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MODELLI E TENDENZE MONDIALI DELLE MANIFATTURE

Qualunque sia il criterio su cui si fondono decisioni localizzative, nel corso degli anni risultati hanno prodotto un caratteristico modello mondiale delle manifatture.

Si possono distinguere quattro principali regioni manifatturiere: la parte orientale degli Stati Uniti, l'Europa Occidentale e Centrale, l'Europa Orientale e l'Asia Orientale.

Nord America. L'importanza dell'attività manifatturiera nel Nord America è in costante declino. Le manifatture si trovano soprattutto nelle zone confinanti del Canada, la cosiddetta cintura manifatturiera dei grandi laghi. La rete idrografica costituita dai grandi laghi fornì le prime "autostrade" dell'interno, integrate più tardi da una fitta rete di canali. Durante gli anni '90 del secolo scorso, l'economia del Nord America visse un progressivo declino dell'occupazione industriale e del volume degli

affari. Nell'area del Golfo del Messico petrolio e gas naturale assicurano ricchezza, energia e materie prime per la consolidata industria petrolchimica. Più a Ovest, Denver e Salt Lake City sono divenuti centri industriali finalizzati all'alta tecnologia.

Europa Centrale e Occidentale. La rivoluzione industriale, che ebbe inizio in Inghilterra alla fine del '700 e che si diffuse sul continente, fece dell'Europa Occidentale e Centrale la regione manifatturiera principe nel mondo. Fino al 1900 l'Europa incideva per l'80% sulla produzione industriale mondiale, ma da allora la sua posizione si è indebolita, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale.

Fu l'energia del vapore a fornire l'impulso per la completa industrializzazione dell'Europa, di conseguenza in Inghilterra furono i giacimenti di carbone le sedi dei nuovi distretti manifatturieri.

L'area industriale più vasta e importante d'Europa si estende dal confine

Franco Belgasino alla Germania Occidentale, e il suo perno è la Ruhr, una concentrazione industriale compatta, altamente urbanizzata. L'Europa Occidentale sta sperimentando una fase di deindustrializzazione, iniziata negli ultimi decenni del '900; in Gran Bretagna e soprattutto in Germania, le aree di più antica industrializzazione appaiono ormai radicalmente trasformate: la Ruhr, per esempio, ha cambiato volto nella direzione dell'alta tecnologia, mentre in Italia la riconversione ha interessato soprattutto la chimica e la siderurgia. L'Europa Orientale. Dopo l'implosione dell'URSS, gli stati dell'Europa Orientale hanno dovuto confrontarsi con una struttura industriale di misera concezione. In Russia e in Ucraina dominano due forme di indirizzo industriale: una si incentra sull'industria leggera orientata verso il mercato e l'altra riguarda l'industria pesante. Asia Orientale. L'Asia Orientale sta rapidamente diventando la

La Cina è la regione industriale più produttiva del mondo. Sfruttando ricche risorse di base, una forza lavoro massiccia e una domanda di mercato insaziabile, si sta industrializzando rapidamente e compare tra i primi dieci produttori di molti dei principali prodotti industriali. La Corea del Sud, Taiwan, Singapore e Hong Kong erano note come le quattro tigri dell'Economia Asiatica. L'industria giapponese è stata ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, raggiungendo la posizione dominante attuale in alcuni settori ad alta tecnologia. Tre economie minori dell'Asia Orientale, Taiwan, Corea del Sud e Singapore, hanno superato la precedente condizione di paesi in via di sviluppo, e la loro fetta di mercato in quelle branche dell'industria in cui hanno scelto di specializzarsi è aumentata in modo esponenziale.

MODELLI

Le classiche teorie della localizzazione sono meno applicabili per spiegare l'ubicazione dell'ultima generazione di...

Attività manifatturiere: la produzione di alta tecnologia. L'impatto delle industrie di alta tecnologia sui modelli di geografia economica si esprime in tre modi.

Prima di tutto, l'attività high tech stanno diventando fondamentali nella crescita dell'occupazione e nella produzione manifatturiera.

I prodotti dell'attività ad alta tecnologia rappresentano una percentuale sempre più elevata della produttività industriale complessiva di singole nazioni e del commercio fra di esse.

Le industrie high tech hanno teso sempre più a concentrarsi in alcune regioni delle nazioni di origine e al loro interno hanno formato spesso delle agglomerazioni altamente specializzate.

Le dinamiche di insediamento dell'industria high tech suggeriscono che la stessa risponde a forze localizzative diverse da quelle che controllano le manifatture tradizionali:

  • La vicinanza alle principali Università o ai centri di ricerca,

L'assenza di aree fortemente sindacalizzate in cui le rigidità di contratto possono rallentare il processo e la flessibilità della forza lavoro;

  • La disponibilità in loco di capitale di rischio;
  • La disponibilità di mezzi di comunicazione e di trasporto di ottima qualità per tenere uniti tra loro gli stadi separati dal lavoro.

