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L’ETICA NELLA RICERCA

La psicologia sociale si basa sulla verifica di ipotesi che poi concorrono a formare le

teorie. È importante però non superare certe limiti etici. L’obiettivo fondamentale

di tanti studi è non andare contro il benessere dei partecipanti. Una osa importante

prima di qualunque studio è fornire un consenso informato, ovvero spiegare alle

persone che partecipano allo studio a cosa vanno incontro e qual’è l’obbiettivo dello

studio. Se parliamo di minori naturalmente il consenso deve essere dato sia dal

minore che dal tutore del minore. Inoltre ogni studio dovrebbe essere approvato da

un comitato etico.

Un’altro aspetto etico importante è che i partecipanti devono sapere a cosa serve

veramente lo studio, poiché nel consenso informato non si specificano gli obbiettivi

specifici per non influenzare le risposte dello studio. Alla fine dello studio deve

essere presente il debrifing nel quale il partecipante viene informato di tutti gli

obbiettivi specifici.

Inoltre i partecipanti in qualsiasi momento possono decidere di abbandonare la

ricerca senza nessun tipo di conseguenza. Questi sono alcuni principi etici

fondamentali che vanno considerati quando si va a fare un esperimento. Qualsiasi

ricerca, soprattuto le più recenti tengono conto di questi aspetti etici mentre altri

esperimenti di molti anni fa hanno fatto capire che l’obbiettivo principale deve

essere quello di rispettare il benessere dei partecipanti.

DOMANDE DELLA RICERCA

Sebbene a volte non si pensa all’importanza della domanda iniziale in realtà è

fondamentale che ogni ricerca parta da una domanda di base che motiva la ricerca.

Questa domanda nasce dalla curiosità. Essa può dipendere da tantissimi aspetti.

Ricerche non motivate ad una domanda specifica saranno di carattere esplorativo e

non porteranno a sviluppo di teorie. Questa domanda dovrà essere concretizzata in

una serie di ipotesi che cercano di individuare i principi generali alla base di

determinati fenomeni.

Si possono distinguere duo tipi di interrogativi:

1. Interrogativo derivante dalla teoria che ricade nella ricerca di base, si vuole

sottoporre a verifica una teoria e il contesto in cui lo si fa è semplicemente un

pretesto. La ricerca di base è fine a se stessa;

2. Interrogativo derivante dalla necessità di prendere decisioni ragionevoli in

situazioni specifiche che in questo caso ricade nella ricerca applicata. La ricerca

applicata mira a risolvere problemi, applicando principi generali a situazioni

particolari.

CRITERI DI VALIDITÀ DELLE TEORIE SCIENTIFICHE

Una teoria scientifica è una formulazione sistemata relativa ai rapporti causali tra

costrutti astratti. Quindi un aspetto importante è che una teoria è definita in modo

sistematico ed esplicito, a differenza delle teorie ingenue. L’ipotesi consiste nel

mettere in relazione due variabili.

Una teoria scientifica deve soddisfare 3 requisiti:

1. Deve riguardare i costrutti, ovvero concetti astratti. (esempio autostima,

aggressività) Astratti perché non sono direttamente osservabili ma la possiamo

inferire a seconda del tipo di misura che abbiamo;

2. Deve descrivere i rapporti causali, quindi si devono individuare cause ed essere

certi che queste cause portino a certi effetti;

3. Deve avere portata generale, quindi deve essere generalizzatile al maggior

numero di persone e contesti.

Questi 3 requisiti devono essere verificabili e per essere verificabile deve soddisfare

3 validità:

1. Validità esterna, ovvero non deve riguardare solo gli specifici partecipanti della

ricerca;

2. Validità interna deve individuare le cause alla base di un effetto escludendo

ulteriori fattori esplicativi;

3. Validità di costrutto, le osservazioni devo rifarsi esattamente ai costrutti

oggetto di indagine.

VARIABILI DIPENDENTI E INDIPENDENTI

Le variabili indipendenti sono i fattori causali, le cause alla base degli effetti che

stiamo cercando. Le variabili indipendenti sono l’effetto. È fondamentale

comprendere se le variabili sono analizzate in maniera corretta, bisogna essere

sicuri che le variabili corrispondono a ciò che vogliamo misurare (validità di

costrutto). Un aspetto importante riguarda come possono essere categorizzata le

variabili dipendenti.

