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MODELLI

Nelle scienze sociali i modelli teorici hanno una funzione euristica (euristica: arte e tecnica della

ricerca filosofica e scientifica) e orientativa ausiliare su entrambi i piani, della teoria e della prassi:

“sono delle strutture che indirizzano l’osservazione, l’analisi, la descrizione, l’interpretazione

della realtà e pertanto guidano e normano l’intervento operativo e la sua valutazione” (“Assistenti

sociali professionisti. Metodologia del lavoro sociale”,A.Zilianti,B.Rovai,Carocci Faber,2014 p.55).

Nel corso della storia del servizio sociale sono stati elaborati svariati modelli teorici, ai quali il

servizio sociale ha fatto riferimento, i quali sono stati influenzati dalle teorie psicologiche e

sociologiche di quel periodo storico.

Abbiamo già osservato che rispetto alle teorie conoscitive oggi, nel processo di analisi e di

intervento del s.s. è seguito, in particolare, lo schema metodologico del realismo critico, che

“cerca di superare sia l’empirismo che la fenomenologia, per integrarli in un processo che parte

dall’analisi della realtà, per lo più sconosciuta e imprevedibile, sia essa individuale che sociale, e

riflettendo criticamente e teoricamente su tale realtà attraverso le mappe offerte proprio dai

modelli teorico-operativi, possa avanzare ipotesi esplorative sia di natura conoscitiva che

operativa che possono dare origine a progetti da attuare nella pratica” (Nuove Prospettive.. p. 63).

Non sono schemi teorici che definiscono in modo deterministico una data realtà, in un processo che

procede dalla teoria ai dati, orientato a elaborare ipotesi confermative, bensì uno schema di

confronto per formulare ipotesi esplorative.

L’obiettivo del Servizio Sociale è comprendere per modificare, la realtà individuale e sociale nel

servizio sociale viene studiata mentre cambia e si controllano gli effetti del cambiamento: verifica

delle ipotesi e intervento sono un processo circolare. La base teorica di cui il S.S. come disciplina

operativa non può fare a meno, sostiene le ipotesi operative dell’assistente sociale, non convalida le

conoscenze che acquisisce. La percezione del S.S. come disciplina in Italia, nonostante i tentativi

per l’approfondimento del tema dei modelli e per la loro applicazione,è un cammino che richiede di

consolidarsi a partire da una maggiore conoscenza delle acquisizioni più recenti delle altre

discipline che sostengono le varie dimensioni del lavoro sociale professionale, specie quella del

processo di aiuto della persona. La pratica professionale presuppone oggi un “operatore

riflessivo”(idem, p. 65), che assieme ai vari interlocutori sappia definire ipotesi conoscitive e

operative in base a un ricco bagaglio di conoscenze teoriche/professionali che servono da schema

da usare induttivamente e criticamente. Ciò presuppone riflettere sui fondamenti teorici del S.S.,

sulla loro coerenza coi principi e valori e sulla loro applicabilità alla realtà operativa, nel contesto

dei possibili nuovi approcci al S.S. nel dibattito internazionale.

Metododologia

Prima di addentrarci nei modelli teorico-operativi, parliamo di metodologia, metodi e metodo.

L’epistemologia del servizio sociale è basata soprattutto sul rapporto tra teoria e prassi: il

paradigma (paradigma: modello di riferimento, un termine di paragone. La parola deriva dal greco

antico paràdeigma, che significa esemplare, esempio) della pratica si è andato definendo attraverso

una costante riflessione sull’operatività quotidiana, scaturito da un utilizzo corretto, sotto il profilo

metodologico, delle capacità e delle competenze professionali.

Così facendo si è costruito il bagaglio teorico-pratico della professione, che, per far fronte alla

realtà sociale complessa ha bisogno di attingere, oltre che alla teoria, al sapere pratico.

Il servizio sociale, infatti, si fonda su un corpo sistematico di conoscenze teoriche e su di una

metodologia. prof.ssa Cecilia Armenise 13

“Per “metodologia” si intende la riflessione, il ragionamento intorno al “metodo” di una

determinata scienza (Zingarelli 1992) e può essere definita come quel processo logico che orienta le

procedure e/o le azioni finalizzate alla conoscenza scientifica o alla realizzazione di un’azione (Dal

Pra Ponticelli, 2005). “La metodologia è un contenitore” (Niero, 2005) “e precede (Dal Pra

Ponticelli, 2005) il metodo” (“Assistenti sociali professionisti” A.Zilianti, B.Rovai, p. 41)

Metodo e Metodi

■ Per “metodo”si intende: “un insieme organico di regole e principi in base al quale si svolge

un’attività teorica e pratica; modo di procedere razionale per raggiungere determinati obiettivi”,

“la via razionale da seguire nell’operare; criterio e norma” (Zingarelli,1992),

■ “il modo ordinato e conforme a certi principi, di investigare, di esporre il vero, di governarsi

nell’operare, modo di operare per ottenere uno scopo”(Assistenti sociali professionisti,p. 41).

Etimologicamente la parola metodo deriva dal latino methodus e da greco methòdos, che significa

“modo di investigazione, ricerca, scienza; è composto dalla particella metà che significa “dopo” e

la parola hòdos “strada , via, cammino” .

■ “Il metodo è dunque un modo di operare attraverso e verso una strada, un percorso, un

cammino; è l’attuazione di un percorso logico e razionale che guida l’azione e l’operare” (idem,p.

