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MEDIA
Attraverso lo studio delle Rappresentazioni sociali e dei social media cercheremo di
capire la capacità di farci delle idee del mondo e di quanto tale conoscenza della
nostra realtà sia vera o non vera, come i media influenzano la costruzione della
conoscenza, e come si generano le rappresentazioni sociali della realtà. Tra le teorie
da prendere in considerazione abbiamo quella della COLTIVAZIONE( ossia come le
notizie dateci dai media influenzano l’approccio alla realtà nel breve e lungo periodo) e
dell’AGENDA SETTING ( attraverso la loro funzione di gatekeaper i media non solo ci
dicono come pensare ma anche su cosa pensare , facendo così filtrare solo le notizie
che corrispondono al criterio economico più redditizio). Tali notizie rispondono al
Criterio di notiziabilità ( ossia cosa fa notizia e cosa no) , vengono poi messe in
un’agenda personale che costituisce così l’agenda setting.
Ad oggi tuttavia il gate Keeper è un algoritmo, una formula matematica che in base ai
tempi di lettura, dei like scambiati o in base agli amici più stretti ci mostra le cose più
andando così a modificare la nostra visione della realtà e a incidere sulla nostra
esistenza.
RAPPRESENTAZIONI SOCIALI E USO DEI SOCIAL MEDIA
Nella ricerca qualitativa si ha uno scopo più descrittivo nei confronti della realtà
rispetto a quella quantitativa . Non si svolge su campioni ampi estratti dall’universo,
non è matriciale (non voglio sapere numeri ma opinioni, pensieri, valutazioni). La
ricerca qualitativa può essere fatta anche quando non si ha un’idea o una certa
conoscenza, spesso viene fatte prima di quelle quantitative e spesso viene usata per
studiare fenomeni troppo complessi da ricondurre ai numeri come le rappresentazioni
sociali. Per tale motivo useremo un approccio quantitativo per mappare l’esposizione
ai media e un approccio qualitativo per capire le rappresentazioni sociali.
Le ipotesi di partenza non saranno per tanto numeriche e non useremo la statistica:
1) Come le persone si espongono ai media ( variabile indipendente)
2) Come le rappresentazioni sociali dei giovani ( variabile dipendente) sono
influenzate dai media a cui ci si espone , a seconda che siano classici o digitali
3) La fruizione digitale che ho cambia la relazione con la realtà?
4) Quanto tempo di esposizione si ha nei confronti dei media
Operativizzazione: quanto tempo ti esponi? I diversi tipi di media /se si nota la
fonte della notizia per capirne la credibilità.
ECOCHAMBERS: con i social media si costruiscono reti sociali sia in ambienti
online che offline. Nel costruire una rete accettiamo amicizie/seguiamo certe cose o
ci interessiamo a certi argomenti. Facebook così riconferma con le sue notizie
quello che già pensiamo, però se non usciamo mai da queste camere dell’eco
( luoghi di dibattito come bar o circoli) si crea un fenomeno di POLARIZZAZIONE
( estremizzazione del nostro modo di pensare o di quello che crediamo sia corretto)
. Se per esempio si ama la musica anni 80 sembrerà che tutti ascoltino quella
musica che sembrerà la migliore del mondo. Se però tale estremizzazione avviene
in ambito socio politico, le idee diventano sempre più estreme e si crede che
quello che si pensa sia corretto.
LEZIONE DEL 02/03/17
DIMENSIONE NARRATIVA :corrisponde al racconto di quello che si dice ( es: ieri sera
sono andato in un locale dove hanno iniziato a fare a botte).
DIETA MEDIALE: corrisponde a tutti i media che usiamo per costruire la
rappresentazione del mondo che ci circonda. Nella costruzione di una Personas si
definisce il nome , cognome, lavoro ed età di colui che si intende studiare e si
immagina LA Dieta Mediale della sua giornata tipo, cercando di capire quindi quali
media usa a partire dall’inizio della giornata ( ad esempio appena alzato apre
whatsapp che corrisponde al primo gradino della Dieta Mediale.)
Nello studio delle rappresentazioni sociali parleremo dell’immigrazione e
dell’insicurezza sociale /paura della criminalità, cercando di capire come la
lettura dei dati influenza ciò. Useremo il Questionario e le interviste qualitative, con
un campione di circa 280 individui composto sia da studenti universitari che
lavoratori tutti con età compresa tra 18e 28 anni ( età intesa come costante)
Per fare ciò useremo una scheda di intervista utile per rilevare le caratteristiche
socio-demografiche degli intervistati e le abitudini. Ciascuno di noi somministrerà 2
interviste , di cui una a uno studente e una a un lavoratore disoccupato o non
laureato e successivamente faremo una SBOBINATURA RAGIONATA, registrando
l’intervista e riascoltandola cercando di capire quali parti dell’intervista sono utili
per lo studio e quali meno. I gruppi di lavoro saranno massimo da 6 persone.
