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BRITISH NURSING INDEX
Banca dati di infermieristica e ostetricia Include principalmente materiale bibliografico del Regno Unito
Prodotta da Bournemounth University, Poole Hospital NHS Trust, Salisbury Hospital NHS Trust e Royal
College of Nursing Indicizza materiale dal 1986
PsycINFO
Database che raccoglie indicizza letteratura psicologica, ma anche materiale bibliografico di altre discipline
come quella medica, pedagogica, infermieristica,… Prodotta dall’American Psychological Association
ERIC, aMED, PEDRO, SCOPUS
Cos’è la letteratura grigia Si tratta di pubblicazioni non tradizionalmente pubblicate. Ad esempio relazioni,
atti di convegni, documenti governativi, tesi, blog, tweet, ecc
Attenzione al suo utilizzo in quanto generalmente non è peer – review
Alcuni consigli … Aver ben chiaro il quesito clinico
Consultare le banche dati che riteniamo pertinenti al nostro quesito
Lo stesso materiale può essere presente in più banche dati
Conoscere l’inglese
23/03
Le fonti terziaria (libri di testo) si usa nei casi di domande di background
Processo di revisione della letteratura: formulazione di un quesito, una volta che ho il quaesito cerco in
letteratura il materiale per la risposta al quesito, seleziono il materiale che mi serve, il materiale non
pertinente verrà scartato, a questo punto vado a estrapolare dagli articoli che ho considerato validi per
rispondere al mio quesito vad ad estrapolare i dati e faccio una considerazione critica del materiale,
analizzare e integrare le informazioni e preparae un documento di sintesi. Il passaggio più importante è la
valutazione critica del materiale ed è importante per questo obiettivo è cercare le fonti secondarie e le
revisioni sistematiche.
Quando i ricercatori fanno uno studio hanno a che fare con degli aspetti che vogliono misurare, che
prendono il nome di variabili che è una caratteristica di un soggetto, individuo, cosa, che è misurabile. Ci
sono le variabili quantitative e qualitative. Le variabili quantitative sono quelle misurabili, la manipolazione
statistica che si può fare è la media, moda, mediana, queste tre si chiamano indici di centralità, le variabili
quantitative possono essere sintetizzate, manipolate con gli indici di centralità quali moda, mediana e
media. Con le variabili quantitative le altre manipolazioni statistiche che si possono fare altri indici di
dispersione come la deviazione standard sono i percentili. Queste manipolazioni sono importante per
capire quanta dispersione c’è da valore centrale. Nella variabila qualitativa es sesso posso fare la
percentuale, il valore assoluto, frequenza assoluta o relativa. In termini di progettazione di una ricerca e di
raccolta dati bisogna cercare di raccogliere quella variabile al maggior livello possibile. Variabili che possono
essere raccolti in termini quantitativi e qualititativi es l’età, peso che detta così sembra quantitativa ma
può diventare qualitativa categorizzandola dove non si può fare la media, in questic asi è meglio
raccoglierla nella modalità più alta. Negli studi si vuole andare a vedere la relazione tra viaribile dipendente
(cioè quella che non può essere modificato, che dipende dalla modifica che io faccio che sarà la variabile
indipendente. Es in uno studio in cui si va a vedere se mettendo il ghiaccio riduce la mucosite, ad un gruppo
metto il ghiaccio e all’altro no, mucosite varabile dipendente.ma se nel gruppo a con il ghiaccio però è
immunideficiente si corre il rischio di dire che il ghiaccio non è efficace questa è una variabile estranea coiè
nons tudiata direttamente dal ricercatore, che in qualche modo possono interagire tra variabile dipendeete
e indipendente andando a stravolgere questa relazione. Esistono delle variabli che in qualche modo il
ricercatore deve essere consapevole che esistono e sapersele gestire perché il rischio èè che dico che
qualcosa è efficace oppure no perché questa cosa è stata indotta dal fatto che le caratteristiche d quei
pazienti sono in un certo modo.
03/04
LEGGERE e RECENSIRE GLI ARTICOLI
L’articolo si compone di queste parti:
-titolo e abstract: il TITOLO deve contenere il focus di attenzione dell’articolo specificando possibilmente il
tipo di studio che andrò a leggere, in modo che ci legge il titolo capisce l’argomento e che sono risultati di
un certo tipo di studio. L’ABSTRACT non è altor che un riassunto dell’articolo è importante che rifletta il
contenuto dell’articolo. Titolo e abstract devono dar maggior informazioni possibili per capire velocemente
se quello interessa al lettore e perché idi solito sono due contenuti sempre disponibili gratuitamente.
