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RIDUZIONE DI CAPITALE PER ESUBERANZA

La riduzione del capitale per esuberanza costituisce una modalità per la società di ristabilire un equilibrio tra il volume degli investimenti e le dimensioni dell'impresa, liberando dal vincolo di indisponibilità risorse finanziarie destinabili ad impieghi più produttivi.

ALTRE IPOTESI DI RIDUZIONE

Si precisa che, secondo gli artt. 2357 e ss. del c.c., l'acquisto di azioni proprie può essere realizzato solo utilizzando utili distribuibili e/o riserve disponibili che emergono dall'ultimo bilancio approvato. Possono essere acquistate solo azioni interamente liberate.

Le motivazioni che possono indurre l'azienda ad acquistare le azioni proprie sul mercato possono essere: un acquisto funzionale ad una successiva diminuzione di capitale mediante annullamento delle azioni proprie in portafoglio, oppure una operazione speculativa, ossia un acquisto orientato a sfruttare un favorevole momento del mercato.

azionario con l'intento di procedere alla rivendita dei titoli azionari per lucrare sul valore differenziale positivo ecc.

LA COPERTURA DELLE PERDITE

La rilevazione di un risultato economico negativo comporta la necessità di provvedere alla sua copertura che può avvenire in due modi differenti:

  1. mediante riduzione delle riserve o del capitale sociale;
  2. mediante apporto di nuove risorse esterne, mantenendo così integro il capitale proprio.

Si procede all'illustrazione della copertura gratuita, ossia utilizzando fondi o riserve disponibili, o per riduzione del capitale sociale (virtuale o fittizia).

La perdita, quindi, viene estinta utilizzando delle riserve e, qualora queste non fossero sufficienti, ricorrendo al capitale sociale. Le riserve, in questo caso, possono essere utilizzate, indipendentemente da una eventuale diversa caratterizzazione specifica.

di adeguare il capitale alla reale consistenza patrimoniale della società impone

contabilità, parzialmente o integralmente, rinviando quindi, la sua copertura a successivi esercizi. L'esigenza di adeguare il capitale alla reale consistenza patrimoniale della società impone di procedere alla riduzione del capitale anche quando il negativo andamento della gestione è tale da pregiudicare il valore del patrimonio sociale. La riduzione del capitale per perdite è obbligatoria oppure facoltativa se le perdite sono inferiori al terzo del capitale sociale. La perdita, specie se di entità considerevole, può essere mantenuta in contabilità, parzialmente o integralmente, rinviando quindi, la sua copertura a successivi esercizi.contabilità, Inoltre, parzialmente o integralmente, rinviando quindi, la sua copertura a successivi esercizi. LA DESTINAZIONE DELL'UTILE Nel momento in cui si rileva un utile, gli amministratori della società devono valutare circa la possibilità di destinarlo ai soci, con relativa fuoriuscita dal complesso aziendale di risorse finanziarie, e/o conservato all'interno dell'azienda. In quest'ultimo caso, può essere decisa un'assegnazione alle riserve in via obbligatoria (riserve obbligatorie previste per legge o dall'atto costitutivo) o in via facoltativa. L'assemblea dei soci che approva il bilancio dovrà pertanto decidere in merito alla destinazione da assegnare all'utile conseguito (o alla perdita sofferta). CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI A TERZI Durante il suo iter gestionale, può ritenere opportuno concedere finanziamenti ad altre imprese. Le operazioni di tipo finanziario possonoriguardare:
  • di partecipazioni, vale a dire di azioni o quote di altre aziende, per assumere il controllo parziale o totale;
  • il sorgere di crediti con il vincolo del prestito nei confronti di altre imprese alle quali è stata erogata la somma di denaro.
Crediti concessi a terzi possono essere ulteriormente distinti in:
  • Crediti di regolamento o crediti commerciali, che sorgono quando l'impresa vende beni o servizi ai propri clienti concedendo loro dilazioni di pagamento;
  • Crediti di finanziamento, consistenti in prestiti concessi dall'impresa ad altre imprese presso le quali già detiene partecipazioni.
Altre operazioni d'investimento consistono in acquisizioni di natura immobiliare quali, ad esempio, terreni o fabbricati, tese a ottenere un rendimento rappresentato sia da fitti attivi che da eventuali plusvalenze sul loro disinvestimento. Infine, vanno citate operazioni aventi luogo nei mercati finanziari; pronti contro termine, futures,

options, contratti di borsa a premio ecc., che, pur avendo ad oggetto di riferimento attività finanziarie (in genere titoli, ma anche tassi d'interesse, cambi, contratti ecc.), possono essere prescelte non solo come forme di impiego alternative, ma anche come mezzi finanziari chiamati a sostenere operazioni del ciclo operativo; ad esempio, a copertura di rischi di cambio nelle operazioni di acquisto/vendita sui mercati esteri.

