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I titoli di città possono essere suddivise in tre categorie secondo il proprio tipo di
disposizione spaziale:
- Centri di trasporto: segue il modello spaziale dell’allineamento, si sviluppano lungo
le vie di comunicazione e la loro forza, almeno inizialmente è proprio questa.
- Città con funzioni speciali: sono città dedite ad attività produttive o di altro genere la
cui localizzazione dipende dalla presenza di materie prime, economie di
agglomerazione o alla forza circolare cumulativa.
- Località centrali: sono le città che fanno della loro forza il fatto di servire e
commerciare con un’ampia zona rurale circostante ad essa.
Un modo efficace per riconoscere le funzioni delle città è distribuirle secondo un
sistema di gerarchia urbana che assume la forma di una piramide. I centri più grossi
tendono a servire i centri più piccoli, difficilmente centri con stesse dimensioni e
funzionalità si servono tra di loro. Al vertice di questa piramide si possono trovare le cd
città mondiali che sono la sedi amministrative, finanziare e di controllo di grandi
mercati. Ciascuna è legata ad un’altra città mondiale a livello secondario e primario e
comunicano tra di loro grazie ad avanzati sistemi di comunicazione fra aziende,
governi, borse e mercati finanziari.
La legge-rango dimensionale sintetizza la gerarchizzazione delle città per dimensione.
La città più grande si trova al vertice e la seconda deve essere grossa la metà di
questa, la decima un decimo e così via. Questo modello non è facile che si realizzi, ad
esempio nei paesi in via di sviluppo è più probabile parlare di città primate, che sono
di dimensioni molto più grosse del doppio della seconda città. Questo fenomeno può
vedersi anche in Europa nelle città o in cui da sempre si concentrava il potere
economico e soprattuto politico delle coorti reali.
Solitamente quanto è più grande un centro tanto più grande sarà l’influenza che
esercita nelle aree circostanti, queste vengono definite aree di influenza urbana che
possono essere influenzate non solo economicamente ma anche attraverso canali
radio o tv.
Un modo efficace per comprendere il significato di aree di influenza è considerare gli
insediamenti urbani in termini di località centrali che distribuiscono beni e servizi alla
popolazione circostante. Nel ‘33 Walter Christaller elaboro la teoria delle località
centrali in un contesto ideale e semplificato ponendo 5 condizioni necessarie:
A. Le cittadine che forniscono beni fondamentali alle campagna, si trovano il luogo
pianeggiante e privo di barriere topografiche
B. La popolazione è distribuita omogeneamente sul territorio
C. La popolazione presenta caratteristiche comuni
D.Ogni tipo di prodotto o servizio offerto ha una propria soglia, cioè un numero minimo
di richiedenti.
E. I consumatori acquistano nelle strutture più vicine.
Se tutte e cinque queste condizioni si verificassero allora ci sarebbero le seguenti
conseguenze:
A. Poiché ogni consumatore acquista il bene o il servizio nella struttura più vicina la
pianura agricola si suddivide in un mercato non concorrenziale.
B. Le aree di mercato formano degli esagoni che coprono l’intera area per tanto
nessuna località potrà rimanere non servita o contenere doppi servizi.
C. È presente una località centrale all’interno di ogni località di mercato esagonale.
D.Le località centrali assicurano il maggior numero di beni e servizi che i consumatori
dell’aria richiedono.
E. Le dimensioni di un’area di mercato dell’area centrale è proporzionale al numero di
beni e servizi offerti.
F. Contenuto all’interno delle aree di mercato o ai loro margini vi sono località centrali
più piccole che offrono beni e servizi in quantità offerta alla popolazione nelle
immediate vicinanze.
Christaller dedusse altre 2 conclusioni, la prima che le località centrali si trovano a
distanza uniforme l’una dall’altra i centri più grandi sono più distanti dei centri più
piccoli. Infine, il sistema di città è interdipendente, le località centrali più grandi
offrono un maggior numero di beni e servizi disponibili a tutti mentre quelle più piccole
servono solo chi abita nelle immediate vicinanze.
Questo modello ha dimostrato però la sua inadeguatezza nei confronti dei centri
moderni che si stanno sviluppano e dalla crescente urbanizzazione ed
industrializzazione.
Nei paesi di vecchia industrializzazione si è verificato una deframentazione del ciclo
produttivo industriale, ovvero le industrie hanno distribuito in parti diverse del
territorio il ciclo produttivo creando così zone complementari che si impegnano tra loro
per sviluppare reti comunicative. Questo fenomeno dà vita alle strutture urbane
reticolate.
10.5 -10.5.5 (Dentro la città, la competizione per l’uso del suolo urbano, valori dei
terreni e densità di popolazione, modelli relativi alla struttura di uso del territorio
urbano, aree sociali delle città, controlli istituzionali)
Oltre alla gerarchizzazione esterna alle città, vi sono sistemi di organizzazione
ricorrenti anche all’interno di esse, soprattuto se rientrano in una particolare sfera
culturale.
