fisicamente presenti presso i magazzini della società,
escluse quelle ricevute da terzi in visione, prova, conto lavorazione o conto
deposito.
• Rimanenze di prodotti e merci di proprietà dell’impresa ma fisicamente presso terzi
in conto deposito, lavorazione, prova.
• Merci in viaggio di cui l’impresa ha già acquisito il titolo di proprietà.
• Pezzi di ricambio di uso ricorrente ed elevato valore unitario.
2. Criterio di valutazione: le rimanenze devono essere valutate al minore tra il costo storico e il
valore di mercato.
• Costo storico:
1) Costo di acquisto (compresi oneri accessori)
2) Costo di fabbricazione (compresi costi indiretti)
a) Costi indiretti: l’imputazione dei costi indiretti deve avvenire sulla
base di determinazioni preventive, usando percentuali prefissate
basate su un previsto volume di spese relative a un normale livello di
produzione, o sulla base di dati consuntivi, tenendo presente la
capacità produttiva normale degli impianti. Non possono essere
inclusi nelle spese generali di produzione le spese generali
amministrative, di vendita, di ricerca e sviluppo e gli oneri finanziari.
• Valore di mercato:
1) Costo di sostituzione: costo con il quale, in normali condizioni di gestione,
una determinata voce di magazzino può essere riacquistata.
2) Valore netto di realizzo: prezzo di vendita al netto di costi di completamento
e spese dirette di vendita.
3. Metodi di valutazione:
• Beni non fungibili: costo specifico
• Beni fungibili (costo specifico non calcolabile o calcolo troppo oneroso):
1) FIFO (First In First Out): le quantità acquistate o prodotte in epoca più
remota sono le prime ad essere vendute o utilizzate in produzione, per cui
restano in magazzino le quantità relative agli acquisti o alle produzioni più
recenti. Metodo che rispecchia in molti casi il flusso fisico delle voci di
magazzino. A C.E. ricavi recenti vs costi meno recenti.
2) Costo medio ponderato (CMP): le quantità acquistate o prodotte non sono
più individualmente identificabili e fanno parte di un insieme in cui i beni
sono ugualmente disponibili.
a) CMP per movimento: il costo medio è calcolato subito dopo ogni
singolo acquisto e le vendite vengono scaricate con il costo medio
calcolato dopo l’ultimo acquisto effettuato.
b) CMP per periodo: alle quantità e ai costi in inventario all’inizio del
periodo si aggiungono gli acquisti o la produzione di un periodo e si
determinano i nuovi costi medi ponderati.
3) LIFO (Last In First Out): le quantità acquistate o prodotte in epoca più
recente sono le prime ad essere vendute o utilizzate in produzione, per cui
restano in magazzino le quantità relative agli acquisti o alle produzioni più
remoti. Metodo che non rispecchia in molti casi il flusso fisico delle voci di
magazzino. A C.E. ricavi recenti vs costi recenti.
a) LIFO di periodo: prevede l’applicazione della logica LIFO alle
movimentazioni complesse verificatesi in un determinato arco
temporale, ipotizzando che tutti gli scarichi del magazzino avvengano
alla fine del periodo.
b) LIFO continuo: logica LIFO applicata rigorosamente rispettando
l’ordine cronologico dei movimenti di magazzino.
c) LIFO a scatti: tale metodo “stratifica” le rimanenze, considerandole
separatamente per esercizio di formazione. Occorre quindi
confrontare le quantità in giacenza a fine esercizio con quelle in
rimanenze di inizio esercizio.
4. Principi contabili internazionali (IAS 2): unica differenza è che non consente l’utilizzo del
LIFO.
5. Aspetti fiscali (art. 92 TUIR):
• Primo esercizio: rimanenze valutate al costo unitario medio.
• Successivamente:
1) CMP
2) FIFO
3) LIFO
LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE (vedi slide per maggiori dettagli)
1. Definizione (P.C. 23): i lavori in corso su ordinazione (commesse) si riferiscono a contratti di
durata normalmente ultra annuale per la realizzazione di un’opera o di un complesso di
opere o la fornitura di beni o servizi non di serie che insieme formino un unico progetto,
eseguite su ordinazione di un committente secondo le specifiche tecniche da questi
richieste. Si configurano come rimanenze di beni, realizzati su specifica commessa dei
clienti, il cui ciclo di lavorazione si estende su più anni.
• Contratti a prezzi determinati: l’impresa si impegna a portare a termine l’intero
lavoro previsto dal contratto sulla base del prezzo contrattuale fisso o di prezzi
determinati sulle singole voci di lavoro. I prezzi possono essere rivisiti in base agli
aumenti nei costi preventivati o in funzioni di richieste particolari da parte del cliente.
• Contratti con prezzo basato su costo consuntivo più margine: l’impresa si impegna
a portare a termine l’intero lavoro previsto dal contratto senza predefinire un prezzo,
ma calcolandolo in funzione dei costi da essa sostenuti, specificatamente previsti
nel contratto e maggiorati di una percentuale a titolo di recupero spese generali e
altre spese.