Il credito a medio/lungo termine può derivare dalla concessione di prestiti a imprese controllate, collegate o controllanti (quindi appartenenti ad un gruppo), o altre operazioni di prestito possono essere attivate secondo diverse forme tecniche, con riferimento alle modalità di erogazione del prestito, alle garanzie richieste, alla durata e alle modalità di restituzione ed infine alla determinazione dei proventi dell'operazione.

Come rendimento di un'operazione di concessione del prestito, è solitamente

previsto per la valutazione delle partecipazioni immobilizzate in imprese controllate e collegate prevede l'utilizzo di due criteri principali: il criterio del costo d'acquisto comprensivo degli oneri accessori e il metodo del patrimonio netto. Per le partecipazioni non durevoli, ovvero quelle che non costituiscono immobilizzazioni, il codice civile stabilisce che il criterio base per l'iscrizione in bilancio sia quello del costo di acquisto. Tuttavia, se il valore di realizzazione delle partecipazioni sul mercato è inferiore al costo di acquisto, quest'ultimo deve essere sostituito con il valore di realizzazione. Secondo il criterio del costo rettificato, le partecipazioni vengono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, compreso il sovrapprezzo, incrementato di eventuali oneri accessori come commissioni bancarie, imposta di bollo, intermediazione, studi di fattibilità, ecc. Tale criterio è utilizzato per determinare il valore delle partecipazioni immobilizzate.

Costituisce illimite massimo di valutazione e deve essere mantenuto uniformemente nel tempo sino aquando non cambia la destinazione economica del bene. Alla data di chiusura dell'esercizio, gli incrementi di valore delle partecipazioni (generate ad esempio, da utili non distribuiti conseguiti dalla società partecipata) non modificano il valore originario di iscrizione, mentre di contro, le perdite durevoli di valore (provocate, ad esempio, da coperture sofferte dalla società partecipata) devono essere portate a rettifica del valore delle partecipazioni. Alternativo al metodo di valutazione del costo è quello del patrimonio netto, con il quale le partecipazioni vengono iscritte in bilancio ad un valore corrispondente alla frazione del patrimonio netto della società partecipata di pertinenza della partecipante e risultante dall'ultimo bilancio approvato, depurato dei dividendi ed operate le rettifiche richieste dai principi di redazione del bilancio.

consolidato.

VALUTAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI: INCASSO DI DIVIDENDI

Una delle operazioni connesse all'acquisizione di partecipazioni è rappresentata dallapercezione dei dividendi, che costituiscono per la partecipante componenti positivi di reddito.

Il trattamento contabile dei dividendi può essere diverso secondo il metodo di valutazioneutilizzato ai fini dell'iscrizione in bilancio.

Se si utilizza il metodo del costo, i dividendi devono essere imputati nel conto economico percompetenza, al sorgere del diritto di credito, anche se passerà del tempo prima che venganomessi in pagamento.

Se si utilizza il metodo del patrimonio netto, i dividendi costituiscono una rettifica nelconteggio dell'adeguamento di valore della partecipazione; non rappresentano, quindi, unavoce distinta nel conto economico, ma sono inclusi nella rivalutazione della partecipazioneprima del loro incasso. Solo successivamente, al momento dell'incasso, saranno portati

indiminuzione del valore della partecipazione.

I TITOLI

I titoli vengono negoziati nel mercato mobiliare e, in base alle modalità di circolazione, possono essere ulteriormente distinti in: titoli nominativi (se intestati ad una persona fisica o giuridica e per essi il codice civile prevede procedure di trasferimento vincolanti) e titoli al portatore (se non prevedono alcuna intestazione e circolano mediante la semplice consegna).

I titoli sono valutati al:

  1. valore nominale, che corrisponde al valore riportato sul titolo stesso;
  2. valore di mercato, che rappresenta il valore che il titolo presenta in un determinato momento sul mercato mobiliare;
  3. valore di emissione, che rappresenta l'importo pagato dal risparmiatore che sottoscrive il titolo al momento dell'emissione.

Il titolo può essere emesso:

  1. alla pari, se valore nominale e valore di emissione coincidono;
  2. sopra la pari, se il valore di emissione è superiore a quello nominale;
  3. sotto la pari, se il valore di emissione è inferiore a quello nominale.

Il valore di emissione è inferiore a quello nominale. Riferimento alla determinazione del valore di mercato dei titoli, che comprenda o meno:

  1. il corso secco, che comprende il solo valore del capitale investito nel titolo con esclusione degli interessi in corso di maturazione;
  2. il corso tel quel, che comprende sia il valore del capitale investito nel titolo, sia quello degli interessi maturati dall'ultima data di godimento al momento della negoziazione;
  3. il corso ex-cedola, che comprende il valore del titolo escludendo la cedola in corso di maturazione.

Dettaglio, il funzionamento del conto titoli, procederà in uno dei modi seguenti:

Nel costi e costi: le operazioni effettuate nell'esercizio sono sempre registrate al valore

Dettagli
A.A. 2019-2020
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lorenzo.principe.99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Nuzzo Gavino.