La città richiede una stretta connessione spaziale delle funzioni che svolge coi cittadini
che la abitando. A causa della limitata disponibilità territoriale accadeva spesso che le
città industrializzate fossero anche densamente costruite. I terreni venivano
generalmente distribuiti tramite un sistema economico di asta aperta, i lotti venivano
aggiudicati da chi aveva una maggiore capacità di pagare la rendita. I commercianti
puntano a comprare lotti laddove la richiesta di merci sarà più alta, come all’interno
del CBD, tuttavia è anche vero che vi sono attività desiderabili aldilà del loro fattore
economico come i servizi pubblici di scuole, ospedali, parchi ecc che rimangono
esterni al sistema dell’asta.
L’asta per l’assegnamento dei lotti dovrebbe produrre due modelli di “decadentismo
con la distanza”, diversi ma connessi. Il primo riguarda il valore dei terreni, l’altro la
densità demografica. Il tratto generale è il calare dei prezzi alla distanza del CBD, le
persone preferiscono abitare nei pressi del CBD perché è la posizione più vantaggiosa,
sebbene nel CBD stesso la curva si abbassi. Negli anni l’industrializzazione ha portato
a sempre un maggiore degrado del centro che ha spinto i più abbienti a spostarsi più
lontano dallo stesso mentre il centro è rimasto dominato da strutture per funzioni
pubbliche ed economiche ed i poveri hanno iniziato ad ammassarsi nelle zone limitrofe
al CBD in abitazioni più vecchie a fatiscenti.
Negli anni ‘20 e ‘30 si sviluppano nuovi modelli di città con l’introduzione e
l’allargamento dei sistemi di trasporti pubblici, questi modelli possono essere utilizzati
ancora oggi come traccia per l’analisi del paesaggio odierno. Il punto di partenza è
sempre il CBD nel quale troviamo negozi, uffici, stabili elevati, intorno a questo
troviamo invece magazzini, capolinea di linee di trasporto, concessionarie d’auto, zone
di commercio all’ingrosso, dopodiché iniziano le zone residenziali.
- Modello a struttura concentrica: si parte da una zona di transizione dove sono
concentrati gli immobili più fatiscenti destinati a residenze o ghetti per piccoli gruppi
etnici. Si ha poi una zona di residenze occupate dai lavoratori di industria, una zona
con affitti a canoni elevati di villette familiari per il ceto medio e infine una zona
residenziale per i più abbienti. Il modello a struttura concentrica è un modello
dinamico che ipotizza le espansioni delle zone più interne a spese delle aree
immediatamente successive.
- Modello a settori: anch’esso prevede la distribuzione degli abitanti in base alla
ricchezza, ma le case caratterizzate da canoni elevati si espandono verso l’esterno.
Accade quindi che con l’espandersi delle città le classi più povere vanno ad abitare
dalle zone abbandonate dai ricchi.
- Modello a nuclei multipli: le città si sviluppano verso l’esterno a partire da diversi
nodi di crescita. Questo tipo di modello va creando aree di contrasto che si
sviluppano separatamente.
In misura sempre maggiore si assiste all’allontanamento dal nucleo centrale della città
verso la periferia che si rende sempre più autosufficiente.
Più una città è grande e il suo livello di complessità ed organizzazione è elevato, più si
assiste a fenomeni di chiusura in gruppi sociali ed etnici, questo perché
tendenzialmente le persone preferiscono avere accanto altre persone con le quali ci si
riesce ad identificare, inoltre questo fenomeno è incoraggiato dall’andamento del
mercato immobiliare. Il processo di classificazione sociale quindi avviene attraverso gli
usi esistenti del territorio.
Dopo il secondo dopoguerra il controllo statale aumenta notevolmente, iniziando ad
intervenire sempre maggiormente all’interno dell’organizzazione delle città per fare in
modo che gli edifici venissero costruiti legalmente e che la distribuzione dei servizi
non fosse troppo disomogenea, introduce anche un maggiore controllo delle forze di
polizia. In teoria questi tipo di controllo dovrebbe impedire la nascita di zone
altamente degradate (come gli slum).
10.6 (La suburbanizzazione negli Stati Uniti)
Nei vent’anni precedenti la seconda guerra mondiale il miglioramento delle automobili
e la loro sempre maggiore accessibilità indusse il paese degli USA a incrementare la
rete di strade e questo fece sì che le persone potessero allontanarsi dal centro per
espandersi verso le zone agricole che ora venivano adibite a luoghi residenziali. Frank
D. Roosvelt nel suo programma fece in modo di agevolare i canoni d’acquisto per gli
appartamenti e di dilazionarli in un tempo maggiore a questo modo anche gli operai
poterono diventare proprietari delle loro abitazione, furono istituite facilitazioni anche
per i veterani di guerra. La domanda di abitazioni esplose nel ‘45 cambiando il modello
urbano presente in America, le città andavano sempre più ad espandersi verso
l’esterno e si conobbe un veloce processo di urbanizzazione. Questo portò anche ad un
massiccio spostamento del potere d’acquisto in periferia, vennero così costruiti i centri
commerciali più importanti in queste zone, anche le