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In sostanza la misurazione è attendibile se, dopo averne stabilito la validità, riesce a cogliere
le variazioni reali che si generano nel fenomeno osservato.
Per la ricerca sociale l’attendibilità è più importante della validità.
2. Validità: è la proprietà dello strumento di misura di misurare davvero la variabile per cui è
stato costruito, e di farlo correttamente.
Solitamente se lo strumento è valido è anche attendibili perché nella definizione di validità è
incluso anche quella di attendibilità. Ma non è mai vero il contrario. Quindi posso avere uno
strumento attendibile ma che non è valida.
Se lo strumento non è valido introduco un errore sistematico.
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Valutazione della validità
La validità risulta più complessa per il ricercatore perché è difficile identificarla.
Gli errori di validità introducono variabili non controllate nella ricerca e l’errore non è
immediatamente colto.
Uno strumento non valido introduce una variabile della quale il ricercatore non è consapevole.
Questo rende la ricerca non valida.
Esistono quattro metodi per verificare la validità di uno strumento:
1. Validità a vista : è dovuta alla critica della comunità scientifica. Si sottopone lo strumento
creato all’opinione dei colleghi.
2. Validità per criterio (o per confronto) : c’è bisogno di un metodo di paragone per questo
sistema. La validità viene stabilita confrontando lo strumento utilizzato con altri strumenti
simili.
3. Validità per capacità discriminante (o per gruppi noti) : si ha quando si è in grado di
discriminare soggetti diversi di cui si conoscono già le posizioni e le opinioni rispetto alla
particolare proprietà che si intende rilevare.
4. Validità di costrutto : tale metodo si basa su formulazioni di ipotesi e sul riferimento ad altri
indicatori la cui validità è già nota. Se alla fine ottengo risultati coerenti con le ipotesi, lo
strumento che ho è valido.
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L’analisi dell’attendibilità
Le logiche per la sua verifica sono le seguenti:
1. Split half : lo strumento di misurazione viene diviso in due o più parti. Lo strumento sarà
attendibile se le risposte date al primo gruppo saranno simili a quelle date al secondo gruppo.
Così in realtà si misura più la coerenza che l’attendibilità.
2. Attendibilità delle forme doppie (o parallele): lo strumento viene sdoppiato in due
strumenti di rilevazione che siano simili. Si formano due questionari da 10 domande ciascuna
per es, , e si somministrano a due gruppi di persone equivalenti (meglio, ma non saremo mai
sicuri che le risposte siano certe perché equivalente non vuol dire uguale) o allo stesso
Riassunto di Barbara Somma 6
Metodologia E-book 1-2
gruppo di persone (peggio, perché tenderanno a cambiare il tipo di risposta conoscendo già
più o meno le domande), e se i risultati sono simili lo strumento è attendibile.
3. Indicatore a (detto anche coefficiente alfa) : misura tutte le correlazioni tra le singole
domande (item) e il totale di una scala di atteggiamento. Si controllano le singole domande e
si stabilisce quali sono quelle inutili.
Quest’analisi serve a capire quanto ogni elemento dello strumento (item), sia coerente con lo
strumento stesso. Si misura la correlazione tra i punteggi ottenuti sul singolo item e il
punteggio ottenuto sull’intera scala.
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CAPITOLO 4 - I Metodi quantitativi nella ricerca sociale
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1.Le variabili nella ricerca sociale
Le variabili possono essere di diversi tipi e possono essere classificate in diversi modi.
Una prima differenziazione è tra variabili dipendenti e variabili indipendenti.
Un’altra classificazione delle variabili dipende invece dal tipo di operazioni statistiche a cui posso
sottoporle. Conoscere la variabile che si ha di fronte è essenziale per usare bene la statistica.
Possiamo distinguere anche tra variabili categoriali e variabili numeriche.
Le variabili categoriali contengono due sottogruppi:
variabili di tipo categoriale nominale: sono variabili che assumono stati discreti non ordinabili.
• (es. stato civile). Possono essere solo classificate e possono essere stabilite relazioni di
uguaglianza e differenza ma non operazioni matematiche.
variabili di tipo categoriale ordinale : sono variabili che assumono stati discreti ordinabili.
• Questi tipi di variabili possono essere strutturati attraverso un ordine gerarchico
universalmente riconosciuto.
Le variabili numeriche invece, includono:
variabili di tipo discreto : contano fenomeni multipli dell’unità. Non è ammesso l’uso della
• virgona. Si contano i casi e si numerano con un numero intero. (es. numeri dei figli: 1,2,3 ecc)
variabili di tipo continuo : tra una unità e l’altra sono presenti infiniti numeri.
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I quattro tipo di variabili definite in precedenza possono essere collocate in una SCALA
GERARCHICA, che è la seguente:
1. Variabili numeriche continue
2. Variabili numeriche discrete
3. Variabili categoriali ordinali
4. Variabili categoriali nominali
Le prime due, hanno informazioni superiori e quindi permettono una manipolazione più
profonda e possono essere trasformate in variabili inferiori.
