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CREARE UN INDICE SINTETICO

In psicologia sono molte le scale che misurano un costrutto con indicatori, ciascuno dei quali ne valuta un aspetto.

Il questionario relativo all'autostima della gara di cultura generale ne è un esempio. Ogni affermazione rappresentava i diversi indicatori dell'autostima. Per valutare il costrutto nel complesso è necessario considerare tutti gli item della scala in forma aggregata.

È necessario stabilire a quale scala di misura appartengono le variabili del costrutto. Questo serve per sapere che formula usare tra somma e media.

  • Se gli item sono valutati su una scala ordinale (es. scala likert fino a 4 passi) useremo la somma
  • Se gli item sono valutati su una scala a intervalli equivalenti (es. scala likert da 5 passi) creeremo l'indice usando la media per ogni soggetto dei punteggi ai vari item.

Vediamo come costruire in excel nuove variabili, o indici sintetici, che riassumano per ogni soggetto i punteggi ai vari item.

Partiamo da un costrutto, la depressione dopo la nascita di un figlio, i cui indicatori sono misurati attraverso una scala likert a 4 passi, che consideriamo ordinale.

Per creare la nuova variabile depressione post partum che li consideri nel complesso utilizzo la somma.

Collochiamoci dopo l'ultimo item del costrutto depressione e scriviamo l'etichetta.

  1. Dopo esserci collocati alla cella relativa al 1 soggetto, clicchiamo sul pulsante somma automatica.
  2. Per il primo soggetto l'intervallo di valori che ci interessa sommare (es. S2:AB2).
  3. Selezioniamo.
  4. Ci collochiamo sul quadratino di riempimento nell'angolo in basso a destra della cella e copiamo la formula per tutti gli altri soggetti.

Vediamo come creare l'indice sintetico di un costrutto i cui indicatori sono misurati con una scala a intervalli equivalenti, ovvero una likert a 7 passi (il supporto sociale percepito).

In questo caso useremo la media per creare l'indice sintetico, che è il

grado di supporto sociale complessivo percepito da ogni soggetto. Ci collochiamo dopo l'ultimo item. 1. Inseriamo la nuova variabile e l'intestazione. 2. Clicchiamo nella prima cella vuota relativa al primo soggetto. 3. Clicchiamo fx. 4. Selezioniamo "media" dalla finestra di dialogo che compare. 5. Compare una nuova finestra di dialogo: clicchiamo sul pulsante a destra di "Num1" e selezioniamo i dati che ci interessano dal dataset. Una volta fatto, cliccare di nuovo sul pulsante e dare ok. 6. Compare il primo risultato. 7. Copiamo la formula per gli altri casi. LE FREQUENZE Le tabelle di frequenza mi aiutano a descrivere la distribuzione di una variabile. Lo faremo sia con le variabili misurate in scala ordinale/nominale, sia con quelle su scala a rapporti o a intervalli equivalenti. La frequenza corrisponde al numero di volte in cui si presenta un evento. Dalla distribuzione di frequenze poi si possono calcolare le percentuali, le frequenze cumulate e le percentuali cumulate. COSTRUIRE UNA TABELLA DI FREQUENZA SU EXCEL La procedura si differenzia sullacolonna con le modalità della variabile (struttura pubblica, privato condizionato, struttura privata)3. La terza colonna con il numero di persone che si sono rivolte a ciascuna struttura pubblica4. La quarta colonna con il numero di persone che si sono rivolte a ciascuna struttura privata5. La quinta colonna con il numero di persone che si sono rivolte a ciascuna struttura privata La tabella di frequenza della variabile ospedale sarà quindi così:
Variabile Modalità Struttura pubblica Privato condizionato Struttura privata
Tipologia di ospedale Struttura pubblica 10 0 0
Tipologia di ospedale Privato condizionato 0 5 0
Tipologia di ospedale Struttura privata 0 0 8
colonna la intesto con fi (=frequenza). 3. In riga scriverò i dati della variabile che sto considerando, ossia 1,2,3, che corrispondono a strutturapubblica, privato convenzionato e struttura privata 4. Andiamo a calcolare la frequenza della prima modalità (strutta pubblica). 5. Ci posizioniamo della cella in cui vogliamo che compaia il nostro risultato 6. Clicchiamo su funzione 7. Dal menu a tendina selezioniamo le funzioni di statistica e scegliamo CONTA SE del box che si aprirà dobbiamo inserire l'intervallo di celle da considerare 8. Nella prima riga nell'analisi, che nel nostro caso corrisponde ai dati relativi alla varabile tipologia di ospedale 9. Andiamo nel foglio del dataset e selezioniamo la colonna di dati che ci interessa. Facciamo click sulla seconda riga del box "criterio" e scriviamo 1 (che corrisponde a struttura pubblica) 11. OK 12. Nella cella compare il risultato, 5, ciò vuol dire che 5 persone nel dataset si sono rivolte a.

una struttura pubblica

13. Ripetere per le altre modalità (cambierà il criterio).

Possiamo calcolare il totale usando la funzione somma rapida di excel

Dopo aver calcolato le frequenze, chiamate anche frequenza relative, ci potremmo chiedere a che percentuali corrispondono: bisogna dividere la frequenza per il totale delle osservazioni e moltiplicare per 100.