L’abstract di solito sono 25 parole ma dipende dalle riviste. L’abstract può essere strutturato cioè riprende
le flessioni dell’articolo quindi avremo introduzione materiali e metodi, o non strutturato quando l’abstract
è un riassunto il contenuto dell’articolo. Sotto il titolo c’è il nome degli autori: il primo autori è colui che ha
condotto lo studio ha pensato e ideato lo studio, il secondo terzo quarto ecc… hanno aiutato nella
conduzione dello studio, l’ultimo autore è quello che ha contribuito in maniera sostanziale di solito è la
persona più importante tra il gruppo degli autori ma materialmente è quello che ha fatto meno che magari
ha fatto una revisione dell’articolo. A fianco del nome c’è la professione sotto forma di sigla es RN registred
nurse o MD medical doctor
-introduzione o background: nell’INTRODUZIONE si trovano le motivazioni che hanno indotto i ricercatori a
fare quello studio, il perché è necessario fare questa ricerca, motivare alla comunità scientifica l’importanza
della ricerca, bisogna dare un supporto razionale dietro allo studio. Accanto al razionale c’è tutta una parte
legato allo stato della letteratura su quell’argomento. L’introduzione termina con l’OBIETTIVO che deve
essere conciso e far comprendere al lettore che cosa si è voluto dimostrare con lo studio, deve essere breve
e comprensibile.
-materiali e metodi questa è la sessione metodologica dell’articolo, quella in cui lo scrittore deve declinare
e il lettore deve trovare tutta la modalità di conduzione dello studio, deve essere un dettaglio tale da
permettere al lettore di ricondurre lo studio questo ha lo scopo di fare una revisione critica. Lo studio
dichiarare che tipo di studio è, dire la popolazione in studio con i criteri di inclusione ed esclusione, questo
permette al lettore di applicare su quella popolazione lo studio. Troppi criteri di inclusione tende a
generalizzare i risultati. Descrivere se c’è stata o no la randomizzazione ma dipende dallo studio, descrivere
se c’è o non c’è stata la cecità (può essere di vari tipi di solito si parla di singolo cieco quando il paziente non
sa che tipo di trattamento sta facendo o doppio cieco quando il clinico e il paziente non sanno che tipo di
trattamento è in corso) questo dipende sempre dal tipo di studio che si conduce, nello studio sperimentale
descrivere nel dettaglio l’intervento sperimentale quindi cosa si è fatto, in modo tale che il lettore nella
pratica clinica lo possa riprodurre in quel modo. Questi tre aspetti negli studi osservazionale non ci saranno
questi punti. Una cosa importante è MODALITA’ DI RACCOLTA DEI DATI dettagliando la modalità e chi ha
raccolto i dati, e con quali strumenti si sono raccolti i dati. E’ importante mettere quanti soggetti si sono
inclusi serve al lettore per capire se hanno raggiunto o meno la dimensione campionaria desiderata, è
importante che il lettore sappia se si è raggiunta o no la dimensionarità campionaria. Un altro aspetto
importante è l’inclusione del codice etico quindi se è stato chiesto il consenso informato al paziente e tutto
ciò che riguarda l’eticità.
-risultati devo dire quanto pazienti ho incluso nello studio, qui sarebbe utile e importante che ci fosse una
sorta di declinazione di come i pazienti si sono mossi all’interno dello studio ossia quanti hanno poi
terminato lo studio questo serve per sapere che compliance ha l’intervento sperimentale. E poi vanno i
risultati della ricerca e si approfondiscono i risultati. I risultati devono essere sterili senza nessun giudizio,
nessuna considerazione.
-discussione in cui riprendiamo i dati principali e li discutiamo e li mettiamo a confronto con la letteratura
internazionale. Per esempio si possono mettere i limiti della ricerca come aspetti non inclusi che
dovrebbero essere ripresi, o limiti stesi della ricerca ad es non ho raggiunto la dimensionarità del
campionario. Dare enfasi alle ricadute che i risultati hanno nella pratica clinica.
-riferimenti bibliografici dove si deve citare tutta la bibliografia deve essere ancorata con il testo.
Esistono delle linee guida per la stesura dell’articolo scientifico che si possono trovare su EQUATOR
NETWORK, selezionando il tipo di ricerca che si sta facendo, oppure cliccando su CONSORT che è una specie
di checklist che dice quali sono gli aspetti importanti che deve contenere una ricerca. L’obiettivo di queste
linee guida è dare la possibilità al lettore di vedere il modo in cui è stato redatto lo studio. Queste checklist
ci dicono cosa deve essere contenuto all’interno dell’articolo scientifico e come devono essere scritto,
queste checklist non danno la possibilità di dare una valutazione critica dell’articolo permettono di
comprendere il livello di qualità nella reportistica dell’articolo scientifico
ALCUNI ASPETTI IMPORTANTI…
-CONCETTO DI AFFIDABILITA’ e VALIDITA’
Validità cioè se i metodi utilizzati stiano realmente misurando i concetti che pretendono di misurare e
valutare se i risultati dello studio sono realmente determinanti dall’intervento effetuati.
-DEDUZIONE O INFERENZA è la capacità dire se i risultati del mio studio con un procedimento logico e
statistico sono applicabili a tutti i pazienti con quelle caratteristiche
-ATTENDIBILITA’ utile nella ricerca qualitativa comprende la crediblità, trasferibilità, ripetibilità, affidabilità
e autenticità.
-TRIANGOLAZIONE quando durante lo studio utilizzo sia un approccio quantitativo e qualitativo
-ERRORE SISTEMATICO O ERRORE CASUALE: errore sistematico è un errore che è il rischio che si sia
verificato in tutto lo studio per es se manca la cecità che sono errori sistematici che se è presente è
possibile che si sia verificato in tutto lo studio. L’errore casual