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Riassunto esame Metodologia della ricerca storica, prof. Cassata, libro consigliato Metodologia ricerca storica, Carr Pag. 1
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La visione di Carr sulla obiettività storica

Criticando tutti coloro che sostengono "essere obiettivo lo storico che fonda i propri giudizi unicamente su prove certe e non lascia il minimo spazio alle sue presunzioni", per Carr invece "obiettivo è lo storico che ha la capacità di sollevarsi al di sopra della visione limitata propria della sua situazione storico-sociale assieme alla capacità di proiettare la sua visione nel futuro, in modo tale da acquisire una comprensione del passato più profonda e duratura". Non esiste un criterio di giudizio prestabilito ed immutabile esistente in un dato momento, ovvero nel proprio presente, ma soltanto un criterio situato nel futuro, destinato ad evolversi parallelamente allo sviluppo storico. Come faceva presente Einstein nel 1925 a Heisemberg "la possibilità di osservare qualcosa o meno dipende dalla teoria adottata. È la teoria che stabilisce che cosa può essere osservato". Carr tiene conto di questo.

Insegnamento marcando il carattere relativo della conoscenza scientifica e sottolineando che il verificarsi di eventi imprevedibili non significa violazione delle leggi naturali. Un'ipotesi scientificamente valida non comporta necessariamente la possibilità di previsioni esatte.

Lo storico ha a che fare con un gran numero di cause e cerca di istituirne una gerarchia stabilendo i rapporti che le legano. Un fatto accidentale non è privo di conseguenze ma non costituisce causa reale, nel senso che non costituisce una spiegazione razionale e storicamente significativa applicabile ad altre situazioni storiche.

Noi tutti ricordiamo che per Tocqueville l'agire degli uomini politici è condizionato da forze a loro esterne, da un intreccio di avvenimenti passati e presenti. Seguendo, in un certo qual modo, il suo pensiero, Carr sosteneva proprio che gli individui hanno delle "parti" nella storia, anzi in un certo senso la parte è più importante dell'individuo.

Più che valutarei singoli uomini politici, è importante analizzare gli interessi e gli atteggiamenti di gruppo che ne improntano il modo di pensare. Anche se si può sostenere che nel lungo periodo le cose sarebbero andate nello stesso modo, c’è un breve periodo, che ha la sua importanza, che viene influenzato notevolmente dal singolo evento e fa una grande differenza per un gran numero di persone. Carr è convinto che per qualsiasi storico è indispensabile prendere in considerazione l’approccio orizzontale e quello verticale. Il primo analizza la società in termini di interrelazione funzionale delle sue parti; il secondo, detto anche approccio storico, analizza la società nell’intento di capire da dove provenga e dove stia andando. Il primo approccio prende dunque in esame una condizione statica, il secondo invece si svolge nel cambiamento. In ogni caso è sempre necessario un interscambio con le discipline dell’economia.del diritto, della sociologia...et cetera. Carr credeva nel progresso realizzato in passato da genere umano, e riteneva che la comprensione del passato consente uno sguardo più penetrante nel futuro. Concordava con Hobbes nell'affermare che ci costruiamo un futuro sulla base della nostra concezione del passato, aggiungendo inoltre che è altrettanto vero che la nostra visione del futuro condiziona la nostra capacità di comprendere il passato. La sensibilità e l'esperienza dello storico dovrebbero trarre elementi positivi dalle fonti. Così come le fonti giudiziarie ci permettono di dire che erano i primi denunciati, allo stesso modo abbiamo bisogno dei documenti della storia per ricostruire il nostro passato. Tuttavia la storia non deve diventare una raccolta di curiosità, una collezione di eventi, bensì una riflessione sul passato. Carr rifiuta l'empirismo tipico del pensiero anglosassone contrapponendolo a Marx, il qualesostiene che non si può analizzare solo il singolo elemento e separare la parte dal tutto: sarebbe come separare il fatto dal suo significato, poiché un avvenimento non è mai a se stante, ma è sempre strettamente collegato o determinato dal contesto storico circostante. Ciò è vero sia in termini spaziali che temporali. Criticando tutti coloro che sostengono "essere obiettivo lo storico che fonda i propri giudizi unicamente su prove certe e non lascia il minimo spazio alle sue presunzioni", per Carr invece "obiettivo è lo storico che ha la capacità di sollevarsi al di sopra della visione limitata propria della sua situazione storico-sociale assieme alla capacità di proiettare la sua visione nel futuro, in modo tale da acquisire una comprensione del passato più profonda e duratura". Non esiste un criterio di giudizio prestabilito ed immutabile esistente in un dato momento, ovvero nel proprio presente.ma soltanto un criterio situato nel futuro, destinato ad evolversi parallelamente allo sviluppo storico. Come faceva presente Einstein nel 1925 a Heisemberg "la possibilità di osservare qualcosa o meno dipende dalla teoria adottata. È la teoria che stabilisce cosa può essere osservato". Carr tiene conto di questo insegnamento marcando il carattere relativo della conoscenza scientifica e sottolineando che il verificarsi di eventi imprevedibili non significa violazione delle leggi naturali. Un'ipotesi scientificamente valida non comporta necessariamente la possibilità di previsioni esatte. Lo storico ha a che fare con un gran numero di cause e cerca di istituirne una gerarchia stabilendo i rapporti che le legano. Un fatto accidentale non è privo di conseguenze ma non costituisce causa reale, nel senso che non costituisce una spiegazione razionale e storicamente significativa applicabile ad altre situazioni storiche. Noi tutti ricordiamo.che per Tocqueville l'agire degli uomini politici è condizionato da forze a loro esterne, da un intreccio di avvenimenti passati e presenti. Seguendo, in un certo qual modo, il suo pensiero, Carr sosteneva proprio che gli individui hanno delle "parti" nella storia, anzi in un certo senso la parte è più importante dell'individuo. Più che valutare i singoli uomini politici, è importante analizzare gli interessi e gli atteggiamenti di gruppo che ne improntano il modo di pensare. Anche se si può sostenere che nel lungo periodo le cose sarebbero andate nello stesso modo, c'è un breve periodo, che ha la sua importanza, che viene influenzato notevolmente dal singolo evento e fa una grande differenza per un gran numero di persone. Carr è convinto che per qualsiasi storico è indispensabile prendere in considerazione l'approccio orizzontale e quello verticale. Il primo analizza la società in