2. Criteri di valutazione: i lavori in corso su ordinazione possono essere iscritti sulla base dei
corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza. Due alternative di valutazione:
• Criterio del costo:
1) Criterio della commessa completata: i ricavi e il margine positivo di
commessa sono iscritti a bilancio solo quando il contratto è completato e le
opere sono ultimate e consegnate. Le opere eseguite ma non ancora
completate (rimanenze) sono valutate al costo pieno di produzione. Come
per le rimanenze di materie prime e prodotti finiti è necessario iscrivere il
minore tra costo e valore di mercato.
• Criterio dei corrispettivi maturati:
1) Criterio della percentuale di completamento: deve essere applicato sempre
se tecnicamente possibile. Il margine positivo di commessa in funzione
dell’avanzamento dell’attività produttiva ed è iscritto a bilancio negli esercizi
in cui la medesima attività è svolta (prevale la competenza sulla presenza).
a) Criterio privilegiato se sussistono le seguenti condizioni:
Le parti sono vincolate da un contratto
o Le opere devono essere realizzate per contratto secondo le
o specifiche del cliente
Deve essere possibile effettuare una stima ragionevole dei
o costi e i ricavi delle commesse
Deve essere possibile identificare e misurare periodicamente
o i costi e i ricavi al fine di confrontarli con quelli stimati
Non devono sussistere elementi di rischio che possano
o riflettersi sull’attendibilità delle stime
b) Determinazione della percentuale di completamento:
Metodo del costo sostenuto (più diffuso): costi sostenuti a una
o data/costi totali stimati
Metodo delle ore lavorate: ore lavorate/ore totali stimate
o Metodo delle unità consegnate: unità consegnate al prezzo
o pattuito o unità non consegnate valutate al prezzo pieno di
produzione
Metodo delle misurazioni fisiche: identificazione delle unità
o prodotte e valutazione ai corrispettivi pattuiti
• Principi contabili internazionali (IAS 11): il criterio della commessa completata non è
ammesso, salvo casi particolari. I metodi di calcolo della percentuale di
completamento non presentano differenze significative.
• Aspetti fiscali (art. 93 TUIR):
1) Le variazioni delle rimanenze finali dei lavori in corso su ordinazione
concorrono a determinare il reddito d’esercizio
2) La valutazione è fatta sulla base dei corrispettivi pattuiti
3) Alla dichiarazione dei redditi devono essere allegate le informazioni relative
al contratto, al committente, etc.
CREDITI
1. Definizione: diritto a esigere a una data scadenza determinati ammontari da clienti o altri.
2. Classificazione:
• Per origine:
1) Crediti di funzionamento
2) Crediti di finanziamento
3) Altri crediti
• Per natura del debitore:
1) Verso clienti
2) Verso consociate
3) Verso soci
4) Verso altri
• Per scadenza:
1) A breve termine (entro 12 mesi)
2) A medio/lungo termine
3. Rappresentazione: devono essere classificati nelle immobilizzazioni o nell’attivo circolante
indipendentemente dalla scadenza ma in base all’origine:
• Immobilizzazioni: crediti di finanziamento
• Attivo circolante: crediti di funzionamento
4. Criterio di valutazione: valore di presumibile realizzo
5. Svalutazione: il valore nominale dei crediti in bilancio deve essere rettificato mediante lo
stanziamento di un fondo svalutazione crediti sufficiente a coprire le perdite per inesigibilità
già manifestasi e le perdite per altre inesigibilità non ancora manifestatesi ma temute o
latenti.
• Metodi per determinare la svalutazione:
1) Metodo analitico: accantonamento effettuato sulla base di un’analisi
dettagliata di tutte le posizioni in essere.
2) Metodo sintetico: accantonamento effettuato sulla base di percentuali di
svalutazione applicate a categorie omogenee di crediti. Questo metodo è
consentito unicamente se conduce ai medesimi risultati del metodo analitico.
6. Principi contabili internazionali (IAS 1):
• Iscrizione del credito solo quando sono trasferiti i rischi e non la proprietà
(prevalenza della sostanza sulla forma).
• Classificazione in base al criterio della liquidità/esigibilità (non per origine).
• Valutazione dei crediti a fair value del corrispettivo ricevuto o spettante, tenendo
conto di eventuali sconti commerciali.
7. Aspetti fiscali (art. 106 TUIR):
OPERAZIONI E PARTITE IN MONETA ESTERA
1. Definizione: le operazioni e le partite in moneta estera comprendono tutte le attività e le
passività monetarie iscritte in bilancio, compresi i crediti e i debiti di natura commerciale e
finanziaria. Si distinguono in:
• Operazioni di tipo monetario: attività e passività che devono essere incassate o
pagate per mezzo di importi di denaro prefissati o determinabili.
• Operazioni di tipo non monetario: si caratterizzano per l’assenza di un diritto a
ricevere o di un obbligo a consegnare una quantità fissa o determinabile di unità in
valuta (es. immobili, impianti, macchinari).
2. Valutazione:
• Se l’operazione in valuta si conclude nell’esercizio in cui è sorta, occorre
semplicemente calcolare la di