Ci sono 3 dimensioni su cui possiamo categorizzare una variabile dipendente:

1. La fonte dell’osservazione (possono essere i partecipanti a fornire la misura

oppure il ricercatore o altri);

2. Consapevolezza dei partecipanti di essere oggetto di indagine;

3. Livello di misura.

Ogni misura della variabile dipendente può variare a seconda di queste 3

dimensioni.

Per quanto riguarda al livello di misura ci sono 4 tipi di scale:

1. Nominale;

2. Ordinale;

3. A intervalli;

4. A rapporti.

VALIDITÀ DI COSTRUTTO

Le variabili dipendenti e indipendenti quando si va nel concreto di una teoria

devono essere operazionalizzate, quindi bisogna decidere come si vuole misurare

la viabile dipendente e come manipolare l’indipendente, e creare variabili

osservabili.

MINACCE DELLA VALIDITÀ DI COSTRUTTO E MODALITA’ AFFRONTARLE

Per quanto riguarda le variabili indipendenti le fonte di invalidità possono essere

diverse:

una prima fonte di invalidità può essere dovuta dalla condizione sperimentale,

• ovvero artefatti dovuti dallo sperimentatore o dai partecipanti: per esempio la

semplice presenza dello sperimentatore può influenzare la risposta oppure lo

sperimentatore può suggerire le risposte indirettamente, per questo si tende a

usare sperimentatori che non sanno le ipotesi della ricerca;

Un’altra fonte di invalidità si riferisce alla mancanza dell’efficacia della

• manipolazione sperimentale. l’efficacia implica di manipolare la variabile in

modo che il partecipante percepisca una differenza tra le condizioni sperimentali;

Le fonti di invalidità possono anche essere trovate nella misura della variabili

dipendenti.

Ai fini del comprendere la validità dello strumento bisogna che esso rispetti 2

caratteristiche:

1. Fedeltà, poterci fidare che lo strumento proposto a persone diverse o alla stessa

persona in situazioni diverse dia risultati analoghi

2. Validità, se misura veramente la variabile che vogliamo misurare.

Le maggiori fonti di invalidità possono dipendere:

Dai partecipanti, per esempio la consapevolezza di essere osservati li portano a

• rispondere in modo da compiacere lo sperimentatore;

Dal ricercatore, per esempio per via delle sue caratteristiche;

Per ridurre la minaccia alla validità del costrutto bisogna adottare almeno 2 tipi di

accorgimenti:

1. Usare la misura più adatta allo scopo. Le misure possono essere basate

sull’autodescrizione, sull’osservazione, su determinate prestazioni;

2. Utilizzare misurazioni multiple.

VALIDITA INTERNA DELL’INDAGINE DESCRITTIVA E CORRELAZIONALE

La validità interna si riferisce alla relazione tra variabile dipendente e indipendente.

Ci sono 3 livelli di indagine empirica ai fini di misurare la validità interna:

1. Descrittiva, essa fornisce informazioni sulla diversità del comportamento, può

essere utilizzata per verificare ipotesi e potrebbe fornire indicazioni su possibili

rapporti di causa effetto. Questa indagine è utile in fasi preliminari e deve

accompagnare un’indagine più controllata;

2. Correlazionale, valuta se le variabili sono correlate;

3. Sperimentale.

VALIDITA' INTERNA DELL’INDAGINE LONGITUDINALE E SPERIMENTALE

Solo nell’indagine sperimentale si possono verificare rapporti causali.

Longitudinale vuol dire che le relazioni sono esaminate nel tempo, che può essere

più o meno prolungato. In questo modo si evita che sorga il problema di non sapere

qual’è la variabile indipendente. Consente inoltre una verifica bidirezionale.

Può capitare però che non si sia pienamente certi della relazione causale nel livello

longitudinale.

Nell’indagine sperimentale assegniamo in maniera casuale i partecipanti ad una

condizione piuttosto che un’altra. In questo modo si dovrebbero formare gruppi

omogenei, per essere in grado di controllare tutte le caratteristiche e isolare quella

che si manipola.

MINACCE ALLA VALIDITÀ INTERNA E COME RISOLVERLE

Ci sono diversi fattori che possono minacciare la validità interna:

Un primo fattore è la storia, ovvero può succedere qualcosa tra l’inizio della

• ricerca e il momento di misurazione di cui il ricercatore non è a conoscenza e che

influenza la ricerca;

La maturazione dei partecipanti;

• Il fattore pre-test, il semplice fatto di chiedere alle persone di svolgere un pre-test

• può cambiare la loro risposta successivamente;

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher toto_giada_g di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e dei gruppi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Vezzali Loris.