vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MISURAZIONE DIRETTA DI PRODOTTI PERMANENTI
Per prodotto permanente si intende un compito scritto, una prova pratica, oppure
una documentazione fissa o riproducibile del comportamento, che ne documenti il
livello di competenza e/o le varie lacune. Questo tipo di rilevanza offre il vantaggio
dell'oggettività, la possibilità di essere analizzato più e più volte e di poter osservare
contemporaneamente molti soggetti.
REGISTRAZIONE DIRETTA DELLE OSSERVAZIONI
Consiste nel registrare e quantificare i comportamenti contestualmente e non
appena emessi. I più frequenti metodi di registrazione diretta sono:
-registrazione di eventi, il metodo più semplice per registrare la frequenza di un
comportamento e consiste nel segnare una crocetta o un altro simbolo ogni volta
che il comportamento target viene emesso, e nel calcolare alla fine quante volte il
comportamento è stato emesso durante il periodo di osservazione. Se il timing
(registrazione dell'inizio e della fine di periodo di osservazione) è stato effettuato
correttamente, alla fine si potrà calcolare e riportare il tasso di risposte del soggetto.
Bisognerà sottrarre ogni volta il tempo di osservazione dal precedente, convertire il
risultato in minuti e quindi dividere il numero di comportamenti registrati per il
numero di minuti in cui il soggetto è stato osservato, ottenendo così la misura
standard della frequenza.
-registrazione della durata, ci sono due tipi di durata che si possono registrare:
quella totale e quella per ricorrenza. Per calcolare la durata totale bisogna
accendere il cronometro quando il comportamento inizia e bloccarlo quando finisce,
senza resettare, continuando così per ogni emissione ottenendo la durata totale del
comportamento. Per calcolare la durata per ricorrenza, invece, l'osservatore dovrà
resettare il cronometro ad ogni emissione del comportamento, registrare il valore
sulla scheda e calcolare la durata del successivo comportamento.
- registrazione della latenza, fa riferimento al tempo che intercorre dalla fine di
un'opportunità di risposta e il momento in cui il soggetto comincia a rispondere,
oppure alla distanza temporale tra la fine dell'emissione di un comportamento e
l'inizio del successivo.
- registrazione a scansione (scan sampling)
- registrazione a intervalli -costanti o variabili- (time sampling), viene utilizzato
maggiormente nella ricerca che nella scuola e consiste nel dividere il tempo di
osservazione, in piccole unità di tempo (uguali o variabili, ma con cadenza media
uguale) entro ognuna delle quali si registra se il comportamento target viene emesso
oppure no. Tanto più frequente è il comportamento, tanto più breve deve essere
l'intervallo di registrazione.
-registrazione di controllo (playcheck)
CAPITOLO 2 PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI
Nell'ambito della ricerca, i vantaggi che possono portare alla scelta di eseguire la
sperimentazione su un singolo soggetto, anzichè su gruppi di soggetti sono diversi: per
esempio, quando si opera su un gruppo di soggetti i principali parametri di riferimento sono
la media dei valori della variabili osservate e la deviazione standard, cioè l'indice della
dispersione dei dati intorno alla media; ciò porta, però, alla perdita di un dato basilare cioè il
cambiamento avvenuto. Nello studio del caso singolo, lo sperimentatore non è interessato
agli effetti globali del gruppo, e può dedicarsi ad analizzare le motivazioni e l'andamento
delle risposte soggettive. Inoltre, possono presentarsi delle difficoltà legate alle procedure di
campionamento. La ricerca sul singolo soggetto rappresenta l'unico superamento di queste
difficoltà metodologiche. Lo studio del caso singolo prevede che venga impostato il lavoro in
modo da poter verificare l'efficacia del trattamento utilizzato, cercando di individuare nessi
causali tra trattamento e modificazione del comportamento; perchè ciò sia possibile è
indispensabile isolare il più possibile gli effetti del trattamento dagli effetti di fattori esterni
(cambiamenti nella vita del soggetto, situazioni non previste ecc).
SIGNIFICATO E FUNZIONI DELL'ASSESSMENT NELLA RICERCA SU CASI SINGOLI
La ricerca su casi singoli ha come obiettivo l'analisi dei cambiamenti che si verificano nel
soggetto in presenza o in assenza di uno specifico intervento: è importante, quindi, disporre
di misurazioni continue del comportamento o dei livelli di competenza del soggetto, per
formulare valutazioni diagnostiche e analisi interpretative più aurate possibili. L'insieme delle
procedure finalizzate a tali misurazioni e valutazioni è definito “assessment". La modalità più
adeguata di realizzazione dell'assessment è di attuarlo prima, durante e dopo il trattamento,
in modo da avere una panoramica completa del funzionamento del soggetto. Da qui la
necessità di progettare disegni che contengano una o più fasi di osservazione e misurazione
di base come i disegni A-B, dove A rappresenta la fase di baseline, mentre B la fase di
trattamento. La fase di baseline tradotto con "linea di base" è fondamentale in quanto indica
il "punto di partenza". Nel caso di un soggetto singolo viene studiata la differenza del
comportamento prima e dopo l'introduzione della variabile trattamento. Ciò implica la
necessità di compiere una lunga e accurata osservazione iniziale, il controllo di frequenza di
un comportamento da modificare, senza effettuare alcun intervento. In questa prima fase i
dati devono essere stazionari, cioè restare costanti nel tempo, se si osserva un erto
andamento o le fluttuazioni del comportamento sono troppo elevate, dal punto di vista
metodologico non è consigliabile iniziare il trattamento. Stabiliti gli obiettivi e le finalità ha
inizio il training, che può essere una terapia riabilitativa, un intervento educativo, un
trattamento clinico, mettendo in gioco le variabili indipendenti che dovrebbero modificare
(aumentare o diminuire) il comportamento, e proprio durante questa fase i dati dovrebbero
mostrare un andamento, detto "trend".
