Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Costruzionismo - Che vuol dire costruzionismo?
È questo un elemento che fa pensare, è un elemento di contraddizione, perché tutto lascerebbe pensare che la prospettiva di Comte sia una prospettiva radicale empirista. Infatti Comte dice che bisogna eliminare la metafisica dalla scienza, che questa eliminazione si ha con lo stadio positivo, ecc. In realtà, l'elemento significativo nella riflessione di Comte, riguarda un rischio che Comte sottolinea a chiare lettere: che si possa diffondere un'idea della scienza secondo la quale la scienza sia una accumulazione indiscriminata di dati empirici, di dati della realtà, di dati di fatto. Per Comte, la scienza non può essere una accumulazione: se esiste un ordine, vuol dire che c'è un fondamento alla base di questo ordine. Per Comte, analogamente, alla base dell'osservazione ci deve essere un qualche criterio che, innanzitutto, ci evita di smarrirci nella foresta.
informe dei dati e che, poi, ci suggerisca come raccogliere e, soprattutto, come organizzare i dati della realtà. Quindi siamo in presenza di un criterio organizzatore dell'esperienza empirica, cioè della accumulazione dei dati. Per l'esistenza di questo criterio, c'è sì una accumulazione ma non è un'accumulazione de-regolata, pur che sia, ma si tratta bensì di una accumulazione che ha un senso, che ha un significato. Comte parla di una "qualunque teoria" cioè ci vuole un qualche criterio che pertiene alla raccolta dei dati. Ora, il punto è grande complessità perché pare di capire, con la legge dei tre stati, che costruzionismo significa che c'è un progetto su cui si costruisce la conoscenza scientifica. In altri termini, la conoscenza scientifica non si costruisce da sé: una mera accumulazione del dato sarebbe una accumulazione de-costruita, destrutturata e non sarebbeperciò servibile. Una accumulazione scientifica è una accumulazione costruita, strutturata, dei dati. E' chiara la differenza? Se io raccolgo dei dati, a fianco non cimetto un qualunque altro dato ma ci metto il dato che sulla base del criterio organizzatore che mi sono dato c'entra con il primo. Costruzionismo quindi è inteso nel senso della costruzione sulla base di un progetto, cioè nel mettere assieme le cose che stanno assieme in base a un certo criterio e distinguere le cose che sono distinte in base al criterio stesso. Se volete, da un certo punto di vista, questo riferimento di Comte ad un criterio è anche (ma solo apparentemente) banale. In realtà, ad esempio, se io vengo chiamato a descrivere questa aula, è possibile che la descrizione si basi su alcuni assunti per i quali qualcuno di voi vedrà questa stessa aula in un certo modo mentre altri la vedranno in un altro: cioè, relativamente a quest'aula, noiacquisiamo dati visivi sulla base di un determinato criterio piuttosto che su un altro. Quindi, in qualche modo, il realismo di Comte lo capiamo se fa il paio con il costruzionismo. Apparentemente questi due aspetti (realismo e costruzionismo) sembrano andare in rotta di collisione ma non è così; semmai il problema è di capire l'inizio di questa costruzione. Perché? Perché se è un criterio esterno al dato empirico significa che si inizia in qualche modo, o che ci ritroviamo a fare i conti, con una dimensione meta-empirica che è essenzialmente la dimensione che Comte voleva tenere fuori dalla scienza. Il certismo ed il realismo assoluti, che sembravano caratterizzare la posizione di Comte, risultano essere problematici nella misura in cui si postula un criterio che non è prettamente empirico ma è esterno alla sperimentazione. Se ci si chiede qual è questo criterio in realtà si dovrà ammettere che si tratta di
uncriterio meta-empirico. Quindi è come se il positivismo comtiano esitaperché è (?), infatti, nei suoi scritti Comte parla di "empirismo radicale" eparla di "(?) empirismo radicale" che è una cosa che non si capisce perché,insomma, o è empirismo e non è empirismo; non c'è un empirismoradicale. Da un altro punto di vista questa cosa ci conforta nel senso diquella cosa che dicevamo all'inizio della lezione sembra essere confermataproprio tenendo conto che un autore come Comte è costretto ad ammettereil primato di un criterio esterno all'esperienza sull'esperienza stessa.Perché? Perché noi non potremmo ordinare i dati che non avessimopreliminarmente un criterio ordinatore; e se questo criterio ordinatore stafuori dai dati bisogna ammettere il primato di (?) sul fatto.Domanda: Secondo il punto del costruttivismo, io non riesco a vedereun'antitesi
