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METODOLOGIA

Capitolo 1

Che cos'è la metodologia? La metodologia scientifica studia le procedure dell'attività scientifica, cioè come gli scienziati studiano. Per SMELSER è "La valutazione critica dell'attività di ricerca". Per Lazarsfeld il metodologo studia il sociologo al lavoro. Per Fisichella invece la metodologia studia le riforme sulle strategie e modalità per accrescere la conoscenza. La metodologia occupa una posizione intermedia tra epistemologia e tecniche di ricerca. L'epistemologia o filosofia della scienza studia i fondamenti della conoscenza scientifica. Le tecniche di ricerca invece sono strumenti logici e matematici che stabiliscono se le affermazioni scientifiche sono verificate oppure no.

La teoria è un insieme di regole o principi che spiegano come funzionano le cose. Non basta avere una teoria però, bisogna verificare se questa sia adatta al caso specifico. Le ipotesi sono invece...

dare per scontato ciò che non è supportato da evidenze concrete. RAGIONAMENTI VIZIATI si verificano quando si utilizzano argomentazioni fallaci o si basano su presupposti errati. Questo può portare a conclusioni errate o a interpretazioni distorte dei dati. Per evitare questi errori, è fondamentale adottare un approccio scientifico rigoroso. Ciò implica la raccolta accurata dei dati, l'analisi critica delle informazioni disponibili e la formulazione di ipotesi basate su prove solide. In conclusione, l'indagine scientifica richiede un atteggiamento critico e razionale, al fine di ottenere risultati affidabili e verificabili. Solo attraverso un processo di ricerca accurato e una valutazione obiettiva delle evidenze si può giungere a conclusioni valide e significative.vedere quello che vogliamo vedere. RAGIONAMENTI VIZIATI derivano dalla riluttanza dello studio a rinunciare alla propria ipotesi oppure ritenere legati da un rapporto di causa-effetto fatti solo temporalmente associati. La scienza si distingue dal ragionamento di senso comune proprio per l'attenzione esplicita alle fonti di questi e di altri possibili tipi di errori e per lo sforzo sistematico. La specificità dell'approccio scientifico è quindi l'attenzione costante e sistematica per la validità delle proprie affermazioni attraverso una serie di metodi sistematici di rilevanza. Scienze sociali si distinguono dal ragionamento di senso comune per l'attenzione esplicita alla fonti di questi e di altri possibili tipi di errori e per lo sforzo sistematico di ridurne gli effetti. Il primo punto è l'attenzione a definire esattamente il problema, cioè il fenomeno che si vuole studiare, e a stabilire con precisione come descriverlo.rilevarlo emisurarlo nella realtà. La seconda è la tendenza a formulare delle ipotesi esplicite e teoricamente significative e a verificarne la validità. Lo studioso sociale e politico non solo cerca di esplicitare il più chiaramente possibile le proprie idee circa i fenomeni che lo interessano e le loro potenziali cause, ma si preoccupa anche di verificare se le cause da lui ipotizzate determinano effettivamente il fenomeno che lo interessa. La terza è la tendenza a generalizzare, ovvero ad inferire da ciò che sappiamo a ciò che non sappiamo. La quarta ed ultima caratteristica ha a che fare con la natura pubblica dell'intero procedimento e dei suoi risultati. La pubblicità dell'attività scientifica non significa soltanto rendere noti i risultati della ricerca ad altri, ma anche mettere in grado la comunità scientifica di accertare come si è arrivati a quelle conclusioni. Nonostante questo, le conclusioni.

Le ricerche scientifiche sono sempre incerte. Le scienze sociali si differenziano dalle scienze naturali per l'oggetto della ricerca. Conoscere e costruire la conoscenza scientifica è diverso, ma ci sono due punti di convergenza: metodo e rigore. Il punto di divergenza è l'essere umano (volontà, valori e scopi). Si differenziano due modi di vedere la realtà: approccio positivista e approccio costruttivista. Durkheim (positivista) diceva che il sociologo deve guardare ai fenomeni sociali come "cosa" ed essere oggettivo. Weber (costruttivista) trova impossibile che il sociologo possa essere oggettivo. Il ricercatore non può prescindere dal contesto in cui si trova. Melucci dice "la conoscenza produce l'azione che produce la conoscenza". Gurr sostiene che la "magnitudo" della conflittualità civile, del disordine e delle guerre civili dipendono dalla deprivazione, e all'aumentare di questa aumenta la violenza del conflitto.

CAPITOLO

Helen Longino nel 1990-94 nell'esaminare l'influenza dei valori nella scienza ha distinto tra: valori contestuali, valori prevalenti nel contesto sociale e culturale in cui il ricercatore si trova ad operare; valori costitutivi, i valori che governano l'attività scientifica cioè pratiche scientifiche ritenute accettabili dalla comunità scientifica. Ma fino a che misura i valori contestuali influiscono i valori costitutivi? I valori contestuali influiscono con: le domande che gli studiosi si pongono; gli approcci di ricerca; il modo in cui si selezionano i dati, si scelgono i casi, così si formulano le ipotesi e si individuano le tecniche di ricerca; il modo di descrivere i risultati. L'influenza esercitata dai valori del contesto politico-culturale è la ricerca nella personalità autoritaria di Adorno. Il dibattito sulla personalità autoritaria mostra come una teoria possa essere ampiamente condivisa. La scienza sociale

