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Strumenti di misura della ricerca osservativa:
-sistemi di codifica comportamentale e i relativi codici--> ogni codice corrisponde ad
una categoria di comportamento ( fa un cenno con la mano, accordo, disaccordo,
compromesso comune, attenzione passiva verso x, attenziona attiva verso x, assenza
di attenzione ecc...); I codici sono: esclusivi (si applica un solo codice per schema) ed
esaustivi (c'è sempre un codice x per un comportamento y). Ogni schema di codifica
corrisponde ad una dimensione di interesse (funzione linguistica, movimento corpo o,
più nello specifico, attenzione del neonato ecc..). Lo schema di codifica è un insieme di
categorie/codici per rilevare la presenza/assenza o la frequenza di un comportamento.
Le categorie di cui è composto obbligano l’osservatore a concentrare la propria
attenzione su comportamenti che sono stati definiti, limitando la sua libertà di
interpretazione. Lo strumento usa termini chiari e precisi, il cui significato non è
manipolabile, tuttavia se le categorie sono mal definite possono risultare di difficile
applicazione o sovrapporsi ad altre. Questo rischio è controllato in fase di costruzione
dello schema, operazionalizzando le categorie, tale procedura traduce le categorie
astratte in comportamenti osservabili, serve ad adattare lo schema alle caratteristiche
della realtà da osservare. Lo schema di codifica, rileva solo ciò che l’osservatore decide
di rilevare, si tratta di una lista predeterminata di codici che corrispondono alle unità
comportamentali che si desidera rilevare e obbliga l’osservatore a rilevare solo quelle
unità, annotando un codice ogni volta che il comportamento si verifica. Spesso la lista di
codici cresce e finisce con l'includere una moltitudine di comportamenti. Per ovviare a
ciò gli investigatori dovrebbero saper spiegare come ogni codice proposto aiuta a
rispondere alla domanda di ricerca. Nel caso non ci riescono il codice va eliminato. Si
costruisce col metodo induttivo empirico (lunga osservazione preliminare che individua
gli indicatori comportamentali in base alle regolarità osservate) o col metodo deduttivo-
razionale (si parte da una definizione teorica, si specificano i componenti, si selezionano
i comportamenti che li identificano e poi si rileva). Gli schemi derivano direttamente dalle
domande di ricerca. Più ricercatori utilizzano uno stesso schema, più i risultati
dell'osservazione sono comparabili e più la ricerca è rafforzata. Gli schemi di codifica
dovrebbero essere adottati basandosi su quelli già esistenti, non avrebbe senso che
ogni ricercatore inventasse un proprio sistema di codifica.
Procedimento:
*chiarificare domanda di ricerca
*osservare comportamento di interesse
*esplorare e testare schemi di codifica diversi in presenza del comportamento.
L'entità (eventi, intervalli di tempo...) che spinge il ricercatore a fare un atto di codifica=
unità di codifica. Ci sono tanti tipi di unità (unità sperimentali, i sogg assegnati
casualmente alle condizioni; unità di studio, partecipanti non sperimentali). Le unità di
studio e sperimentali: componenti disegno di ricerca. Unità di codifica: componente
procedure di registrazione dati.
Generalmente: 1 unità di studio per ogni studio osservativo (es. si possono codificare
solo turni di parola durante l'interazione coniugale ecc...), ma anche 2 o più unità di
studio. Ma le unità di codifica possono anche essere organizzate gerarchicamente: si
chiede, quindi, ai codificatori di individuare episodi di un certo tipo (unità di codifica
primaria) prima di passare ad altre unità di codifica. (Es. Bearison e primato
delll'episodio di negoziazione nei bambini che inventano giochi piuttosto che episodi di
litigi, tenerezza ecc...). La codifica procede su questi due livelli. Lo studio, comunque,
contiene più dimensioni( in base a ciò che si vuole analizzare, a tutti i vari aspetti e le
varie unità di codifica) e di conseguenza più codici (codici delle dimensioni; es codici
dell'argomento, codici dell'esito, ecc..).
Gli schemi, i loro codici, le regole di codifica sono riportati nel manuale di codifica. Un
manuale esauriente è sintomo di un sistema di codifica riuscito.
Esempio chiarificatore cos'è schema di codifica e codice:
-schema di codifica: assunzioni di turno
-codici: pausa lunga, pausa breve, sincronizzazione, interruzione non contestata,
interruzione contestata.
Ovviamente il tutto è molto più ampio, essendoci più schemi di codifica generalmente in
uno studio osservativo.
COME RACCOGLIERE E REGISTRARE LE SEQUENZE
COMPORTAMENTALI
Una volta che gli schemi di codifica sono stati sviluppati e il manuale di codifica
preparato, la misurazione (assegnazione di codici ed eventi in base a regole) può aver
luogo. Solo dopo la misurazione si può parlare di dati. Le videocassette sono materiale
grezzo, non dati (così come il marmo non è una scultura). Ci sono molti modi per
raccogliere e registrare i futuri dati:
Carta e penna
Vantaggi di questo strumento:
*Facile da trasportare
*No pile-> no esaurimento
*Economico e facile da riprodurre
*Essere passato, sfogliato tra gli osservatori, modificato con ua semplice gomma da
cancellare
*Preferito quando la codifica è complessa e infrequente (2-5 ogni minuto)
Quando, invece, la codifica è più frequente (es. 10 volte al minuto) si passa ai
meccanismi di registrazione elettronica.