  1. nel foglio delle frequenze inserisco una nuova intestazione (f%)
  2. mi posiziono nella cella dove voglio che compaia il mio risultato
  3. per calcolarla non useremo una funzione, ma la formula citata prima (f/n*100)
  4. inserire =selezionare cella in cui c'è la frequenza di cui vogliamo calcolare la percentuale
  5. (5)
  6. la dividiamo per il totale usando /
  7. cliccare la cella dove è stato calcolato il totale oppure scriverlo a mano
  8. moltiplicare per 100 (*100)
  9. invio
  10. ripetere per le altre modalità

La tabella di frequenza di una variabile nominale è terminata.

Quando abbiamo a che fare

con variabili misurate su scala almeno ordinale, alla tabella di frequenza vanno aggiunte altre due colonne: frequenze cumulate e percentuali cumulate. Perché abbia senso i dati devono essere ordinati, per questo non si può fare con una variabile nominale. ESEMPIO Vediamo la variabile istruzione madre, una variabile ordinale. 1. Intestiamo la tabella: il simbolo della frequenza cumulata è Fi 2. Ci posizioniamo nella cella in cui vogliamo che compaia il risultato 3. Nella prima riga sarà 2, dato che non la precede nessuna modalità (si può scrivere oppure scrivere = e cliccare la cella in cui compare il 2 e poi invio). 4. Spostiamoci nella casella sottostante 5. Questa volta andrà sommata la frequenza associata a questa modalità (4) alla somma delle frequenze che la precedono (2), quindi scriverò + e cliccherò sulla cella contenente la somma delle frequenze che la precedono (2). 6. Invio 7. Ripetere per le altre modalitàprocedere al calcolo delle percentuali cumulate:
  1. Scrivo una nuova intestazione di colonna: F%
  2. Il procedimento è analogo a quello appena visto, solo che partirò dalle percentuali e non dalle frequenze.
  3. Il primo termine della percentuale cumulata sarà uguale alla percentuale della frequenza.
  4. L'ultimo termine delle percentuali cumulate è sempre uguale a 100.

Quando abbiamo a che fare con variabili misurate su scala a intervalli o a rapporti equivalenti, che solitamente hanno un ampio numero di modalità, la funzione conta se non è adeguata. Al posto del conta se useremo la funzione FREQUENZA, una funzione che organizza in classi la nostra distribuzione, l'ampiezza delle classi. Saremo noi, in base ai nostri obiettivi, a decidere.

Prendiamo in considerazione la variabile durata relazione.

  1. Bisogna per prima cosa ordinare il database attraverso dati > ordina > espandi la selezione.
  2. Possiamo vedere che il valore minimo è 3,5 e...
quellomassimo 103. Andiamo nel foglio frequenze. Decidiamo di creare 3 classi (in modo del tutto arbitrario). La prima classe comprenderà i valori da 3,5 a 4, la seconda da 5 a 6, la terza da 7 a 10. Trattandosi di una variabile a rapporti equivalenti dovremmo inserire fi, f%, Fi, F%. Non bisognerà più inserire le modalità, ma gli estremi delle classi che ho deciso di costruire (quindi 4, 6, 10). Selezionare le 3 celle in cui comparirà il mio risultato. Premo fx e scelgo tra le funzioni FREQUENZA relativa all’intervallo dati che ci interessa e che andiamo a. Apparirà un box: matrice dati selezionare dal dataset; matrice classi: qui abbiamo bisogno di selezionare un riferimento agli intervalli in cui raggruppare i valori contenuti nella matrice dati (sono 4, 6, 10), li selezioniamo e clicchiamo ok. Compare così la prima frequenza. Per ottenere le altre frequenze non devo cliccare in altre parti del foglio, ma una.

sequenza di tasti13. F2, CTRL, SHIFT, INVIO. Non mi devo sforzare di premerli incontemporanea, basterà tenere premuto control aggiungere shift,tenere premuti entrambi e schiacciare invio.

14. Le altre colonne si compilano come visto in precedenza.

Abbiamo detto che gli intervalli delle classi si decidono in modo arbitrario, bisogna però ricordare che non è sempre così, a volte i ricercatori le costruiscono su basi teoriche.

INDICI DI TENDENZA CENTRALE E VARIABILITÀ

variabile e che hanno significati diversi l'uno dall'altro.

Indici che possono aiutarmi nella descrizione di una

Gli indici di tendenza centrale mi aiutano a capire dove sono posizionati i dati, per questo vengono chiamati anche indici di posizione. Questi indici non possono essere calcolati con tutte le variabili, dipende dalla loro scala di misura.

Decidiamo di calcolare la moda della variabile tipologia ospedale, nominale a tre livelli.

1. Andiamo nel foglio indici

2. Scriviamo moda

  1. tipologia di ospedale
  2. Ci posizioniamo nella casella dove vogliamo che compaia il risultato
  3. Clicchiamo su fx
  4. Selezioniamo moda.sngl
  5. Ok
  6. Comparirà un box con due righe, useremo solo la prima.
  7. Andiamo nel foglio dei dati
  8. Selezioniamo la colonna relativa alla variabile tipologia di ospedale
  9. Ok
  10. In questo caso è 2, numero che indica nel dataset privato condizionato. Per trovarla è necessario ordinare i dati.

Supponiamo di voler calcolare la mediana della variabile istruzione madre, ordinale.

  1. Contrariamente a come faremmo a mano, qui non è necessario ordinare i punteggi, perché lo farà Excel
  2. Scriviamo mediana istruzione madre
  3. Ci posizioniamo nella cella in cui vogliamo che compaia il risultato
  4. Selezioniamo fx
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
68 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federicaff di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca psicologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cipresso Pietro.