perché penso che se io prendo la realtà empirica dei fatti e poi attraverso un criterio metodologico riesco ad arrivare ad una teoria faccio un passaggio del tipo ordinato e progressista; cioè da una semplicità di base sono arrivata ad una complessità? Risposta: No e lo sa perché? Perché se uno si mette di impegno lo distrugge questo sistema. Perché il certismo, che fine fa se ognuno di noi può assumere un criterio differente alla base della sua formulazione dei dati? Un critico di Comte potrebbe sostanzialmente far notare come se si parla di certismo allora vuol dire quantomeno che esistono più certezze tante quante sono i criteri che governano l'osservazione e la raccolta dei dati. Parlare di certismo intendendo alla Comte, perché Comte non pensava ad un certismo "inteso come" tanto è che lui pensava che le leggi universali dovessero essere condivise. Quindi il suo problema era quello diavere più leggi, dato che il fatto che in realtà noi possiamo guardare i fatti e connetterli tra di loro secondo criteri diversi, implica logicamente che possiamo avere non poche leggi ma tante leggi. Perché era un problema? Perché Comte questo problema della possibilità di più leggi non se lo pone nemmeno. Anzi, si pone il problema di sintesi per cui in realtà poche leggi dovrebbero spiegare la molteplicità dei fatti. Ora, a me viene in mente che, a rigore, il principio del certismo non riesce a tenere ad una analisi critica basata sull'idea del costruzionismo. A.d.r. – Infatti è una critica che ritroviamo in Durkheim. Durkheim è molto più radicale sostanzialmente nel senso che i dati parlano di per sé perché Durkheim la coglie questa incongruenza e coglie una falla nel sistema comtiano perché in realtà il costruzionismo può essere compatibile con il realismo ma non èCompatibile con il certismo. Coglie una falla al punto tale che per Durkheim vale un sensismo radicale per cui l'osservatore è una tabula rasa, un ricettore passivo assolutamente, eccetera eccetera. Altro che certismo. Lì siamo di fronte ad un empirismo radicale.
Domanda: C'è qualche rapporto con il discorso di prima della causa prima…
Risposta: Ci potrebbe essere il discorso della causa prima ma nella direzione di aiuto a Comte: se Comte in realtà muovesse assumendo che esiste una causa prima questo problema non lo avrebbe più. Non avrebbe più il problema del criterio perché il criterio è rappresentato da questa causa prima; ma avendola negata l'idea di causa prima perché in essa vede un potente richiamo metafisico, in realtà non considera che il virus metafisico si reintroduce nel suo sistema attraverso il costruzionismo ed il conseguente bisogno di un criterio per costruire.
Ora, qualche lezione fa
si parlava del fatto che la verità deve essere unica, oppure ci sono più verità? Allora, questo discorso torna perché in realtà non c'è un modo per assumere l'unicità della verità. Non c'è. Domanda: il fatto che Comte voglia classificare, ordinare o comunque inquadrare in uno schema preciso tutto non è un determinismo esagerato? Risposta: Si, infatti è una dottrina perché è una concezione della conoscenza scientifica di stampo filosofico. Cioè non è un'analisi storica o sociologica della scienza: è una concezione di tipo filosofico, una concezione preliminare che adotta come chiave di lettura della scienza. Tant'è che una delle critiche a Comte è proprio quella di essere rimasto essenzialmente un filosofo: a lui è attribuita la paternità del termine "sociologia" ma non mi sembra che possano essergli riconosciuti altri.meriti significativi dal punto di vista pratico. Comte è uno di quegli autori che si sono fatti un'idea precisa di quello che dovrebbe essere la conoscenza scientifica e la applicano, la riempiono di contenuti. Passiamo ora a vedere la Legge dei tre stadi (o stati), Comte la applica a tutto e in tutte le salse. La legge dei tre stadi, formulata compiutamente da Auguste Comte già nel 1822, in Système de politique positive, prescrive che ogni branca della conoscenza umana si evolve passando attraverso tre distinte fasi, alle quali corrisponde una progressiva emancipazione dei fatti da qualunque tipo di interpretazione astratta degli stessi. Nella prima fase, denominata teologica o fittizia, predomina una lettura dei fenomeni della realtà di ordine soprannaturale o divino; nella seconda, metafisica o astratta, di transizione rispetto alla successiva, quegli stessi fenomeni sono ricondotti ad un quadro interpretativo soggettivo di idee astratte; infine, nella terza fase,scientifica o positiva, la conoscenza si fonda interamente sui dati della realtà, escludendo qualunque riferimento a elementi ipotetici, astratti, e non riscontrabili mediante osservazione empirica. Prima qualcuno parlava di determinismo; la Legge dei tre stati implica un superamento, abbiamo parlato anche di evoluzione, evoluzione significa appunto "passaggio" da uno stato all'altro. Allora, la prima cosa che mi viene in mente è che questo passaggio non è completo mentre nei termini della teoria di Comte sembrerebbe che il passaggio sia chiuso e sia definito. Non è completo significa che nello stato positivo, è possibile ritrovare elementi che caratterizzano gli stati precedenti, quindi, convivono elementi di natura positiva con elementi di natura oscurantista appartenenti alle fasi precedenti. Questo fatto non sarebbe spiegabile perché ci sono delle sopravvivenza negli stati successivi che negherebbero una evoluzione pura ed ilo superamento completo di uno stato rispetto al nuovo