TERZIARIO E OLTRE

Le attività primarie raccolgono, estraggono o coltivano prodotti. Le attività secondarie forniscono un valore aggiunto ai prodotti primari. Un segmento importante e in crescita del sistema economico riguarda invece i servizi e non la produzione di merci. Le attività terziarie forniscono servizi ai settori primario e secondario, alla comunità in generale e perseguono finalità diverse dall'effettiva produzione di beni tangibili.

L'importanza dei servizi mostra un forte divario tra le società avanzate e quelle di sussistenza, più elevata è

la percentuale dei servizi, maggiore è l'integrazione e l'interdipendenza di quelle società. Servizi del terziario. La maggior parte delle attività terziarie si occupa dei servizi privati e commerciali a basso profilo. In tutte le società post industriali del mondo, la crescita della componente dei servizi riflette lo sviluppo di strutture sociali, economiche e amministrative più complesse. Particolare attenzione merita il turismo, diventato non soltanto la più importante attività del settore terziario, ma anche la maggiore industria mondiale. Qualunque sia l'origine della crescita occupazionale del terziario, le conseguenze sociali e strutturali portano a una crescente specializzazione nel lavoro e all'interdipendenza economica all'interno di una Nazione. Oltre il terziario. Le statistiche disponibili non sempre permettono una chiara distinzione tra terziario e le attività più specializzate e di

più alto livello del quaternario e quinario.Il settore quaternario può essere considerato una forma avanzata di servizi riguardanti conoscenze specialistiche, competenze tecniche o capacità amministrative. Tali attività spesso includono l'esternalizzazione dei servizi specializzati, pratica simile all'outsourcing delle funzioni terziarie. La distinzione tra i due termini sta nel fatto che i centri di servizi quaternari autonomi possono essere spazialmente separati dalla propria clientela, non sono vincolati dalle risorse, influenzati dall'ambiente o necessariamente localizzati dal mercato.

Per finire vi sono le attività quinarie, le professioni dei colletti d'oro, un'altra riconosciuta suddivisione a se stante del settore terziario, che rappresenta le qualificate competenze lavorative ben retribuite di dirigenti commerciali, funzionari, governativi e così via.

Quando le società progrediscono economicamente quindi,

Si assiste ad una costante transizione dalla produzione e lavorazione verso i servizi del settore terziario e verso le attività di informazione e controllo del quaternario e del quinario.

CAPITOLO IX: MODELLI DI SVILUPPO E DI CAMBIAMENTO

I geografi tentano di classificare e di raggruppare i paesi lungo un continuum. Spiegazioni del sottosviluppo. Una cosa è ideare delle categorie di sviluppo relativo e inserirvi delle diverse nazioni, tutt'altra cosa è scorgere in queste categorie una spiegazione del loro modello.

Perché i vari paesi sono disposti in un certo modo lungo il continuum del progresso? Il rapporto Brandt allude ad una diffusa ma semplicistica spiegazione spaziale: lo sviluppo è una caratteristica del ricco Nord, mentre povertà e sottosviluppo sono condizioni proprie dei tropici. Le Nazioni ricche hanno il 93% della popolazione residente nelle aree temperate, gli stati più poveri hanno residenti a latitudini tropicali e zone.

aride. Sfortunatamente per chi va in cerca di una facile spiegazione del genere, molte delle nazioni più povere del sud si trovano parzialmente o interamente nelle medie latitudini o sui rilievi temperati. Altre generalizzazioni appaiono altrettanto inconcludenti.
  • La scarsità di risorse è considerata un limite alle possibilità di sviluppo. Tuttavia, alcune nazioni si annoverano tra le principali fornitrici mondiali di minerali industriali e di prodotti agricoli.
  • Spesso la colpa dell'attuale sottosviluppo si attribuisce al passato coloniale. L'accusa è forse sostenibile per regioni in cui i colonizzatori lasciarono praticamente intatta la popolazione indigena, ma crearono strutture politiche e infrastrutture fisiche più adatte allo sfruttamento. Invece nei casi in cui i colonizzatori sostituirono in larga misura gli abitanti originali (Australia, Canada o Stati Uniti) l'associazione con il sottosviluppo risulta

La questione centro periferia. I modelli centro periferia si basano sulla constatazione che, all'interno di molti sistemi spaziali, esistono violenti contrasti territoriali. I ricchi centri urbanizzati e le depresse periferie rurali sono disuguaglianze individuabili in molti paesi sviluppati. Esistono legami e interazioni fra le parti in contrasto del sistema: se per un motivo qualsiasi una regione conosce un accelerato sviluppo, diviene attraente per chi investe. Supponendo che il capitale di investimento sia limitato, la crescita nel centro in via di sviluppo deve avvenire a spese delle periferie del paese. Il processo attivato continua a polarizzare lo sviluppo e conduce ad una divisione permanente tra i centri che prosperano e i distretti periferici poveri. Una variante più ottimista del modello osserva che all'interno delle economie le disparità di reddito tendono a ridursi con l'aumento del livello di sviluppo per opera dell'effetto di

INDICI ECONOMICI DI SVILUPPO

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
49 pagine
24 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca geografica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Trischitta Domenico.