METODOLOGIA DELLA RICERCA E PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI
I punti critici del processo di misurazione-valutazione didattica sono la fase di progettazione
e organizzazione, ovvero la definizione operativa del piano di lavoro, e successivamente, la
fase di sintesi ed interpretazione delle misure rilevate. La formulazione delle ipotesi di
lavoro, la scelta dei metodi più adeguati ad ogni specifica situazione, la gerarchizzazione
degli obiettivi, presuppongono un bagaglio di conoscenze e competenze da elaborare e
adattare in maniera originale ai diversi casi da affrontare. La parte centrale del lavoro
richiede competenze tecniche, senza le quali non si può accedere alla fase successiva, che
consiste nel riuscire a cogliere, dai risultati ottenuti, i punti di forza e di debolezza del proprio
lavoro, in maniera oggettiva e affidabile. Comprendiamo bene, quindi, l'importanza di una
progettazione attenta e scrupolosa, in grado di prevenire e contrastare possibili fonti di
errore. Nella progettazione di una sperimentazione didattica si può procedere in due modi:
uno sbrigativo che serve a verificare gli eventuali progressi dell'allievo e consiste nel fare
delle rilevazione periodiche, in assenza di trattamento, e verificare l'entità del cambiamento;
la seconda modalità è più complessa e articolata e consiste nell'effettuare le rilevazioni non
solo prima e dopo l'intervento, ma anche durante consentendo di verificare l'efficacia dei
metodi utilizzati, così da poter intervenire, modificando, se necessario, il piano d'intervento.
E' importantissimo effettuare la distinzione tra lo studio di casi singoli, cioè resoconti
dettagliati delle attività svolte, e la ricerca sperimentale su casi singoli i cui esperimenti
prevedono una precisa pianificazione e il monitoraggio continuo di una o più variabili
osservate, in relazione a procedure d'intervento di cui si voglia verificare l'efficacia. La
ricerca sul soggetto singolo può rappresentare il metodo per la valutazione della relazione
causale esistente tra variabili indipendenti (procedure d'intervento) e variabili dipendenti
(comportamenti osservati). Nei piani di ricerca sui casi unici, la dimostrazione d'efficacia di
un intervento non viene effettuata in relazione a un gruppo di controllo, ma si basa sul
confronto delle risposte del soggetto emesse rispettivamente prima, durante e dopo
l'intervento. La critica che viene indirizzata più frequentemente alla ricerca sperimentale su
soggetti singoli è la difficoltà di generalizzare i risultati, data l'estrema esiguità del campione.
In questo caso il campione (n) è rappresentato dal numero delle osservazioni; pertanto,
tanto maggiore sarà il numero delle osservazioni, maggiore potrebbe essere la validità
esterna della ricerca. Il disegno più semplice e lineare è quello A-B-A1, in cui la fase nella
quale viene inserita la variabile indipendente (trattamento) sia preceduta e seguita da una
fase di controllo (assenza di trattamento). Una delle caratteristiche principali della ricerca a
soggetto singolo è la sistematicità delle rilevazioni, che devono concentrarsi su uno o più
parametri del comportamento osservato; è importante introdurre e successivamente
sospendere il trattamento quando i dati si presentano stabili. Un elemento chiave è quindi la
valutazione di ciò che accade tra una fase e la successiva. La prima cosa da valutare è il
livello raggiunto dai dati in ogni singola fase e gli eventuali cambiamenti di livello, soprattutto
nei punti di transizione.
I PIANI DI RICERCA
Il piano A-B spesso utilizzato nella pratica clinica, e, ancor di più in ambito educativo-
didattico, laddove cioè la fase di intervento si protrae abitualmente fino al raggiungimento di
una prestazione soddisfacente. Un esempio tipico, di disegno A-B è il cosiddetto disegno
con cambiamento di criterio, che si utilizza quando il criterio di prestazione previsto cambia
progressivamente, come nel caso in cui si stia applicando uno shaping (apprendimento di un
comportamento per approssimazioni successive, in ogni fase vengono rinforzati
comportamenti gradualmente più simili al comportamento-meta) o un fading (graduale
riduzione dello stimolo discriminatorio, che facilita e guida l'emissione di una risposta, ad
ogni fase successiva corrisponde la progressiva eliminazione di un elemento di
facilitazione). In entrambi i casi l'obiettivo si modifica man mano che il soggetto supera un
gradino del percorso previsto. Un altro esempio classico di disegno A-B è il d