42).

Ciò comporta un procedere per tappe, correlate tra loro in modo coerente e logico, secondo un

criterio e una norma, con ordine sequenziale e razionale, dove non sono ammesse

l’improvvisazione e l’intuito, ovvero secondo un procedimento metodologico.

E’ un modo di procedere non derogabile, pur in presenza di contesti mutevoli e in continua

trasformazione, i cui contraccolpi si fanno sentire nello svolgimento dell’azione professionale,

sempre alle prese con una situazione di urgenza sociale. Ciò serve a raggiungere gli obiettivi

prefissati e per l’elaborazione teorica, che “a partire dalle esperienze pratiche, permette di

ritrovare i punti comuni tra situazioni diverse, di ritrovare il generale, partendo dal

particolare”(De Robertis,1986 in Assistenti sociali professionisti, p. 42).

Il metodo “Non riguarda unicamente il campo della prassi, ma richiama un sistema concettuale

complesso, una costellazione di elementi, in quanto si riferisce ad un operare che presuppone:

- l’assunzione di criteri di riferimento valoriali (deontologia) e di conoscenze scientifiche come

fondamento illuminante del fare;

- la definizione di scelte, che costituiscono delle mete da raggiungere, e la previsione degli esiti

dell’operare;

- la concatenazione logica di operazioni e la predisposizione di idonei strumenti;

- la riflessione sulle esperienze condotte, che favorisce processi evolutivi del costrutto

metodologico”(“Le dimensioni dell’intervento sociale. Un modello unitario centrato sul compito”,

F. Ferrario,La Nuova Italia Scientifica,1996, p. 21).

prof.ssa Cecilia Armenise 14

La costellazione del metodo nel servizio sociale

Teoria delle scienze

Valori e principi sociali

del servizio sociale Scelta/mete

sequenza operativa

strumenti

REALTA’

RIFLESSIONE

figura 1.1. p. 23 (Il metodo nel servizio sociale in F. Ferrario, idem)

“Il metodo infatti unisce all’aspetto normativo, che rassicura come l’indicazione di una via

maestra, una componente di scoperta-avventura e di potenziale rinnovamento” (F.Ferrario,idem,p.

22). Le esperienze svolte, tuttavia, devono essere rielaborate all’interno di un processo riflessivo-

valutativo, che riassuma gli interrogativi critici circa le impostazioni che abbiamo adottato e delinei

conseguenti mutamenti di prospettiva comunque da sperimentare. Il possesso di una normatività si

intreccia quindi con la continua verifica, che ne produce la rigenerazione (ibidem).

Vengono consolidate, trasmesse e applicate, quelle modalità operative ritenute congruenti col

significato e la funzione sociale delle professione e di cui si è sperimentata l’efficacia nei confronti

dei problemi affrontati e delle mete prefissate. Lo sviluppo dei saperi scientifici, con cui una

professione mantiene un contatto costante, e l’esercizio della funzione professionale a confronto coi

problemi, nel tempo danno luogo alla costruzione e produzione di approcci innovativi.

Un metodo infatti “non può costituirsi che nella ricerca, non può venire alla luce e formularsi che

in seguito, nel momento in cui l’arrivo torna ad essere il punto di partenza, questa volta dotato di

un metodo ” ( Morin, 1983).

Diverse istanze sono sottese all’attenzione metodologica:

- di efficacia, che si traduce nella tensione a produrre risultati e a garantire gli esiti, sia nei

confronti dei destinatari dell’intervento che della società in genere, esigenza, questa, che sta alla

base della ricerca sul campo e a fondamento della sperimentazione di nuove modalità operative;

- di differenziazione e di riconoscimento della professione, che si identifica in quanto detentrice

di propri paradigmi teorici;

La padronanza di un metodo, che si potenzia e si sviluppa, costituisce un supporto per il

professionista poiché ne delinea in anticipo l’azione e costituisce uno strumento di autocontrollo,

cosa che gli fa acquisire la consapevolezza di ciò che fa e di testimoniare la propria identità ed

autonomia operativa nella comunità scientifica.

Gli aggiustamenti e i cambiamenti generati dai processi di permanente ricerca metodologica,

possono dar luogo ad alcuni fenomeni all’interno delle professioni

a) possono intrecciarsi elementi di stabilità/fattori di innovazione, in continua evoluzione:ogni

prof.ssa Cecilia Armenise 15

professione delinea una propria “ossatura” metodologica (F.Ferrario, p. 23) che rappresenta un

fattore di riconoscimento e di unità, mentre possono modificarsi e differenziarsi il modo di

prefigurare la realtà, i bersagli dell’azione e gli strumenti, sia con lo sviluppo delle conoscenze

scientifiche che porta all’adozione di nuovi riferimenti, sia sulla base degli esiti della

sperimentazione di nuove pratiche, sino a suscitare interrogativi sull’unicità della professione. Ne

possono derivare prospettive di specializzazione o frantumazione di un’unità con la nascita di

nuove figure professionali;

b) rispetto al moltiplicarsi degli orientamenti metodologici, storicamente vengono definiti dei

confini (ortodossia), per cui vengono consentite variazioni sul tema, ma escluse quelle proposte che

v

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
40 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher berta12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche e metodi del servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Armenise Cecilia.