termini di interrelazione funzionale delle sue parti; il secondo, detto anche approccio storico, analizza la società nell'intento di capire da dove provenga e dove stia andando. Il primo approccio prende dunque in esame una condizione statica, il secondo invece si svolge nel cambiamento. In ogni caso è sempre necessario un interscambio con le discipline dell'economia, del diritto, della sociologia...et cetera.

Carr credeva nel progresso realizzato in passato da genere umano, e riteneva che la comprensione del passato consente uno sguardo più penetrante nel futuro. Concordava con Hobbes nell'affermare che ci costruiamo un futuro sulla base della nostra concezione del passato, aggiungendo inoltre che è altrettanto vero che la nostra visione del futuro condiziona la nostra capacità di comprendere il passato.

Lezione n°1 - Lo storico e i fatti storici

Gli empiristi credevano di poter applicare il metodo scientifico alla storia, credevano

nell'epoca medievale. La religione era al centro della vita delle persone e influenzava ogni aspetto della società. I fatti storici che sono stati selezionati e tramandati fino a noi riflettono quindi l'importanza attribuita alla religione in quel periodo. Allo stesso modo, in epoche successive, altri sistemi di valori hanno influenzato la selezione dei fatti storici. Questo dimostra che la storia non è solo una raccolta di fatti oggettivi, ma anche il risultato delle interpretazioni e delle scelte degli storici.per gli storici del tempo Costoro potrebbero avere tralasciato altri aspetti (quali la condizione della donna, i rapporti con l'ambiente...) che apparirebbero importanti ad uno studioso di oggi. Spesso un documento esprime più che altro il punto di vista di chi lo ha scritto, e spesso gli storici si basano non solo su questi documenti che potrebbero essere andati perduti, ma su altre rielaborazioni che a loro volta sono interpretazioni e ricostruzioni di tali documenti (a lungo andare le fonti secondarie buona parte delle volte diventano primarie). Punti di vista su altri punti di vista. Contro il culto dei fatti, Croce affermò che ogni storia è "storia contemporanea". La storia consiste nel guardare il passato con gli occhi del presente, alla luce dei problemi del presente. L'attività dello storico non è catalogare i fatti, bensì darne un giudizio: se non si danno giudizi, come fare a sapere che cosa vale la storia?

pena di catalogare? Cambia anche il sistema di valori con il quale si interpreta. Così per uno storico dell'ottocento è difficile capire perché si combattesse nel medioevo per la religione, scavalcando i valori dell'amore per il proprio paese. Naturalmente un'interpretazione non vale l'altra. I fatti hanno grande importanza ed è dovere dello storico accettarne l'esattezza, inserire nel proprio quadro tutti i fatti conosciuti che abbiano un certo rilievo per il tema della ricerca o per l'interpretazione proposta. La storia è un continuo processo di interazione tra lo storico ed i fatti storici, un dialogo senza fine tra il presente ed il passato. Scrivendo, lo storico comincia a conoscere l'oggetto della sua ricerca mettendosi in grado di porre ulteriori domande al passato. Ritocca, riscrive e migliora tale conoscenza in un processo di scambio di informazioni continuo tra il presente, quello dello storico, ed il passato.

quello dei fatti.

Lezione n°2 - La società e l'individuo

Il culto dell'individuo cominciò nel Rinascimento, allorché l'uomo, che fino ad allora aveva consapevolezza di séunicamente in quanto membro di una razza, di un popolo, di una famiglia o di una corporazione, si riconob

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Publisher
A.A. 1991-1992
5 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vipviper di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca storica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Cassata Francesco.