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VALUTAZIONE

_Durante il processo diagnostico c’è almeno una valutazione iniziale, una infermieristica e una

finale dei risultati conseguiti. L’applicazione invita l’infermiere ad una continua integrazione e a

ripercorrere le varie fasi secondo una logica tipica dei percorsi reticolari.

Valutazione della qualità dell’assistenza:

È sempre presente ed è trasversale al processo di assistenza. Si parla di verifica intermedia nel

caso in cui viene tratta una continua revisione del processo assistenziale, in funzione della sua

situazione clinica. Se intesa come momento conclusivo del processo di assistenza: controllo sul

livello di soddisfacimento del bisogno della persona. L’esito positivo si ha se l’obiettivo è stato

raggiunto, cioè quando il bisogno risulta soddisfatto.

Valutare:

Momento conclusivo del processo di assistenza: controlla il livello di soddisfacimento dei bisogni di

assistenza infermieristica dell’assistito.

Verifica:

Dimostrare il vero. Determinare in quale misura gli obiettivi sono stati raggiunti, determinare il

rapporto tra prestazioni erogate e risorse impiegate.

Valutazione:

Vengono considerati 3 aspetti:

_Valutazione delle condizioni della persona

_Valutazione dei suoi progressi

_Valutazione dello stato/validità del piano assistenziale.

Le valutazioni possono essere; quotidiane, continue, orarie. Va affrontata in modo diverso in

relazione a:

_Diagnosi -> Per poterla validare sono necessari gli obiettivi della persona. L’infermiere verifica le

condizioni, le confronta con gli obiettivi e conclude se procedere o no verso il risultato.

_Problemi collaborativi -> Non ci sono obiettivi della persona, quindi:

- Verifica le condizioni

- Confronta dati raccolti con i parametri prefissati.

- Giudica se i dati rientrano in un intervallo accettabile

- Conclude se le condizioni sono stabili migliorate o peggiorate M.C.I.11

Valutazione:

_Stato dell’assistito

_Confronto tra stato, e obiettivi

_Conclusione su progresso/non progresso in vista dei risultati attesi.

Valutazione Dei Dati:

_Identificare gli elementi

_Fare deduzioni sugli elementi

_Valutare gli elementi e le deduzioni.

_Confrontare gli elementi con le conoscenze sulle funzioni normali.

_Far riferimento a libri di testo, riviste, risultati di ricerche.

_Controllare la coerenza degli elementi rilevati durante l’accertamento.

_Chiarire le affermazioni dell’assistito. (per evitare fraintendimenti)

_Cercare il consenso dei propri pari e di altri colleghi sulle deduzioni.

Organizzazione dei dati:

La cartella infermieristica deve essere strutturata in un modo preciso (se adottiamo come modello

concettuale quello di Henderson, l’accertamento verrà strutturato sui bisogni).

Monitoraggio:

Continua raccolta dei dati, aiuta a definire gli interventi da effettuare. Associato sia a diagnosi

infermieristiche sia a problemi collaborativi:

_Reali -> Monitorare per rilevare miglioramenti

_Di rischio -> Rilevare precocemente eventuali segni del problema.

_Collaborativi -> Rilevare precocemente la comparsa del problema o il cambiamento del problema

esistente. ATTUAZIONE

Messa in atto degli interventi programmati

Requisiti: Abilità intellettuali, abilità interpersonali, abilità tecniche.

Attuazione:

Implica l’effettuazione degli interventi infermieristici pianificati; ci si concentra su:

_esecuzione di attività al posto della persona o aiuto.

_valutazione per nuovi problemi/monitoraggio

_insegnare alla persona

_aiuto alla persona per prendere decisioni.

_consultazione o invio di altri operatori per avere indicazioni.

_esecuzione

_aiuto alla persona fino all’autonomia

_aiuto alla persona per l’identificazione di rischi/problemi/ricerche alternative

_deve insegnare al personale di supporto al fine che possa contribuire al piano di assistenza in

modo efficacie.

L’infermiere prescrive trattamenti in risposta alle situazioni:

_Fisiopatologiche

_Correlate a trattamenti

_Personali

_Ambientali

_Correlate alle fasi di sviluppo.

L’assistenza infermieristica deve essere:

_Appropriata: Riguarda la pertinenza e la congruenza tra le caratteristiche di una prestazione

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sanitaria e gli scopi per cui viene assicurata. L’appropriatezza degli interventi è inerente non solo

alle dimensioni etico-professionali, ma comporta anche l’implicazione organizzativa, poiché uno dei

principali problemi del sistema sanitario è costituito dall’allocazione di risorse scarse.

L’appropriatezza è un criterio fondamentale dell’analisi di costo-opportunità.

_Efficace: è il rapporto tra gli obiettivi formulati e i risultati conseguiti

_Efficiente: è il rapporto tra le risorse e i risultati.

Interventi:

Possono essere prescritti da medico e da infermiere. L’infermiere prescrive in maniera automatica

il trattamento primario (quegli interventi che danno maggiore contributo al raggiungimento dei

risultati attesi) per il raggiungimento degli obiettivi. Di fronte ad un problema collaborativo vengono

messi in atto interventi prescritti sia dal medico sia dall’infermiere.

L’infermiere è abilitato a prescrivere interventi primari in vista dell’obiettivo?

