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F T
LR = letalità relativa
Fr = letalità o tempo di morte termica a una temperatura di riferimento nota
Tr = temperatura di riferimento nota
Ft = letalità o tempo di morte termica alla temperatura reale del punto freddo
in corrispondenza di ogni tempo
T = temperatura reale del punto freddo in corrispondenza di ogni tempo
Quindi si calcola la letalità (di processo) facendo l’integrale della letalità
relativa in funzione del tempo: ( )
−T /z
T
∫ R ⋅dt
L= 10
L’integrale deve essere fatto dal tempo zero di trattamento fino al tempo di
fine fase riscaldamento per il riscaldamento, e per il raffreddamento dal tempo
iniziale di raffreddamento fino al tempo finale di raffreddamento.
Dal punto di vista grafico, la curva di penetrazione del calore è rappresentata in
figura 1: essa ha un tratto crescente che rappresenta la fase di riscaldamento,
un tratto pressoché costante che rappresenta la fase di sosta e un tratto
decrescente che rappresenta la fase di raffreddamento.
Abbiamo visto che il metodo generale prevede che per ogni temperatura si
debba calcolare
la letalità relativa;
andando a
diagrammare la letalità relativa rispetto al tempo otteniamo la curva con
l’andamento rappresentato in figura 2, infatti sappiamo che la letalità relativa
è tanto più alta quanto più alta è la temperatura e quindi man mano che la
temperatura cresce nella fase di riscaldamento anche la letalità relativa cresce,
nella fase di sosta la temperatura è costante e quindi anche la letalità relativa
è costante nella fase di raffreddamento man mano che la temperatura
decresce anche la letalità relativa decresce. L’area sottesa alla curva, ovvero
l’integrale della letalità relativa espressa in funzione del tempo, corrisponde
proprio alla letalità di processo.
Il Metodo Generale consente di confrontare differenti trattamenti rispetto ad un
trattamento condotto a una temperatura di riferimento, T : una volta calcolata
R
la letalità di processo con il metodo generale, ottenuta considerando una storia
termica che varia in funzione del tempo, devo andarla a confrontare con la
letalità desiderata (in termini di tempo o di numero di riduzioni decimali) che
ovviamente è nota ed è stata ottenuta considerando una temperatura di
trattamento costante (corrisponde a Fr alla temperatura costante Tr o a Fo alla
temperatura costante di 121,1°C per la sterilizzazione o di 82,2°C per la
pastorizzazione).
Se L=F → i due trattamenti sono
0
equivalenti
Se L<F → bisogna prolungare la
0
sosta o aumentare la temperatura
massima
Se L>F → bisogna ridurre la sosta
0
o ridurre la temperatura massima
Sono proposte delle procedure di calcolo che ci permettono di stimare la
letalità del processo senza dover calcolare l’integrale. A tale scopo si utilizza un
metodo di integrazione grafica che consente di sostituire all’integrale,
ovvero l’aria sottesa alla curva in figura 2, una sommatoria di più contributi.
Consideriamo la curva di penetrazione del calore e rappresentiamo solo il tratto
di curva che corrisponde alla fase di riscaldamento poiché per il
raffreddamento il procedimento si ripete in maniera analoga. Per questo tratto
di curva la temperatura aumenta da un valore iniziale To fino a raggiungere la
temperatura di sosta o temperatura massima Tmax. L’effetto sulla letalità di
processo ovviamente si avrà dopo aver superato la temperatura letale del
microrganismo; se la To è molto bassa per un certo intervallo di tempo questa
non avrà alcuna influenza sulla letalità ma supponiamo che To sia già superiore
alla temperatura letale del microrganismo. Andiamo a suddividere l’intervallo di
tempo relativo alla fase di riscaldamento in intervalli discreti di tempo delta ti.
In corrispondenza di ogni intervallo di tempo la temperatura passa da una
temperatura minore ad una maggiore, ad esempio per il primo intervallo di
tempo delta t1, la temperatura cresce da To a T1 in maniera continua. Anziché
considerare la reale storia termica di quell’intervallo di tempo in cui la
temperatura è crescente andiamo a ipotizzare che essa sia costante e che
corrisponda al valore medio delle temperature agli estremi dell’intervallo, che
in questo caso sono To e T1; essa sarà quindi uguale a TM1 (=T0+T1/2). Ciò
viene ripetuto per ogni intervallo di tempo ottenendo quindi una storia termica
detta storia termica a gradino in cui la temperatura aumenta, passando da
una TM all’altra, ma resta costante all’interno di ogni singolo intervallo di
tempo. A questo punto, in ogni intervallo di tempo, poiché la temperatura resta
costante, è possibile applicare la seconda legge di Bigelow e calcolare per
ognuno di essi la letalità relativa:
LRi = Fr/Ft = 10^(T-Tr)/z