Le ultime due sono inferiori e non possono diventare superiori.
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2. Il questionario: caratteristiche e applicazioni pratiche
Il questionario è uno strumento :
oggettivo di rivelazione delle informazioni sui soggetti osservati
• in grado di tradurre in un format analizzabile ciò che si studia
• standaridizzato che quantifica la realtà sociale secondo un modello fisso e uguale per tutti i
• soggetti intervistati
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Riassunto di Barbara Somma 7
Metodologia E-book 1-2
2.1 La costruzione del questionario
Esistono tre tipi di domande per il questionario:
- domande chiuse o totalmente strutturate
- domande “mezze chiuse” o semistrutturate
- domande aperte o non strutturate
Vi sono anche delle aree tematiche ricorrenti, che formano macrotipologie di domande:
di carattere informativo che sono di solito di carattere socio-demografico sull’intervistato
• d’opinione necessarie a entrare nel merito della ricerca. Sondano il pensiero dell’intervistato
• su determinate questioni, su atteggiamenti non direttamente osservabili.
sui comportamenti che rilevano abitudini, modi di agire, quindi status teoricamente
• osservabili.
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2.2 I metodi di somministrazione delle domande
Auto-somministrazione : spesso viene usata questa modalità per la customer satisfaction. Il
• pro è che è un metodo molto semplice ed economico. Di contro però c’è poca chiarezza nelle
modalità di compilazione e può esserci un inerzia collettiva dei soggetti.
Inviato per posta: il pro di questo metodo è che vi è la massima riservatezza, mentre il contro è
• che c’è poca partecipazione nella compilazione ed è un metodo molto dispendioso.
Inserito nei media: vi è poca risposta e può sembrare troppo “di marketing”.
• CATI (Computer Assisted Telephone Interview) : l’80% delle ricerche quantitative viene svolto
• oggi con questo metodo di somministrazione, in quanto molto veloce ed economico e i dati
vengono inseriti direttamente in una matrice dati. L’intervistato però può fornire delle risposte
non precise perché non ricorda tutto ciò che viene chiesto.
CAWI (Computer Assisted Web Interview) : queste interviste raggiungono moltissime persone
• e sono economicissime.
CAPI (Computer Assisted Personal Interview) : è un’intervista via pc ma attraverso
• videochiamata. E’ un metodo più attendibile del CATI e del CAWI perché vi è un dialogo che
consente chiarificazione di eventuali dubbi, ma è molto più dispendioso.
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2.3 La struttura del questionario
Il questionario solitamente si dice ad imbuto perché parte da domande generali, per poi entrare
nel dettaglio. La struttura è così divisa:
1. Apertura: le prime domande servono solo per rompere il ghiaccio e quindi sono generiche.
2. Parte centrale: si affrontano i contenuti più importanti per la ricerca.
3. Parte finale: vi sono domande meno impegnative ma comunque specifiche. E’ bene inserire
qui le domande sociodemografiche.
Vi sono alcuni errori comuni nella formulazione delle domande! Quindi bisogna:
a) Fare attenzione alle congiunzioni che possono portare alla formulazione di domande doppie.
Es. lei è religioso o praticante?
b) Curare le modalità di risposta, ovvero quelle affermazioni selezionabili come risposte da
parte dell’intervistato. Queste modalità di risposta devono essere esaustive e comprendere
tutte le modalità possibili in cui si manifesta il fenomeno.
c) Le modalità di risposta non devono essere semanticamente sovrapposte.
Es. Qual’è la sua provenienza geografia? Sicilia, Italia, Valle d’Aosta.
d) Bisogna evitare domande lunghe ed articolate, evitare termini ambigui.
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3. Considerazioni conclusive sul questionario
Sebbene sia un metodo standardizzato, bisogna ricordare che talvolta il questionario costruisce la
stessa realtà che vuole misurare, nei casi in cui raccoglie un’opinione che non c’era prima nel
soggetto o che non sapeva di avere. In questo caso l’opinione del soggetto su un argomento si crea
sul momento, solo perché gli è stata domandata: si attua quindi il paradosso di uno strumento
che misura ciò che esso stesso ha creato (effetto esperimento).
Riassunto di Barbara Somma 8
Metodologia E-book 1-2
4. La tecnica delle scale
Per misurare fenomeni complessi attraverso più variabili si possono utilizzare due metodi:
1. Costruire indici di misurazione : sommare i punteggi di domande diverse che si ritiene misurino
la stessa variabile.
2. Costruire scale di atteggiamento : si somministra un questionario composto da più item, ognuno
dei quali esprime diverse posizioni rispetto la realtà. Per atteggiamento si intende la
combinazione di componenti di tipo cognitivo, affettivo, comportamentale, si includono
sempre dei riferimenti di tipo variabile. Con questo metodo è complicato ottenere dei
risultati precisi.
Gli atteggiamenti, sono delle propensioni positive o negative che le persone hanno nei confronti
di certi fenomeni. Possono formarsi attraverso tre modalità:
esperienza diretta
• osservazione delle esperienze altrui