Si -> Diagnosi

No -> Sono necessari interventi sia medici che infermieristici in vista degli obiettivi?

Si -> Problemi collaborativi

No -> Dimissione

Prescrivere interventi infermieristici:

Nel caso delle prescrizioni mediche, c’è da precisare che non sono per gli infermieri ma per la

persona (che gli infermieri mettono in atto). Per entrambi i tipi di intervento (infermieristici/medici) è

necessario un giudizio autonomo dell’infermiere che deciderà se l’azione può essere compiuto,

indipendentemente da chi l’ha decisa.

Monitoraggio:

Il monitoraggio può essere considerato un intervento? Si tratta della continua raccolta di dati

specifici per valutare se le condizioni della persona sono cambiate, di per sé non migliora la

condizione della salute, ne previene i problemi, ma fornisce le informazioni necessarie a

determinare se e quale tipo di intervento è richiesto. Identifica i problemi e può essere associato ad

ogni tipo di diagnosi infermieristica e di problema collaborativo.

_In caso di diagnosi reale: per rilevare la comparsa di segni del problema.

_Per i problemi collaborativi: eventuale comparsa del problema potenziale o modifica del problema

già esistente.

Il monitoraggio non va qualificato come un intervento, ma è comunque un’azione.

PIANIFICAZIONE:

La pianificazione:

Non è un’attività definitiva, ma può accadere che alcuni bisogni si possano risolvere in tempi brevi;

altri bisogni potenziali possono diventare reali; altri possono presentarsi ex-novo. Ci deve essere

quindi un costante aggiornamento.

Pianificazione per obiettivi:

Gli obiettivi decisi durante la pianificazione hanno lo scopo di prevedere l’esito dell’assistenza

infermieristica. L’infermiere formula con linguaggio chiaro, preciso, intersoggettivo lo scostamento

atteso nei bisogni di assistenza infermieristica in termini di:

_Miglioramento dello stato di salute

_Mantenimento dello stato di salute

_Promozione dello stato di salute

Pianificare l’assistenza:

_La raccolta dati: Comprende i dati iniziali di base e quelli derivati dall’accertamento mirato e

continuo. Possono essere usati congiuntamente o separatamente.

_Accertamento iniziale di base: Raccolta di un predeterminato insieme di dati durante il primo

M.C.I.13

contatto con la persona. Viene usato come strumento per restringere il campo delle possibilità;

l’infermiere interpreta i dati come significativi o non. L’infermiere deve farlo in modo sistemico ed

efficiente. Nel caso in cui la persona sia molto stressata, l’infermiere deve raccogliere solo dati

necessari, poiché lo stress può influire sulla memoria.

_Modelli funzionali della salute: Dopo la raccolta dati si determina se un sistema è funzionale,

disfunzionale o a rischio di disfunzione. Se ci sono dubbi su un modello, l’infermiere può

raccogliere più dati sulla diagnosi per mezzo di accertamento mirato sulla diagnosi stessa.

_Accertamento fisico: È l raccolta dati relativa alla funzionalità dei sistemi corporei (es: testa piedi)

_Accertamento mirato: È l’acquisizione di dati selezionati specifici secondo quanto determinato

dall’infermiere, dalla persona o dalla famiglia. È un tipo di accertamento continuo. Può avvenire

anche nell’accertamento iniziale quando i dati raccolti suggeriscono un possibile problema da

confermare/escludere.

Processo di pianificazione assistenziale:

È importante identificare il tipo di assistenza che la persona richiede e la sua durata. L’assistenza

infermieristica deve essere specifica per la condizione della persona e per la sua durata: può

essere organizzato mediante un piano di assistenza o un percorso assistenziale standard. In

contesti non acuti l’infermiere abbina piani di assistenza personalizzati a quelli standard. Più lunga

è la relazione infermiere-persona e più saranno i dati a disposizione per la personalizzazione del

piano assistenziale.

Pianificazione: 3 componenti:

_Definire un gruppo di diagnosi prioritarie: l’infermiere non può affrontare tutti i problemi della

persona, quindi è essenziale il riconoscimento del gruppo prioritario che consente di usare al

meglio le risorse per il raggiungimento degli obiettivi/intuire negativamente sullo stato funzionale

della persona. Sono non-prioritarie, quelle il cui trattamento può essere rimandato senza

compromettere nulla. Sono comunicate al responsabile dell’assistenza infermieristica dopo la

dimissione.

_Definire obiettivi della persona: rappresentano degli standard utilizzati per misurare i progressi

dell’assistito. Servono per misurare l’efficacia del piano di assistenza.

_Definire gli obiettivi infermieristici: sono degli standard/misure che servono a valutare le

prestazioni infermieristiche.

Opzioni metodologiche per la pianificazione:

Progettazione che formula una previsione dei risultati attesi e specifica i processi e le attività

attraverso cui si vuole raggiungerli. Si devono scegliere delle azioni da eseguire e delle risorse da

impiegare.

La pianificazione è sempre guidata dal metodo scientifico e rispetta: l’appropriatezza, efficacia,

efficienza.

Si può fare ricorso agli strumenti della standardizzazione anche mantenendo un piano di

assistenza individualizzato.

Al termine dell’accertamento si va in pianificazione.

Formulazione degli obiettivi, programmazione degli inter

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
15 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher n.ignesti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia clinica infermieristica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Giannini Matteo.