si occupa dei problemi empirici, problemi cioè la cui soluzione va ricercata nella realtà intorno a noi. I problemi scientifici sono tali in quanto facciamo appello alla realtà. La ricerca scientifica può avere motivazioni teoriche o pratiche, obiettivi descrittivi o esplicativi, ed operare con strategie deduttive e induttive.
  1. Le motivazioni teoriche sono mosse dalla curiosità di capire come funziona un fenomeno e quali sono le cause.
  2. Le motivazioni pratiche sono mosse dalla necessità di agire per risolvere una difficoltà.
Le caratteristiche distintive tra problemi teorici o puri e problemi applicati o policy oriented. Per il primo la natura del problema è la conoscenza dei fenomeni politici con l'obbiettivo di stabilire principi generali attraverso i quali spiegarli, mentre per il secondo la conoscenza di un problema politico e sociale allo scopo di fornire al decisore guide fondate di azione. L'obbiettivo per il

Il primo punto è produrre nuove conoscenze, inclusa la scoperta di nuove relazioni e la capacità di predire risultati, mentre nel secondo punto l'obiettivo è assicurare una conoscenza immediatamente applicabile per risolvere il problema in questione.

2) Quali che siano le motivazioni, gli obiettivi possono essere descrittivi o esplicativi. La ricerca descrittiva illustra come stanno le cose in un certo settore, mentre la ricerca esplicativa ricerca le ragioni per cui le cose stanno nel modo in cui sono (Human). Alcuni esempi di ricerca descrittiva sono: numero di incidenti stradali negli USA, atteggiamento dell'opinione pubblica nei confronti della bomba atomica, comportamento elettorale delle donne italiane negli anni '90, caratteristiche di una crisi internazionale. Alcuni esempi di ricerca esplicativa sono: le condizioni economiche influenzano il partito per cui la gente vota, lo sviluppo economico contribuisce all'affermazione della democrazia.

Le ispezioni di sicurezza periodiche sulle autovetture riducono la perdita di vite umane, le alleanze militari rendono più probabili i conflitti militari. Concettualizzazione, classificazione e misurazione dei fenomeni sussistono in entrambi i tipi di ricerche ma sono diverse per esplicativa e descrittiva.

Avere chiare le motivazioni e l'obbiettivo di una ricerca è importante stabilire come. Il processo di ricerca può cominciare da una teoria oppure dai fatti. Il processo di ricerca nel primo caso è di tipo deduttivo, mentre nel secondo induttivo. La ricerca deduttiva parte da una teoria da cui trarre implicazioni, mentre la ricerca induttiva parte da una o più osservazioni della realtà, cercando di collegarle ad una teoria preesistente. Sulla base di una serie di argomentazioni teoriche traggono una o più ipotesi, che una volta sottoposte a verifica contribuiscono a rivedere, qualificare o precisare la teoria. Secondo Lave,

specifico della teoria dell'utilità attesa è che un decisore sceglierà l'alternativa che gli fornisce l'utilità maggiore. Questo postulato può essere verificato empiricamente osservando le scelte effettuate dai decisori in situazioni di rischio. Le implicazioni osservabili della teoria dell'utilità attesa possono essere ad esempio il fatto che i decisori preferiscono opzioni con probabilità più alte di successo, o che sono disposti a pagare di più per ridurre il rischio. La teoria dell'utilità attesa può essere generalizzata o modificata in base ai risultati delle verifiche empiriche. Ad esempio, se le osservazioni mostrano che i decisori non seguono sempre il principio dell'utilità attesa, la teoria potrebbe essere modificata per tener conto di altri fattori che influenzano le scelte. In conclusione, sia il procedimento logico deduttivo che quello induttivo sono utilizzati per sviluppare e verificare teorie. Entrambi si basano sull'osservazione dei fatti, la formulazione di una teoria e la deduzione di implicazioni che possono essere sottoposte a verifica empirica. Le teorie possono essere generalizzate o modificate in base ai risultati delle verifiche empiriche.

è valido se utile e plausibile. Mesquito elenca 5 postulati:

  1. il processo decisionale è denominato da un singolo leader;
  2. il leader è un decisore razionale che punta a massimizzare il benessere della nazione;
  3. i decisorisono diversi per disponibilità a correre rischi; e per il m odo di reagire all’incertezza;
  4. il potere di uno stato in un conflitto diminuisce al crescere della distanza.

La scelta di entrare in guerra può essere assunta da un solo leader all’unanimità o a maggioranza “paradosso di Arrow”. Una teoria è una ricostruzione del meccanismo causale alla base del processo di scelta razionale. È razionale entrare in guerra quando l’utilità di attesa è maggiore di zero, è irrazionale se è minore di zero ed è indifferente quando è uguale a zero. Dalla teoria derivano una serie di implicazioni osservabili la cui conferma empirica rafforza la nostra scelta razionale.

fondatezza empirica è verificata attraverso l'operativizzazione delle variabili: capacità nazionale degli stati, quanto più elevate sono tanto più è probabile che essi abbiano successo nel raggiungimento dei propri obiettivi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
10 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luca d. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia e tecnica della ricerca sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Pellegrini Giuseppe.