Nello studio che stiamo facendo le variabili indipendenti della nostra ricerca
saranno la Dieta Mediale , fatta di contenuti che ci arrivano anche senza la nostra
volontà. La Rappresentazione Sociale rientra nelle teorie degli effetti dei media,
cerca di capire come i media influenzano la percezione della realtà secondo
l’approccio del lungo termine ( i media non influenzano direttamene le visioni del
mondo, ma con il passare del tempo la nostra mente si adatta a quello che ci
dicono i media) e della profondità. Tale teoria sviluppata da Moscovici cerca di
capire come si creano delle visioni della realtà in un certo contesto sociale. Tali
rappresentazioni sociali sono unità condivise di conoscenza rispetto a un certo
fenomeno e in termini di contenuti sono costituiti da immagini( dimensione
iconica) concetti ( dimensione concettuale) e narrazioni. Le rappresentazioni
sociali hanno un nucleo centrale molto stabili nel tempo ( immagini, concetti e
narrazioni) che è condiviso e si aggancia nel pensiero delle persone di una certa
società. In periferia ci sono sempre immagini, concetti e storie più volubili che
dipendono dal punto di vista delle persone e per tanto sono visioni più soggettive.
Se parliamo di chiesa ciascuno di noi collega a quel concetto una serie di immagini
( l’immagine della chiesa è centrale poiché a tutti viene in mente l’edificio fisico),
concetti ( che dipendono da come ci approcciamo alla chiesa , se io sono un
chierichetto avrò una visione differente rispetto a chi è stato vittima di abusi da
parte di un prete) e storie. Le rappresentazioni sociali servono a dare senso alle
cose complesse ( esempio rappresentazione sociale di Repubblica Italiana) ,e
agganciano i concetti astratti a delle immagini concrete. Il problema delle
rappresentazioni sociali è che non rappresentano la verità, sono solo delle
scorciatoie per farsi una rappresentazione della realtà, e per tanto possono far
credere alle persone di sapere quando in realtà non si sa nulla. Sono degli
stereotipi.
La formazione delle rappresentazioni sociali per Moscovicita si ha con : 1)
l’oggettivizzazione , ossia oggettivare un concetto astratto , agganciare un
concetto complesso e astratto a un’immagine, 2) ancoraggio , ossia il
meccanismo per cui quando c’è un fenomeno nuovo che il gruppo sociale non
comprende , lo riconduce a qualcosa che già sa. Moscovisì studiava come la
psicanalisi si stesse diffondendo nella massa francese mentre l’ancoraggio in Italia
è stato studiato quando ‘l’aids’ si stava diffondendo nella nazione e i media ne
parlavano come la ‘Peste del 2000’ anche se in realtà non era affatto così
(ancoraggio).
Le storie che poi noi immaginiamo riguardo ai fenomeno fanno parte delle
rappresentazioni sociali, non generano conoscenza reale ma presunzione di
conoscenza. Moscovisì però non fece una differenza tra rappresentazioni sociali( le
rappresentazione dei fenomeni nelle persone) e mediali( rappresentazione dei
fenomeni nei diversi tipi di media, come i media danno peso a un certo fenomeno).
Le rappresentazioni sociali si trovano nei contenuti informativi ( telegiornali), nei
programmi di approfondimento, nei discorsi politici, nei gruppi di discussione sui
social, dai contenuti di carattere anche non informativo ( serie tv- pubblicità-). Per
tanto le rappresentazioni sociali sono in tutti i contenuti che rappresentano la
realtà, non solo in quelli informativi.
INTERVISTA QUALITATIVA: è lo strumento principale della ricerca qualitativa e
può essere in vari modi: le domande possono essere strutturate o non strutturate
( domandare come si vuole) con risposte aperte o chiuse. Se le domande e le
risposte sono strutturate avrò un Questionario, se le domande sono strutturate ma
le risposte sono aperte si è nell’ INTERVISTA SEMISTRUTTURATA. Se invece
domande e risposte non sono strutturate siamo nell’intervista qualitativa vera e
propria.
L’intervista qualitativa può essere clinica ( ossia non si fanno domande e si aspetta
di ascoltare ciò che viene in mente all’intervistato) o libera ( si basa su una traccia,
intesa come tracce che contengono i temi da trattare e l’ordine concettuale in cui
devono essere trattati-non domande ma aree tematiche da approfondire. Le
interviste servono non per raccogliere opinioni ma visioni del mondo, i perché di
una certa opinione o visione del mondo. Più l’intervista è adattabile all’intervistato
meglio esce . Si parte dagli obiettivi di ricerca , ogni obiettivo si mappa per temi da
affrontare. Tali aree tematiche probabilmente non sono esauribile in un unico
ragionamento e per tanto per ciascun macro tema si individuano dei sotto temi e
per ciascun sotto tema bisogna mettere una possibile forma di domanda nel caso
non ci venga in mente durante l’intervista ( se non mi viene in mente la domanda
pongo quella che mi ero scritto nel sotto tema).
Se per esempio volessi studiare i percorsi di vita che ci hanno portato allo Iulm ,
potrei cercare di capire il percorso di studio precedente ( macro tema) , quali sono
gli interessi di ciascuno (macro tema) che possono essere suddivisi in vari tipi di
interessi ( sotto tema)
LEZIONE DEL 09/03/2017 –COSTRUZIONE TRACCIA
Al fine della nostra ricerca dobbiamo costruire una ‘TRACCIA’, ossia un insieme di
domande contenenti i macro temi e i sotto temi che vogliamo analizzare. Per fare ciò
useremo un modello a ‘imbuto’ dove le domande messe con sequenza concettuale
partano dai macro temi per poi diventare sempre più specifiche e imbarazzanti. Si
differenzia dal questionario poiché non è un semplice domanda-risposta bensì
l’intervistato deve essere libero di poter parlare liberamente , e per far si che si senta
a proprio agio potremo us