I computer
Una volta che i codici sono assegnati agli eventi vengono resi leggibili a una macchina e
analizzati dai computer, prescindendo dal modo in cui sono stati inizialmente registrati.
La registrazione elettronica può essere realizzata con un qualsiasi computer che abbia:
-tastiera
-orologio interno per applicazioni in tempo reale
-mezzo per immagazzinamento
-modo per trasferire e scaricare più tardi l'informazione.
Ma i macchinari elettronici sono utili soprattutto per la codifica in vivo, facendo sì che
ogni tasto sia associato a un certo codice.
I sistemi automatici
Si può programmare adeguatamente un computer facendo sì che, ogni volta che
l'osservatore vede, nelle videocassette, particolari comportamenti, prema un tasto che
corrisponda a quel comportamento. Il sistema legge contemporaneamente il tempo
presente sulla videocassetta insieme al codice appropriato.
L'Observer
Trattasi di uno dei sistemi più diffusi per la rilevazione, la codifica, l'analisi, la gestione e
la presentazione pubblica dei dati osservativi (eventi e stati).
Aspetto innovativo: permette la codifica dei dati partendo da materiali, video analogici
(videocassette) o digitali (video immagazzinati nella memoria del computer),
permettendo anche la gestione diretta attraverso la tastiera di tali dati, visualizzandoli
sullo schermo del pc. Si può, oltre che decidere la velocità con cui osservare il video,
anche andare in una qualsiasi parte della cassetta. Nella finestra EVENT LOG
compaiono i dati registrati ( il numero d'ordine della registrazione, chi esegue i
comportamenti, i comportamenti messi in atto ecc..). Si possono anche commentare
liberamente aspetti dell'osservazione, in apposito campo.
Una volta terminata l'osservazione il sistema permette di eseguire analisi statistiche
semplici (frequenze e durate) e complesse (tabelle di transizione ecc..), di ottenere
grafici e di esportare i dati nel formato adatto al pacchetto statistico che dovrà ospitarli.
COME RAPPRESENTARE LE SEQUENZE COMPORTAMENTALI RACCOLTE
Durante il processo di registrazione i desideri e i bisogni dell'osservatore per quanto
riguarda la registrazione devono essere considerati e assecondati per permettere una
codifica migliore.
Fino a un po' di tempo fa mancava un linguaggio comune, un formato standard con cui
analizzare i dati, e ogni ricercatore ha sviluppato i propri programmi di analisi e le proprie
convenzioni. Sarebbe stato utile uno standard di dati consensuale che permetteva ai
ricercatori di condividere gli strumenti usati, ma anche di sviluppare programmi
accessibili a tutti. Per questo Bakeman e Quera hanno sviluppato un potente formato
standard: Sequential Data Interchange Standard (SDIS). SDIS riconosce 4 forme di dati:
*Eventi
*Stati
*Eventi temporali
*Sequenze di intervalli
Eventi
Le sequenze di eventi consistono nella codifica di un flusso di eventi la cui durata non è
oggetto di interesse. Gli eventi si susseguono e possono ricorrere uno alla volta (A B A A
B C C C...ecc..). Gli eventi possono essere osservati in vivo, con uno strumento
semplice: carta e penna. Il programma SDIS limita la loro lunghezza a 16, anche si
consiglia di usarne al massimo 7. A differenza di altri programmi che permettevano la
traduzione di eventi in semplici numeri, quì si possono tradurre anche in sillabe (Nonocc
sta per NON OCCUPATO IN ALCUN GIOCO ecc...). I segni < e > indicano l'interazione
(es. il nome del bambino) e lo slash / la fine dei dati che si riferiscono al comportamento
di quel bambino.
ES.
sequenza= event; <Cindy> nonoc prll nonoc sol prll assoc .../
Stati
Il flusso di stati è come una sequenza di eventi + informazione temporale. Vengono
indicati i tempi di inizio e non di fine (poichè l'inizio di un nuovo stato implica la fine del
precedente). La registrazione richiede un meccanismo di scansione temporale (es.
orologio, cronometro, orologio interno a un meccanismo di registrazione elettronico
ecc..). L'inizio di uno stato implica la fine di quello precedente.
ES.
state; <Cindy> nonoc=12 prll=8 nonoc=21..../
Questo frammento indica che: con un'unità di tempo di 1 secondo--> non occupato dura
12 secondi, seguito da gioco parallelo che dura 8 secondi ecc...
Se invece si pone attenzione sull'inizio (e sulla fine indirettamente) degli stati avremo:
state; <Cindy> ,2:30 nonoc, 2:42 prll, ..../
In questo caso 2:30 indica la posizione dell'orologio quando Cindy non era
occupata in nessun gioco. Alle 2:42 (12 secondi dopo) è iniziato il gioco parallelo
e così via...
Eventi temporali
Le sequenze di eventi temporali possono rappresentare sia comportamenti momentanei
(o di frequenza) se interessa solo la frequenza e non la durata. Se interessa anche la
durata verranno registrati comportamenti di durata, tenendo conto di registrare i tempi di
inizio e fine. Gli eventi non devono essere esclusivi, ma è proprio la co-occorrenza di
eventi diversi che interessa l'investigatore. Quando gli schemi di codifica includono una
varietà di codici di durata e momentanei, la loro complessità può essere rappresentata
come sequenze di dati temporali.
Intervalli